DYNASTY WARRIORS 9 – Recensione

Dopo una piccola pausa, i più forti ufficiali dei Tre Regni impugnano ancora una volta le loro armi e partono nuovamente per la conquista della Cina. DYNASTY WARRIORS è tornato!

DYNASTY WARRIORS 9

DYNASTY WARRIORS, o come viene chiamato in Giappone Shin: Sangoku Musou, è senza dubbio una delle serie più celebri che porta il marchio di KOEI TECMO GAMES. Nata come spin-off di Romance of the Three Kingdoms, altra serie della medesima compagnia ispirata al classico romanzo cinese, la saga ha originariamente debuttato all’interno del panorama videoludico come picchiaduro, cambiando poi veste già dal secondo episodio, con il quale ha iniziato a muovere i primi passi nel genere hack and slash cercando di migliorarsi sempre più a ogni iterazione, di modellare la sua forma per riuscire a perfezionarsi.

DYNASTY WARRIORS è nuovamente tra noi grazie a KOEI TECMO GAMES e Omega Force con un nuovissimo, nono capitolo. Sì, insomma, almeno per l’occidente… dal momento che nella patria del Sol Levante viene considerato l’ottavo, perché si tende a non voler riconoscere il primo come parte integrante della serie. Per quanto se ne voglia dire però, DYNASTY WARRIORS 9 ha davvero qualcosa in comune con il titolo di esordio, la “pecora nera” della famiglia: anche lui è diverso.

DYNASTY WARRIORS 9 – Recensione

  • Titolo: DYNASTY WARRIORS 9
  • Piattaforma: PlayStation 4, Xbox One, PC / Steam
  • Genere: Hack and Slash
  • Giocatori: 1
  • Software house: KOEI TECMO Games
  • Sviluppatore: Omega Force
  • Lingua: Italiano (testi), Inglese, Giapponese e Cinese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 13 febbraio 2018
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: attualmente non disponibili
  • Note: costumi esclusivi distribuiti come bonus prenotazione

È passato ormai diverso tempo da quel giorno in cui KOEI TECMO GAMES annunciò al pubblico di volersi prendere “una pausa di riflessione per pensare al futuro”, la tipica frase che mette ansia e paura al solo sentirla. Qualcosa è capace di farti venire i brividi lungo la schiena, dove non puoi fare niente, se non attendere il momento fatidico. Sapevamo fin da quel giorno che qualcosa sarebbe cambiato, come quel tipico amico con cui abbiamo passato tanto tempo a parlare e divertirci, che sparisce tutto d’un tratto per poi ricompare tempo dopo quasi irriconoscibile, e ti chiedi cosa sia successo nel frattempo o perché siamo arrivati a questo punto. Anche se non in modo esponenziale, KOEI TECMO si è ingrandita, si è affermata anche in occidente, e i suoi titoli vengono giocati sempre da più persone, e credo proprio sia questo il motivo principale per cui l’azienda ha sentito la necessità di rivedere le serie attualmente in suo possesso. Una scelta coraggiosa, o la va o la spacca, perché cambiare un prodotto in pieno corso può farti perdere tutta la schiera di fan, ma allo stesso tempo può fartene guadagnare di nuovi, dato che solitamente queste mosse si fanno per attirare un pubblico più ampio. Se ve lo scrivo qui, come apertura alla recensione, significa solo una cosa: questa è la storia di tantissime IP, tra le quali troviamo anche DYNASTY WARRIORS 9.

