Super Mario Party – Recensione

Il più famoso giro di Super Stelle e Monete ritorna con vecchi classici e grandi novità: Super Mario Party sbarca su Nintendo Switch!

Super Mario Party - Recensione

Super Mario Party - RecensioneA quasi quattro mesi dall’annuncio dell’E3 2018, il sedicesimo capitolo della fortunata serie Mario Party, nata due decadi fa, approda con sfarzo e su tappeto rosso sull’ultima console della Grande N, munito di una moltitudine di mini-giochi e nuovissime modalità di gioco che sfruttano la natura ibrida di Nintendo Switch. Dopo una seconda prova che vi abbiamo descritto nella nostra anteprima, scopriamo insieme cosa ci riserva Nintendo con quest’ultima festaiola fatica, ora che possiamo toccare con mano il lato più da tavolo dell’idraulico più famoso del mondo.

Sono passati ben vent’anni dalla prima apparizione della serie, approdata su pressoché tutte le console della casa di Kyoto: dal primissimo capitolo su Nintendo 64 e fino ad arrivare a Nintendo Switch, ha subito inoltre un cambio di studio quando nel 2007 Hudson Soft (che ha curato dal primo capitolo sino al 2007 l’ultimo per DS), ha cessato l’attività passando il testimone a Nd CUBE: questa, in quanto sussidiaria di Nintendo stessa ha continuato poi la produzione della serie curando anche altri progetti come Animal Crossing: amiibo Festival e Animal Crossing: Pocket Camp, rispettivamente per Wii U e smartphone. Ma passiamo dunque senza ulteriori indugi a Super Mario Party, il protagonista indiscusso di questa recensione.

  • Titolo: Super Mario Party
  • Piattaforma: Nintendo Switch
  • Genere: Party Game
  • Giocatori: 1-4
  • Software house: Nintendo
  • Sviluppatore: Nd CUBE Co. Ltd
  • Lingua: Italiano
  • Data di uscita: 5 ottobre 2018
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: non presenti
  • Note: doppi punti oro se prenotato su Nintendo eShop

Super Mario Party si apre a noi come un vero e proprio luna park: non appena entrati nel gioco, possiamo vedere l’intero pantheon dei personaggi più famosi dell’universo Mario, che si incontrano per decidere chi sia la superstar più grande di tutti. Indispettito e pretenzioso però, appare anche Bowser coi suoi sgherri: anche loro, secondo il Re dei Koopa, hanno le carte in regola per diventarlo e perciò si aggregano al gruppo: accompagnati da Toad e Toadette: si entrerà dunque all’interno del vero e proprio Mario Party, anche se non tutti i personaggi saranno disponibili ad accensione immediata, poiché quattro di essi saranno sbloccabili nel corso dell’esperienza di gioco per una totalità di venti personaggi.

Suddiviso in varie sezioni, il titolo offre una grande varietà di gameplay che, coerentemente alla saga, mantiene saldamente il proprio spirito da gioco da tavolo. Non è per nulla cambiato infatti, il perno focale del gioco dell’oca suddiviso in turni il cui traguardo ultimo, è raccogliere più stelle possibili. Sfruttando una delle nuove funzionalità, inoltre, potremo battere il cinque mimandone il movimento con il Joy-Con ai giocatori in gara, il cui tempismo favorirà dei piccoli bonus nel corso della partita. Tutte le ambientazioni possiedono una presentazione panoramica che ne mostra conformazione e posizione della stella, tenuta prontamente da Toadette (uno dei pochi personaggi non giocabili) a una distanza casuale dipendentemente dal turno in corso. In ogni livello è possibile trovare i nemici di cui il tema è caratterizzato, atti a fungere da ostacoli che i giocatori dovranno prontamente evitare; ogni serie di turni dei giocatori terminate equivarranno allo svolgimento della caratteristica sessione di minigioco, perno centrale della serie.

Un dado per domarli tutti

Che le si acquisti, le si rubi agli avversari o le si ottengano attraverso blocchi nascosti è indifferente: alla fine dei turni, è imperativo averne più degli altri. Vi sono una totalità di quattro diverse ambientazioni cui poter giocare, ognuna di esse con peculiari situazioni di pericolo e vantaggi unici per conformazione di stage di gioco. Nelle Rovine Domino Womp possono attivarsi trappole dove gli stessi Womp sbarreranno la strada richiedendo un pedaggio, o ancor peggio, una trappola simil-Indiana Jones porterà a ritroso gli sventurati personaggi che si troveranno sul tragitto del masso. All’interno della Polveriera di Re Bob-Omba invece, vi saranno delle miniere-scorciatoie ma, anche situazioni di pericolo facendo abbassare il timer cui il Re stesso è collegato, causando una fortissima esplosione che colpirà i giocatori circostanti… per non parlare poi delle bob-ombe che attivate da alcune caselle, inseguiranno lo sventurato personaggio creando degli svantaggi durante il lancio dei dadi. L’Arcipelago Megafrutta invece, si dirama in un ambiente di quattro isolotti collegati da un ponte sospeso e alcuni tubi. Il problema principale di questa mappa invece, è un enorme Calamako che potrà rompere il sostegno del ponte stesso cui il giocatore vi si è fermato, creando dunque dei disagi facendo regredire il personaggio a delle caselle precedenti.

