Nobuo Uematsu: dagli esordi alle sue più recenti opere, intervista al compositore

Intervista a Nobuo Uematsu, lo storico compositore noto per la saga di FINAL FANTASY e più di recente per FANTASIAN

Nobuo Uematsu: dagli esordi alle sue più recenti opere, intervista al compositore

In pochi casi nella storia dei videogiochi mi è capitato di innamorarmi di un gioco semplicemente per le sue musiche. Rientrano in questo caso, senza ombra di dubbio, le musiche della saga di FINAL FANTASY composte, fino al decimo capitolo, dal quel baffuto genio del pianoforte che risponde al nome di Nobuo Uematsu.  Persino Masayoshi Soken, compositore delle musiche del recente FINAL FANTASY XVI, ha lasciato intendere più volte che il senpai Uematsu-san lo avesse influenzato molto nella sua carriera e che, probabilmente, non avremmo mai ascoltato, senza tale fonte d’ispirazione, gli splendidi brani che accompagnano le avventure di Clive Rosfield.

Uno degli ultimi lavori di Nobuo Uematsu è stato il gioco di ruolo per Apple Arcade FANTASIAN (che vorrei presto vedere convertito per Nintendo Switch), creato da sua maestà Hironobu Sakaguchi, il papà di FINAL FANTASY. Il gioco in questione è stato un grande successo, grazie alla sua struttura “old school” che ricorda i migliori classici del genere, ma anche pieno di nuove idee che lo rendono un titolo adatto anche ai palati dei più giovani. Per FANTASIAN, Sakaguchi-san ha chiamato di nuovo il suo amico Nobuo Uematsu per comporre gli oltre sessanta brani che accompagnano il gioco.

L’intervista che segue è stata pubblicata originariamente su TopGamer.it due anni fa, ma con la chiusura del sito a pochi mesi dalla pubblicazione si è persa nei meandri della Rete risultando così non più fruibile dai lettori. L’autore dell’intervista sono proprio io, John Kaminari, corrispondente dal Giappone per varie testate videoludiche come PSM, ma anche per la trasmissione GameTime. Visto che ritenevo il documento in questione una preziosa testimonianza capace di delineare la personalità unica del maestro Uematsu, ho pensato di donarla a Akiba Gamers, sito che seguivo e apprezzavo da tempo, considerando il fatto che la mia passione per il Giappone è nata e cresciuta proprio grazie ai videogiochi giapponesi (ed è con FINAL FANTASY VII e Xenogears che ho imparato il giapponese, dotato di un voluminoso dizionario di kanji!).

In questa lunga intervista Nobuo Uematsu mi ha raccontato le sue origini, per ricordare insieme a tutti noi come ha fatto a diventare un’icona del mondo dei videogiochi, per poi parlare dei suoi progetti attuali e dei suoi segreti per comporre brani indimenticabili. Non posso che augurarvi: buona lettura!

Mini live per i membri del fan club organizzato un paio di settimane fa.

Mini live per i membri del fan club organizzato un paio di settimane fa.

Hai una carriera lunghissima alle spalle, ci puoi raccontare i tuoi inizi? 

Quando ero uno studente delle medie ho iniziato a toccare il pianoforte che avevamo in casa, poi ho iniziato a suonare in una band e a comporre musica.

Pensavi di diventare un compositore sin da bambino?

Da quando ero uno studente delle medie avevo senza dubbio il sogno di diventare un compositore, ma in realtà avrei accettato qualsiasi lavoro, bastava che fosse stato nel settore della musica. Ammiro ancora moltissimo chi lavora in un negozio di dischi.

Come entrasti a far parte della vecchia SquareSoft e come hai iniziato a lavorare come compositore di FINAL FANTASY?

Quando avevo 25 anni, ogni sera venivano nel mio appartamento amici che avevano un sogno nel cassetto, e bevevamo insieme il sakè. Tutti giovani che avevano delle ambizioni: diventare musicisti, pittori, fotografi, scrittori e “invader” (risata). Un giorno si aggiunse al gruppo una ragazza di nome Yukinoura che lavorava ai progetti nella vecchia SquareSoft. Da quel giorno, grazie a questo incontro, ho iniziato a frequentare SquareSoft. Per quanto riguarda il lavoro di FINAL FANTASY, allora ero l’unico compositore di SquareSoft, ecco perché ho composto le sue musiche.

Agli inizi il tuo lavoro è stato subito accettato o hai dovuto lavorare sodo per raggiungere il tuo stile apprezzato da tutti?

All’inizio ero felicissimo di comporre musica ogni giorno e ricevere uno stipendio. Componevo musica dalla mattina alla sera. A quei tempi non avevo l’ambizione che il mio lavoro venisse riconosciuto dagli altri. Per questo motivo non ho affatto cercato di creare il mio stile intenzionalmente. Continuando a comporre per lungo tempo a un certo punto penso di aver raggiunto in modo naturale il mio stile.

Uno scatto del mini live dedicato ai membri del fan club. Ultimamente eseguo canzoni scritte per i videogiochi con un accompagnamento di piano e chitarra. In questa foto stiamo suonando il brano “Suteki da ne”.

