Record of Lodoss War – Deedlit in Wonder Labyrinth – Recensione

Ecco la nostra recensione di Record of Lodoss War -Deedlit in Wonder Labyrinth-, metroidvania ambientato nell'universo creato da Ryo Mizuno

Record of Lodoss War - Deedlit in Wonder Labyrinth - Recensione

Record of Lodoss War: un universo fantasy apprezzatissimo a cavallo fra gli anni ottanta e novanta oltre che grande esempio di contaminazione culturale occidentale, essendo nato come rivisitazione in forma romanzesca di una campagna di Dungeons & Dragons in cui il creatore, Ryo Mizuno, era il dungeon master. Non a caso, l’abbiamo proprio citata come esempio perfetto di anime da guardare se vi piace il gioco di ruolo creato da Gary Gygax. Ma non divaghiamo troppo: vi basti sapere che, oltre alla celeberrima serie anime arrivata anche qui da noi, in Giappone è un franchise ancora piuttosto attivo, e Mizuno ha continuato per quasi trent’anni a scrivere romanzi ambientati in questo universo narrativo, dell’ultimo dei quali ha iniziato la stesura nel 2019. Questo Record of Lodoss War: Deedlit in Wonder Labyrinth, realizzato dal Team Ladybug (gli stessi di Touhou Luna Nights) sotto la supervisione del creatore originale, funge come una sorta di prequel, un anello mancante fra i titoli precedenti e il romanzo del 2019, Record of Lodoss War: Diadem of the Covenant.

Record of Lodoss War - Deedlit in Wonder Labyrinth: Recensione

  • Titolo: Record of Lodoss War -Deedlit in Wonder Labyrinth-
  • Piattaforma: PC / Steam
  • Versione analizzata: PC / Steam
  • Genere: metroidvania, action, platformer
  • Giocatori: 1
  • Publisher: WHY SO SERIOUS, PLAYISM
  • Sviluppatore: WHY SO SERIOUS, Team Ladybug
  • Lingua: Inglese (testi)
  • Data di uscita: 27 marzo 2021
  • Disponibilità: digital delivery
  • DLC: colonna sonora originale
  • Note: la versione completa del gioco è uscita il 27 marzo 2021, ma il titolo è stato in Early Access per circa un anno.

Abbiamo recensito Record of Lodoss War -Deedlit in Wonder Labyrinth- con un codice PC / Steam fornitoci gratuitamente da PLAYISM.

Io sono prigioniera

Il titolo si apre con l’elfa Deedlit, amatissima eroina della serie originale, che si risveglia in una foresta nebbiosa, ignara del perché si trovi lì, ma desiderosa di uscirne. Con ben pochi indizi, la nostra protagonista inizia ad esplorare le stanze del Wonder Labyrinth menzionato nel titolo, incontrando sia come alleati che come nemici numerosissimi personaggi già noti a chi ha visto l’anime del 1990 e successivi. Avanzando fra stanze e lunghi corridoi interconnessi e pieni di nemici che respawneranno ad ogni nostro passaggio, le aree di gioco saranno divise in veri e propri stage (sei in tutto) e non potremo passare al successivo fino a quando non avremo sconfitto il boss di una determinata area e premuto un interruttore che aprirà le porte delle zone successive. Il gameplay è quanto di più standard ci si possa aspettare da un gioco appartenente al genere soprannominato Metroidvania, che negli ultimi anni ha visto entry veramente eccellenti del calibro di Bloodstained: Ritual of the Night o, per menzionare anche un esempio occidentale, il fantastico Blasphemous. E tuttavia Deedlit in Wonder Labyrinth fa un passo indietro andando invece a evocare consapevolmente lo spirito di un mostro sacro del genere con ormai molti anni alle spalle come Castlevania: Symphony of the Night, cosa ben visibile dallo stile grafico scelto, andando a risultare invece piuttosto essenziale nel suo gameplay loop, un vero e proprio tuffo alle origini del genere.

Record of Lodoss War -Deedlit in Wonder Labyrinth-

Diciamo addio a sistemi di crafting, aumento di statistiche del personaggio, questline secondarie: il Team Ladybug ha voluto, forse per limiti di tempo o di denaro, rievocare i precursori del genere, i Castlevania classici. Nel nostro arsenale avremo infatti solamente a disposizione un’arma da mischia e una da distanza, oltre alla magia: diversi equipaggiamenti possono essere trovati o acquistati nella nostra discesa nel labirinto, ma nulla andrà a modificare sostanzialmente l’esperienza di gameplay, risultando principalmente un upgrade incrementale alle statistiche di attacco, lo stesso effetto che avrà salire di livello. Nonostante sia stato implementato un complesso sistema di resistenze elementali, infatti, queste vengono prese in considerazione solamente con la magia, che risulta così tanto più potente rispetto all’arco e alle armi da mischia da essere un pochino troppo sbilanciata, andando ad abbassare ulteriormente un livello di difficoltà già non alto. Proprio l’arco è il tasto più dolente: scomodo da controllare e da incoccare, mirare richiede premere una combinazione di tasti che lascia il giocatore davvero troppo scoperto, risultando davvero utile solamente per risolvere alcuni puzzle ambientali e aprire alcune porte dalla distanza. Interessante invece l’idea di utilizzare i due spiriti Sylph e Salamander per permetterci di assorbire i danni elementali di fuoco o di vento, e dandoci ulteriori opzioni per traversare la mappa di gioco, una trovata ben inserita non solo all’interno di Wonder Labyrinth, ma anche della lore del franchise stesso.

