BOMB RUSH CYBERFUNK – Recensione

Team Reptile ci porta nuovamente negli anni 2000 con Bomb Rush Cyberfunk, ma non chiamatelo sequel spirituale di Jet Set Radio

BOMB RUSH CYBERFUNK – Recensione

A vent’anni di distanza dall’uscita Jet Set Radio Future, Team Reptile, developer con sede in Olanda, si pone come obiettivo quello di riportare in auge le atmosfere e il gameplay della serie di SEGA con Bomb Rush Cyberfunk, vantando la collaborazione di Hideki Naganuma e dando così un nuovo titolo a tutti coloro rimasti orfani (me specialmente, ndR) dell’esplorazione su pattini a rotelle e dei graffiti. Ma prima di calarci nella recensione vera e propria è bene fare un salto indietro nel tempo.

Siamo negli anni 2000 e ci troviamo a cavallo tra la quinta e la sesta generazione di console, con PlayStation e Nintendo che avevano già occupato i primi posti nelle classifiche di vendita, ma nel mentre SEGA lanciava, letteralmente, la sua ultima console: Dreamcast. Macchina che, nonostante il poco successo, ha dato spazio a titoli che sono rimasti capisaldi dell’immaginario comune come Shenmue, SoulCalibur, Sonic Adventure e Jet Set Radio. Proprio quest’ultimo, pioniere del cel-shading, aveva catturato l’attenzione di molti per via del suo gameplay innovativo e dalla colonna sonora inconfondibile, a firma di Hideki Naganuma, compositore ricordato specialmente per il suo genere quasi unico; solamente due anni dopo SEGA lancia in esclusiva nel 2002 sulla neonata prima console di Microsoft, Xbox, il sequel Jet Set Radio Future.

La compagnia, oltre al ritirarsi dal mercato console, nonostante il successo del primo titolo, riproposto nella collection dedicata a Dreamcast, e un secondo capitolo relegato alla sola retrocompatibilità — con non pochi glitch grafici — su Xbox 360, abbandona la serie, rilasciando un’altra iterazione su Game Boy Advance nemmeno sviluppata dal team originale, Smilebit, ma da Vicarious Visions, studio ormai assorbito in Blizzard-Activision e famoso per la serie Tony Hawk Pro Skater.

Ma sarà riuscito Team Reptile ad essere alla altezza delle aspettative degli accaniti fan? Scopritelo nella nostra recensione di Bomb Rush Cyberfunk.

BOMB RUSH CYBERFUNK – Recensione

  • Titolo: Bomb Rush Cyberfunk
  • Piattaforma: PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One, Nintendo Switch, PC
  • Versione analizzata: Nintendo Switch (EU)
  • Genere: Platform, Avventura, Sport
  • Giocatori: 1
  • Publisher: Team Reptile
  • Sviluppatore: Team Reptile
  • Lingua: Italiano (testi), Inglese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 18 agosto 2023 (Nintendo Switch, PC), 1 settembre 2023 (PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One)
  • Disponibilità: digital delivery
  • DLC: nessuno
  • Note: contiene alcuni brani composti da Hideki Naganuma

Abbiamo recensito BOMB RUSH CYBERFUNK con un codice Nintendo Switch fornitoci gratuitamente da Team Reptile.

Annunciato nel 2020 unicamente per la piattaforma Steam, Bomb Rush Cyberfunk si poneva come vero e proprio sequel spirituale di quel che fu Jet Set Radio in tutto e per tutto, facendo esplodere di gioia i fan per via della annunciata collaborazione con Naganuma, che aveva già collaborato nel titolo Lethal League Blaze dello stesso team, nonché per l’inconfondibile atmosfera ricreata, in cui già si potevano notare dei chiari richiami alla saga di Smilebit. Il titolo rimandato di qualche anno, è finalmente stato reso disponibile su Steam e Nintendo Switch e circa due settimane dopo anche su console PlayStation e Xbox di vecchia e nuova generazione.

