Giappone: con l’attuale pandemia oltre 500 Karaoke hanno chiuso bottega

Giappone: con l'attuale pandemia oltre 500 Karaoke hanno chiuso bottega

I Karaoke sono uno degli intrattenimenti più amati sia dai giapponesi che dai turisti in visita nel Sol Levante. È innegabile. Per la popolazione nipponica è di uso comune, frequentato sia da soli, per scaricare la tensione o passare del tempo, che in gruppo, per aumentare ancor più il divertimento e passare dei bei momenti in compagnia. Ma diciamoci la verità: si tratta di una delle tante attrazioni che, prima o poi, chiunque metta piede su suolo nipponico si ritroverà a provare almeno una volta.

Nonostante siano luoghi frequentatissimi, tanto che possiamo trovare circa 6.000 centri registrati adibiti a questa attività sparsi per tutto il Giappone, il JKBA, ovvero il Japanese Karaoke Box Association, ha riportato che oltre 500 di questi hanno dovuto chiudere nell’ultimo periodo per mancanza di clienti. E non stentiamo a crederci.

Per quanto possano sembrare grandi, al loro interno è possibile prenotare piccole stanze in cui dedicarsi a questo passatempo, stanze che fin quando si è da soli può anche andare bene, ma se parliamo di gruppi iniziano a sorgere fin troppi problemi dovuti al poco spazio per mantenere le distanze di sicurezza, scarsa ventilazione e altro.

Addirittura, uno dei manager di questi centri ha definito la situazione attuale come la peggiore che abbiano mai affrontato sin da quando i Karaoke sono nati, nel 1970.

Fin troppe chiusure importanti stanno prendendo luogo in Giappone (così come in tutto il mondo del resto) durante questo sfortunatissimo anno, e non possiamo fare altro che augurarci un ritorno alla normalità al più presto possibile.

Fonte: Asahi Shimbun via SoraNews24 (immagine di Pakutaso)

Prestigiatore, ballerino di break dance, produttore cinematografico, traduttore ufficiale di frasi imbarazzanti per prodotti R18, fondatore di Akiba Gamers: un curriculum da fare invidia a Johnny Sins, ma che non regge il confronto con la sua smodata passione per i giochi d’importazione e per i tegolini.

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