AEW: Fight Forever – Recensione

Abbiamo giocato in anteprima AEW: Fight Forever, il primo gioco della federazione All Elite Wrestling sviluppato dai giapponesi di YUKE’s. Ecco la nostra recensione!

AEW: Fight Forever – Recensione

Dal 29 giugno è disponibile in tutto il mondo AEW: Fight Forever, il primo videogioco per console e PC per la relativamente neonata federazione di Jacksonville fondata da Kenny Omega, Cody Rhodes e dagli Young Bucks, la All Elite Wrestling. Sviluppato dai giapponesi di YUKE’s, che hanno curato decine e decine di giochi di wrestling nel corso della propria carriera, Fight Forever si pone l’obiettivo di imporsi sul mercato come alternativa arcade e in qualche modo old school ai più moderni giochi di wrestling della federazione rivale.

Abbiamo messo le mani su AEW: Fight Forever qualche tempo prima del lancio ufficiale per esaminarne quanto più a fondo possibile meccaniche di gioco e contenuti: sarà all’altezza delle aspettative? Scopritelo nella nostra recensione.

AEW: Fight Forever – Recensione

  • Titolo: AEW: Fight Forever
  • Piattaforma: PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One, Nintendo Switch, PC
  • Versione analizzata: PlayStation 5 (EU)
  • Genere: Sport, Fighting Game
  • Giocatori: 1-4
  • Publisher: THQ Nordic
  • Sviluppatore: YUKE’s, AEW Games
  • Lingua: Inglese (testi e doppiaggio)
  • Data di uscita: 29 giugno 2023
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: Season Pass con wrestler aggiuntivi e due versioni di Matt Hardy come pre-order bonus
  • Note: lo sviluppo del gioco è stato supervisionato da Kenny Omega in persona

Abbiamo recensito AEW: Fight Forever con un codice PlayStation 5 fornitoci gratuitamente da AEW Games tramite THQ Nordic.

Nata nel 2018 dalla volontà di un gruppo di wrestler professionisti di creare una valida alternativa alla ben nota WWE, l’All Elite Wrestling si è imposta fin da subito, per l’appunto, come una valida alternativa alla più nota federazione di Stamford. Con il supporto dell’imprenditore Tony Kahn la società con sede in Florida ha accolto fra le proprie fila lottatori più e meno famosi provenienti da tutto il mondo, come vecchie glorie del calibro di Chris Jericho, Sting, Paul Wight (vero nome di Big Show), i fratelli Hardy e CM Punk per citarne alcuni, ma lanciando allo stesso tempo stelle note fino ad allora solo nelle indie come Adam Page, Orange Cassidy e Sammy Guevara. Senza contare la divisione femminile che ha lanciato figure come Britt Baker e Jade Cargill e le nipponiche Riho e Shida Hikaru. Partita con il pay-per-view Double or Nothing la AEW ha immediatamente catturato l’interesse dei fan, tanto da arrivare dapprima a uno show settimanale, Dynamite, a una programmazione arricchita da Rampage, Collision e dal webshow Dark, che ha da poco concluso il suo percorso.

AEW

Lo sviluppo di AEW: Fight Forever è cominciato fra il 2019 e il 2020, con il forte desiderio della federazione di avere il prima possibile un gioco ad accompagnare programmi TV, PPV e merchandise di vario genere. Dopo un travagliato sviluppo durato quasi tre anni e con la supervisione di “The Cleaner” in persona, YUKE’s è stata capace di confezionare un prodotto molto interessante e in un certo senso vincente, sebbene decisamente fuori dal tempo. Le intenzioni erano quelle di riproporre ai giocatori un titolo simile ai giochi di fine anni ’90 inizio 2000, come WWF: No Mercy e WCW/nWo Revenge che non sia assolutamente di stampo simulativo, ma puro arcade ignorante con tanto di minigiochi e modalità fuori di testa.

This is awesome!

Lo scopo principale di AEW: Fight Forever è quello di celebrare la federazione nel suo primo anno di vita, lo noteremo dai numerosi filmati live action presenti nel gioco e in particolar modo nella modalità Road to Elite, quella che possiamo definire la principale, ma ne parleremo fra poco. Fight Forever ci mette di fronte alle più classiche stipulazioni che potremmo immaginarci di trovare in un gioco di wrestling, come i match uno contro uno, due contro due, triple treat e quattro tutti contro tutti.