All City King

Le avventure della Bomb Rush Crew si svolgono a New Amsterdam, in un futuro dove le crew si sfidano a suon di graffiti e trick per conquistare i quartieri e diventare All City King, riconoscimento dato alla crew che avrà asserito la propria dominanza in tutte le zone, dopo aver sbaragliato la concorrenza. Durante le primissime fasi di gioco faremo la conoscenza del nostro protagonista, Faux, rinchiuso in una stanza all’interno della stazione di polizia. Questi verrà liberato da Tryce, incredulo proprio di aver aiutato proprio il leggendario Faux, uno dei tre migliori writer di New Amsterdam, ma questa fase ci servirà a capire alcuni tra i principali comandi e azioni di gioco, di cui però vi parlerò più tardi. Dopo questo semplice tutorial, i nostri due fuggiaschi, sopravvissuti ai tentativi di arresto da parte della violenta polizia, vengono raggiunti da DJ Cyber, il capo della crew FUTURISM, che grazie a uno dei vinili incastonati nella sua giacca, trancia di netto la testa del povero Faux, uccidendolo, o quasi.

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Ma, grazie alla tecnologia, Tryce e Bel, altro membro della crew di cui faremo conoscenza, sono riusciti a salvare il corpo del povero Faux, fornendogli una nuova testa robotica di colore rosso, da qui il nome Red. Senza ricordi e senza passato, Red e la BRC iniziano così a collaborare per diventare All City King e per recuperare la testa di Faux, di cui non si ha più traccia.

Who sampled this?

Sin dalle prime battute di gioco possiamo notare come Team Reptile, nonostante le chiare ispirazioni dai titoli dello studio Smilebit, sia riuscito a dare una propria identità al suo prodotto, senza scadere nella scopiazzatura spudorata, atta semplicemente a creare un senso di nostalgia, non solo aggiungendo un sacco di meccaniche inedite, ma portando a un nuovo livello quelle che hanno reso famosa la saga di Jet Set Radio.

Se la saga di Smilebit è diventata famosa per il grinding su pattini, Bomb Rush Cyberfunk aggiunge altri due mezzi, altrettanto ricorrenti nel mondo dei trick, l’immortale skateboard e la BMX. Anche qui l’assoluta libertà lasciataci dagli sviluppatori ci permetterà di cambiare mezzo ogni volta che vorremo, basterà tornare alla “base” e selezionare il veicolo e il modello da utilizzare, e questo vale per qualsiasi personaggio della crew, e non soltanto il nostro Red. Il tutto non solo finalizzato a spezzare una comprensibile monotonia nei movimenti, ma anche per sbloccare zone accessibili esclusivamente con un mezzo o con un altro. Per esempio potremo trovarci davanti a delle saracinesche con una bici disegnata sopra, un idrante da svitare con il nostro skate, oppure un vetro da rompere sfruttando la scivolata con i pattini. Stando attenti a questi piccoli accorgimenti saremo ricompensati con altri muri da imbrattare, o collezionabili come colorazioni alternative per i personaggi o per i mezzi, nuovi pezzi musicali o graffiti da far nostri e utilizzare per le grandi zone della città di New Amsterdam.

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La primissima funzione che avremo modo di testare sarà la possibilità di camminare a piedi, grazie alla pressione di un tasto, potremo salire o scendere dal nostro mezzo in qualsiasi momento, utile sia per variare trick, e sia per scivolare, tramite anche la pressione del tasto preposto, attraverso piccole fessure oppure condutture, ma anche per difenderci dai nemici. Potremo infatti combattere e non limitarci al semplice utilizzo di bombolette da spruzzare in faccia ai poliziotti che tenteranno di fermarci, anche se si tratta di un sistema di combattimento molto accerbo. Non avremo infatti delle vere e proprie combo a disposizione se non in alcune brevi porzioni di gioco e rarissime boss battle; potremo anche evitare gli scontri a suon di calci, scivolate o utilizzare il turbo per spazzare i nemici per farci strada. In aggiunta potremo anche, letteralmente, imbrattare i nemici con la bomboletta per stordirli o, non appena ce ne sarà data la possibilità, magari scagliandoli in aria, renderli letteralmente delle vere e proprie opere d’arte per sconfiggerli e vederli scappare con la coda tra le gambe.