Says everybody’s changing and I don’t know why

Con una opening più consona a una nuova serie di Saint Seiya che al nono capitolo del Musou per eccellenza di Omega Force, si apre il sipario su un gioco che, per molti aspetti, mi ha lasciato sorpreso. Abituato ai classici menù, alle consuete visual… insomma, alle solite interfacce che ormai i vari WARRIORS e i musou-like pare abbiano tutti preso a modello, quello che ci si trova davanti al primo avvio del gioco è un qualcosa di davvero semplice, un qualcosa che il buon Zechs continua a definire minimale, seguendo la terminologia del mondo moderno, ma che a me sembra più che altro triste. Salutiamo le schermate con le varie modalità da poter selezionare messe davanti all’occhio dell’utente in formato accattivante e capace di catturare l’attenzione, e diamo il benvenuto a un menù davvero spoglio, che presenta davvero l’essenziale, il minimo indispensabile, senza troppi fronzoli; quattro scritte su uno sfondo che cercano di non farti perdere molto tempo nella scelta delle modalità da intraprendere, e che puntano principalmente a farti partire immediatamente per la conquista della vasta Cina impersonando uno dei tantissimi personaggi offerti, che verranno mano a mano sbloccati nel corso della storia.

Una schermata semplice, ma che vuole già avvertire l’utente di quello che troverà al suo interno: un gioco diverso, cambiato. Stanca forse della sua piccola cerchia di fan sfegatati e in cerca del grande pubblico, la compagnia ha ben pensato di rivedere un po’ le carte in tavola con questo nono capitolo, rielaborando una serie di meccaniche, storia e personaggi per adattarle all’open world. Se si pensa a a un Musou o musou-like che si voglia, una delle prime caratteristiche che sicuramente ci viene in mente è l’assidua presenza di avversari, ma non una manciata, letteralmente orde su orde di nemici che ci intralciano il cammino ovunque si vada. Una caratteristica tipica che purtroppo è andata persa, e che lascia in mano all’utente un prodotto che non offre il feeling caratteristico a cui ci ha abituati fino da oggi, ma un qualcosa di più dispersivo ed enfatizzante solo a tratti. Certo, grazie a questo cambio di direzione, magari, molti utenti possono finalmente avvicinarsi a un titolo che in passato non hanno gradito, sia perché troppo “ripetitivo” e “limitato”, e addirittura si può anche finire per preferirlo e apprezzarlo, ma i fan dello zoccolo duro potranno davvero non trovare, e soprattutto non provare più le stesse cose a cui erano abituati e che amavano. Certo, non è mai bene rimanere ancorati al passato, i tempi cambiano e bisogna abbracciare il futuro, e un po’ di freschezza ci voleva… ma magari non così tanta da trasformarlo in un altro prodotto e fargli perdere gran parte del suo storico appeal.

Sei già sveglio oppure dormi?

Tra le novità sostanziali offerte da DYNASTY WARRIORS 9 è possibile trovare anche nuovissime meccaniche, atte a rendere più piacevole l’esperienza di gioco proposta, tra cui possiamo citare la funzione assegnata al tasto L1 (su PlayStation 4) utile per utilizzare un nuovo set di combinazioni aggiuntive con cui poter differenziare i colpi inflitti durante le battaglie. Restando in tema battaglie, la loro freneticità e l’enorme presenza di avversari è stata smorzata, e il tutto è stato reso fin troppo tranquillo e dispersivo rispetto al passato: non sarà poi così difficile galoppare in sella al nostro fido destriero per qualche minuto buono prima di arrivare e sbaragliare un picolo gruppetto di nemici e poi ripartire nuovamente verso l’infinito.

Ad accompagnare una mappa decisamente più corposa e rendere divertente la nostra avventura potremo non solo trovare delle side-quest integrate nella storia principale che, grazie all’open world, lascerà al giocatore la scelta di concludere subito il capitolo che attualmente stiamo affrontando o girare in lungo e in largo a completare missioni extra e ottenere ricompense, conquistare accampamenti, scovare tesori disseminati in tutta la mappa, e spezzare un po’ il ritmo con una battuta di caccia e di pesca. Le dimensioni del mondo di gioco e della sua mappa regalano anche il susseguirsi delle varie fasi della giornata e dei cambiamenti atmosferici e dal momento che la narrazione seguirà una certa “continuità” e non sarà più suddivisa in capitoli, il titolo offre anche la possibilità di acquistare una delle tante apposite abitazioni sparse in giro per le mappe, che potremo utilizzare come nostri rifugi. Al loro interno non solo ci sarà possibile riposarci, ovviamente, ma potremo anche agghindarli a nostro piacimento e accogliere in seguito anche i vari ufficiali, spendendo così del tempo insieme a loro e rafforzarne i legami.