Uno scatto del mini live dedicato ai membri del fan club. Ultimamente eseguo canzoni scritte per i videogiochi con un accompagnamento di piano e chitarra. In questa foto stiamo suonando il brano “Suteki da ne”.

Le tue musiche hanno convinto tanta gente ad avvicinarsi a un gioco di ruolo anche solo per ascoltare i tuoi brani. Che ruolo e importanza hanno le musiche all’interno di un gioco di ruolo e di un videogioco in generale?

Penso che le musiche all’interno di un videogioco siano come l’ossigeno. Se giochi a un gioco spegnendo la musica, è come se non riuscissi a respirare.

Con quali parole descriveresti le tue musiche?

“Morbide”, “Sorridenti”, “Dolci”, “Effemminate” e, ogni tanto, “Incavolate”. Compongo musica con la stessa intenzione di scrivere una lettera a un amico che non incontro da molto tempo.

Quando hai lasciato SQUARE ENIX per fondare la tua Dog Ear Records, quali erano le tue ambizioni?

Per me che non studiai ufficialmente musica in una scuola, la SquareSoft è stata come una scuola nella quale per oltre vent’anni ho avuto modo di affinare la mia tecnica nel settore musicale. Quando lasciai l’azienda, volevo sfidare me stesso per capire cosa ero in grado di fare dopo essermi “diplomato” nella “scuola di musica” chiamata SquareSoft.

Dopo aver lasciato SQUARE ENIX sei rimasto molto legato a Hironobu Sakaguchi. Lost Odissey, The Last Story, Blue Dragon… Hai condiviso molti progetti con lui. Cos’è per te lavorare per Sakaguchi-san?

È da lungo tempo che ho a che fare con lui, quindi è un qualcuno che “non posso ingannare”. Anzi, forse sarebbe più esatto dire che è un qualcuno che “non voglio ingannare”. In ogni modo è un qualcuno che fa sempre risvegliare in me i sentimenti più puri.

Hai composto musiche solo per videogiochi o anche per anime e film? Penso che i tuoi brani si adatterebbero molto a un film fantasy…

Ho composto le sigle iniziali di numerosi anime. Ah, ho fatto anche la musica per dei film porno.

In che modo si riescono a comporre dei brani che rimangono impressi nella mente?

Se sapessi la regola, comporre musica sarebbe molto più semplice!

FANTASIAN è l’ultimo gioco di ruolo di Hironobu Sakaguchi con le musiche che portano la tua firma. Hai composto una sessantina di brani se non sbaglio. È stata una sfida difficile? Se sì perché?

Più che per il numero di musiche, è stata una sfida difficile perché dovevo metterci tutto me stesso. Al contrario si potrebbe dire che è stata una sfida divertente che valeva la pena di affrontare. In confronto ai tempi in cui lavoravo per SquareSoft, adesso come adesso sia la forza psichica che la forza fisica sono diminuite, quindi è stato complicato mantenere la tensione sempre alta.

Abbiamo trovato in FANTASIAN alcuni pezzi che ricalcano le sonorità di brani che hai composto in passato, mentre altri erano molto originali e diversi dal tuo solito. Cosa mi potresti dire in proposito?

Non si tratta più di comporre musiche così tanto per farle. Creare un qualcosa di nuovo e della musica di genere diverso rispetto al passato mi è molto utile per mantenere alta la mia tensione.

Posso suonare il piano anche con i piedi. Dovrebbe essere una foto di un live che feci negli USA.

Posso suonare il piano anche con i piedi. Dovrebbe essere una foto di un live che feci negli USA.

Le tecnologie nel settore musicale hanno fatto passi da gigante in questi ultimi anni. Per un compositore che è cresciuto con i chip sonori del Famicom, cosa è cambiato rispetto al passato? Quali sono le differenzi maggiori tra il passato e il presente nella composizione musicale?

In realtà si tratta semplicemente di scegliere, in base al periodo e alle tecnologie offerte dal momento, se comporre con tre suoni elettronici o registrare la musica con un’orchestra in uno studio. Per quanto riguarda il significato stesso di “composizione musicale” non c’è molta differenza tra le due cose. Forse per me è più divertente comporre musica con tre suoni elettronici. Gli umani sono esseri che danno il meglio di loro maggiori sono le limitazioni.

Ti capita di non avere ispirazione? In tal caso cosa fai?

Bevo del sakè e dormo. Se esistono altri metodi, fatemeli sapere! (risata)

Stimi compositori italiani come Ennio Morricone e Giorgio Moroder? In qualche modo ti hanno ispirato? Parlaci più in generale delle tue fonti d’ispirazione.

Ovviamente conosco molto bene Ennio Morricone. Quando realizzammo il CD con le musiche arrangiate di FINAL FANTASY VI, avevo avuto l’idea di far arrangiare i brani a Ennio Morricone. Purtroppo l’idea non si concretizzò. Per quanto riguarda i musicisti del cinema, mi piace moltissimo anche Nino Rota. Giorgio Moroder è famoso per la colonna sonora di film e per la disco music, ma io conoscevo bene il suo nome già nel 1972. Il suo brano “Son of my father” ha riscosso un discreto successo anche in Giappone. Se dobbiamo parlare invece di fonti di ispirazione, beh, mi ci vorrebbero almeno quindici anni per parlarne…

Mentre componevo le musiche per FANTASIAN, ho piazzato l’attrezzatura nel bel mezzo della mia stanza, quindi non potevo più giocare.

