Streets of Rage 4 – Recensione

Il quarto capitolo della nostalgica saga di Bare Knuckle è finalmente disponibile. Ecco le nostre impressioni su Streets of Rage 4

Streets of Rage 4

Wood Oak City. Sono passati dieci anni dalla caduta di Mr. X e del Sindacato. Una nuova doppia minaccia, Mr. Y e Ms. Y, figli del defunto Mr. X, hanno in mente un piano diabolico per la conquista della città. Spetterà agli eroi del passato ormai dimenticati Axel Stone e Blaze Fielding, accompagnati dalle nuove leve Floyd Iraia e Cherry Hunter cercare di riportare la normalità alla città a suon di cazzotti. Questa è la storia di Streets of Rage 4.

Quando annunciarono Streets of Rage 4 ebbi un brivido lungo la schiena; nonostante la bravura degli sviluppatori che hanno effettuato dei lavori eccellenti ad esempio con Windjammers e Wonder Boy: The Dragon’s Trap la prima cosa che mi è balzata alla testa è quella che mi preoccupava di più, ovvero se fosse davvero stato necessario aggiungere un nuovo capitolo a una saga conclusa da più di vent’anni. Complici i numerosi trailer che ci hanno mostrato lo sviluppo e l’evolversi del gioco, sommati al fatto di essere fan e felice possessore della trilogia per SEGA Mega Drive, si è destata in me una gran voglia di giocare man mano che vedevo sempre nuovo materiale promozionale. Queste sono le mie opinioni sul quarto capitolo della saga, disponibile per Xbox One (anche gratuitamente tramite il Game Pass), PlayStation 4, Nintendo Switch e PC tramite Steam.

Streets of Rage 4

  • Titolo: Streets of Rage 4
  • Piattaforma: PlayStation 4, Nintendo Switch, Xbox One, PC
  • Versione analizzata: PC
  • Genere: Beat ‘em up
  • Giocatori: 1-4
  • Publisher: Dotemu
  • Sviluppatore: Dotemu, Lizardcube, Guard Crush Games
  • Lingua: Italiano (testi), Inglese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 30 aprile 2020
  • Disponibilità: digital delivery, retail (on demand)
  • DLC: nessuno
  • Note: disponibile un’esclusiva edizione limitata ad opera di Limited Run Games contenente gadget, colonna sonora e un esclusiva custodia stile SEGA Genesis

Abbiamo recensito Streets of Rage 4 con un codice Steam fornitoci gratuitamente da SEGA tramite Cosmocover.

Streets of Reggio

Lo stile di gioco è pressoché identico a quello degli altri Streets of Rage, seppur con qualche cambiamento piccolo ma importante, volto a migliorare una giocabilità già ottimale che ha fatto le fortune della saga negli anni passati. Dovremo farci strada attraverso 12 stage pieni di nemici, armi (anche troppe) e oggetti che aumenteranno il nostro punteggio o ci permetteranno di recuperare energia vitale, che dovremo cercare sempre di tenere alta difendendoci e picchiando a più non posso le miriadi di nemici che arriveranno ad ostacolarci, fino ad arrivare alla fine dei livelli per affrontare il boss dell’area.

Avremo a disposizione un attacco normale, diversi attacchi speciali che consumeranno una parte della nostra vita (che potremo recuperare malmenando gli avversari dopo aver scatenato l’attacco speciale senza essere interrotti) e le tecniche Stella, ovvero degli spettacolari attacchi speciali limitati (come le smartbomb dei vecchi sparatutto arcade, tipo AERO FIGHTERS, OutZone e RAIDEN) che, se saremo abbastanza fortunati, potremo trovare all’interno di alcuni barili o oggetti frantumabili, oltre ad altri oggetti utili ad aumentare il nostro punteggio o l’immancabile pollo arrosto che ripristinerà completamente la nostra vita (che, tuttavia, potremo trasformare in altri cibi dalle opzioni). Concatenare degli attacchi ci permetterà, se non verremo interrotti, di accumulare punteggio; con punteggi alti infatti potremo guadagnare vite extra e avere una valutazione più alta a fine livello, utile per scalare le classifiche online o a guadagnare elementi sbloccabili, del quale parlerò in seguito. Potremo anche utilizzare delle letali prese per poi sbattere il nemico a terra o contro altri nemici, oltre che un attacco utile per colpire i nemici alle spalle.

Streets of Rage 4

I personaggi che inizialmente potremo utilizzare sono solo quattro, presentati da uno spettacolare filmato di apertura (e da una schermata di presentazione del titolo leggermente spoilerosa). Il protagonista principale, Axel Stone, tornerà anche in questo titolo con una lunga barba da Chuck Norris e con qualche nuova spettacolare tecnica. La bellissima Blaze Fielding affiancherà il nostro Axel con i suoi colpi letali e la sua bellezza, decisamente non scalfita dal lungo tempo passato fuori dall’azione. Tra le nuove leve abbiamo Cherry Hunter, figlia del protagonista del primo titolo della serie Adam, dotata di forza limitata ma di una grande mobilità e velocità e Floyd Iraia, apprendista del dottor Gilbert Zan apparso nel terzo capitolo avente un ampio potenziale distruttivo grazie alle sue due braccia cibernetiche. Come il precedente capitolo questi personaggi non saranno i soli che ci accompagneranno durante l’avventura in quanto successivamente, e senza anticiparvi troppo, ne potremo sbloccare altri.

Grand Upper!

