I migliori anime romantici da vedere su Crunchyroll – Primavera 2023

I migliori anime romantici da vedere su Crunchyroll - Primavera 2023

La stagione primaverile è stata una slice of life di un certo livello, tutti con un qualcosa di originale e significativo: il migliore tra questi potrebbe essere per l’appunto lo spensierato Skip and Loafer, ma non è sicuramente l’unico meritevole. Abbiamo infatti un buon numero di titoli decisamente più romantici, non apprezzati da tutti e tuttavia dotati di un certo fascino. Sarebbe giusto non nominarli solamente per la loro minor apprezzabilità da parte di un pubblico che generalmente cerca più azione e meno passione? Sicuramente no. Ecco a voi quindi i migliori anime romantici di Crunchyroll, quelli che ci hanno piacevolmente sorpreso in questa stagione primaverile 2023.

Yuri is my job

Yuri is my job

Scalzando di poco a Galaxy Next Door (titolo che sembra aver pescato molto da Tonikaku Kawaii) iniziamo questa classifica con il pluri-pubblicizzato anime a tema Girls-love, affiancato a giugno dalla campagna promozionale di Star Comics per il pride month. Il prodotto dello Studio Lings e di Passione è sicuramente un discreto prodotto, rilassante e puccioso quanto basta: Hime, una ragazza molto brava a mentire per sembrare carinissima e farsi così amare dai suoi coetanei, a causa di un incidente, finisce per dover lavorare come sostituta in un café a tema “istituto femminile tedesco”, il Liebe, nel quale le cameriere recitano come studentesse per intrattenere la clientela; Hime dovrà quindi cercare di mantenere la sua maschera con le colleghe, ma non sarà facile. A metà tra un titolo “maid” e uno teatrale, Yuri is my Job offre allo spettatore una valida narrazione, pur senza introdurre particolari novità per il genere queer: la questione girl’s love viene infatti solamente sfiorata per la maggior parte degli episodi. Questo però non toglie nulla al punto forte, il background: le caratterizzazioni dei personaggi sono ottime e la costruzione della storia prosegue incessante, pur costruendo interi drammi su castelli mentali. Certo, i dialoghi sono spesso lunghi e con banalità, e gli aspetti romantici lasciano spesso spazio ad altri sentimenti spesso ingiustificati, ma la base di partenza è buona e le animazioni addolciscono il tutto, anche nei momenti più tesi. Una serie leggera quindi, della quale potreste forse dimenticarvi in fretta, ma che è comunque un buon passatempo e rimane uno dei migliori anime romantici della stagione primaverile.

The Café Terrace and Its Goddesses

The Café Terrace and Its Goddesses

Se con il titolo di prima abbiamo avuto una rivisitazione del classico anime da “maid cafè” lo stesso si può dire per buona parte delle ambientazioni di questa serie: The Café Terrace and Its Goddesses, dello studio Tezuka Production (lo stesso di My Home Hero), è un titolo ricco di alti e bassi, che parte da un pretesto banale: Hayato si trova a gestire lo storico bar della nonna dopo la sua morte e si trasferisce quindi nella residenza dedicata; scopre però che nello stabile abitano cinque ragazze, le cameriere del cafè Familia, che vivevano con la proprietaria e che ora temono di essere cacciate. Potrebbe essere tranquillamente la trama di un hentai (e in verità qualche scena ecchi c’è), tuttavia l’opera vede amalgamarsi una serie di tematiche nostalgiche e sentimentali, dai rapporti familiari, al lavoro, all’amicizia, sino a vere e proprie confessioni d’amore. Se per molti episodi la trama si concentra infatti sul salvare il cafè dal fallimento, spaziando tra insegnamenti, gestione del locale e nuove ricette, in verità c’è sempre un qualcosa dietro: alcune volte Hayato si troverà a rivivere il rapporto troncato con la nonna, attraverso i ricordi e gli insegnamenti delle cameriere da lei assunte, altre si vedrà “assaltato”, con i sentimenti familiari di questo nuovo nucleo che sconfineranno in più che semplice ammirazione da parte delle cinque ragazze, sino all’episodio finale che metterà in chiaro il proseguo sentimentale del titolo. Insomma, questa struttura costruita con del materiale già visto e sotto molti aspetti identico a vecchi titoli, si sorregge grazie a una piacevole trama di fondo, alle classiche ragazze piene di fascino e a una discreta comicità. Un reparto musicale efficace (opening ottima) e animazioni gradevoli aiutano infine la commedia romantica di Kōji Seo a non sprofondare nel pantano delle scopiazzature.

