SLAM DUNK – Recensione della nuova edizione del manga

La recensione della nuova edizione di Slam Dunk, il manga di Takehiko Inoue pubblicato in Italia da Panini Comics

SLAM DUNK – Recensione della nuova edizione del manga

Parlare di un’opera che rappresenta una vera e propria pietra miliare del fumetto giapponese, famosissima e apprezzata all’unanimità da critica e pubblico, a distanza di anni dalla sua conclusione, da un lato rappresenta l’occasione perfetta per presentarla alle nuove generazioni, dall’altro porta con sé anche l’inevitabile rischio di non riuscire a dire nulla che non sia già stato detto prima. È proprio il caso di Slam Dunk, il manga sportivo capolavoro del sensei Takehiko Inoue, che giunge nuovamente sugli scaffali di fumetterie e librerie italiane in un’edizione aggiornata, denominata Restyled Edition, a quasi trent’anni dalla sua pubblicazione originale in patria. Se siete fra coloro che non hanno mai sentito nominare questo fumetto, o se avete semplicemente bisogno di rinfrescarvi la memoria, ecco qualche doverosa informazione per capire di che cosa stiamo parlando.

Slam Dunk

Era il 1990 quando Slam Dunk esordì sulla rivista Weekly Shōnen Jump di Shūeisha, e la serializzazione proseguì fino al 1996, anno della sua conclusione, portando l’opera ad essere raccolta in 31 volumi tankōbon originali. Il grandissimo successo del manga condusse alla realizzazione di una serie televisiva animata di 101 episodi da parte di TOEI Animation, trasmessa in patria dal 1993 al 1996, che presenta significative differenze rispetto alla controparte cartacea, oltre a non adattarla per intero (si ferma infatti agli eventi del volume 22). L’impatto presso il pubblico fu tale da contribuire in maniera molto marcata alla diffusione della pallacanestro in Giappone, con tantissimi ragazzi che hanno iniziato a praticarla dopo aver letto il manga di Inoue, grande appassionato di basket sin da piccolo, tanto da dedicare altri due suoi lavori a questo sport (Buzzer Beater e Real), oltre a collaborare tuttora con la Lega giapponese di basket.

La storia editoriale di Slam Dunk nel nostro paese è lunga e merita di essere accennata. L’approdo risale al 1997 grazie a Planet Manga, l’etichetta di Panini Comics inaugurata appena un anno prima, che pubblica la prima edizione in 62 volumi “sottiletta” (ognuno metà del rispettivo tankōbon) e, successivamente, una seconda edizione in 31 volumi, denominata Slam Dunk Collection e fedele alla suddivisione originale, dal 2001 al 2004. Dopo una sfortunata terza edizione in grande formato sempre ad opera di Panini, iniziata nel 2007 ed interrotta al decimo volume, i diritti della serie passano all’editore d/visual che dal 2010 al 2012 pubblica quella che è tuttora la miglior edizione italiana di questo manga, basata sulla kanzenban giapponese, in 24 volumi, con l’aggiunta delle tavole a colori e materiali di ottima qualità. Dopo il fallimento di d/visual, la licenza per il mercato italiano rimane per molti anni in una sorta di limbo, fino a quanto la stessa Panini Comics non la riacquisisce nel 2018, annunciando durante una conferenza al Lucca Comics and Games di quell’anno la ripubblicazione di Slam Dunk in una nuova edizione in 20 volumi che segue la shinsōban giapponese, con nuove traduzioni, nuove copertine disegnate appositamente dall’autore e una nuova suddivisione dei capitoli. Infine, anche la serie animata è stata licenziata in Italia da Yamato Video e ha goduto della trasmissione televisiva sui canali MTV Italia, 7 Gold e GXT, contribuendo moltissimo alla popolarità dell’opera nel nostro paese.

Slam Dunk

Anche l’incipit del manga è a sua volta un classico. Hanamichi Sakuragi, giovane liceale dal carattere vulcanico, un po’ teppista e attaccabrighe, molto più alto della media dei suoi coetanei, si iscrive al primo anno della scuola superiore Shohoku e sembra destinato a rimanere sfortunato con le donne, dopo essere stato scaricato per l’ennesima volta da una ragazza innamorata di un giocatore di basket, cosa che lo porta a provare un odio profondo nei confronti di questo sport. Ma tutto cambia quando incontra la dolce Haruko Akagi, una sua compagna d’istituto molto appassionata di pallacanestro che, colpita dalla sua altezza e dalla sua forza fisica, lo spinge a entrare nel club di basket della scuola, e di cui Sakuragi si innamora perdutamente. Inizia così per il nostro protagonista e per i suoi compagni di squadra, fra i quali figura anche il capitano nonché fratello maggiore di Haruko Takenori “Gorilla” Akagi, un’avventura sportiva costellata da partite e sfide sempre più difficili che porterà alla gloria il team dello Shohoku.

