Disgaea 7: Vows of the Virtueless – Recensione

Disgaea 7: Vows of the Virtueless vi trascina nei suoi Netherworlds da questo 6 ottobre su PlayStation, Nintendo Switch e PC. Eccovi la nostra recensione in anteprima!

Disgaea 7: Vows of the Virtueless – Recensione

Sono passati più di due anni dalla pubblicazione dell’ultimo Disgaea 6: Defiance of Destiny, e per tutto questo tempo i giocatori si sono chiesti se il team di Nippon Ichi Software avrebbe confezionato un nuovo capitolo della saga molto più avvincente rispetto al sesto capitolo, totalmente copia di un Disgaea 5: Alliance of Vengeance che fu capace di appassionare intere schiere di giocatori. Dal prossimo 6 ottobre potremo finalmente dare una risposta a questa domanda e dopo averci giocato per un’infinità di ore in anteprima, siamo pronti a portarvi con noi all’interno di questa recensione di Disgaea 7: Vows of the Virtueless. Buona lettura.

Disgaea 7: Vows of the Virtueless – Recensione

  • Titolo: Disgaea 7: Vows of the Virtueless
  • Piattaforma: PlayStation 5, PlayStation 4, Nintendo Switch, PC (Steam)
  • Versione analizzata: Nintendo Switch (EU)
  • Genere: RPG Strategico 
  • Giocatori: 1
  • Publisher: NIS America
  • Sviluppatore: Nippon Ichi Software
  • Lingua: Inglese (testi), Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 6 ottobre 2023
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: non annunciati
  • Note: la Deluxe Edition fisica include la colonna sonora digitale e un mini artbook

Abbiamo recensito Disgaea 7: Vows of the Virtueless con un codice Nintendo Switch fornitoci gratuitamente da NIS America tramite PLAION.

Se oggi giorno pensiamo alla serie di Disgaea è impossibile non perdersi con la memoria nelle sue inconfondibili modalità di livellamento e personalizzazione approfondita dei personaggi, oltre che un sistema di combattimento di grande impatto che premia il giocatore più per la sua creatività che reale strategia. Disgaea 7 è l’ultimo capitolo della saga e ha luogo tra i Netherworld di Hinomoto, ispirati al Giappone feudale, dove il bushido è lo stile di vita, o almeno lo era prima dell’arrivo dell’ammiraglio demone Opener e della sua immensa flotta. Il regno demoniaco di Hinomoto sta infatti cambiando e i giorni dei nobili guerrieri sono contati. In mezzo ai tumulti, Fuji, un guerriero svogliato e Pirilika, appassionata di bushido, diventano improbabili alleati nella lotta contro un regime tirannico e la ricerca del significato di onore e redenzione.

La via del guerriero

Disgaea 7: Vows of the Virtueless è ambientato in una terra costituita dall’insieme di una miriade di Netherworld diversi, ognuno con i propri demoni e creature uniche. In questa terra dai diversi Inferi, molti dei suoi abitanti un tempo aderivano a un codice apparentemente in contrasto con la loro natura demoniaca: il bushido, un codice di condotta e stile di vita, composto da una serie di regole e principi filosofici tradizionalmente adottato dai samurai. La via del guerriero non è però l’unico riferimento al feudalesimo giapponese, in quanto i ragazzi di Nippon Ichi Software hanno scelto proprio questo come intera ambientazione del loro ultimo capitolo. Nel titolo seguiremo le vicende di due carismatici protagonisti, Fuji e Pirilika, intenti a riportare il bushido in una terra ormai priva ormai di qualunque onore. Fuji rappresenta tutto ciò che ci si aspetterebbe da un demone, caratterizzato dalle tre qualità essenziali per essere il migliore tra tutti loro, ovvero brutalità, frugalità e anche una grande dose di pigrizia. Miglior caratteristica è però la sua grande allergia all’empatia, reagendo all’amore, all’amicizia o alla simpatia vomitando sangue e persino svenendo. Pirilika è invece una ragazza goffa, ricca e viziata, proveniente dal Netherworld di Wahei. È disperatamente ossessionata dai Netherworlds di Hinomoto, spesso abusa del significato di bushido nel tentativo di portare gli altri dalla sua parte, e crede fermamente nella bontà degli altri esseri, non importa quanto malvagi possano apparire. Per compiere la loro missione, i due protagonisti decideranno di raccogliere ed usare le sette armi fondatrici, i più potenti tra i tesori infernali dei Netherworld, gli unici in grado di fornire il potere necessario per opporsi allo zhogunato corrotto.