Sacrificial Princess and the King of Beasts

Sacrificial Princess and the King of Beasts

Una povera ragazza, cresciuta fin dalla nascita come vittima sacrificale, viene mandata nel regno delle bestie per essere mangiata dal re come pegno di un antico patto: potrebbe essere l’inizio di un buon seinen, e invece sin dai primi episodi Sacrifical princess sfoggia tutte le caratteristiche di un titolo di avventura romantica. Sariphi, la ragazza in questione, finisce infatti per scoprire il segreto del re di Ozmargo e al contempo inizia a provare affetto per lui, che ricambia sin da subito. Il problema rimane però quello di fare accettare la relazione agli abitanti del regno, in un mondo dove gli umani sono considerati alla stregua di mostri o oggetti senza valore. Sariphi, per colpa anche all’astio del consigliere del re, Anubis, finirà quindi per essere sottoposta a innumerevoli prove, psicologiche e comportamentali, con molte ingiustizie da sopportare pur di restare a fianco del re. Simile a un mix tra il recente “Tale of Outcast” e la prima parte di “Ancient Magus Bride” (con varie banalità in più rispetto a quest’ultimo) e con alcuni tratti che ci ricordano Spice and Wolf, questo titolo ti fa pescare da un’intera mano di emozioni, dagli attimi più ammalianti e toccanti, alle carinerie mondane, ai teatrini di dolce ingenuità, sino ai momenti più sofferti, denigranti e persino piuttosto crudi. Colpi di scena e cambi di impostazione narrativa, che saltano da gioia a rabbia, da tristezza a sollievo, sino al consueto finale dove abbondano romanticismo e i classici insegnamenti di vita. Un’ottimo adattamento e imbastitura dei personaggi principali e secondari del manga (alcuni eccellenti), storie brevi intriganti, missioni costruttive, un’ambientazione solida e animazioni delicate (quasi sognanti) rendono Sacrificial Princess and the King of Beasts particolare e piacevole. Certo, non è perfetto e ci sono parecchi momenti poco utili o ripetitivi, ma nel complesso è un discreto titolo e potrebbe essere il vostro underdog stagionale che stavate cercando.

Insomniacs After School

Insomniacs After School

Quando avevo letto il primo volume del titolo di Makoto Ojiro ne ero rimasto subito sorpreso; d’altronde, da nottambulo e amante delle stelle (con tanto di telescopio), non posso che apprezzare una storia del genere: Nakami, uno studente piuttosto asociale, che è spesso nervoso a causa delle nottate passate insonni, si accorge un giorno che anche Isaki, una compagna di classe, soffre in segreto dello stesso problema. A differenza sua è però la ragazza è gentile e molto apprezzata tra i compagni, e ha persino allestito un rifugio segreto nell’osservatorio inutilizzato dalla scuola. Lì i due trovano pace tra le lezioni riuscendo persino a riposarsi, fino a quando vengono scoperti: e quale è l’unico modo per non essere cacciati? Fondare un club di Astronomia ovvio! Questa base narrativa piuttosto semplice si espande in una piacevole digressione sulla fotografia e sull’osservazione delle stelle, con dettagli tecnici di discreto livello e una passione genuina. Notti insonni, eventi e viaggi finiscono però per fare fa da cornice al dolce tira e molla tra i due protagonisti, che come nella maggior parte degli anime stanno bene assieme sin da subito, ma impiegano quasi tutti i 13 episodi per ammettere di piacersi. Il comparto tecnico è poi un piacere per occhi e orecchie: paesaggi spettacolari e istantanee notturne, alternati a momenti di normale amicizia scolastica con discorsi gradevoli e mai troppo forzati, e un magnifica colonna sonora che accompagna i momenti più meditativi e rilassanti. Infine non mancheranno accenni anche a tematiche profonde, come le paure, l’ansia e tutte le incertezze che saltavano fuori nelle serate passate in compagnia. Un piacevole lavoro della Lindenfilms, non perfetto, ma che tiene vivo l’ottimo materiale fornito da questo slice of life adolescenziale, che punta molto anche sul sentimentale.