In Bomb Rush Cyberfunk troviamo l’ormai celebre, per ben altri titoli, livello di ricercato, il quale complicherà non poco l’esplorazione. Come ovvio che sia, si parte dal livello uno, per arrivare al livello massimo di sei, ma non disperate: nelle prime ore il gioco sarà molto clemente con noi, e solo con l’avanzare della storia di capitolo in capitolo, si sbloccheranno nuove tipologie di poliziotti o mezzi pronti a inseguirci, o peggio. E come potremo mai seminare i nostri inseguitori? Semplicemente recandoci in un bagno chimico, nel quale potremo scegliere tra una delle colorazioni sbloccate, così da non farci più riconoscere (e anche questo mi ricorda decisamente qualcosa).

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Come nella saga “madre”, i graffiti potranno essere realizzati solo in delle zone preposte, come quelle già imbrattate dalle crew rivali, oppure in delle zone vuote segnalate da un riquadro arancione, alle quali bisognerà avvicinarsi finché non vedremo a schermo il simbolo di una bomboletta, e dopo aver premuto il tasto apposito potremo inserire una combinazione di linee per disegnare il nostro graffito. Ogni graffito avrà una sua combinazione specifica che potremo controllare tramite il nostro fidato flip-phone e, a seconda della dimensione dello spazio da graffitare, i punti da collegare aumenteranno sempre di più. Specialmente durante la prima oretta di gioco, saremo costretti a utilizzare quasi sempre gli stessi design, ma gli sviluppatori hanno pensato a questo problema sia dandoci la possibilità di sbloccare una gran quantità di disegni, di vari tipi e stili, lasciandoci coprire questi spazi quante volte vorremo. Quindi, se non ci piacerà un graffito fatto all’inizio, ci basterà tornare sul posto e ricoprirlo con qualche sbloccabile trovato qua e là durante la nostra esplorazione dei quartieri. Più graffiti disegneremo più aumenterà la nostra reputazione all’interno del quartiere, così da attirare l’attenzione della crew a capo della zona che sarà meno restia a sfidarci in vari modi.

Il più classico, che poi si ripeterà nella sfida finale per la sovranità del quartiere, sarà quello di battere un determinato punteggio a suon di trick alternando i tre tasti adibiti, cercando di non interrompere la combo e di aumentare il moltiplicatore del punteggio scivolando sui cartelloni pubblicitari o facendo grinding sugli angoli, piegandoci seguendo lo stesso senso. A supporto avremo anche un boost premendo una seconda volta il tasto del salto, il turbo per ottenere velocità, ricaricabile tramite delle cariche boost da raccogliere o eseguendo trick, e la scivolata utile a percorrere brevi spazi senza che si interrompa la combo e quindi perdere tutti gli sforzi. Sempre con il tasto del turbo, la cui barra è posta in basso a destra dello schermo, in combinazione con i tre appositi pulsanti per le acrobazie potremo dare sfoggio del trick più remunerativo in fatto di punteggio, e specialmente connesso a un alto moltiplicatore, potrebbe benissimo stravolgere l’esito di un testa a testa. Altra sfida che ci potrebbe essere proposta è una classica gara di velocità, quindi raggiungere un determinato punto della mappa e sancire la nostra vittoria disegnando un graffito prima del nostro avversario.

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Il telefono non ci servirà solo come compendio dei graffiti sbloccati, ma anche per consultare la mappa della zona, leggere i messaggi dei nostri compagni o di altri personaggi incontrati, per selezionare il brano musicale che ci accompagnerà, o per scattare foto, compresi selfie. Il bello è che potremo farlo anche in movimento, durante le acrobazie, con la dovuta difficoltà, ma purtroppo i limiti di Nintendo Switch si mostrano principalmente durante l’utilizzo della fotocamera, difatti il gioco passa dai 60fps, raggiunti grazie alla funzione “Libera la bestia”, ai 30fps, ma considerando la funzione del tutto opzionale, questo non inficerà minimamente sul gameplay.

Sono qui solo per musei

New Amsterdam, proprio come Tokyo-To e Tokyo, sarà divisa in quartieri tutti decisamente diversi da loro, tra quelli con assetto cittadino, industriale, commerciale o a luci rosse, con tanto di omaggio a Kabukicho. Nonostante l’esplorazione sia continuamente alimentata dalla voglia di scoprire nuove zone o segreti, per passare da un quartiere all’altro potremo ricorrere all’utilizzo del taxi, che dovremo chiamare letteralmente ballando, che fungeranno da teletrasporto da una quartiere all’altro. Per poterli utilizzare, però, dovremo cercare l’apposita fermata, solo così la potremo sbloccare e selezionarla nella lista e a volte non sarà così tanto facile, poiché le fermate saranno posizionate in luoghi non del tutto consoni al traffico veicolare. Sul serio. All’interno di un centro commerciale. Dai.

