ONE PUNCH MAN: A HERO NOBODY KNOWS – Le nostre opinioni sulla Closed Beta

Con l’inizio dei beta test di ONE PUNCH MAN: A HERO NOBODY KNOWS, non potevamo mancare dal darvi la nostra opinione

ONE PUNCH MAN: A HERO NOBODY KNOWS – Le nostre opinioni sulla Closed Beta

Sono finalmente iniziate le sessioni di beta test di ONE PUNCH MAN: A HERO NOBODY KNOWS, il primo vero capitolo videoludico dedicato alla celebre e omonima serie che, quantomeno negli anni passati, è stata una delle novità più divertenti ed elettrizzanti che il panorama shonen fumettistico e animato giapponese potesse offrire. Il gioco ci arriva grazie a BANDAI NAMCO Entertainment, senza ombra di dubbio il marchio più noto quando si parla di tie-in, ovvero di quelle particolari opere videoludiche che affondano le proprie radici su prodotti su licenza legati proprio al panorama otaku del Sol Levante.

Dopo essersi offerto con alcune demo durante svariate fiere, il titolo stavolta si rende disponibile nella più totale comodità delle nostre case, permettendoci di affrontare sfide sia contro altri giocatori che contro la CPU, ma solo in formato online. Al primo avvio ci viene chiesto di scegliere tra una coppia di personaggi che fungeranno da nostri avatar, un maschio e una femmina, personaggi giocabili all’interno del roster assieme agli altri celebri eroi, e che sicuramente sarà possibile in qualche modo personalizzare sotto alcuni aspetti, ma solo nella versione completa. Parlando di personaggi giocabili, la beta ne mette a disposizione ben nove, tra cui appunto il nostro avatar e il terribilmente potente protagonista della serie Saitama, eroe per cui è stato trovato un piccolo escamotage per essere in qualche modo contenuto. Ma di questo parleremo più avanti.

ONE PUNCH MAN: A HERO NOBODY KNOWS si presenta agli utenti come classico fighting game con ampia libertà di movimento, quello che sempre più spesso viene etichettato come Arena Fighters, per tantissimi aspetti davvero simile a quanto provato in MY HERO ONE’S JUSTICE o JUMP FORCE (tra i tanti). Anche se graficamente molto più accattivante. La formula di gioco è un classico 3 vs 3, con personaggi che possono darsi il cambio mediante i tasti dorsali L1 e R1, mentre a L2 e R2 viene assegnato rispettivamente il ruolo di attivatore di mosse speciali e scatto. Tenendo premuto L2 infatti, più uno dei tasti indicati su schermo (di norma cerchio, triangolo e croce), gli eroi proposti dal roster di gioco potranno effettuare uno degli spettacolari attacchi speciali, lasciando il comando di attacco finale al tasto R3. Come volevasi dimostrare, e come spesso accade con questo genere di titoli made in BANDAI NAMCO, ci troviamo davanti a un titolo che cerca di presentarsi come divertente e facile da giocare per ogni tipologia di giocatore, e se per confermare la prima affermazione c’è bisogno di attendere la versione completa per valutare l’insieme, per quanto riguarda la facilità di gioco risulta ben chiaro, anzi cristallino, anche da questa beta. I comandi sono davvero semplici, con combo basiche effettuabili senza dover sudare troppo e senza ritrovarsi davanti a meccaniche ben più complicate. Per quanto questa sia sempre una mossa azzardata per i giocatori veterani in cerca di qualcosa di più profondo, la si può pensare come una buonissima tattica in quanto, in primis, bisogna tenere di conto che il prodotto in questione è pensato non solo per i gamer veterani, ma principalmente per i fan della serie, che potrebbero o non potrebbero avere l’esperienza necessaria.