The Reason Why Raeliana Ended up at the Duke’s Mansion

The Reason Why Raeliana Ended up at the Duke's Mansion

Quasi ogni anno c’è almeno un titolo “Otome”, ovvero una storia nella quale la povera ragazza di turno si trova a combattere contro le meccaniche di un gioco che conosce (all’interno del quale finisce per magia) per cercare di sopravvivere alle avversità, sconfiggere le ingiustizie e trovare il vero amore. E ogni volta so già che, una volta iniziato il secondo episodio, finirò catturato in una tela di curiosità peggio dei drogati del Grande Fratello. Questa volta è stato il turno di “Why Raeliana Ended Up” (abbreviato) opera tratta dalla web novel Coreana creata da Milcha, che riscrive le tematiche del genere: la signorina Park, dopo essere riuscita ad accedere al college, viene assassinata da un misterioso individuo e rinasce nei panni di Raeliana Mc.Millan, la protagonista di un romanzo (e non di un gioco in questo caso) che stava leggendo. Sa però che di lì a breve verrà eliminata ancora una volta e così studia degli escamotage per riuscire a sopravvivere, modificando però molti degli eventi del romanzo, tra il quale il ritorno della vera protagonista. C’è davvero tanta qualità in questo titolo: una gestione dei personaggi favolosa, con la protagonista che è tra le più umane e meno complessate del genere, contendenti e “antagonisti” di spessore, una sceneggiatura piacevole, sia negli scambi tra commedia e azione che nelle loro tempistiche, gag molto riuscite e un ottima soundtrack, a partire dall’orecchiabilissima opening sino alle parti strumentali che sorreggono le scene clou. Un titolo questo che non sembra avere debolezze né di trama né concettuali (tranne forse l’inserimento del concetto di magia che pareva non necessario e qualche taglio di troppo rispetto al manhwa) e che è probabilmente il miglior prodotto del piccolo studio Typhoon Graphics.

My Love Story with Yamada-kun at Lv999

My Love Story with Yamada-kun at Lv999

Per quanto la storia di Raeliana sia stata appassionante, il primo posto di questa speciale classifica stagionale va a My Love Story with Yamada-kun at Lv999. La commedia romantica dello studio Madhouse (Overlord) basata sull’ormai sdoganato manga di Mashiro, segue infatti una vicenda amorosa nel modo più piacevole per un nerd: ovvero tra i videogiochi. Akane, un’universitaria un po’ impacciata, viene lasciata dal fidanzato per una ragazza conosciuta all’interno di Forest of Savior, un MMORPG piuttosto famoso; delusa e amareggiata si reca per caso a una convention del videogioco, dove incontra da Yamada, un pro-gamer che frequenta il liceo e che gioca a FOS per rilassarsi. Il ragazzo, quasi costretto ad aiutarla, si ritrova a introdurla nel suo team, e tra una partita e l’altra tra i due finisce per scattare qualcosa. Nonostante questo titolo possa sembrare il solito mix di situazioni frivole, con un protagonista “figo” e ricercato, ma indifferente all’amore, e una ragazza che meriterebbe di trovarlo, ma sfortunata, in realtà sa offrire un intrattenimento originale, di qualità e stuzzicante per noi appassionati videogiocatori: il mondo dei gamer viene magnificamente introdotto senza fornire nozioni tecniche o meccaniche superflue alla trama; le situazioni narrate, ben note a chi naviga in questo mondo ricco di gioie e ombre, sono narrate in maniera piacevole, realistica e simpatica; infine la costruzione delle relazioni è curata e profonda, e non annoia mai. Il lavoro del reparto tecnico animato è la ciliegina sulla torta: disegni spesso stilizzati, ma piacevoli, che diventano più precisi e ricchi di colore nelle scene focus per la trama, uno stile che si adatta bene sia alla pucciosità di molte scene che ai momenti più tristi. Per concludere abbiamo una colonna sonora spesso invisibile, ma che in realtà supporta con delicatezza la maggior parte delle scene, sino al crescendo degli spezzoni finali e che ci ha regalato un’opening e un’ending che ho già aggiunto all’album. Insomma, una commedia romantica delicata e piacevole, che saprà emozionarvi e farvi provare empatia verso gli ottimi personaggi creati da Mashiro.


Quali sono stati i migliori anime romantici di questa stagione secondo voi? Fatecelo sapere nei commenti!

Scrittore per passione, dopo aver scoperto la pozione che preserva i capelli e l’anima, la usa su di sé per terminare il dottorato in ingegneria ambientale. Utilizzando la magia infusa nelle parole tenta da anni di convertire gli eretici alla cultura giapponese. Adora il metal, i videogiochi, manga e fumetti, l leggende celtiche, e tutto ciò che si può fare mangiando cioccolata all’ombra di una montagna.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà reso pubblico.I campi obbligatori sono contrassegnati con *

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.