WARRIORS OROCHI 4 – Recensione

Omega Force ripropone la formula classica della serie Musou con un nuovo episodio del cross-over fra Sangoku e Sengoku. Ecco la nostra recensione di WARRIORS OROCHI 4

WARRIORS OROCHI 4 - Recensione

WARRIORS OROCHI 4 - RecensioneI più grandi guerrieri di due epoche vissute nella guerra si incontrano ancora una volta in un mondo sconosciuto, plasmato da entità più grandi di loro. Da una parte i samurai dell’epoca Sengoku del Giappone, dall’altra i combattenti del periodo dei Tre Regni della Cina: perché sono stati coinvolti, ancora una volta, in questa guerra di proporzioni divine? La chiave per venire a capo di questa difficile situazione e tornare ognuno nella propria epoca risiede in otto misteriosi bracciali che hanno avuto origine sul Monte Olimpo e che possiedono un potere strepitoso. Alla ricerca di questi magici artefatti, gli eroi formeranno alleanze e si scontreranno fra loro, ognuno seguendo i propri ideali.

Dopo il fallimentare tentativo di rivoluzionare il franchise avvenuto con DYNASTY WARRIORS 9, il team di Omega Force torna sui suoi passi per accontentare il suo pubblico di appassionati, delusi dalle iterazioni più recenti del franchise, fra cui l’ultimo cross-over WARRIORS ALL-STARS. Proprio con l’uscita di quest’ultimo temevo che OROCHI avesse finito per essere soppiantato da questa nuova serie, ma sono felice di essermi sbagliato: lo scorso marzo KOEI TECMO GAMES ha annunciato Musou OROCHI 3, che in Occidente diventa WARRIORS OROCHI 4 e raggiunge gli scaffali dei nostri negozi questo 19 ottobre. Vediamo un po’ insieme se il team interno di KOEI è riuscito ad aggiustare il tiro.

  • Titolo: WARRIORS OROCHI 4
  • Piattaforma: PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch, PC / Steam
  • Genere: Action, Hack and Slash
  • Giocatori: 1-2, 6 (online)
  • Software house: KOEI TECMO GAMES
  • Sviluppatore: Omega Force
  • Lingua: Inglese (testi), Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 19 ottobre 2018
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: Season Pass contenente costumi alternativi, cavalcature speciali, brani alternativi, scenari aggiuntivi, Challenge Mode
  • Note: Rilasciato in Giappone come “Musou OROCHI 3”

Sulla cima dell’Olimpo c’è una magica città

Gli eventi di WARRIORS OROCHI 4 hanno luogo in seguito alla fine del precedente capitolo, in arrivo prossimamente anche su Nintendo Switch nella sua versione Ultimate. Dopo aver perso la memoria di tutto ciò che è avvenuto nel mondo plasmato da Orochi, i guerrieri dell’epoca Sengoku e delle cronache dei Tre Regni sono tornati ognuno alle rispettive vite. Tuttavia, questa “pace” non è destinata a durare: Zeus, sovrano del Monte Olimpo, forgia dei bracciali magici con i capelli di Medusa e decide di riportare i guerrieri delle due epoche nel mondo che li ha visti lottare al fianco dei Mistici contro Orochi. Senza ricordare nulla del passato, Liu Bei, Oda Nobunaga, Lu Bu, Zhao Yun, Yukimura Sanada e tutti gli altri personaggi che abbiamo imparato a conoscere nella lunga storia del franchise torneranno a lottare tra loro, a formare alleanze e arriveranno a comprendere che i bracciali “uroboro” sono la chiave per tornare ognuno nel proprio mondo. Quale sarà il vero scopo di Zeus e delle altre divinità dell’Olimpo?

WARRIORS OROCHI 4

Articolata e narrata attraverso sezioni in stile visual novel, muri di testo e brevi ma entusiasmanti cutscene, la trama di WARRIORS OROCHI 4 è supervisionata da un personaggio piuttosto importante nel panorama videoludico giapponese: Yoshitaka Murayama, sceneggiatore della (ahimé, defunta) saga di Suikoden. Mi aspettavo una modalità storia corredata da una trama di altissimo livello e devo dire che le premesse sono più che buone: peccato che, già dopo le primissime missioni, ho iniziato a non capirci più nulla. Non perché non mastichi l’inglese, ma per il semplice motivo che uno dei punti di forza di OROCHI 4 finisce per diventare anche uno dei suoi più rilevanti punti deboli: l’immenso numero di personaggi nel cast, quasi tutti coinvolti in dialoghi, sequenze visual novel e raggruppati in fazioni che, via via col progredire dei combattimenti, finiranno per unirsi alla nostra causa.