1-2-3-Stella!

Una delle funzioni più importanti di DYNASTY WARRIORS 9 la offriranno stavolta i materiali che scoveremo nella vasta landa di gioco e che riceveremo come ricompense. Recandoci presso il negozio, situato nell’accampamento principale, ci sarà infatti possibile creare una varietà di oggetti più o meno utili per il recupero di HP e barra musou, oppure, presso il fabbro, acquistare nuove lame a cui assegnare potenziamenti vari. Le armi proposte per il gioco saranno di libero utilizzo, ovvero qualunque di queste può essere equipaggiata a qualsiasi ufficiale giocabile, il quale la userà però con una serie di attacchi standard la cui esecuzione non cambierà da un personaggio all’altro. Solo con l’arma preferita di ciascuno di questi allora si potrà godere di diversità e varietà nel parco mosse. La quantità di attività secondarie da poter effettuare all’interno di questo titolo è notevole, ed esse risultano anche molto apprezzabili, visto e considerando che l’aver voluto dare al tutto una nuova veste e “ampliarlo” a dismisura ha reso necessario l’inserimento di funzioni aggiuntive per accompagnare i giocatori in questa avventura e tenerli impegnati.

Uno dei problemi davvero grandi offerti da questo nono capitolo, oltre alla mancanza di quel tipico feeling che hanno sempre trasmesso i precedenti DYNASTY WARRIORS, è anche la presenza di fin troppi bug. Cioè, diciamoci la verità: anche i bug riscontrati hanno a loro volta dei bug. Una cosa che si sarebbe potuta risolvere con un minimo di attenzione e qualche test in più. Certo, che avesse problemi è pure scontato, considerando che stavolta non si è scelto di riprendere meccaniche già consolidate aggiornandole e migliorandole ulteriormente, rinnovandole come fatto in precedenza, ma di creare un qualcosa di nuovo. E si sa… quando ti cimenti con qualcosa per la prima volta, i problemi sono immancabili. Solo che sarebbe bastato davvero provarlo per accorgersi che molte cose proprio non vanno. Tra questi, per farvi un piccolo esempio, possiamo trovare le orde di armate alleate che scompaiono e riappaiono improvvisamente spostando la visuale di gioco con l’analogico R, oppure parti di scenario che non hanno consistenza e ti permettono di sprofondare nel nulla cosmico quasi fosse uno Shooting Star Meme, di tanto in tanto il cavallo e qualche soldato alleato che iniziano a muoversi come se fossero in preda a crsi epilettiche, o il mio preferito: la scritta “Carrera” sull’interfaccia, probabilmente una traduzione sbagliata per indicare lo scatto o la corsa. Insomma, una nuova esperienza condita da tante novità, a cui corrispondono però altrettanti difetti. Certo, non nego che ormai, nel 2018, basta un piccolo aggiornamento per sistemare il tutto, cosa che mi aspetto davvero venga fatto al più presto possibile. Ma insomma, che dire… al momento il gioco è questo e bisogna prenderlo così.