ONE-PUNCH MAN: A HERO NOBODY KNOWS

Durante le varie sfide prenderanno luogo anche alcuni stage hazard, tra cui pericolose calamità come la pioggia di meteoriti o la scarica ti fulmini improvvisi, comunicati su schermo con una realizzazione stile notiziario televisivo che ci avviserà di un pericolo imminente. Parte degli stage hazard saranno anche altri personaggi della serie, che potrebbero comparire in modo casuale e iniziare ad attaccare chiunque trovino nelle vicinanze. Una trovata a tratti anche carina, che però si verifica solo a combattimento già avviato (quindi non all’inizio e né nell’immediato) e poi, una volta arrivato il primo, inizieranno a seguirne altri a distanza ravvicinata. Insomma, quando niente e quando troppo…

Ma ora passiamo a parlare di Saitama, il protagonista della serie la cui pericolosità dà proprio titolo all’opera stessa, in quanto è in grado di sbarazzarsi dei propri nemici talvolta con un solo pugno. E così è anche nel gioco. Data la sua smisurata forza, il BALDo eroe (questa era brutta, lo so, e forse non tutti la capiranno…) sarà selezionabile solo come terzo membro del team, né come primo e né come secondo, proprio perché dovrà rimanere un’arma segreta. Anzi, più che arma segreta sarebbe meglio definirlo una ricompensa, la ricompensa che verrà proposta ai giocatori che lo sceglieranno nel proprio team e riusciranno a resistere senza di lui per una discreta fetta della battaglia. Sì, avete letto bene; per ovviare al problema, si è scelto di non far apparire Saitama a inizio battaglia, ma una piccola finestrella su schermo accompagnata da un contatore ci mostrerà che il personaggio è in arrivo, e solo allo scadere del countdown sarà possibile utilizzarlo.

ONE-PUNCH MAN: A HERO NOBODY KNOWS

Perché l’ho definito come una sorta di ricompensa? Perché per gran parte del combattimento saremo in due contro tre, con la consapevolezza che se entrambi i nostri personaggi verranno abbattuti prima del suo arrivo, non vedremo affatto giungere Saitama improvvisamente come ultima carta, ma il tutto finirà con la nostra sconfitta. Solo ai giocatori più abili, a coloro che riusciranno a resistere in inferiorità numerica fino allo scadere del conto alla rovescia, verrà data la possibilità di ribaltare la situazione e finire tutto in un istante. Oltre a non subire alcun danno ogni volta che viene attaccato, Saitama è in grado di shottare chiunque con un semplice attacco qualsiasi, offrendogli comunque un set di mosse speciali e un attacco finale dall’immensa potenza just for fun. Devo dirvi la verità, purtroppo non sono riuscito a provare un combattimento Saitama vs Saitama, per capire se almeno usando lo stesso personaggio è possibile arrecare qualche danno o se avviene ugualmente la sconfitta con un solo colpo.

Se quanto letto non vi dovesse piacere, niente paura! Oltre a lasciare Saitama rilegato solo e soltanto al ruolo di terzo personaggio selezionabile in un team, che non lo vedrà neanche presente all’inizio della battaglia, ci sono comunque delle modalità di gioco che lo bandiscono totalmente, impedendo di essere selezionato anche secondo le normali restrizioni. Una trovata sotto sotto carina, anzi, forse potrebbe davvero essere l’unico espediente utile per permettere a un gioco del genere di esistere.

Un pugno per domarli

Non so bene cosa dire di questo ONE PUNCH MAN: A HERO NOBODY KNOWS con precisione, in quanto sotto moltissimi aspetti il gioco risulta praticamente uguale ad alcuni degli altri fighting game tratti da serie animate che portano il marchio di BANDAI NAMCO Entertainment. Non che questo sia un lato negativo, ci mancherebbe… o almeno non ancora. Per certi versi è tutto molto familiare, per altri invece offre qualche spunto interessante e riesce a regalare alcuni momenti di intensa sfida. Non manca però la confusione dovuta alla telecamera, che di tanto in tanto può finire per spostarsi dalle nostre vicinanze per finire alle spalle dell’avversario, facendo risultare noi i personaggi più lontani su schermo e creando caos nel capire cosa sta succedendo, specialmente quando ci si ritrova contro personaggi identici a quelli del nostro team. Come ci ricordano svariati messaggi che compaiono su schermo, si tratta di un gioco ancora in sviluppo, e quindi tante cose potrebbero cambiare nella versione finale. Speriamo solo che tra queste, oltre al problema della telecamera, ci sia anche lo strano caso del nostro avatar scalzo che quando cammina per la lobby emette un rumore di passi come se avesse le scarpe.

Prestigiatore, ballerino di break dance, produttore cinematografico, traduttore ufficiale di frasi imbarazzanti per prodotti R18, fondatore di Akiba Gamers: un curriculum da fare invidia a Johnny Sins, ma che non regge il confronto con la sua smodata passione per i giochi d’importazione e per i tegolini.

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