WARRIORS OROCHI 4

Sono fermamente convinto che il coinvolgimento di così tanti interlocutori nei dialoghi che dipanano le vicende di questo terzo episodio (considerando che i primi due OROCHI in Giappone sono lo stesso capitolo) sia un difetto che sarebbe stato facilmente aggirabile semplicemente rendendo protagonisti solo una manciata di essi, relegando tutti gli altri a semplici comparse nei filmati in CGI e all’interno dei combattimenti. Purtroppo il team di sviluppo ha preferito dare quasi a ciascuno di essi voce in capitolo negli eventi principali o secondari e per questo finiscono per risultare tutti poco rilevanti per chi non ha dimestichezza con DYNASTY e SAMURAI WARRIORS e creare parecchia confusione per chi cercherà di seguirne scrupolosamente le vicende. Un peccato; per fortuna è stato il gameplay vero e proprio a convincermi a tenere il controller in mano ancora per tante, tante ore.

Lo strano braccialetto che indossa sempre Yingping

Il punto di forza di questo ultimo lavoro del team di Omega Force è certamente l’immenso numero di personaggi giocabili su cui può contare: ben 170, una cifra da capogiro che ha garantito a WARRIORS OROCHI 4 un posto nel Guinness World Record come videogame col roster più nutrito di sempre. Troveremo l’intero cast di SAMURAI WARRIORS (aggiornato alla versione 4-II, con Naomasa Ii disponibile tra i protagonisti iniziali), gli innumerevoli guerrieri di DYNASTY WARRIORS, nonché Susano-o e gli altri mistici della saga di Orochi, a cui si aggiungono Zeus, Athena, Perseus e gli nuovi guerrieri di matrice ellenica che tessono le fila delle vicende a cui assisteremo. Trovare i vostri preferiti sarà davvero ardua, così come formare un party e riuscire a renderlo abbastanza forte da muoversi agilmente sui campi di battaglia: dopo ciascuna missione sbloccheremo sempre nuovi guerrieri, ma fortunatamente grazie alla modalità “Mock Battle” potremo provare il loro moveset prima di scendere nuovamente in campo.

WARRIORS OROCHI 4

Le battaglie di WARRIORS OROCHI 4 vedono in campo un team di tre combattenti comandati dal giocatore e di altri quattro personaggi di supporto che agiranno indipendentemente. I primi tre potranno essere scambiati in qualsiasi momento mediante la pressione dei tasti dorsali inferiori, consentendoci persino di concatenare combo che vedono il coinvolgimento dell’intero trio. Tre, un numero non casuale che ricorre anche nella tipologia di guerrieri a nostra disposizione: Forza, Velocità e Tecnica, a cui purtroppo non si aggiungerà la quarta tipologia vista nel predecessore, Wonder. Il sistema di battaglia, inizialmente, appare piuttosto simile a quanto visto nelle ultime iterazioni dei rispettivi WARRIORS, con le dovute differenze tra i samurai e i guerrieri cinesi. Già dalle prime fasi, tuttavia, il titolo ci metterà di fronte a una delle sue più importanti novità: i Tesori Sacri, delle antiche armi provenienti dal Monte Olimpo che garantiranno a ciascuno dei nostri guerrieri la capacità di lanciare spettacolari incantesimi sull’arena.

Se a Zhao Yun gira e va, che strane cose fa

La novità certamente più apprezzata di questa nuova iterazione è appunto la presenza degli incantesimi attivabili per ciascun personaggio grazie ai suddetti Tesori Sacri, delle speciali armi evocabili mediante la pressione di uno dei tasti dorsali. Tenendo premuto R1 (su PS4) calici, lance e spade luminescenti ci consentiranno di evocare quattro diverse tipologie di incantesimo, assegnata ognuno a uno dei tasti azione del controller. Magie elementali di rapide e di facile esecuzione, altre caricate e dagli effetti devastanti, altre ancora che utilizzeranno la barra Musou per risultare letali per tutti i nemici nell’area. Queste tre consumeranno un indicatore circolare che si ricaricherà col passare del tempo; la quarta invece, ci servirà semplicemente a evocare la nostra cavalcatura proprio sotto le nostre terga in qualsiasi momento, una comodità non indifferente che farà scendere una lacrimuccia di felicità a chi gioca questa serie di titoli da tempi immemori.

Gli amanti delle azioni spettacolari, oltre alle magie appena esplicate e all’immancabile attacco Musou, potranno gioire per la presenza di un attacco “all out” in grado di coinvolgere l’intero party di personaggi giocanti e di supporto: in seguito alla pressione simultanea dei dorsali inferiori assisteremo a una breve cutscene nella quale l’eroe da noi controllato, affiancato da altri sei personaggi, scatenerà un’enfatica “Kamehameha di famiglia” che farà scomparire ogni traccia di forze armate nemiche sul campo di battaglia. Un’arma segreta da usare al momento giusto, che potremo utilizzare nuovamente una volta riempito l’apposito indicatore a suon di schiaffi. Ultima, ma più importante novità, è la Deificazione dei personaggi, non disponibile se non per una manciata di guerrieri scelti ai fini di trama, che permetterà loro di ottenere i poteri delle divinità per cambiare aspetto a sfoderare un moveset dalle capacità impressionanti.

