Little Town Hero – Recensione

Prima di Pokémon Spada e Scudo, GAME FREAK ha sviluppato Little Town Hero, uno strano ibrido che vanta della collaborazione di Toby Fox. La nostra recensione!

Little Town Hero - Recensione

C’era una volta una cittadina. Una piccola e remota cittadina di campagna con campi, negozi, strade e una miniera. Una cittadina di campagna così piccola e, nel contesto, così insignificante da non avere nemmeno un nome. Una comunità piccola, di persone semplici che vanno avanti con il loro trantran giorno dopo giorno, consapevoli di poter contare sulla protezione delle valorose guardie del castello lì di fianco contro tutti i pericoli del mondo esterno, primi fra tutti i terrificanti e giganteschi mostri che lo popolano. Agli abitanti della cittadina, tuttavia, è stata data un’unica condizione: non dovranno mai e poi mai, per nessuna ragione, varcare la soglia del grande cancello per uscire dalla cittadina passando per il castello.

Una regola ferrea seguita un po’ da tutta la comunità. Ma non tutti accettano una vita semplice all’interno delle mura: il piccolo minatore Axe, protagonista della nostra storia, trova la vita soporifera della cittadina di campagna troppo stretta, e non desidera nient’altro che poter sgattaiolare fuori dalle mura e vedere il mondo esterno con i propri occhi, spesso giocando dei tiri birboni alle guardie, con grande dolore di sua madre.

Little Town Hero è un ibrido fra JRPG e tabletop sviluppato dal ramo principale di GAME FREAK, una “piccola e anonima” casa di sviluppo responsabile semplicemente di una delle serie più prolifiche e popolari del mondo videoludico, ovvero Pokémon (che si appresta a sbarcare su Nintendo Switch con la nuovissima generazione di Spada e Scudo). Questo titolo, fra l’altro, ha anche la fama di avere avuto a lavoro sulla colonna sonora un tal Toby Fox, già noto nella cerchia degli amanti dei giochi indie per il suo apprezzatissimo titolo in salsa JRPG UNDERTALE, titolo caratterizzato da un comparto musicale semplice ma di fattura eccellente che, dopo aver spopolato su PC, è arrivato anche su console Sony e su Nintendo Switch (così come il primo capitolo del suo sequel spirituale, Deltarune). Il parto di questa singolare alleanza sarà qualcosa di esplosivo, o si rivelerà essere un buco nell’acqua? Stiamo a vedere…

Little Town Hero - Recensione

  • Titolo: Little Town Hero
  • Piattaforma: Nintendo Switch
  • Versione analizzata: Nintendo Switch (EU)
  • Genere: RPG, Tabletop
  • Giocatori: 1
  • Publisher: GAME FREAK
  • Sviluppatore: GAME FREAK
  • Lingua: Inglese (testi)
  • Data di uscita: 16 ottobre 2018
  • Disponibilità: digital delivery
  • DLC: nessuno
  • Note: primo titolo auto-pubblicato da GAME FREAK

Abbiamo recensito Little Town Hero con un codice Nintendo Switch fornitoci gratuitamente da GAME FREAK tramite Rainy Frog.

Durante un’ennesima giornata al lavoro nella miniera, Axe trova un oggetto molto particolare: una strana pietra rossa dalla quale avverte scaturire un’incredibile energia, e che è in grado di potenziarlo fisicamente solo tenendola in mano. Prima che, tuttavia, abbia tempo di capacitarsi di cosa sia il misterioso artefatto, la cittadina viene assalita da un mostro gigante, e Axe si ritrova ad essere l’unico in grado di contrastarlo. Da questi eventi partirà l’avventura di Axe e dei suoi amici, che dovranno scoprire il segreto della gemma e il motivo per cui i mostri hanno iniziato a penetrare le mura del villaggio, oltre che i misteri che celano gli abitanti del castello…

Little Town Hero - Recensione

What? What izzit?