Cody Rhodes

Già, Cody Rhodes è presente anche qui nonostante abbia ormai cambiato bandiera.

Nel primo caso potremo inoltre scegliere se cimentarci in un Falls Count Anywhere, dove potremo schienare o sottomettere il nostro avversario anche fuori dal ring, nonché Lights Out Match, che ci permetterà di affrontare il nostro avversario sfruttando una delle innumerevoli armi improprie a nostra disposizione: le più classiche scale, tavoli e sedie, kendo stick e martelli, ma anche caschi da football americano, chitarre, sacchetti di chiodi da spargere sul ring e skateboard che potremo usare per correre all’impazzata per l’arena ed eseguire trick in faccia al nemico.

Oltre alla classica modalità Training abbiamo inoltre altre tre stipulazioni speciali: il classico Ladder Match, in cui bisogna piazzare una scala al centro del ring per appropriarsi dell’oggetto posto in alto e vincere il match, la Casino Battle Royale affrontabile in singolo o a squadre e lo spettacolare Exploding Barbed Wire Death Match partorito dalla mente malata di Kenny Omega in occasione di AEW Revolution 2021 e terminato miseramente a causa di un malfunzionamento degli esplosivi. Se per il ladder match non c’è molto da dire, se non che appropriarsi della valig— della fiche è molto più semplice rispetto ai titoli WWE moderni, possiamo spendere qualche parole per la Casino Battle Royale.

AEW Fight Forever

Come nel caso dei già citati giochi di inizio anni duemila, questa modalità Battle Royale consente, purtroppo, solo fino a quattro lottatori contemporaneamente sul ring e si dovrà attendere che qualcuno venga buttato fuori prima che salga il successivo. Avremmo certamente preferito un maggior numero di personaggi in contemporanea, ma possiamo supporre che si tratta di una scelta fatta proprio per richiamare i giochi di wrestling di allora. Parliamo infine dell’Exploding Barbed Wire Death Match, più difficile da spiegare che da giocare. Centoventi secondi separano i due contendenti dall’esplosione totale, capace di arrecare ingenti danni a entrambi. Le corde sono avvolte da filo spinato elettrificato e a due dei quattro angoli sono posti due tavoli con altro filo spinato elettrificato, che attende solo di far sanguinare gli atleti sul ring. Una follia, ma una follia necessaria che Doveva esserci in Fight Forever e siamo contenti sia stata riprodotta con così tanta cura. Comune denominatore di tutte queste tipologie di match, sfortunatamente, è l’impossibilità di mescolare e personalizzare le regole: mi sarebbe piaciuto un match di tre o quattro lottatori nell’arena dell’Exploding Barbed, così come avrei volentieri sperimentato un tag team con tutte le armi del Lights Out. Ci auguriamo che queste cose vengano aggiunte con i futuri aggiornamenti promessi da AEW Games.

Freshly squeezed

La modalità Road to Elite altri non è che una modalità carriera che racconta per intero il primo anno di vita della federazione, dal primo Double or Nothing del 2019 fino a quello del successivo anno. Potremo affrontarla scegliendo uno dei circa cinquanta wrestler che compongono il roster (alcuni dei quali andranno sbloccati tramite moneta in-game) oppure, meglio ancora, con una delle nostre creazioni a cui potremo dar vita tramite la modalità Custom. Qui potremo creare il nostro lottatore con un editor non troppo ricco di opzioni estetiche, ma estremamente personalizzabile nel moveset, così come potremo creare arene e persino team personalizzati di atleti. Tuttavia, diversamente dalla concorrenza, non potremo condividere le nostre creazioni in rete e di conseguenza scaricare lottatori personalizzati per arricchire il nostro roster.

Sting, AEW Fight Forever

Ho sempre desiderato conoscere Sting.