Disgaea 7: Vows of the Virtueless – Recensione

Disgaea 7 mette a disposizione dei giocatori ben 45 diverse classi per affrontare l’avventura, di cui quattro totalmente inedite. Avremo a nostra disposizione le classi: Warrior, Valkyrie, Martial Artist, Fight Mistress, Magician, Witch, Clergy, Cleric, Sorcerer, Magic Knight, Prinny, Undead, Winged Warrior, Dragon, Horseman, Evil Eye, Sea Angel, Flora Beast, Succubus, Felynn, Male Samurai, Lady Samurai, Ninja, Kunoichi, Ranger, Archer, Gunner, Gunslinger, Male Armor Knight, Female Armor Knight, Mecha Girl, Celestial Hostess, Rifle Demon, Pincer Shell, Slumber Cat, Shroom, Psychic, Professor, Thief, Spirit e Orc. Le nuove classi che invece entrano a far parte della grande famiglia Disgaea sono:

  • Big Eye: una creatura demoniaca venerata da molti demoni e capace di influenzare in modo casuale gli stati di difesa nemici;
  • Bandit: un alleato abile nel localizzare oggetti rari e tesori;
  • Maiko: un’alleata i cui attacchi seducenti la rendono particolarmente efficace contro i nemici maschi;
  • Zombie Maiden: un demone resuscitato dai morti, capace di tornare in vita dopo essere stata sconfitta e di diventare più forte man mano che i suoi compagni muoiono.

Il sistema di combattimento è il classico combattimento strategico su griglia a cui siamo abituati, dove ogni personaggio verrà messo in gioco da un punto di evocazione e avrà a sua disposizione una lunga serie di comandi, come l’attacco, la difesa, l’uso di oggetti o gli attacchi speciali. Ovviamente quando si parla di Disgaea nulla si ferma all’apparenza e tornano così anche tante caratteristiche ben note ai fan della serie, come gli attacchi di squadra che fungeranno da attacco normale nel caso in cui si voglia attaccare un nemico e fossimo in presenza di alleati. Tornano anche i comandi di sollevamento e lancio (eseguibili solo da personaggi umanoidi) che consentono a un’unità di raccogliere qualsiasi entità adiacente (alleato, nemico o oggetto) e lanciarla su un altro “pannello” purché sia a portata. Torna anche la reincarnazione del personaggio, funzione che consente ai personaggi di ritornare al livello uno, ottenendo però vari bonus dati dal processo come statistiche di base aumentate e nuovi livelli di classe. I personaggi mantengono a loro volta qualsiasi arma, abilità, incantesimo appreso e non nativo. I personaggi unici ottengono invece, attraverso questa funzione, uno sconto permanente del 5% per aumentare tutte le loro capacità. La reincarnazione ha sei livelli di capacità, ciascuno con benefici crescenti.

Disgaea 7: Vows of the Virtueless – Recensione

Tante novità, ma pur sempre Disgaea!

