Dungeon Travelers 2: The Royal Library & The Monster Seal – Recensione

Dungeon Travelers 2

dungeon-travelers-2-recensione-boxartMolto tempo fa sulla Terra uomini e dèi vivevano in armonia. Fra di loro, tuttavia, vi era anche una divinità malvagia nota come Demon God, che si serviva dei mostri per diffondere il caos. Sotto il comando della sacra guerriera Vitoria, gli esseri umani si unirono per affrontare questa temibile minaccia. Nonostante i numerosi sforzi profusi per sconfiggere i mostri, questi venivano continuamente rigenerati e per questo motivo il Royal Alchemist Siegdrad inventò un tomo magico noto come Sealbook. Una nuova classe chiamata Libra, nata per brandire questi tomi, riuscì a ridurre gran parte dei mostri sigillandoli all’interno dei libri, sconfiggendo infine anche la malvagia divinità. Circa 500 anni dopo questi avvenimenti i mostri sono tornati e Fried Reinhard, un giovane Libra, inizierà il suo viaggio per sigillarli all’interno del suo Sealbook.

Dungeon Travelers 2: The Royal Library & The Monster Seal, è il secondo gioco della serie di Aquaplus nata come spin-off di To Heart 2, il primo a giungere in Europa. Uscito in Giappone sia in versione per PlayStation Portable che per PlayStation Vita, da noi è disponibile solamente nella versione per la handheld di Sony più recente. Il gioco si presenta come un Dungeon Crawler RPG, il cui tratto caratteristico sono le sue fanciulle, che spesso e volentieri troveremo in situazioni piccanti. Vediamo insieme se questo fanservice limiterà il gioco o se questo riuscirà a rivelarsi più interessante di quanto possa sembrare a prima vista.

  • Titolo: Dungeon Travelers 2: The Royal Library & The Monster Seal
  • Piattaforma: PlayStation Vita
  • Genere: Dungeon Crawler RPG
  • Giocatori: 1
  • Software house: ATLUS, NIS America
  • Sviluppatore: Aquaplus
  • Lingua: Inglese (testi), Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 16 ottobre 2015
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: personaggi aggiuntivi da ToHeart2
  • Note: disponibile in Giappone anche su PSP

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Fried Reinhard è un giovane studioso di mostrologia, appassionato come pochi alla materia. Mentre la maggioranza dei suoi colleghi sostiene che bisogni solo limitarsi a studiare i mostri, il nostro eroe la pensa diversamente, ritenendo che un approccio diretto sul campo sia il modo più efficiente per conoscerli meglio. Per questo motivo il giovane Libra viene inviato in missione per esplorare un dungeon, accompagnato in quest’impresa da due ragazze, Melvy e Alisa, sue amiche d’infanzia. Dopo aver portato a termine con successo la loro missione, la Royal Library deciderà di affidare loro il compito di radunare altri guerrieri per affrontare i mostri e sigillarli. Nel corso della storia si uniranno alle nostre fila ulteriori belle fanciulle, che andranno a creare un vero e proprio harem per il nostro eroe e che, come è comune nelle cosidette storie ecchi, si ritroverà spesso e volentieri a finire in situazioni un po’ tanto equivoche. La storia di questo gioco, infatti, non è molto complessa, si mantiene anzi sostanzialmente semplice, proponendoci spesso e volentieri situazioni di natura hot. Inutile dirvi che, se non siete amanti dell’eccessivo fanservice, questo gioco potrebbe crearvi qualche problema, in quanto la storia è quasi un contorno a queste scene e alle esplorazioni nei dungeon, dove, anche qui, i mostri sono in maggioranza donne seminude. Nell’edizione occidentale del gioco è stato scelto di censurare quattro scene ma, per fortuna, non si tratta di censure invasive, bensì di leggere modifiche apportate ai disegni, che consentono comunque di godere senza alcun problema dei siparietti in questione.