Sul fattore giocabilità, Little Town Hero è decisamente un gioco atipico. Sebbene a prima vista sembri un comunissimo JRPG in salsa fantasy, si rivela ben presto essere più uno strano miscuglio fra Mario Party e un gioco di carte collezionabili stile Hearthstone o Shadowverse. Non ci sono incontri casuali, non ci sono mondi da esplorare, armi da comprare nei negozi, niente del genere: ci sono solo gli scontri con i boss a fare da fulcro al titolo. Le battaglie, tutte rigorosamente a turni, sono suddivise in questa maniera: ad ogni turno, sia Axe che il suo nemico avranno a disposizione una manciata di idee, o Izzit, ognuna delle quali ha i suoi effetti, il suo consumo di BP e i suoi valori di attacco e di difesa. Selezionando uno degli Izzit, questo diventerà un Dazzit, e verrà eseguito contro il Dazzit avversario. Se il valore di attacco di un Dazzit è uguale o superiore alla difesa del Dazzit avversario, quest’ultimo verrà distrutto, e il turno continuerà finché Axe non esaurirà i BP (che si incrementano man mano che la battaglia va avanti e la gemma di Axe aumenta di potenza) o tutti gli Izzit avversari per quel turno non saranno stati distrutti, portando ad un Combo Break.

Se, alla distruzione di tutti gli Izzit dell’avversario, si è in possesso di un Izzit offensivo e di abbastanza AP per trasformarlo in Dazzit, sarà possibile attaccare direttamente il corpo del nemico, danneggiandone gli HP. Alla conclusione di ogni turno, ci si sposterà sulla mappa dell’area, un vero e proprio tabellone in cui verrà lanciato un dado che mostrerà di quante caselle ci si potrà spostare per combattere il turno successivo – a meno che non abbiate usato in precedenza un Dazzit con l’abilità Free Run che permette di muoversi nella casella che si vuole senza tuttavia sforare il limite di quattro. Sul tabellone sono presenti caselle in cui incontrare delle persone o degli eventi: le prime potranno aiutare Axe nella battaglia, magari danneggiando gli Izzit nemici o potenziando i suoi, mentre negli eventi sarà possibile ottenere delle idee più potenti da poter utilizzare alle brutte.

Ora, gli Izzit e i Dazzit sono divisi in tre categorie: rossi, gialli e blu: i rossi sono azioni puramente offensive, mirate a danneggiare i Dazzit avversari e il nemico, e si possono usare una volta a turno; i gialli sono di tipo difensivo, solitamente caratterizzati da valori di difesa superiori e valori di attacco bassi, e possono essere usati più volte nel corso del turno finché non vengono distrutti;  i blu sono effetti di supporto monouso, come il potenziare l’attacco e la difesa di un Izzit, pescare un Izzit dal proprio “deck” a piacimento, lievi danni a tutti gli Izzit avversari e così via. Un sistema di battaglia che potrebbe far gola a chi ama i TCG virtuali competitivi, ma che per la sua complessità potrebbe lasciar spaesati e frustrati gli altri che non hanno una buona dimestichezza con questo genere. Non sorprendetevi se vi ci vorranno più tentativi o più di mezz’ora per sconfiggere un singolo boss! Senza contare che a sommarsi al fattore frustrazione c’è anche la totale mancanza dell’utilizzo della croce direzionale a favore di un controllo totale del gioco tramite l’analogico, cosa che si fa sentire abbastanza quando bisogna selezionare le voci da qualsivoglia menu. Decisamente scomodo.

Little Town Hero - Recensione

Eureka! Eureka! Che scoperta ho fatto già!

Little Town Hero è un titolo abbastanza corto: si aggira intorno alle dieci ore di gioco (un po’ di più se si contano i vari tentativi contro i boss), e non presenta purtroppo un granché per quanto riguarda gli extra. La maggioranza delle side-quest presentati nel gioco sono perlopiù del tipo “Parla con PNG X che ti manderà a parlare con PNG Y” e, come già detto in precedenza, nonostante la presenza di molti negozietti, non sarà mai possibile comprarsi niente. L’unico modo per potenziare il nostro eroe è attraverso i punti Eureka, che vengono dati come ricompensa completando le sidequest e sconfiggendo i nemici. Grazie a questi punti, sarà possibile potenziare gli effetti dei propri Izzit e i loro valori… peccato che manchi una della componenti più divertenti di un TCG, ovvero la creazione del proprio deck personalizzato, e un titolo come questo ne risente parecchio.

