Infinity Strash – DRAGON QUEST: The Adventure of Dai – Recensione

Cosa dobbiamo aspettarci dall'attesissimo Infinity Strash – DRAGON QUEST: The Adventure of Dai? Scopritelo nella nostra recensione!

Infinity Strash – DRAGON QUEST: The Adventure of Dai – Recensione

Il mondo dei videogiochi si è spesso incrociato con quello dei manga dando vita a tie-in ispirati ad alcune delle più amate opere cartacee provenienti dal Giappone. Capita invece più raramente che sia l’industria videoludica a ispirare la creazione di un manga originale e non una semplice trasposizione, ma non per ciò vuol dire che non sia mai avvenuto nel corso degli anni. Era il 1989 quando in Giappone venne rilasciato per la prima volta DRAGON QUEST: Dai no Daibouken, opera scritta da Riku Sanjo e illustrata da Kōji Inada con la collaborazione di Akira Toriyama ispirata al mondo fantasy creato qualche anno prima dall’allora ENIX. L’opera ha riscosso davvero tanto successo sia in madrepatria che in Occidente, tanto che nel 2020 è stato realizzato un reboot della sua serie animata. SQUARE ENIX ha così deciso di cogliere la palla al balzo e mettersi al lavoro su una trasposizione videoludica dell’opera, dando vita così a Infinity Strash – DRAGON QUEST: The Adventure of Dai. Sviluppato da Game Studio e KAI GRAPHICS, il titolo riprende fedelmente la storia vista nella più recente serie animata dell’opera permettendoci di vestire i panni del giovane Dai e dei suoi compagni di avventura alle prese con le truppe guidate dal malvagio Vearn.

Ma saranno riusciti a rendere giustizia a un’opera così amata? Scopritelo nella nostra recensione di Infinity Strash – DRAGON QUEST: The Adventure of Dai!

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Infinity Strash – DRAGON QUEST: The Adventure of Dai – Recensione

  • Titolo: Infinity Strash – DRAGON QUEST: The Adventure of Dai
  • Piattaforma: PlayStation 5, Xbox Series X|S, PlayStation 4, Nintendo Switch, PC (Steam)
  • Versione analizzata: PlayStation 5 (EU)
  • Genere: Action RPG
  • Giocatori: 1
  • Publisher:  SQUARE ENIX
  • Sviluppatore: Game Studio, KAI GRAPHICS
  • Lingua: Inglese (testi), Giapponese o Inglese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 28 settembre 2023
  • Disponibilità: digital delivery
  • DLC: potremo acquistare dei costumi alternativi per Dai e gli altri protagonisti
  • Note: il titolo va a coprire la storia di Dai – La Grande Avventura fino all’arco narrativo di Sovereign Rock Castle

Abbiamo recensito Infinity Strash – DRAGON QUEST: The Adventure of Dai con un codice PlayStation 5 fornitoci gratuitamente da SQUARE ENIX via PLAION.

L’avventura di Dai è in un punto davvero critico. Durante uno scontro con Baran, generale dell’esercito del Great Demon King Vearn, i ricordi del ragazzo verranno infranti in modo da rescindere ogni legame con il suo passato. Il nemico intende infatti sfruttare le potenzialità di Dai per i suoi scopi, e crede che cancellandogli la memoria sarà più facile plasmarlo a suo piacimento. Il ragazzo dovrà così cercare di ricostruire i pezzi dei suoi ricordi infranti, a partire dalla sua infanzia passata sull’isola Dermline in cui è cresciuto dopo essere naufragato da neonato. Adottato da Brass, il ragazzo ha vissuto un’infanzia pacifica in compagnia di Gomechan e degli altri mostri dell’isola, proteggendola in caso di possibili incidenti.

Tra le sue memorie più importanti c’è l’incontro con la principessa Leona di Papnica che, dopo essere salvata dal ragazzo, invierà sull’isola l’eroe Avan per allenarlo nell’utilizzo delle sue innate capacità. Durante l’addestramento Dai farà amicizia con Popp, allievo di Avan dotato di un particolare talento per la magia offensiva, con cui intraprenderà un viaggio dopo che la pace dell’isola è stata spezzata dal ritorno del demone Hadlar. Il loro cammino li porterà a incontrare altri due allievi di Avan, la portentosa Maam dotata di una pistola capace di sparare proiettili magici e Hyunckel, spadaccino che ha deciso di passare dalla parte del nemico. Riuscirà il ragazzo a recuperare il ricordo dei suoi amici e delle loro avventure prima che Baran riesca a mettere in atto il suo piano?