Armi, donne e libri

Inizialmente pensavo che, visto l’eccessivo fanservice presente, questo gioco sarebbe stato qualcosa di facile e senza alcun mordente, ma mi sbagliavo. Infatti, pur configurandosi come un semplice dungeon crawler, dove sfruttando una visuale in prima persona ci avventureremo all’interno di alcuni dungeon, il gioco si è rivelato più difficile del previsto. Usando un party formato da un massimo di cinque personaggi, che potremo organizzare sul fronte o sul retro a seconda della classe, dovremo affrontare numerosi mostri al fine di sigillarli all’interno del tomo magico del nostro protagonista. Fried tuttavia, non prenderà mai parte agli scontri in maniera diretta, limitandosi a impartire ordini alle ragazze che formeranno il nostro team. Gli scontri casuali avranno una frequenza abbastanza elevata, e si svolgeranno come in un qualsiasi RPG a turni tradizionale, senza introdurre niente di nuovo, rendendo a lungo andare il gioco un po’ troppo ripetitivo, viste anche le sessioni di grinding a cui dovremo sottoporci per sopravvivere all’interno dei labirinti, dato che avventarsi senza la giusta preparazione può rivelarsi fatale e farci perdere tutti i progressi ottenuti. In caso di Game Over, infatti, il gioco ci farà ripartire dall’ultimo salvataggio effettuato, ma per nostra fortuna potremo salvare quando vorremo, anche all’interno dei dungeon, semplicemente accedendo al menu principale. Una piccola mappa, presente nella parte superiore dello schermo, ci aiuterà a non perdere la strada durante l’esplorazione, cosa molto probabile, visto che tutti i corridori che compongono questi labirinti sono visivamente molto simili. Uno dei marchi di fabbrica del gioco, come vi ho già citato precedentemente, è quello di sostituire i mostri ai quali siamo solitamente abituati con delle fanciulle spesso poco vestite, che andranno ad arricchire la già piena componente fanservice del gioco in esame.

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Fanciulle di una certa classe

Ognuna delle ragazze che farà parte del nostro team avrà assegnata una classe e, come è prassi negli RPG, a termine degli scontri riceveremo esperienza con la quale i nostri guerrieri potranno aumentare di livello. Una volta che i nostri personaggi avranno raggiunto il livello necessario, potremo farli passare a classi avanzate scegliendo fra quelle disponibili, che ci consentiranno di personalizzare ulteriormente il nostro party. Al salire di livello inoltre, otterremo degli skill point che potremo assegnare per potenziare o imparare nuove tecniche: avremo ragazze il cui punto di forza sarà la resistenza fisica, altre che invece utilizzeranno prettamente attacchi magici o supporteranno il party, per questo motivo sarà bene disporre i personaggi più resistenti sul fronte, mentre quelli che usano la magia nelle retrovie. Per usare gli incantesimi, infatti, ci sarà bisogno di recitare una formula magica, operazione che potrebbe richiedere anche un intero turno e che verrà interrotta nel caso dovessimo subire un colpo dai nemici. Potremo inoltre modificare l’equipaggiamento del nostro party al fine di mantenere il passo con i mostri visto che, senza una adeguata preparazione, può rivelarsi abbastanza complicato avventurarsi nei sotterranei in tutta tranquillità. Una speciale categoria di equipaggiamenti chiamata tomi potrà essere indossata anche da Fried, andando a supportare il party con delle skill passive che possono funzionare sia durante che fuori dagli scontri. Un’altra abilità del nostro protagonista sarà quella di poter identificare alcuni oggetti sconosciuti senza dover spendere del denaro, operazione che ci tornerà utile per trovare equipaggiamenti abbastanza rari. Insomma, anche per quanto riguarda l’aspetto di gestione del party, il gioco si mantiene su degli standard abbastanza classici, senza introdurre particolari novità, ma consentendoci comunque una buona dose di personalizzazione.

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La Libreria dei Mostri

Un’altro elemento molto comune a titoli di questo genere è costituito dalla presenza di una serie di strutture che vanno a formare quella che potremmo definire la nostra base operativa. Questo ruolo è affidato alla Royal Library, dove potremo ad esempio trovare un utilissimo negozio dove rifornirci di tutti quelli oggetti consumabili che ci torneranno utili nelle nostre avventure, come anche identificare oggetti sconosciuti previo pagamento ― operazione che si rivelerà del tutto inutile dopo che avremo sbloccato la skill Identify. Nella Guild potremo invece gestire il nostro party scegliendo quali personaggi portare con noi, modificare il loro equipaggiamento, depositare gli oggetti all’interno dello storage, insegnarli nuove skill e infine salvare o caricare la partita. Nella Secret Classrooom saremo in grado invece di assistere a delle speciali lezioni che ci spiegheranno meglio le varie funzioni del gioco, facendoci da tutorial nel caso in cui dovessimo averne bisogno. La struttura più interessante è invece costituita dalla Seal Control Room dove, utilizzando i mostri che siamo riusciti a sigillare nel corso delle nostre avventure, potremo creare due distinte categorie di Sealbook da equipaggiare ai nostri personaggi che, come vi ho spiegato prima, ci consentiranno di attivare delle skill passive utili nelle nostre esplorazioni.