Disgaea 7 introduce tantissime novità per la saga, donando così al titolo una ventata di aria fresca, rimanendo pur sempre nei folli canoni a cui ci ha ormai abituato la saga. La prima di queste risiede nella “Jumbificazione“, nuovo comando che permetterà ai personaggi di diventare giganti e attaccare da qualsiasi punto dello scenario. Ogni attacco normale diviene così un attacco ad area (circa 5×5 in termini di caselle di gioco), permettendoci di distruggere gruppi di nemici con un solo colpo. Ma non saremo i soli a poterci avvalere di questa funzione, infatti anche gli avversari più potenti possono usare la Jumbificazione, costringendoci a trasformarci a nostra volta per affrontarli in combattimenti che potremmo definire “giganti”, soprattutto se pensiamo che ogni scenario può ospitare fino a quattro diversi personaggi Jumbificati (in pieno stile Disgaea!). In questa forma i personaggi possono avere accesso anche a nuove abilità (le jumbility), come un danno aumentato del 20% o il recupero del 20% degli HP alla fine del turno. Parlando di abilità è doveroso citare anche la nuova modalità Hell, dove alcuni personaggi potranno, dopo aver riempito la barra dedicata, scatenare speciali abilità capaci di annientare velocemente il nemico, oltre che aumentare brevemente il guadagno di EXP.

Tra le novità si aggiunge anche la “Item Reincarnation“, un nuovo sistema per reincarnare oggetti in potenti tesori. Le caratteristiche precedenti dell’oggetto vengono preservate, quindi un alimento curativo trasformato in una spada sarà ancora commestibile e un bastone creato da semplici calzature aumenterà comunque il range di movimento quando equipaggiato. Attraverso questa funzione non esistono più limiti sulle combinazioni che si possono venire a creare, soprattutto se parliamo di oggetti apparentemente non più utili al nostro party.

Torna anche la battaglia automatica, ma ben diversa rispetto al passato, in modo da attrarre sia i nuovi fan che i giocatori veterani, offrendo infatti ai giocatori la libertà di scelta e bilanciamento della difficoltà di gioco. Per utilizzarla dovremo aver completato manualmente un livello almeno una volta, oltre ad un costo in speciale valuta che non consentirà un uso smodato della caratteristica. Questa valuta non influirà solo sulla modalità in sé, ma anche sulla quantità di turni che possiamo giocare.

Disgaea 7: Vows of the Virtueless – Recensione

Rimanendo in tema battaglie arriviamo anche a una delle novità più interessanti per la community di Disgaea, ovvero le Battaglie Classificate. Per la prima volta nella serie Disgaea potremo confrontarci con altri giocatori in tutto il mondo e combattere per il dominio assoluto dei Netherworld utilizzando la nuova “Intelligenza Demoniaca”, ovvero comandi automatizzati che potremo impostare per i nostri personaggi. Oltre a formare il party che ci rappresenterà, dovremo prestare attenzione alle regole speciali di ogni fase presente negli stage. Alcune fasi contengono speciali pannelli che influenzano la mappa, mentre altre possiedono regole speciali che influenzano la formazione del gruppo o le azioni che avevamo prestabilito. Le fasi degli stage però non rimarranno statiche, ma varieranno man mano che le nuove stagioni verranno aggiornate dal team di sviluppo, presentando una continua varietà di situazioni.

Ultima novità riguarda il “Giro Turistico del Netherworld(Netherworld Sightseeing) che consente di rivisitare ed esplorare le aree che abbiamo già completato nella storia principale. Progredendo nella storia sbloccheremo nelle aree già visitate nuovi dialoghi con personaggi secondari o attività da intraprendere in una determinata area, riflettendo le ripercussioni legate alle nostre azioni.

Una miriade di Netherworld

Tecnicamente Disgaea 7 mantiene fede alle alte aspettative, soprattutto per una cura artistica nel design dei personaggi che si nota in ogni singolo frangente. Il mondo è colorato e vivace e i riferimenti al Giappone feudale sono ben amalgamati con il passato della serie, creando un nuovo universo (o insieme d’universi) decisamente accattivante. Il colpo d’occhio conquista soprattutto durante i dialoghi i stile visual novel, mostrando una leggera carenza (sulla versione Nintendo Switch da noi testata) solo nelle brevi fasi animate di alcuni colpi speciali.