Ma torniamo alla carriera: il nostro alter-ego dovrà viaggiare in aereo da una città all’altra (in puro stile Street Fighter II) e scegliere come passare le giornate in cui sono previsti dei match a Dynamite, lo show principale, o ai vari PPV. Avremo a disposizione quattro turni per ogni giornata e all’interno di ciascuno di essi potremo decidere se allenarci in palestra, cenare presso uno dei ristoranti locali, uscire per compiere varie attività (meet & greet con i fan, conferenze stampa, passeggiate e minigiochi, di cui vi parleremo più avanti) oppure affrontare un match presso uno show secondario come AEW Dark o Rampage. Dovremo tenere d’occhio parametri come energia e affaticamento mentale per non incorrere in infortuni e affrontando le varie attività potremo guadagnare denaro da spendere nello shop (per potenziamenti, t-shirt e oggetti curativi) e punti da assegnare alle statistiche e abilità del nostro wrestler personalizzato — nel caso utilizzassimo uno dei wrestler predefiniti ciò non sarà possibile e i punti guadagnati, alla fine della campagna, verranno convertiti in denaro.

Nella sezione minigiochi, accessibile anche dal menu principale del titolo, potremo affrontare una schiera di attività alternative ai classici match che spaziano dal raccoglimento compulsivo di fiche per ottenere il punteggio più alto a quiz con domande relative alla AEW. Troveremo anche minigame come “trova le differenze” o “trova Orange Cassidy in queste foto”, oppure giochi in cui dovremo lanciare bombe sul ring per distruggere casse e ottenere punteggio, un paio di varianti di memory, di “Simon Says”, il baseball e tanti altri ancora. Tutti davvero molto spassosi, ci hanno riportato alla mente i tempi dei minigame di Virtua Tennis o addirittura i minigiochi di Yakuza / Like a Dragon.

La Road to Elite è realizzata davvero molto bene, specie in termini di eventi realmente accaduti (e dei quali vivremo una sorta di what if) e interazioni fra lottatori, che potremo incontrare nei vari luoghi e con cui potremo stringere amicizia o rivalità per i match degli eventi secondari e persino scattare foto ricordo. Tuttavia, nonostante risulti estremamente godibile da giocare, c’è da dire che è abbastanza breve e le poche variazioni a nostra disposizione non la rendono così tanto rigiocabile come speravamo. Anche in questo caso, confidiamo in aggiornamenti futuri da parte della compagnia, che potrebbe pensare di aggiungere nuove campagne relative ai successivi anni di vita della federazione.

Brodie Lee

Dove piange un uomo.

Judas in my mind

Il sistema di controllo di AEW: Fight Forever è estremamente semplice e intuitivo e se ancora non fosse abbastanza è possibile attivare anche una modalità “Casual” per i principianti. Un tasto assegnato ai pugni, uno ai calci, uno alle prese e uno alla corsa, mentre i dorsali sono destinati a due tipi diversi di parata (una contro le prese e una contro i colpi), mentre i dorsali sono destinati ad attività come uscita dal ring, raccoglimento oggetti, schienamento e così via. L’unico indicatore assegnato a ciascun wrestler funge allo stesso tempo da energia e da “fervore”. Dovremo tenerne d’occhio il colore e il riempimento: più si avvicinerà a colori caldi e più saremo vicini a poter effettuare una finisher o una mossa speciale (eseguibili con croce direzionale o con l’analogico destro), più sarà vicino a colori freddi e più saremo in pericolo di resa in caso schienamento oppure sottomissione. Per uscire da una situazione di pericolo non ci sarà altro da fare se non un button mashing selvaggio, e purtroppo non avremo alcuno indicatore a segnalarci se stiamo o meno per perdere il match, o quale dei wrestler presenti sul ring stiamo puntando, e si tratta di uno dei difetti più grossi in termini di gameplay. Nonostante ciò, tuttavia, gli incontri risultano “agili” e davvero intuitivi in termini di mazzate vere e proprie e non è detto che si potraggano per troppo tempo come accade in titoli più simulativi che arcade.

