Invenzioni inutili dal Giappone: ecco il geniale marchingegno per defilarsi dalle videochiamate

Invenzioni inutili dal Giappone: ecco il geniale marchingegno per defilarsi dalle videochiamate

Questo periodo di quarantena sta mettendo a dura prova la vita di ciascuno di noi. Siamo costretti a lavorare e vedere i nostri amici unicamente tramite programmi e app che permettono conference call e videochiamate. Tuttavia, non sempre questo genere di ritrovi in rete sono bene accolti dai loro partecipanti e spesso vi si prende parte unicamente perché si deve o perché ci si sente obbligati a farlo. Per questa ragione, un genio giapponese che risponde al nome di Marina Fujiwara ha inventato un geniale marchingegno che permette di fuggire dalle videochiamate indesiderate mantenendo un certo decoroo quasi.

Per metà ingegnere e per metà comico, Fujiwara si è etichettata come colei che partorisce “invenzioni inutili” ma la sua ultima creazione ha molto da dire. Il suo nome è “Online Nomikai Kinkyu Dasshutu Button” (ovvero “Pulsante di fuga dai ritrovi online”) ed è un dispositivo che, alimentato da una batteria, è formato da due parti: un pulsante con scritto “Fuga d’emergenza” e un braccio meccanico che si estende verso l’alto una volta che il bottone viene schiacciato. Il braccio in questione serve a posizionare davanti alla webcam l’icona sagomata che rappresenta il buffering bloccato: prima di attivarlo sarà semplicemente necessario scegliere una posa e rimanere bloccati per qualche istante, dopodiché bisognerà premere il pulsante d’emergenza con la mano che non viene inquadrata. Dopodiché, attendere qualche secondo e, con la stessa mano, chiudere senza alcun problema la video chiamata. Geniale, non trovate?

Fujiwara possiede anche un canale YouTube chiamato “MUDAzukuri” (fabbrica di inutilità, letteralmente) nel quale è possibile ammiare altre sue invenzioni completamente inutili. Ad esempio il macchinario che ti gratta il viso per non rischiare il contagio, dei sandali con LEGO incorporati che ti allenano a calpestarli, un selfie stick che funziona al contrario facendoti foto dal basso e ultimo, ma non meno importante, un macchinario in grado di appannare gli occhiali anche quando si mangiano cibi freddi (ma non era meglio il contrario?).

Fonte: Marina Fujiwara via SoraNews24

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.

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