Una cascata di minigiochi

Moltissimi e coloratissimi minigiochi costellano il panorama di Super Mario Party, che come da prassi si avviano al termine del lancio dei dadi di tutti e quattro i giocatori in gara; è determinante la natura compatta dei controller e le loro funzionalità, che vengono ampiamente utilizzate nei metodi più disparati: minigiochi basati sul semplice analogico, l’inclinazione del Joy-Con in molteplici contesti o addirittura, la semplice pressione di un solo tasto al momento giusto. Quello che particolarmente colpisce è come i minigiochi risultino sempre più freschi e accattivanti e, del livello qualitativo che rende ogni sfida una vera e propria competizione costante, considerata la manualità che si potrebbe avere con una certa gara rispetto ad un’altra: questo, senza contare le effettive diversificazioni contestuali che riguardano il passare dal fare gare in triciclo, al pescare dei draghi smack dalla nuvola di un Lakitu o ancora, il rubar il maggior numero di frittelle da un piatto, fino al giocare a volano con delle bombe al posto delle palline nel cuore di un vulcano attivo. Si passa dunque da diverse modalità di gioco, come tutti contro tutti, co-operativa a coppie o ancora, uno contro tre.

Bisogna dire che il gioco è effettivamente lo stesso dal 1998: la meccanica dello spostamento in caselle per lancio di dadi è rimasto pressoché invariato, complici inoltre i vari bonus e malus che comportano appunto il finire su una delle tre categorie di caselle colorate: blu – monete, verde – evento, rosso – perdita monete, più le altre tipologie quali versus che avvierà un minigioco istantaneo per affrontare i giocatori in gara, o ancora una casella sfortunata dove vi sarà una maledizione casuale di Kamek. Non mancano inoltre bivi e interazioni con altri personaggi che costellano la mappa donando brio alla partita, quali rivenditori di oggetti bonus come funghi per avanzare maggiormente o, metodi per sottrarre monete o stelle agli avversari.

Un’altra modalità di gioco di Super Mario Party, prevede il distacco dalla matrice gioco da tavolo e un avvicinamento a una base incentrata sul rhythm game: Palco del Ritmo. Come suggerisce il nome stesso, Palco del Ritmo è un palco su cui avranno luogo sfide ritmiche, dove sarà necessario sfruttare al meglio il sensore di movimento del proprio Joy-Con per trionfare sugli avversari e far nascere una stella. Si tratta di un ottimo espediente per dare un sentore di varietà all’interno della maratona di terrore e tragedia che riguarda la corsa all’ultima stella, soprattutto visto il setting da concerto giapponese con una miriade di Toad con bastoni fluo al buio. Al solito vi sono particolari avvertenze sul movimento fisici del corpo e di prestare attenzione all’ambiente circostante, fatto è che sicuramente non ci si metterà a disfare casa facendo finta d’esser una majorette durante una parata, a meno che non lo si stia giocando con degli amici verosimilmente ubriachi ma… è pur sempre gradevole constatare la classica cortesia giapponese.

Se non dovesse bastare il mettersi in gioco come nuova proposta pseudo-idol, si potrà sempre pagaiare per la propria vita in Acque Selvagge: una modalità che vedrà quattro giocatori su un bel canotto lanciato da una cascata disseminata di massi e ripide discese con rampe velocizzanti, il cui obiettivo è arrivare a valle entro un tempo limite che preveda anche il possibilmente non morire. La peculiarità di questo tipo di partita è come i percorsi si biforchino, giungendo infine in diverse linee di traguardo: ciò aumenta dunque la rigiocabilità di questo a dir poco evitabile kayaking che noi della redazione, caldamente sconsigliamo di replicare. Ciononostante, disposti a quattro in coppie da due uno davanti all’altro, è anch’esso un ottimo modo per passare una piacevole serata con gli amici: questo, se quantomeno si riuscisse a coordinarsi, e da mimare il pagaiare non si decidesse di arrivare al prendersi a remate in testa.

Punta in alto, Superstar!