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Sensualità a corte

Per quanto riguarda l’aspetto grafico di Dungeon Travelers 2, i sotterranei saranno rappresentati utilizzando una grafica in 3D molto semplice, che purtroppo risente della conversione dalla verisone PSP, uscita solamente in territorio giapponese. Gli scenari, inoltre, sono abbastanza monotoni e ripetitivi, ma per quanto riguarda i ritratti 2D, utilizzati durante le fasi di dialogo e nei combattimenti, questi risultano essere abbastanza carini, ma pieni zeppi di fanservice. A me, personalmente, la cosa non ha dato fastido, ma per alcuni le scene piccanti potrebbero risultare un po’ troppo eccessive. Una cosa è certa: se vorrete giocare a questo titolo fuori casa, dovreste avere un bel po’ di coraggio e cercare di non farvi beccare. La componente sonora, infine, è abbastanza mediocre, e nessuna delle tracce presenti ha catturato la mia attenzione. Fortunatamente ATLUS mantiene il doppiaggio originale, andando ad accontentare i puristi delle produzioni giapponesi.

A chi consigliamo Dungeon Travelers 2: The Royal Library & The Monster Seal?

Se siete amanti del fanservice e degli ecchi e vi piace vedere le eroine degli anime in situazioni abbastanza piccanti, questo è il gioco che fa per voi. Se invece questo è un elemento che vi crea disagio, vi consiglio di starne alla larga, perché di situazioni di questo genere ce ne sono fin troppe. I fan di altri titoli simili potranno tranquillamente trovarsi a loro agio con un videogioco di stampo classico che ricorda per molti aspetti titoli come Etrian Odyssey, sempre ovviamente se l’elevato fanservice è pane per i vostri denti. A lungo andare il gioco potrebbe risultare un po’ troppo ripetitivo, sopratutto per le sessioni di grinding a cui dovremo sottoporci, ma può garantire moltissime ore di gioco, specie se vorremo completare tutti i dungeon, inclusi quelli opzionali. The Royal Library & The Monster Seal, purtroppo, presenta testi nella sola lingua inglese ma, visto che il gioco è dedicato a un pubblico molto di nicchia, immagino che coloro che sono interessati a questo titolo avranno già una certa dimestichezza con questo idioma.

  • Gameplay classico e divertente
  • Buona personalizzazione del party
  • Illustrazioni piuttosto interessanti…

  • …ma a volte troppo sopra le righe, possono dare fastidio
  • Abbastanza ripetitivo
  • Storia non molto coinvolgente
  • Mancata localizzazione in italiano
Dungeon Travelers 2: The Royal Library & The Monster Seal
3.7

Avventura all'insegna di un fanservice un po' troppo invasivo

Dungeon Travelers 2: The Royal Library & The Monster Sealè un buon dungeon crawler, che fa del fanservice uno dei suoi principali punti di forza, purtroppo a discapito della storia, che molto spesso risulta essere fin troppo semplice. Lo stesso aspetto soft-erotico è alle volte abbastanza eccessivo, potrebbe dare fastidio ad alcuni giocatori e, sopratutto, mina un po’ alla natura portatile del gioco, rendendo quasi impossibile giocarci in luoghi pieni di persone pronte a posare gli occhi sulla nostra PS Vita. Nonostante tutto, però, sono rimasto abbastanza sopreso nello scoprire che il gioco offre un livello di sfida abbastanza elevato e che, pur mantenendosi abbastanza classico nelle meccaniche, riesce a catturare l’attenzione dei veterani del genere, grazie anche alla possibilità di poter sviluppare il proprio party evolvendo le classi dei personaggi. Per chi purtroppo non è abituato a titoli di questo genere, Dungeon Travelers 2 può rivelarsi leggermente ostico e un po’ troppo ripetitivo, visti anche gli scenari 3D dei dungeon abbastanza vuoti e troppo simili tra loro. Il gioco mantiene il doppiaggio originale giapponese, ma manca purtroppo di una localizzazione in lingua italiana.

Giocatore accanito di JRPG, Musou e quant'altro di tipicamente giapponese. Il suo sogno nel cassetto è quello di poter un giorno iniziare dei Social Link con le ragazze di SENRAN KAGURA.