King of the Streets

DYNASTY WARRIORS 9 ha un comparto estetico in grado di lasciare veramente a bocca aperta. Personaggi, armi, animali e l’ambientazione generale sono realizzati con una cura davvero meticolosa e davvero realistica. Anche l’affrontare mille battaglie e lo stare a contatto con le intemperie riesce a cambiare il nostro personaggio e il suo abbigliamento, sporcandolo irrimediabilmente o inzuppandolo di acqua. Peccato solo si sia scelto di dedicare davvero tutto alla grafica generale, lasciando il menù iniziale e tutti gli indicatori sullo schermo utili per il giocatore in modo fin troppo minimale e triste, quasi buttati lì. Fortuna vuole che, sebbene possa non sembrare più un classico DYNASTY WARRIORS, le musiche, ogni volta che ci avviciniamo a un punto di battaglia, si riconoscono a pelle: belle, energetiche ed enfatizzanti, i classici elementi capaci di far venire voglia di saltare in groppa al proprio cavallo e partire a tutta velocità fino al primo accampamento nemico e sbaragliare tutti, indistintamente. Offrire questo genere di sentimenti, di sensazioni, in un gioco di questa tipologia, è senza dubbio una caratteristica riuscitissima.

A chi consigliamo DYNASTY WARRIORS 9?

Non sarà facile, ma proverò a spiegarmi. Per fare una piccola analogia, mi sento di accostare il tutto al caso FINAL FANTASY, una delle più grandi serie RPG di sempre. Per accostarsi e attirare il grande pubblico e rendersi appetibile per qualsiasi giocatore, si è scelto di salutare i turni e adottare un’identità più action, cosa che è effettivamente riuscita nel suo scopo di catturare nuovi fan, ma che allo stesso tempo ha portato quelli storici a disconoscere i più recenti. Con DYNASTY WARRIORS 9 la situazione è davvero molto simile. Se in precedenza avete provato questa serie, considerandola “ripetitiva e limitata”, molto probabilmente questo nono capitolo può offrirvi quella piccola varietà e freschezza che necessitavate. Al contrario, il fan storico della serie, colui che è rimasto accanto a questo brand definito da molti “limitato e ripetitivo” in salute e in malattia, nella gioia e nel dolore, in ricchezza e in povertà finché morte non li separi, potrebbe davvero non trovare più tutto quello che amava nella serie.

  • Ottimo comparto grafico e sonoro
  • Le nuove meccaniche rendono più godibile l’esperienza di gioco

  • Interfacce e menù da dimenticare
  • Non possiede più il classico feeling da DYNASTY WARRIORS
  • Ho davvero perso il conto dei bug
DYNASTY WARRIORS 9
3

Un nuovo inizio, ma un piccolo passo falso per il Re dei Musou

DYNASTY WARRIORS è tornato, ma in un modo davvero diverso da come lo conoscevamo. Ci sarà sicuramente chi adesso lo apprezzerà rispetto a prima, così come ci sarà sicuramente chi, visti i risultati, avrebbero preferito rimanesse in disparte. Il prodotto di KOEI TECMO GAMES offre tante note positive ma soprattutto buone idee, a cui però sono state affiancate scelte davvero discutibili che, alla lunga, snaturano quello che è sempre stato il brand. Non mi sarebbe davvero dispiaciuto vedere tutto questo come spin-off, anche se di spin-off ne ha già abbastanza, ma quantomeno sarebbe stato decisamente più accettabile come extra invece che come capitolo numerato principale. Tanti problemi e poco feeling à la DYNASTY WARRIORS fanno sicuramente pensare, ma a un qualcosa di non proprio positivo. Se questo è il futuro della serie, se ci troviamo già sul binario scelto dalla compagnia dopo un brusco cambio, sicuramente questo titolo può offrire le basi giuste da cui ripartire, migliorarsi e regalare un qualcosa di davvero degno di nota. Ma come un DYNASTY WARRIORS tutto nuovo e non più come quello che alcuni hanno conosciuto e apprezzato fino ad oggi.

Prestigiatore, ballerino di break dance, produttore cinematografico, traduttore ufficiale di frasi imbarazzanti per prodotti R18, fondatore di Akiba Gamers: un curriculum da fare invidia a Johnny Sins, ma che non regge il confronto con la sua smodata passione per i giochi d’importazione e per i tegolini.