AEW: Fight Forever

Il comparto tecnico potrebbe sembrare una delle spine nel fianco della produzione, ma bisogna tener conto che si tratta di una scelta del tutto intenzionale. Dimentichiamoci il realismo e i lottatori somiglianti quanto il più possibile alle loro controparti reali. Lo stile AEW: Fight Forever è essenziale e tende verso uno stile più caricaturale (ma non quanto 2K Battlegrounds), ma svolge perfettamente il suo compito. Ad eccezione di qualche glitch e di qualche difficoltà nell’impugnare e tirare fuori dal ring le armi, il tutto funziona perfettamente se quello che cercate è puro divertimento senza la necessità di imparare a memoria troppi comandi e tecnicismi. Da notare la totale assenza di una telecronaca da parte di Jim Ross, Excalibur e compagni, che hanno prestato la loro voce solo per alcuni frammenti della modalità carriera. I match saranno accompagnati dalla colonna sonora formata dai soliti brani rock e hip hop che accompagnano questo tipo di produzione e dagli effetti sonori dei combattimenti.

Sviluppato da YUKE’s, creatori di numerosi giochi di wrestling capaci di vendere milioni di copie, AEW: Fight Forever combina il wrestling arcade di altri tempi con le innovative mosse finali e le tecniche tandem di All Elite Wrestling. La AEW sta riscuotendo un enorme successo ogni settimana sulle reti TNT e TBS con gli spettacoli Rampage e Dynamite, che vantano la presenza di alcune delle più grandi leggende mai viste sul ring e di nuovi lottatori AEW di alto livello. AEW: Fight Forever porta il meglio del meglio di questo roster in un unico gioco! Il wrestling cooperativo online raggiungerà in Fight Forever livelli mai visti prima con match Tag Team che includono sequenze di tecniche di squadra eseguibili con comandi semplici. Una modalità carriera profonda, personalizzazione del wrestler, le più celebri arene AEW, svariati tipi di match e del buon vecchio divertimento senza limitazioni: tutto questo ti aspetta in AEW: Fight Forever!

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AEW: Fight Forever

A chi consigliamo AEW: Fight Forever?

Il primo gioco vero e proprio della All Elite Wrestling (ne esiste anche uno per cellulari) è consigliato a tutti gli appassionati di questo sport entertainment, soprattutto a quelli in cerca di un’esperienza più leggera e spassosa invece che la solita simulazione iperrealistica a cui siamo stati abituati dalla federazione concorrente. AEW: Fight Forever è adatto anche a tutti coloro che cercano un prodotto più casual in termini di gameplay, anche se non rigorosamente fan della federazione di Tony Khan. Se siete fan del wrestling, ma non conoscete stelle come MJF, Jon Moxley e Britt Baker, si tratta di un’ottima occasione per conoscerla e scoprire cosa rende unica questa federazione.

Mixed match

Diversamente dai giochi della concorrenza, in AEW: Fight Forever è possibile organizzare mixed match. Nel bene e nel male.

  • Un roster completo delle più importanti glorie della federazione
  • Semplice, intuitivo e divertente quanto basta
  • Non mira ad essere un appuntamento annuale
  • Tanti easter egg ed elementi sbloccabili con moneta in-game

  • Poche le modalità disponibili
  • La Road to Elite è troppo breve e poco rigiocabile
  • Nessuna telecronaca durante gli scontri
  • Impossibile condividere o scaricare le creazioni personalizzate
AEW: Fight Forever
3.9

Il gioco di wrestling che tanti desideravano

AEW: Fight Forever, se manterrà le promesse, verrà nel corso degli anni con nuovi lottatori, modalità e contenuti ma, se dovessimo giudicare quello che abbiamo tra le mani in questo momento, il suo più grande difetto è proprio data dalla scarsità di contenuti, roster escluso. Per provare tutte le stipulazioni disponibili e completare una volta la modalità carriera, infatti, basta anche solo una giornata. Il resto del divertimento viene dal mettere alla prova tutti i wrestler del roster e giocare online in partite amichevoli o classificate, ma per il resto ci troviamo di fronte al gioco di wrestling che molti desideravano da ormai tanti anni, semplice, intuitivo e divertente, senza troppe pretese di risultare simile alla realtà. Ci auguriamo che AEW mantenga le promesse e continui a supportare il prodotto, ammesso che abbia il successo sperato e che, secondo noi, merita di avere.

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.

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