Verso l’infinito…

Dal punto di vista del gameplay Infinity Strash – DRAGON QUEST: The Adventure of Dai è purtroppo abbastanza spoglio. La modalità di gioco principale ci permetterà di rivivere la storia dell’opera originale fino all’arco narrativo di Sovereign Rock Castle, vestendo i panni di Dai, Popp, Maam e Hyunckel. Progredendo con la storia principale i personaggi otteranno nuove abilità in battaglia, e alcuni di essi potranno persino cambiare Vocazione ottenendo così uno stile di combattimento completamente differente. Le fasi di gioco si divideranno in momenti di storia, in cui ci verranno narrati gli eventi della trama grazie a un montaggio di immagini tratte dalla serie animata, missioni principali e missioni secondarie. Se nelle missioni principali avremo un party prefissato, legato agli eventi della trama, in quelle secondarie potremo costruirlo a nostro piacimento scegliendo tra i vari personaggi a nostra disposizione.

La differenziazione tra le due tipologie è davvero minimale, non ci saranno vere e proprie fasi esplorative nel gioco e le missioni saranno principalmente combattimenti contro orde di nemici o contro un potente boss. Il sistema di combattimento è abbastanza semplicistico, potremo concatenare attacchi di base per creare delle combo oppure sfruttare le abilità speciali dei protagonisti. Ognuno di essi avrà inoltre una caratteristica unica, Dai ad esempio potrà risvegliare per un periodo di tempo limitato l’Emblema del Drago ottenendo un boost alle sue statistiche, mentre Popp potrà meditare per accellerare il tempo di recupero delle sue abilità. A completare il tutto avremo la possibilità di bloccare gli attacchi avversari per mitigare il danno subito e di effettuare schivate, che ci garantiranno un’apertura di attacco verso l’avversario se usate con le tempistiche giuste.

Purtroppo tutti gli elementi di gioco saranno davvero troppo basilari. La totale assenza di un comparto esplorativo nelle missioni, se non per la traversata di brevi percorsi lineari, le rende abbastanza ripetitive tra di loro e per nulla entusiasmanti. Inoltre il sistema di combattimento oltre ad essere estreamemente scarno pecca di alcune problematiche davvero frustranti legati al lag degli input, schivare due attacchi consecutivi infatti si rivelerà un’impresa non da poco considerando la lentezza dell’animazione della schivata, e anche interrompere una combo per passare in modalità difensiva sarà abbastanza arduo. Un vero peccato perché sulla carta potrebbe essere un titolo ideale per chi apprezza l’opera originale ma non è molto esperto di Action RPG, ma il prodotto finito risulta davvero troppo indietro rispetto agli standard odierni.

…Ma non troppo oltre

Progredendo con la storia principale di Infinity Strash – DRAGON QUEST: The Adventure of Dai andremo a sbloccare la modalità Temple of Recollection, in cui potremo affrontare un dungeon a piani procedurali grazie al quale potremo ottenere tantissimi materiali per migliorare i protagonisti. Ogni volta che entreremo nel tempio la nostra squadra partirà dal livello 1, ma potremo ottenere delle migliorie alle loro statistiche ad ogni piano. Sarà infatti possibile scegliere tra tre possibili potenziamenti ogni qualvolta completeremo un livello, permettendoci così di optare per una strategia di battaglia diversa ad ogni nostra traversata.

I piani del dungeon si apriranno in base al nostro progresso nella storia principale, ma ciò si rivelerà un’arma a doppio taglio. Nonostante siano generati randomicamente, i diversi livelli del dungeon saranno divisi in sezioni in cui potremo incontrare solamente i nemici e i boss che abbiamo affrontato in quella specifica fase della trama rendendo dunque meno imprevedibili e piuttosto ripetitive le nostre traversate. Oltre ai materiali utili per migliorare le abilità dei protagonisti, nel tempio sarà possibile ottenere anche i Bond Memories. Si tratta di ricordi delle avventure passate ricreati sotto forma di carta che potranno essere equipaggiati dai personaggi garantendo loro potenziamenti alle statistiche ma anche buff unici, come la possibilità di ricevere cure ad ogni attacco o di accellerare i tempi di recupero delle tecniche.

Personalmente credo che l’idea di base dietro il Temple of Recollection sia buona, ma anche qui è la realizzazione che fa un po’ acqua da tutte le parti. Il fatto che il dungeon sia diviso in sezioni correlate alla trama principale rende la sua impredivibilità quasi pari a zero, ci capiterà infatti di incontrare quasi sempre le solite tipologie di nemici rendendo l’esperienza molto meno divertente di quella che sarebbe potuta essere. Se il contenuto fosse stato relegato al post game, mischiando davvero tutti i nemici precedentemente incontrati e non limitandosi a raggrupparli in base all’andamento della storia avrebbe aumentato anche il senso di rigiocabilità del tempio. Una volta completato infatti non ha molto senso tornarci dato che comunque le combinazioni di incontri saranno praticamente sempre le stesse.