Red l’eroe e Green il rivale

Graficamente parlando, non è affatto male, come gioco. Le animazioni dei personaggi su mappa non sono niente di cui scrivere a casa, ma gli ambienti sono carini e particolareggiati, e la grafica in cel shading ricorda molto Tales of Vesperia con un pizzico di Wind Waker. Anche in modalità handheld, il gioco gira a 30 fps abbastanza stabili, sebbene ci sia qualche caricamento entrando e uscendo dalle battaglie. Quello che urta, in realtà, è la scarsità di animazioni durante le battaglie, con Axe che ne ha solamente due diverse per l’attacco, tra l’altro molto simili fra loro, tranne che per l’angolatura della telecamera. Un po’ di varietà in più non avrebbe certo guastato.

Little Town Hero - Recensione

Il piatto forte di Little Town Hero è sicuramente il comparto musicale che, come già anticipato, è opera del magico Toby Fox e della compositrice di lunga data della serie Pokémon Hitomi Sato, che ci regalano dei motivetti gradevolissimi da ascoltare, che per certi versi ricordano molto i JRPG dell’età dell’oro Squaresoft sulla prima PlayStation. Tanti i temi di battaglia, uno più orecchiabile dell’altro, com’è ormai consuetudine del buon Toby. Non vi è doppiaggio, e tutti i dialoghi sono accompagnati da un effetto sonoro abbastanza acuto e irritante che, purtroppo, non c’è modo di togliere. Quanto al testo, curiosamente, è solo ed esclusivamente in lingua inglese, nonostante GAME FREAK, con l’ausilio di Nintendo, abbia da sempre tradotto tutti i suoi Pokémon nella nostra lingua.

A chi consigliamo Little Town Hero?

Penso che quelli che potrebbero amare di più un titolo come questo siano i giocatori di TCG come Hearthstone o Shadowverse, viste le sue meccaniche di battaglia che sembrano quasi prese di peso da titoli di questo tipo. Se invece cercate un gioco di ruolo vero e proprio, con un battle system più nella norma, tanti nemici e mondi da esplorare, allora Little Town Hero non fa per voi, preferireste di gran lunga un DRAGON QUEST XI S o un bell’Atelier Ryza. Per poter apprezzare appieno un gioco come questo, tra l’altro, serve molta pazienza e voglia di studiarsi bene il sistema di battaglia e le caratteristiche di ogni Izzit. C’è inoltre da dire che il titolo non presenta la lingua italiana, quindi chi non mastica l’inglese potrebbe scoraggiarsi un po’, anche se bisogna ammettere che non è un inglese dei più complicati. Little Town Hero è disponibile unicamente in digitale tramite Nintendo eShop.

  • Le musiche di Toby Fox sono orecchiabili come sempre
  • Grafica in cel shading colorata e gradevole
  • Piacerà agli amanti dei giochi di carte online

  • Prenderci la mano può essere frustrante
  • Troppe poche animazioni di battaglia
  • Decisamente troppo corto
  • L’utilizzo dei Joy-Con nei menu è scomodissimo
  • Mancata localizzazione in italiano
Little Town Hero
3

Questa cittadina mi sta troppo stretta

Little Town Hero è decisamente un gioco sui generis che vuole essere originale a tutti i costi, ma a cui le magagne sia tecniche che di gameplay impediscono di essere un gioco che superi la sufficienza. Le battaglie potrebbero essere intriganti, ma sono di una lunghezza frustrante, specialmente per chi non è avvezzo alle regole dei giochi di carte. La presenza di negozi in cui è impossibile fare qualunque tipo di compere a meno che non lo dettino gli eventi si fa sentire, e la trama semplice e spesso banale e prevedibile non aiuta ad arricchire il quadro generale, nonostante i dialoghi siano abbastanza simpatici e ricchi di umorismo. Da prendere in considerazione solo ed esclusivamente se si è fan dei giochi di carte e si vuole un gioco senza troppe pretese che ne incanali le meccaniche di gioco.

Una normalissima bimba ultraventenne che ha trafficato con computer e videogiochi per tutta la vita. Nel tempo libero le piace scarabocchiare sul suo sketchbook.

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