Slam Dunk è, senza troppi giri di parole, un classico del fumetto giapponese e uno dei manga sportivi più famosi di sempre, qui in Italia sicuramente il più noto al grande pubblico assieme a grandi nomi del passato come Ashita no Joe e Capitan Tsubasa. È l’opera che ha fatto esplodere in pochissimo tempo il talento di Takehiko Inoue, uno dei mangaka più influenti e riconoscibili del periodo moderno, che aveva iniziato solo pochi anni prima, nel 1988, la sua carriera nel mondo del fumetto come assistente di Tsukasa Hōjō, e che avrà la sua definitiva consacrazione con i successivi lavori Vagabond e Real, quest’ultimo ambientato nel mondo del basket paralimpico in carrozzina. Ha inoltre settato inevitabilmente gli standard per qualsiasi spokon (termine con cui si indicano i manga e gli anime a tema sportivo) per ragazzi negli anni a venire: opere come Eyeshield 21, Kuroko no Basket e Haikyū!!, per citarne tre serializzate sulla medesima rivista, risentono tantissimo dell’influenza di Slam Dunk. Si tratta insomma di una lettura imprescindibile per qualunque appassionato di fumetti e consigliata anche qualora non dovesse piacervi la componente sportiva, visto che l’autore riesce a spiegare benissimo le regole del basket e a far emergere tutta la sua passione per questo sport nel corso dei 31 volumi dell’opera.

Slam Dunk

Riscoprendo Slam Dunk in questa nuova edizione ci si accorge inoltre di quanto il manga sia invecchiato benissimo, la sua lettura è fresca e ancora attuale, e non sembra affatto di trovarsi di fronte a un prodotto con trent’anni sulle spalle. Il tutto nonostante in questo volume d’esordio, di carattere introduttivo, l’opera risulti ancora focalizzata più sul lato comico-umoristico tipico delle commedie per ragazzi piuttosto che su quello puramente sportivo, che verrà sviluppato nel corso dei volumi successivi quando le cose inizieranno a farsi serie. In particolare le gag e i siparietti aventi come protagonista il mitico Sakuragi, vero e proprio mattatore del manga dalla personalità prorompente e trascinante, risultano ancora divertentissime e fanno mangiare la polvere a quelle della maggior parte dei moderni manga shōnen. I disegni di Inoue appaiono ancora acerbi se paragonati alla qualità eccezionale che raggiungeranno nei volumi più avanzati, e fanno ancora ricorso a vignette super deformed per le scene comiche, ma si nota già in questi primi capitoli la notevole abilità dell’autore nella rappresentazione precisa e realistica dell’anatomia umana.

Slam Dunk ritorna sul mercato con una nuova edizione ad opera di Panini Comics che, per i fan della serie, vale già da sola l’acquisto, grazie alle inedite copertine disegnate appositamente per l’occasione dallo stesso Takehiko Inoue, una più bella dell’altra, senza contare la nuova traduzione ad opera di Manuela Capriati. Tolti questi aspetti tuttavia ci troviamo di fronte ad un passo indietro rispetto alla precedente e ottima edizione d/visual. Se il rapporto costo-qualità è molto buono, visto che per la fascia di prezzo dell’editore (7 €) abbiamo un numero di pagine superiore alla media (304), bisogna segnalare l’assenza delle pagine a colori e l’utilizzo di una carta un po’ troppo trasparente, che lascia intravedere in molte vignette il contenuto della pagina posteriore. Il piccolo formato scelto inoltre, 11.5×17.5, non è proprio quello più adatto a rendere giustizia ai meravigliosi disegni di Inoue. Nuova edizione quindi nel complesso sufficiente, ma si poteva fare di più.

Ti piace il basket?

SLAM DUNK volume 1Il ritorno sul mercato italiano di Slam Dunk dopo anni di assenza e di reperibilità nel solo usato rappresenta dunque l’occasione perfetta per (ri)scoprire un pilastro della cultura fumettistica giapponese, sia per le vecchie generazioni che vogliono godersi nuovamente le gesta di Sakuragi e compagnia, e che magari non hanno avuto la possibilità di collezionare il manga all’epoca, sia per le nuove che non lo hanno mai sentito nominare. Il capolavoro di Takehiko Inoue si dimostra un’opera senza tempo che non risente per nulla dei suoi quasi trent’anni di età, divertente, fresca e appassionante, ed un vero atto di amore da parte dell’autore nei confronti del suo sport preferito. Sia che siate appassionati di basket o meno, sia che vi piaccia il tema sportivo o al contrario che non vi faccia impazzire, Slam Dunk rimane un manga che consigliamo a prescindere a chiunque si definisca un intenditore di fumetti. La nuova veste grafica curata da Panini Comics non è forse quella “definitiva” che era lecito aspettarsi, ma non è una motivazione sufficiente per farsi scappare questo titolo.

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Semplicemente leggendario

Figura mitologica, ossessionata da tutto ciò che proviene dal Giappone, che ama districarsi abilmente fra mille impegni e buoni propositi che non realizzerà mai. Quando non impugna un controller, si diletta a guardare anime e leggere manga di dubbio gusto. Tendenzialmente ti vuole bene, soprattutto se gli parli delle serie Trails, Ys e Utawarerumono.

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