Infinity’s Trash

Il comparto tecnico di Infinity Strash – DRAGON QUEST: The Adventure of Dai purtroppo è estremamente altalenante, e mostra un lavoro forse un po’ troppo pigro da parte degli sviluppatori. Graficamente il gioco risulta abbastanza piacevole da guardare, soprattutto in combattimento e nelle poche, sporadiche scene animate realizzate sfruttando l’engine del gioco. Il problema è che la maggior parte delle scene della modalità storia sfruttano un montaggio di fermo-immagini tratti dalla serie animata e per quanto possa risultare carino per ricapitolare alcuni eventi, va a spezzare il ritmo di un gioco che ha una componente narrativa davvero ampia.

Il comparto audio di per se non ha molte problematiche, visto e considerato che il doppiaggio è stato ripreso fedelmente dalla serie animata del 2020. Sarà possibile scegliere tra le voci giapponesi e quelle inglesi, ed entrambe svolgono davvero un lavoro perfetto nella loro interpretazione. Il problema stà però nella localizzazione del titolo. Considerando che sia il manga che la serie animata sono stati tradotti in italiano è davvero assurdo che la nostra sia una delle poche lingue non disponibili all’interno del gioco. Sarebbe stato comprensibile se si fosse dovuta creare una localizzazione ad hoc per il gioco, ma essendo già disponibile il fatto che non sia stata utilizzata fa davvero storcere il naso.

Anche narrativamente Infinity Strash – DRAGON QUEST: The Adventure of Dai ha delle scelte davvero bizzarre, primo fra tutti il fatto che non va a coprire l’intera opera originale ma si ferma più o meno a metà di essa. Certo questa scelta potrebbe essere legata all’idea di realizzare un eventuale seguito, ma il modo in cui gli sviluppatori hanno interrotto la trama dopo il combattimento finale risulterà davvero bizzarro e frettoloso. Senza considerare che la scelta dei personaggi utilizzabili è davvero limitata. Avere Maam come unica fonte di cura è davvero bizzaro, quando all’interno della trama abbiamo altri guaritori che accompagnano il gruppo e che sarebbero potuti benissimo essere giocabili come ad esempio Leona. Persino Crocodine avrebbe meritato un posto tra i personaggi giocabili considerando l’importanza del suo ruolo da un certo punto della trama in poi. Insomma anche su questo aspetto è stato fatto davvero il minimo indispensabile.

A chi consigliamo Infinity Strash – DRAGON QUEST: The Adventure of Dai?

Dato le problematiche evidenziate credo che Infinity Strash – DRAGON QUEST: The Adventure of Dai sia consigliato perlopiù a chi è un grande fan dell’opera originale e non vuole farsi lasciar scappare alcun prodotto ad essa ispirato. Considerando le sue meccaniche semplici potrebbe essere un ottimo primo Action RPG per chi è poco avvezzo al genere, ma purtroppo il suo prezzo di lancio è davvero troppo elevato rispetto alla qualità riscontrata.

  • Il colpo d’occhio grafico è davvero piacevole
  • Il doppiaggio è fantastico…

  • …Ma totale assenza della localizzazione italiana
  • Gameplay ripetitivo e a tratti frustrante
  • Il prezzo di lancio è troppo elevato
Infinity Strash – DRAGON QUEST: The Adventure of Dai
2.3

Una delusione inaspettata

Avevo davvero grandi speranze per Infinity Strash – DRAGON QUEST: The Adventure of Dai, dato che assieme ai miei colleghi di Akiba Gamers avevamo deciso di sceglierlo come gioco più atteso del mese di settembre. Purtroppo però fin dalle prime fasi di gioco mi sono reso conto che le mie aspettative sarebbero presto colate a picco, dato che mi son trovato di fronte un titolo fin troppo abbozzato e dalle meccaniche che meriterebbero uno svecchiamento. Se fosse stato un gioco per smartphone, magari coi vari capitoli della storia rilasciati periodicamente, avrebbe senza dubbio avuto più successo e si sarebbe potuto chiudere un occhio su alcune problematiche. Ma rilasciarlo su console a un prezzo davvero alto rispetto a ciò che offre è stata un’idea davvero poco brillante da parte di SQUARE ENIX. E se la software house volesse rilasciarne un seguito per completare la storia dell’opera originale avrà tanti aspetti su cui lavorare per poterlo rendere un titolo che risulti davvero piacevole.


© SANJO RIKU, INADA KOJI/ SHUEISHA, The Adventure of Dai Project
© 2023 SQUARE ENIX CO., LTD. All Rights Reserved.

Raro esemplare di panda sardo cresciuto a bambù e JRPG. Soffre di sindrome di Stoccolma nei confronti di SQUARE ENIX, ed è disposto a privarsi del sonno pur di spulciare all’inverosimile ogni titolo gli capiti fra le mani.

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