Disgaea 7: Vows of the Virtueless – Recensione

La colonna sonora è invece inattaccabile, presentando il giusto accompagnamento anche durante le lunghe fasi di grinding per rigiocare gli stage. Il titolo non presenta alcuna lacuna in termini ludici, se non una leggera difficolta d’orientamento data la prospettiva di visuale non sempre in favore della telecamera del videogiocatore.

L’assenza dell’italiano come sempre risulta limitante, lasciando una sensazione di confusione anche quando ci ritroviamo diverse pagine di tutorial da leggere e memorizzare. La storia è semplice e avvincente, ma una traduzione italiana avrebbe innegabilmente permesso l’accesso ad un pubblico più ampio.

Disgaea 7: Vows of the Virtueless arriverà su Nintendo Switch, PS4, PS5 e PC il 6 ottobre 2023 in Europa! Due improbabili alleati. Un viaggio indimenticabile. La lotta per liberare Hinomoto sta per scoppiare in Disgaea 7: Vows of the Virtueless!

Per sfidare il tirannico Demmodore Opener e i suoi Demonic Magistrates, Fuji e Pirilika devono raccogliere sette potenti armi della leggenda. Riuscirà questa difficile alleanza, minacciata da idee contrastanti, a superare i pericoli che si prospettano?

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A chi consigliamo Disgaea 7: Vows of the Virtueless?

Disgaea 7: Vows of the Virtueless è consigliato a tutti gli amanti della saga, nonché a tutti coloro che vogliono sfruttare questo capitolo come primo approccio alla serie. Dotato di un tutorial dettagliato e di un gameplay semplice quanto ricco, il gioco è facilmente consigliabile a tutti coloro che almeno una volta si sono sentiti incuriositi dal bizzarro stile dell’universo creato da Nippon Ichi Software, anche a discapito dell’assenza di lingua italiana.

  • Gameplay semplice e ottimo come primo approccio alla serie
  • Tante novità che lo rendono immancabile per tutti gli appassionati della saga
  • Ore di gioco pressoché infinite date tutte le nuove modalità…

  • …Ma la ripetitività degli scenari e del gameplay alla lunga potrebbe far sentire un po’ di monotonia
  • Sperimentare con le tanti classi a disposizione potrebbe disorientare giocatori che preferiscono maggiore linearità
  • L’assenza dell’italiano non permette di godersi appieno la storia e le diverse sfaccettature di ogni modalità
Disgaea 7: Vows of the Virtueless
4

Il miglior Disgaea fra tutti i Netherworld

Disgaea 7: Vows of the Virtueless è facilmente reputabile il culmine della serie, con un ottimo mix di storia, elementi di gameplay strategico a turni ed alta rigiocabilità che difficilmente porterà alla noia. Il titolo è estremamente semplice da giocare quanto da padroneggiare nelle sue tantissime meccaniche, risultando facilmente approcciabile per i nuovi giocatori, grazie al suo ampio tutorial dettagliato. Le novità aggiunte in questo capitolo conquistano pienamente anche i fan di lunga data, soprattutto grazie alle battaglie classificate che permettono di ritornare sul gioco a cadenza stagionale per affrontare una community in continua espansione. Un titolo assolutamente da recuperare, anche se bisogna fare i conti con l’assenza della lingua italiana che, come in altri casi simili, non permette di godersi a pieno la storia o le ricche sfaccettature di ogni modalità.

Amante dei videogiochi fin dalla tenera età, ama perdersi nella scrittura ascoltando le OST di FINAL FANTASY e KINGDOM HEARTS. Convinto fieramente che la bellezza di un equip sia più importante delle sue statistiche, è sempre alla ricerca di nuovi oggetti da aggiungere alla sua collezione videoludica.

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