Mentre componevo le musiche per FANTASIAN, ho piazzato l’attrezzatura nel bel mezzo della mia stanza, quindi non potevo più giocare.

Abbiamo ritrovato la tua firma in FINAL FANTASY VII REMAKE. Ci saranno in futuro altre collaborazioni con SQUARE ENIX?

Se si tratta di un lavoro che ha un significato per me, in quel caso una collaborazione è possibile.

I sogni di un compositore non dovrebbero mai esaurirsi. Quali sono i tuoi sogni per il futuro? Ci puoi dare qualche indizio sui tuoi progetti futuri?

In questi giorni ho iniziato a comporre il seguito dell’album “10 Short Stories” che ho creato più di dieci anni fa. Inoltre ho fatto un live di musica e lettura, esclusivo per i membri del mio fan club, chiamato “Buriko no Monogatari” con i brani di FANTASIAN. Continuo a fare live di canzoni che ho scritto, con una piccola band composta da pianoforte, chitarra e cantante. Sto pensando di aprire questi eventi anche a chi è al di fuori del fan club.

C’è una musica di un videogioco che ami in particolare? Un brano che magari fischietti sotto la doccia…

Senz’altro Super Mario. Se diventasse l’inno nazionale giapponese, il Giappone diverrebbe un paese più divertente (risata).

C’è un compositore che ti senti di consigliare che diventerà molto importante negli anni a venire?

Scusatemi ma sono poco ferrato in questo, non conosco i compositori di videogiochi del momento. Non è un compositore, ma in questo periodo vado pazzo per una software house cecoslovacca chiamata Amanita Design. Quello che creano loro è davvero straordinario. I giapponesi fanno sempre i soliti RPG, non trovate? Se le opere di Amanita Design venissero riconosciute da più persone, le possibilità offerte dal videogioco penso che aumenterebbero. Se io avessi avuto vent’anni, avrei spedito senza dubbio un demo tape ad Amanita Design.

In che modo la pandemia del Covid ha influenzato il tuo lavoro di compositore?

Il lavoro di composizione è stare davanti al computer tutto il giorno rintanato in casa, quindi posso dire che il Covid non mi ha influenzato per nulla.

Sei mai stato nel nostro paese? Cosa ti piace dell’Italia? La carbonara? (risata)

In Italia ci sono stato più volte. Adoro la sua storia, i suoi splendidi scorci urbani, il suo cibo e i suoi deliziosi vini! Mi piace moltissimo anche il rock italiano. Quando ero uno studente delle medie, ascoltai per la prima volta il brano “River of life” di Premiata Forneria Marconi e mi stupì moltissimo. Pensai: “Al mondo esiste una musica rock così bella!”. Tuttavia, più di ogni altra cosa dell’Italia mi piace la Vespa, che ho guidato per 35 anni! L’anno scorso l’ho data via e me ne sono pentito. Non avrei dovuto abbandonarla… Ora il modello della Vespa con il cambio manuale non viene più fabbricato, è diventata tutta automatica. Questo è l’errore più grande che ha fatto la Piaggio nella sua lunga storia!

Adoro la pasta! So fare la pasta e la pizza molto bene!

Adoro la pasta! So fare la pasta e la pizza molto bene!

Infine ti chiediamo di salutare i nostri lettori italiani con un messaggio.

Innanzitutto vi ringrazio moltissimo per il supporto. Vi consiglio assolutamente di provare FANTASIAN. I gusti in materia videogiochi sono diversi di persona in persona quindi non vi starò a dire cose stupide del tipo “È assolutamente divertente quindi giocateci!”, ma è un gioco che abbiamo creato Sakaguchi-san e io impiegando il massimo delle forze, con alle spalle una carriera di numerosi anni nel settore dello sviluppo di videogiochi. Sarei felice anche solo se vi arrivasse dritto al cuore lo spirito di due vecchietti quali siamo noi! Ah, e poi dite alla Piaggio: “Rifate la Vespa con il cambio manuale che la compro subito!”.

GRAZIE MILLE UEMATSU-SAN!

Sin da ragazzo si nutre di kanji giocando a simulatori d’appuntamento, avventure testuali e giochi di ruolo interamente in giapponese. Ha lavorato per molte riviste di videogiochi come PSM, Game Republic e Nintendo La Rivista Ufficiale. Nel 2005 sbarca in Giappone dove, a fianco dell’attività di reporter, recita come attore in telefilm giapponesi come il sentai Shinkenger.

2 commenti

  1. Manco io commento più direttamente sui siti, ma in questo caso sono felice di fare un’eccezione.
    Bello aver donato questa splendida intervista, complimenti John! ❤️

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  2. Vorrei poter scrivere una mail al maestro Unematsu, mi potete aiutare?

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