Kaina of the Great Snow Sea – Recensione del primo volume

Abbiamo recensito il primo volume di Kaina of the Great Snow Sea, la nuova opera scritta dal maestro Tsutomu Nihei, pubblicata in Italia da Planet Manga

Kaina of the Great Snow Sea – Recensione del primo volume

Kaina of the Great Snow Sea non sarà certo una novità per chi ha seguito la serie animata presentata nella stagione invernale 2023 di Crunchyroll (qui la nostra recensione), ma in molti invece, anche tra gli appassionati di Tsutomu Nihei, potrebbero essersi persi l’annuncio del titolo cartaceo. Grazie a Planet Manga, questa storia dalle tinte post-apocalittiche e fantascientifiche, approda in Italia con un primo volume delicato e armonioso. Sarà una storia degna delle aspettative? Scopritelo con noi!

Kaina of the Great Snow Sea – Recensione del primo volume

  • Titolo originale: 大雪海のカイナ (Ooyukiumi no Kaina)
  • Titolo italiano: Kaina of the Great Snow Sea
  • Uscita italiana: 14 dicembre 2023
  • Uscita giapponese: 26 febbraio 2023
  • Numero di volumi:
  • Casa editrice: Panini Comics
  • Genere: Fantascienza, fantasy, avventura
  • Disegni: Itoe Takemoto
  • Storia: Tsutomu Nihei
  • Formato: Brossurato con sovraccopertina, 13 x 18cm
  • Numero di pagine: 160 pagine, B/N

Abbiamo recensito Kaina of the Great Snow Sea tramite volume stampa fornitoci gratuitamente da Panini Comics.

C’era una volta un grande saggio

Il primo volume di Kaina of the Great Snow Sea si incentra principalmente sulla presentazione del mondo e dei due protagonisti, Liliha e Kaina appunto. La prima, una principessa di un non meglio specificato regno di nome Atland, è scappata dalla guerra per cercare il grande saggio, un uomo che secondo la leggenda avrebbe la capacità di salvare il genere umano dalla mancanza di acqua; il secondo, uno dei pochi abitanti rimasti sulla membrana celeste (una sorta di guscio che avvolge il cielo, sostenuto dagli alberi orbitali), la soccorre per caso durante una delle sue spedizioni alla ricerca di cibo, salvandola da morte certa. I due finiscono così per scambiarsi informazioni sui relativi mondi, e Kaina, colpito dalla narrazione della ragazza, decide di aiutarla a raggiungere nuovamente il mare di neve, un immenso strato bianco che sembra ricoprire tutto il globo e situato infinitamente al di sotto della membrana. Come faranno Kaina e Liliha a raggiungere la superficie terrestre? E riuscirà il ragazzo ad aiutare la principessa contro la flotta di Valghia? Lo scoprirete leggendo i prossimi volumi! Possiamo però anticiparvi che sarà un viaggio ricco di difficoltà, scontri e mistero.

Più si va giù e più dopo si ritorna su

Che questo volume sia l’antefatto di una storia epica, caratterizzata da un viaggio in stile Conan, il ragazzo del futuro o Nausicaa della valle del vento, lo si intuisce dal calibro del world-building… ma di questo parleremo dopo. Dapprima è giusto soffermarci sui due protagonisti e sulla loro capacità di esprimere, con con pochi gesti e parole, un’umanità diretta e intuitiva: difficoltà, frustrazione, paura, innocenza; il livello dei personaggi qui descritti si vede sia dalla naturalezza con cui Kaina caccia il cibo nel suo assurdo mondo o da come prova a interagire con una ragazza mai vista (con primi e deboli accenni di romanticismo), sia da come la principessa reagisce dinnanzi agli scontri e davanti alla paura della morte, o alla morte stessa dei suoi commilitoni. Tutte caratteristiche che non paiono costruire il classico eroe “preannunciato” dalla favola, ma che certamente contribuiscono a creare una solida base per affrontare la discesa verso il mare neve, che richiedono capacità, resistenza, coraggio, e non superpoteri. D’altronde si tratta di un manga che parlerà di guerra e di sopravvivenza, con l’evergreen della mancanza di acqua (come per gli inizi di Ken il Guerriero), che pare aggrapparsi a uno sviluppo classico, ma non per questo banale: il volume si conclude infatti anticipandoci la discesa verso il mare di neve, ma già si intuisce la grandiosità di questa avventura, con il tema del viaggio che pone radici ampie come quelle degli alberi orbitali per future digressioni e arricchimenti. “Più si va giù e più dopo si ritorna su” cantava Cristina D’Avena in Nadia – Il mistero della pietra azzurra e questo titolo mi da parecchie sensazioni simili, in particolare quella di un viaggio che porterà a scoprire inenarrabili fatti del passato, tra organizzazioni, guerre e residui tecnologici.

Un world-building da favola

Come anticipato, ciò che colpisce di questo volume è la costruzione ragionata e maestosa del mondo in cui verrà ambientata l’opera. Una struttura alla Made in Abyss che offre intriganti spazi: i Tenmaku, ovvero i giganteschi alberi orbitali, con la loro sottile membrana che avvolge il pianeta, gli animali che tentano di ripararne i buchi, il mare di neve che tutto avvolge ad esclusione di piccoli isolotti di civiltà situati sulle radici degli alberi stessi, e tutta quella serie di enormi spazi che sanno ben trasmettere il sentore del vuoto in questo mondo desolato dove la vita sta scomparendo. Un titolo quindi che punta molto sulla componente descrittiva e meno sull’azione (almeno per il momento) e che però è appunto capace di suscitare curiosità e interesse, con una sottile eleganza.