Nel peggiore dei casi, comunque, Super Mario Party arriva anche con modalità single player: in questo modo una volta tagliati i ponti con quelli che una volta erano i legami più importanti della propria vita si potrà comunque continuare a divertirsi col gioco. In caso si volessero creare delle fazioni in guerra, c’è la possibilità di giocare in modalità Partner Party, nella quale ci si può affrontare a squadre e i giocatori hanno turni simultanei. Se però si volesse nuovamente ricercare il contatto umano, al sicuro nelle proprie abitazioni, questo nuovo capitolo del franchise è munito di modalità online: questa versione di gioco però, è delimitata dal cosiddetto “Minigiocathlon Online”, che vedrà impegnati quattro giocatori in una gamma di 80 minigiochi priva di tabellone: così facendo, l’anima party da amici sul divano a giocare della serie, non verrà a mancare, oltre a rendersi più comoda considerando i lunghi tempi che contraddistinguono una partita completa.

Ma se invece ci si volesse semplicemente fare una partita veloce, è disponibile una sezione dedicata ai soli minigiochi cui è possibile deciderne la modalità: una sequela dei propri livelli preferiti, e la possibilità di vedere i propri record raggiunti. In questa sezione è disponibile inoltre il Minigiocathlon in solo, ma anche una battaglia a suon di minigiochi cui il vincitore sarà colui che riempirà maggiormente il tabellone di gioco.

Infine, Toad ci potrà deliziare con la sua Sala dei Giocattoli, all’interno della quale troveremo delle modalità di gioco scollegate dai classici minigiochi, dove sarà infatti possibile decidere come e dove giocare: si tratta infatti di giochi speciali che saranno gestibili sia attraverso la console Nintendo Switch rimossa dalla dock, sia a schermo diviso su televisore in modalità panoramica. Un esempio è la sfida di Donkey KongBanana Split”, la cui difficoltà consiste nel congiungere parti di banane ruotando le console fino a formare l’immagine corretta, entro un determinato tempo limite o ancora, “Mine Vaganti Deluxe”, ovvero una visione dall’alto di carri armati dove i personaggi dei giocatori si affrontano in una mappa che cambia a seconda della posizione delle console. Anche qui, è interessante constatare come il poter congiungere due tablet Switch, muniti ciascuno di cartuccia di gioco, ci consentirà sbloccare la modalità Sala dei Giocattoli congiunta, un ottimo modo per sfruttare la grandissima mobilità che la console può offrire, anche se certamente è complesso immaginarsi la praticità di spostare due console per formare una banana, all’interno di una metro nipponica all’ora di punta ma, con la giusta dose di buona volontà tutto è possibile.

Super Mario Party mantiene quindi viva la tradizione e si lascia giocare più che volentieri. Si tratta dell’evoluzione nonché della piega che il franchise ha intenzione di prendere, e che contestualizzato alla grande mobilità di Nintendo Switch, rende chiari i piani della Casa di Kyoto. Visivamente è puro stile Mario, basta un’occhiata anche solo di sfuggita e lo si riconosce istantaneamente; sia nella dock che versione portatile mantiene bene il cambio di risoluzione e non si può nascondere si tratti dell’ennesima festa targata Nintendo.

A chi consigliamo Super Mario Party?

I fan della serie a priori saranno felici di questa nuova aggiunta alla storia del prolifico spin-off, ma anche soltanto chi ha una console Nintendo Switch dovrebbe considerarne l’acquisto. Si tratta del gioco party per eccellenza, che vista l’alta praticità che offre l’hardware si eleva a gioco da tavolo definitivo. Super Mario Party mantiene viva la tradizione del gioco dell’oca, con quella punta hardcore di una guerra senza frontiere all’ultima stella, caratteristica che ne ha infatti resa grande la reputazione; considerando che è un nuovo punto di partenza per Nintendo, è un ottimo modo per approcciarsi al brand soprattutto per coloro che magari non si sono mai avvicinati alla serie.

  • Minigiochi accattivanti e ben strutturati
  • Festaiolo al punto giusto, è l’ideale in compagnia
  • È un buon capitolo della saga, anche se…

  • …A livello tecnico poteva dare di più
  • Al di fuori dei minigiochi è ambientalmente scarno
  • Escludendo le peculiarità ibride, rimane lo stesso gioco di sempre
Super Mario Party
3.5

Variopinto e divertente, piacevole ad ogni partita

Super Mario Party sembrerebbe esser l’esperienza festaiola definitiva. I minigiochi son divertenti, graficamente è molto gradevole e Nintendo Switch regge bene nel complesso. È un ottimo esempio di come la casa di Kyoto stia relativamente investendo sui propri franchise attuali approdati sulla sua console ibrida: tirati a lucido il giusto senza osare troppo (per ora). Penso sia un prodotto che buona parte dei possessori di Nintendo Switch dovrebbe avere; se vi piacciono Super Mario e magari i giochi da tavolo, è letteralmente un invito a nozze, o magari siete semplicemente sadici e volete vedere le vostre amicizie sgretolarsi come statue di sabbia.

Maestro di Karate e Amicizia: temprato dall’intrattenimento nipponico vecchia scuola e dal collezionismo, il suo sogno è quello di avere in giardino lo Unicorn Gundam di Odaiba.

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