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Per cambiare personaggio, invece, dovremo ricorrere alle piste da ballo sparse nei quartieri, fermarci e ballare come per chiamare il taxi: dopo qualche secondo saremo raggiunti da tutti i nostri compagni e ci basterà scegliere tra loro, salvo qualche eccezione, ma potremo selezionarli anche parlandoci al nostro covo. Purtroppo la mappa, come già detto consultabile sia dal telefono che dal menu di pausa, non ci segnalerà i punti di interesse, come le fermate del taxi, le piste da ballo e i bagni pubblici, ma cosa ben più grave, i collegamenti con i quartieri limitrofi, salvo che questi non siano obiettivi da raggiungere durante la storia.

BOMB RUSH CYBERFUNK – Recensione

Da assiduo ascoltatore di Hideki Naganuma dai tempi di Jet Set Radio Future, mi sarei aspettato molti più brani o remix con la sua autorevole firma, ma, comunque i suoi soli tre brani sono accompagnati da moltissimi esponenti del genere, come 2 Mello, compositore che ha da sempre omaggiato con i suoi brani, il sound e le atmosfere di Jet Set Radio (tanto da pubblicare un album chiamato Memories of Tokyo-to, la città in cui è ambientato il primo capitolo della saga). Non essendoci una vera e propria radio di sottofondo, però, starà a noi cambiare brano attraverso il telefono in dotazione, ovviamente se avremo trovato durante l’esplorazione il relativo CD. C’è un però, all’inizio della nostra avventura saremo costretti ad ascoltare la stessa canzone più e più volte, e onestamente non è che sia il massimo, specialmente se per recuperare i CD degli altri brani dovremo essere già abili con i comandi per raggiungere posti inaspettati o decisamente fuori portata.

A chi consigliamo Bomb Rush Cyberfunk?

Se avete amato Jet Set Radio in tutte le sue sfaccettature, e rimpiangete Jet Set Radio Future per la sua assenza sulle console di ultima generazione, Bomb Rush Cyberfunk diventerà il vostro nuovo amore, vi prenderà per mano e vi accompagnerà lungo un tortuoso turbinio di emozioni grazie alla sua storia, ambientazioni e gameplay che prende a piene mani dal classico per raggiungere vette elevatissime. Ma non bisogna essere per forza dei grandi appassionati dei due titoli SEGA per poter apprezzare BRC, anzi, è un ottimo punto di partenza per tutti coloro che, per via dell’età o per via della sua assenza da vent’anni nel mercato, non hanno mai provato con mano un titolo del genere.

BOMB RUSH CYBERFUNK – Recensione

  • Storia ricca di colpi di scena
  • Colonna sonora molto ispirata
  • Non è semplicemente un clone

  • Mappa di gioco incompleta
  • Troppe limitazioni nelle prime fasi
Bomb Rush Cyberfunk
4.8

Un gioco che vi farà perdere la testa

Bomb Rush Cyberfunk non si pone semplicemente l’obiettivo di rendere omaggio al genere costruito e portato avanti, seppur per poche iterazioni, da Smilebit, integrando una storia avvincente, dark e con numerosi colpi di scena, ambientazioni ricche di spunti per nuove e complesse combo, visioni oniriche fuori di testa e una colonna sonora di tutto rispetto, è uno di quei titoli che rimarrà impresso nella mente di chiunque ci si approcci, fan o neofiti che siano. Il team olandese è riuscito a prendere Jet Set Radio, nello specifico il Future, e a renderlo un sample, su cui ha costruito un proprio brano, una propria identità, ha reso possibile una forte evoluzione del gameplay senza snaturarlo e ha gettato delle solide basi per il futuro, da cui non si potrà più tornare indietro.
SEGA, ora tocca a te.

Autore dei meme più memorabili, responsabile di pubbliche relazioni e marketing, è noto per il suo irraggiungibile odio verso FINAL FANTASY XV e per la trademark phrase che accompagna ogni suo video sul nostro canale: “Ma non indugiamo oltre.”

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