La breve parentesi di questo primo numero sulla famiglia di Kaina, e in particolare su “nonno cartello”, è una gradevole scelta per spiegare alcuni concetti base al lettore, così come questa dicotomia cielo-terra che si manifesta nelle differenze tra i due protagonisti; tra queste c’è l’innocente “non conoscenza” da parte coloro che vivono nel mondo di sopra, come il ragazzo, delle inconcepibili guerre sottostanti, che per esempio hanno già portato la principessa a toccare con mano il sangue. Già si preannuncia una piacevole crescita di entrambi, e allo stesso tempo del mondo che li circonda.

Tutto è chiaro come la neve

Il nome di Tsutomu Nihei è in genere una garanzia sulla “cupezza” di un manga, con i suoi scenari distopici: difficilmente si dimenticano le tavole di Blame!, pervase di oscurità e crudeltà, oppure quelle di Biomega, pur nei loro aspetti più cyberpunk. Non troverete tutto ciò nel primo volume di Kaina of the Great Snow Sea, eppure questa collaborazione con Itoe Takemoto sa affascinare sin dalla copertina: scenari quasi acquerellati contrapposti alle linee sottili e pulite dei personaggi, con tavole talvolta candide e dalla resa grafica diretta e altre più sognanti, ma sempre con volti particolarmente chiari, che puntano molto sulla centralità degli occhi. Una rappresentazione parecchio diversa dall’anime che abbiamo visto, ma che ne conserva alcune caratteristiche: in primis quella sorta di oppressione ambientale data dai luoghi rappresentati (come i vuoti e gli spazi indefiniti dei confini del cielo e della terra). Poi la caratterizzazione dei personaggi, tra equipaggiamenti e movenze, infine i combattimenti, dove la cattiveria tipica di Nihei viene smussata dalla leggerezza delle illustrazioni di Takemoto, creando quasi una versione light di opere come Knights of Sidonia. C’è più speranza che paura e c’è più accoglienza che oppressione in queste tavole, ma anche da ammiratore delle precedenti opere posso dire che va più che bene così.

La nuova serie sci-fi scritta da Tsutomu Nihei, il creatore di Blame! e Knights of Sidonia, con i disegni di Itoe Takemoto. Kaina vive in un villaggio sulla sommità dell’albero orbitale, pianta gigantesca che cresce sopra un mare di neve. Quando, durante una battuta di caccia, incontra una ragazza svenuta proveniente da terre  lontane, decide di soccorrerla. Non sa che questo stravolgerà la sua vita.

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A chi consigliamo Kaina of the Great Snow Sea?

Kaina of the Great Snow Sea punta certamente su azione ed esplorazione, ma non è il classico titolo che dalle tinte fantasy fiabesche, perchè nasconde sicuramente tratti  maturi e di riflessione. Lo consigliamo a chi cerca qualcosa di misterioso, dove le sensazioni contano più delle parole, e non quindi a chi cerca il tipico shonen di combattimenti. I fan di Nihei potrebbero apprezzarlo, ma non aspettatevi l’ennesimo titolo crudo e d’impatto, così come chi ha apprezzato l’anime della Polygon Pictures potrebbe trovarsi spaesato dal cambio di stile (anche se sono certo che il manga saprà illustrare al meglio alcuni punti tralasciati dall’anime). In ogni caso si tratta di un’opera interessante, dall’ottimo inizio, che si legge fin troppo velocemente (ricordiamoci che Nihei predilige pochi volumi) per questo, anche a livello economico, non trovo motivi per dirvi di non farci un pensiero!

  • World-building fenomenale
  • Storia “classica” narrata piacevolmente
  • Vicenda curate e ricca di dettagli

  • Disegni particolari che potrebbero non piacere a tutti
  • Alcuni tratti di difficile comprensione
Kaina of the Great Snow Sea
3.9

È difficile restare con i piedi per terra

In questo mondo senza fondamenta è arduo rimanere ancorati a una parvenza di realtà (anche considerando alcuni elementi “mistici”), ma i desideri di Kaina e Liliha delineano un’avventura avvincente e concreta, dove ogni passo verso la conoscenza sarà un passo verso la pace. Cosa ci sarà sotto il mare di neve? A cosa serve la membrana celeste? E perché manca l’acqua in questo mondo? Queste sono solo alcune delle domande che vi incuriosiranno terminato il volume, e che vi spingeranno a proseguire questa intrigante opera: gli animali, gli insetti, gli equipaggiamenti, le tipologie di abitazioni, tutto è elegante come in una favola dalle ambientazioni sognanti, eppure colmo di dettagli e di grandiosità. Un “numero uno” già profondo e ricco di dettagli, con protagonisti che avrete subito a cuore (nonostante il loro atteggiamento distaccato) per la loro capacità di opporsi agli eventi senza abbandonarsi alla disperazione; per non parlare dei magnifici scenari sullo sfondo delle loro gesta, che rendono ogni azione più difficile e incerta. Emozioni, esplorazione, misteri, guerra e sopravvivenza, tutto ciò è Kaina of the Great Snow Sea, e non si piò dire che non ci sia abbastanza materiale per farne un’ottima opera.

Scrittore per passione, dopo aver scoperto la pozione che preserva i capelli e l’anima, la usa su di sé per terminare il dottorato in ingegneria ambientale. Utilizzando la magia infusa nelle parole tenta da anni di convertire gli eretici alla cultura giapponese. Adora il metal, i videogiochi, manga e fumetti, l leggende celtiche, e tutto ciò che si può fare mangiando cioccolata all’ombra di una montagna.

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