Durante le nostre scorribande, l’ottima storia sarà illustrata da delle splendide illustrazioni presenti a fine livello. Nonostante la tipologia di gioco sia sempre uguale, gli sviluppatori hanno confermato l’aggiunta della gravità come ostacolo oppure come mezzo da usare a nostro favore: potremo eliminare i nemici in un colpo solo facendoli cadere in buche o precipizi (stando attenti a non farci gettare dagli stessi) o degli oggetti che ci permetteranno un’offensiva elementale (con il veleno che potremo sfruttare per ridurre la vita dei nostri nemici oppure potremo sbizzarrirci con le molotov a base di fuoco e elettricità) e sono rimasto piacevolmente stupefatto dal fatto che alcune cose dei vecchi titoli sono state confermate: la saga di Bare Knuckle, nome giapponese della stessa, è conosciuta come uno dei picchiaduro a scorrimento più belli in assoluto della storia dei videogame e giocando la campagna più e più volte ho notato che nulla è stato lasciato al caso, consolidando Dotemu e Lizardcube come gli sviluppatori numero uno di remake o seguiti delle vecchie glorie.

Infatti la cura dei dettagli e l’amore per la saga si vede da dei piccoli particolari, ovvero ad esempio la stessa identica e nostalgica posa del nemico Galsia quando tenterà di caricarci con un coltello oppure quando faremo una presa contro l’enorme Big Ben (dove sia nell’originale sia nel nuovo titolo potevamo vedere che a causa del peso del nemico la mossa era decisamente più lenta su di lui che su altri nemici). Ad accompagnarci nella storia, come nei titoli passati e visto il successo della colonna sonora del titolo (considerata da molti estimatori una delle più belle colonne sonore SEGA), avremo nelle nostre orecchie uno spettacolare accompagnamento musicale che potrà contare sull’originale compositore Yuzo Koshiro e di Motohiro Kawashima, insieme ad altri illustri nomi del calibro di Yōko Shimomura (Street Fighter II: The World Warrior, FINAL FANTASY XV) o Harumi Fujita (Ghosts ’n Goblins).

Streets of Rage 4

Would you consider becoming my right-hand man?

Come i titoli originali, anche questo sarà pieno di numerosi segreti. Oltre a contenere quasi tutte le vecchie cose che avevo descritto in un precedente articolo, i precedenti titoli sono stati uno dei primi giochi che mi ha introdotto alle bad ending e ai personaggi segreti. Senza spoilerarvi nulla, provate a utilizzare un taser in uno dei vecchi cabinati arcade che troverete nel gioco e godetevi il risultato. Con il punteggio inoltre sarà possibile sbloccare le varianti dei personaggi degli altri titoli, ognuno con il proprio moveset, i propri attacchi speciali e statistiche di attacco. Oltre alla storia principale, per la prima volta giocabile insieme ad altre tre persone a diverse difficoltà, avrete la possibilità di utilizzare la modalità arena (dove potrete massacrarvi con gli altri giocatori) oppure affrontare le boss rush, ovvero uno scontro con tutti i boss e i loro sgherri con limitati oggetti disponibili.

Fortunatamente, a differenza di altri titoli che mi è capitato di recensire non troppo tempo fa, è presente un’ampia galleria informativa e illustrativa che ci mostrerà i nemici, i nostri eroi, le arene e tanto altro ancora. Nonostante la longevità limitata, ostacolo insormontabile per questa tipologia di giochi (anche se, a mio avviso, basterebbe creare numerosi percorsi alternativi a mò di Golden Axe III e altri finali), il prezzo è decisamente giusto per il prodotto presentato. Non sappiamo se in futuro verranno rilasciati DLC, ma sinceramente non penso che questo potrà accadere.

A chi consigliamo Streets of Rage 4?

Consiglio assolutissimamente il titolo a chi ha giocato e amato i capitoli precedenti. Già dalla schermata di caricamento, a sentire il tema principale di Streets of Rage 4 avevo decisamente i brividi e tornare a vestire i panni di Axel, Blaze e Adam vi farà capire che questi giochi, anche dopo anni, restano una panacea per la noia, nonostante la ripetitività che tutti i titoli della stessa tipologia di gioco hanno purtroppo in comune. Per la prima volta addirittura con quattro amici potrete menar cazzotti a destra e a manca ma eventualmente anche fra di voi, se volete far cessare velocemente amicizie consolidate da anni, passando una serata all’insegna del divertimento e dei ricordi. Se invece cercate cerca un tipo di gioco lungo o diverso dal solito o se non apprezzate i vecchi giochi arcade anni novanta, dovreste decisamente virare altrove il vostro target.

Streets of Rage 4

  • Tirare schiaffi è ancora appagante dopo tanti anni
  • Grafica e audio sublimi
  • Bella storia…

  •  …Anche se più o meno è sempre la stessa
  • Longevità non ottimale
  • Mancanza di multiplayer cross platform
Streets of Rage 4
4

Una grandissima lettera d’amore agli anni ‘90

Sono fiero di dirvi che nel 2020 è ancora dannatamente divertente prendete a schiaffi una città piena di teppisti. Il gioco, come da giudizio, è una grandissima lettera d’amore a SEGA, alla saga di Streets of Rage e tutti coloro che adorano o hanno adorato i beat ‘em up a scorrimento. Tecnicamente semplice e maestoso per grafica e sonoro, Streets of Rage 4 vi regalerà ore di divertimento, con amici o da soli, facendovi ricapitolare improvvisamente nel 1990. Il prezzo è decisamente giusto per il prodotto offerto e farete meglio a far vostro questo titolo il prima possibile, ricordandovi che è disponibile anche su Xbox Game Pass.

Ha reagito all'annuncio di Bloodstained: Ritual of the Night come Paolo Brosio con il Papa. Termina Golden Axe almeno una volta al mese. Da dieci anni.

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