I Conbini abbandoneranno il formato lavorativo 24/7?

DRAGON QUEST Lawson

Sia che abbiate visitato il Giappone, che li abbiate visti all’interno di qualche anime o manga, crediamo che tutti i nostri lettori sappiano di cosa stiamo parlando se tiriamo in ballo i Conbini. Stiamo parlando ovviamente dei celebri convenience store giapponesi situati praticamente a ogni angolo di strada, di varie catene diverse, ma praticamente quasi tutti accomunati da un unico particolare: l’orario lavorativo.

Questi luoghi infatti sono aperti al pubblico 24 ore su 24, sette giorni alla settimana, offrendo così un servizio davvero impeccabile per tutti coloro che hanno bisogno di qualcosa in qualsiasi momento della giornata. Sebbene si parli comunque di turni per tutti coloro che ci lavorano, si tratta comunque di un formato abbastanza pesante che sta rendendo davvero difficile l’assunzione sempre nuovi dipendenti e di dover lavorare più ore del normale per riuscire a mantener fede all’orario 24/7.

Sanetoshi Matsumoto, possessore di un 7-Eleven di Osaka, ha iniziato a chiudere il proprio negozio durante alcune ore nel corso della notte dopo la perdita della moglie, e proprio per questo motivo è stato multato. La vicenda però non è passata inosservata, e anche un quotidiano celebre come il Nikkei ha offerto copertura alla notizia affermando che questi particolari ambienti dovrebbero avere orari più ragionevoli, anche se questo può eventualmente andare a discapito dei clienti.

Dopo questa vicenda la catena 7-Eleven ha lanciato un interessante programma atto ad abbreviare il tempo di alcuni dei suoi punti vendita, una piccola prova per poter valutare al meglio (dati alla mano) la propria politica e magari rivederla. di lavoro in alcuni dei suoi punti vendita, al fine di valutare se rivedere o meno la propria politica.

Che futuro attenderà i Conbini? Rivedranno il proprio formato lavorativo o si troveranno altri espedienti per poter continuare così, magari contanto sulle nuove tecnologie sempre in crescita per aiutare l’uomo?

Fonte: Japan Times via Hanabi Temple

Prestigiatore, ballerino di break dance, produttore cinematografico, traduttore ufficiale di frasi imbarazzanti per prodotti R18, fondatore di Akiba Gamers: un curriculum da fare invidia a Johnny Sins, ma che non regge il confronto con la sua smodata passione per i giochi d’importazione e per i tegolini.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà reso pubblico.I campi obbligatori sono contrassegnati con *

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.