WARRIORS OROCHI 4

Di ritorno in questo Musou OROCHI 3 il campo base nella quale “raccoglieremo” tutti i nostri guerrieri e dove, tra una missione e l’altra, potremo incrementare le loro capacità in battaglia facendoli salire di livello più agilmente grazie ai “Growth Point”, facendogli apprendere nuove skill ed equipaggiandoli con armi sempre più potenti (ed espandibili a nostro piacere) e cavalcature dalle statistiche più elevate. I personaggi che non scenderanno con noi in battaglia potranno inoltre essere inviati ad allenarsi autonomamente.

Zhu Ran, tu fai sempre breccia se dall’arco scagli una freccia

WARRIORS OROCHI 4 accorre in aiuto anche di chi ama giocare in compagnia, riportandoci finalmente la possibilità di affrontare la Storia in due giocatori attraverso lo split-screen in locale: testandolo su una PS4 Pro ho notato davvero poche differenze con la modalità per giocatore singolo, con modelli poligonali leggermente meno rifiniti che però garantiscono la medesima fluidità e libertà d’azione. A questa si aggiunge una modalità Online che vedrà scontrarsi squadre composte da tre giocatori ciascuna e una modalità sopravvivenza che sarà rilasciata in futuro tramite DLC.

Il titolo di KOEI TECMO GAMES sfrutta il motore grafico esordito con SAMURAI WARRIORS 4, riciclandone in parte gli asset, ma mantenendo una fluidità (anche se non costante) che si aggira in torno ai 60 fotogrammi al secondo anche nelle fasi più concitate. Il doppiaggio, disponibile sia in inglese che giapponese, è presente per ciascuno dei 170 personaggi e per tutti i dialoghi della modalità storia; peccato che la stessa venga narrata utilizzando artwork del tutto statici, contro i modelli animati visti nell’ultimo DYNASTY WARRIORS. L’importante, tuttavia, è che risulti divertente oltre che bello da vedere e fortunatamente OROCHI riesce perfettamente in questo intento.

A chi consigliamo WARRIORS OROCHI 4?

Sono del tutto consapevole del fatto che ormai i “Musou” sono titoli bistrattati e poco apprezzati nel nostro paese, nonostante la loro immensa fanbase in patria e persino in Nord America. WARRIORS OROCHI 4 sarà capace di soddisfare i fan di vecchia data rimasti delusi dal mediocre WARRIORS ALL-STARS e dal dimenticabilissimo DYNASTY WARRIORS 9. Dopo una settima generazione costellata da ottimi esponenti quali la trilogia cross-over di Gundam, i due Ken’s Rage, i Pirate Warriors e l’ormai famoso Hyrule Warriors, gli unici titoli capaci di destare interesse sono stati Fire Emblem Warriors e gli spettacolari SAMURAI WARRIORS 4 e 4-II. Questa nuova iterazione della saga di OROCHI si piazza esattamente sul podio dei migliori Musou di questa generazione e risulta essere un ottimo punto di ingresso nella saga, grazie anche alla presenza di un glossario e dei riassunti di tutti i precedenti OROCHI visti su console. Lo consiglio a chi è alla ricerca di un gioco capace di alleviare lo stress in maniera divertente e spassionata, a chi adora trovare i propri personaggi preferiti in un roster immenso e variegato e a chi mastica almeno un po’ l’inglese. La trama, sebbene un po’ confusionaria, è ben sceneggiata e con un po’ di impegno nella comprensione potrebbe appassionarvi notevolmente.

WARRIORS OROCHI 4

  • 170 fo**uti personaggi giocabili
  • Innovazioni che impreziosiscono le meccaniche classiche
  • Godibilissimo multiplayer in split-screen

  • Storia confusionaria a causa del cast troppo nutrito
  • L’unica modalità single player alternativa è un DLC
  • Lo apprezzeranno solo i fan del brand Musou
WARRIORS OROCHI 4
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Un gradito ritorno alla formula classica della serie

DYNASTY WARRIORS 9 ha insegnato a Omega Force e a noi giocatori che la formula che ha reso celebre la serie “Musou” non ha bisogno di stravolgimenti e di innovazioni che la fanno assomigliare più a un’avventura di stampo occidentale che al beat’em up uno-contro-mille che io, come molti altri amiamo giocare ormai da parecchi anni. Nonostante le ingiuste critiche e i numerosi detrattori, WARRIORS OROCHI 4 è un ottimo esponente come non se ne vedevano da anni, che si piazza tra i migliori di questa generazione assieme a SAMURAI WARRIORS 4 e alle due esclusive Nintendo che vedono la collaborazione con Zelda e Fire Emblem. Una resa grafica fluida e soddisfacente, un cast immenso che ci da solo l’imbarazzo della scelta, delle dinamiche di combattimento funzionali e una buona longevità per la stroia principale sono i suoi punti di forza, dall’altra parte troviamo una scarsa varietà in termini di modalità e una trama un po’ confusionaria a causa del cast eccessivamente nutrito. Sta a voi decidere se premiare il lavoro di Omega Force: personalmente, sono rimasto piacevolmente soddisfatto e lieto del ritorno “sulla retta via” di una saga che poteva finire alla deriva dopo la pessima esperienza con l’open world.

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.

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