Un labirintico labirinto di tormento

Più penso al mio tempo passato con Record of Lodoss War -Deedlit in Wonder Labyrinth-, più viene fuori un modello chiaro: il titolo fa davvero tutto “bene”, ma senza eccellere in nulla, reggendosi molto sulle spalle del materiale originale. Per il level design si può dire lo stesso: è funzionale alla narrazione e al gameplay, abbastanza intricato per gli standard del genere, e pieno di scorciatoie per raggiungere aree visitate in precedenza, e tuttavia vi è ben poco motivo per farlo, vista l’assenza di sidequest o altri elementi che richiedano un backtracking così corposo. Sono presenti alcune digressioni, come una gara di tiro con l’arco o la possibilità di giocare d’azzardo insieme a Woodchuck, ma a parte questo il giocatore deve affrontare un percorso piuttosto lineare dall’inizio alla fine diviso in sei stage, termine volutamente arcade. Record of Lodoss War -Deedlit in Wonder Labyrinth- è stato sviluppato chiaramente pensando prima ai fan del franchise e solamente dopo ai fan dei metroidvania, poiché proprio questa massiccia presenza di personaggi già conosciuti, sia che stiano dalla nostra parte o che appaiano come nemici, rappresenta l’appeal principale del titolo, e farà la gioia degli appassionati delle opere di Ryo Mizuno, oltre che essere una vera e propria entrata canonica nella trama della serie, collocandosi come prequel dell’ultimo ciclo di novel uscito in Giappone.

Insomma, si tratta di un metroidvania sicuramente competente ma per niente innovativo, di fortissima impronta indie. Questo lo si può facilmente intuire anche dal prezzo (circa 15 euro) e dalla durata: la mia avventura nel Wonder Labyrinth di Deedlit si è infatti compiuta in poco meno di otto ore, con la mappa completata al 100% e tutti i segreti svelati. Non sembrano essere presenti alcune variazioni di trama, New Game+ o espedienti simili, perciò anche la rigiocabilità è davvero minima. Di contro, vista la fantastica (e un po’ nostalgica, notate come Deedlit assomigli veramente molto ad Alucard, avendo la stessa immagine residua del vampiro nel titolo PS1) pixel art con cui sono stati realizzati nemici, sprite e animazioni, i requisiti minimi per giocarci sono davvero bassissimi, e sono sicuro che anche il portatile con cui prendete appunti all’università o fate smart working sia più che in grado di reggerlo senza troppi problemi. Al momento il titolo è un’esclusiva PC via Steam, anche se il titolo precedente del Team Ladybug è poi approdato su Switch e Xbox One (curiosamente, niente PlayStation) alcuni mesi dopo.

A chi consigliamo Record of Lodoss War -Deedlit in Wonder Labyrinth-?

Deedlit in Wonder Labyrinth è una sorta di metroidvania-lite: non molto complesso, e piuttosto corto anche per gli standard del genere, con una rigiocabilità pressoché minima. Per questo, chi cerca una sfida impegnativa potrebbe rimanerne deluso. Di contro chi si approccia a questo genere da neofita, preferisce qualcosa di più rilassato o semplicemente è solo fan della serie anime originale si troverà a casa sua. Il gioco è pieno di personaggi già visti nelle avventure animate di Deedlit e dei suoi compagni, e anche se è possibile giocarlo come titolo a se stante, si vanno a perdere diversi riferimenti e non si capiranno i rapporti tra i personaggi che qui vengono dati per scontati, pertanto una buona conoscenza del materiale originale è sicuramente d’aiuto.

Record of Lodoss War -Deedlit in Wonder Labyrinth-

  • Pixel art di ottima qualità
  • Colonna sonora accattivante
  • Una buona scusa per rivedere il cast originale
  • Prezzo molto contenuto

  • Davvero troppo corto
  • Per alcuni la difficoltà potrebbe essere troppo bassa
  • Rigiocabilità minima
  • L’arco è praticamente inutile se non per i puzzle ambientali
Record of Lodoss War -Deedlit in Wonder Labyrinth-
3.6

Una piccola ma affascinante avventura per Deedlit

Record of Lodoss War -Deedlit in Wonder Labyrinth- mi ha piacevolmente stupito. Un fantastico esempio di game development indipendente giapponese, come metroidvania non è particolarmente innovativo, risultando anzi piuttosto formulaico, ma mai noioso. Infatti, non incespica quasi mai nel level design e al netto di qualche problema di bilanciamento fra le varie armi nel suo arsenale riesce ad intrattenere degnamente il giocatore, purtroppo per un periodo di tempo davvero esiguo vista la breve durata del titolo. I più contenti del nuovo titolo di Team Ladybug saranno però i fan del franchise, rimasti a secco di adattamenti videoludici fin dai tempi del SEGA Dreamcast: questo gioco è pensato principalmente per loro.

Ossessionato da Le Bizzarre Avventure di JoJo e METAL GEAR, pensa che TRIGGER abbia salvato gli anime. Darebbe tutto pur di vedere un nuovo Trauma Center e il finale di Berserk; generalmente ti vuole bene, finché non gli parli di microtransazioni.

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