Shining Resonance Refrain – Recensione

Dopo anni di assenza in Europa arriva Shining Resonance Refrain, ultimo esponente della saga di JRPG targati SEGA

Shining Resonance Refrain - Recensione

Shining Resonance Refrain - RecensioneTanto tempo fa, le popolazioni parlavano di un’isola sacra, un atollo protetto dai mari… il continente di Alfheim. Sin da tempi immemori, gli elfi di quest’isola vivevano in pace con i draghi, usando il potere mistico delle Rune Song per comunicare con essi. Tuttavia questa pace non durò molto. Deus, un’entità molto più potente di qualsiasi drago, guardava a questo mondo con disprezzo e desiderava di raderlo al suolo per ripartire dalle sue ceneri e ricostruire così un mondo perfetto. Gli elfi fedeli ai draghi si scontrarono così con i loro simili alleati a Deus. Caos, sofferenza e guerre iniziarono a sorgere su quella terra benedetta, in un’ombra che ben presto avrebbe coperto il mondo intero. Dopo secoli di carneficine, i draghi riuscirono finalmente a guadagnarsi l’ambita vittoria e a sigillare Deus. La guerra era finita, ma a quale prezzo?

Dopo quattro anni di attesa arriva in Occidente Shining Resonance Refrain, versione migliorata e corretta dell’omonimo Action RPG del 2014 targato SEGA e che, fino ad oggi, era rimasto confinato in Giappone. All’interno del titolo troveremo non solo tutti i DLC rilasciati per l’originale, ma anche la nuova modalità Refrain che ci permetterà di assoldare nel nostro party due degli antagonisti presenti all’interno del gioco. Ma le migliorie apportate dalla software house basteranno per rendere appetibile un titolo che sulle spalle ha già quattro anni di età?

  • Titolo: Shining Resonance Refrain
  • Piattaforma: PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch, PC
  • Genere: Action RPG
  • Giocatori: 1
  • Software house: SEGA
  • Sviluppatore: Media.Vision
  • Lingua: Inglese(testi), Inglese o Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 10 luglio 2018
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: nessuno
  • Note: disponibile in una Day One edition con steelcase e slipcover

È una notte come tante all’interno della prigione di Gaelritz. Il candore e la tranquillità della luna piena sono interrotte solamente dalle strazianti urla dei prigionieri, costretti a subire immondi esperimenti da parte degli uomini del Lombardian Empire. L’impero infatti utilizza questa prigione come laboratorio segreto in cui sfruttare magia e tecnologia sui malcapitati prigionieri per creare delle armi vere e proprie armi da guerra. Ma sarà proprio durante questa notte che accadrà un avvenimento capace di cambiare le sorti del conflitto che ha spezzato in due il continente di Alfheim.

Qualcuno è infatti riuscito ad infiltrarsi nell’apparentemente inespugnabile prigione. Sonia Blanche, principessa del regno di Astoria, è alla guida di un piccolo contingente di guerrieri e il suo obiettivo è quello di riuscire a salvare uno dei prigionieri, Yuma Ilburn. Pare infatti che questo giovane ragazzo dai capelli argentei porti al suo interno l’anima dello Shining Dragon, il più potente drago esistito sulla terra, e se il suo potere dovesse cadere in mano ai nemici sarebbe una vera catastrofe. Aiutata anche da Kirika Towa Alma, elfa capace di comunicare con i draghi grazie ai suoi poteri di Dragooner, Sonia riesce nel suo intento e libera Yuma ma la gioia della vittoria sarà ben presto cancellata dall’arrivo di un pericoloso nemico.

Si tratta della principessa imperiale Excella Noa Aura che, grazie ai suoi poteri, è capace di controllare tre dei più potenti draghi elementali ancora in vita. Fortunatamente Yuma riesce a risvegliare i poteri dello Shining Dragon e a portare al sicuro le sue salvatrici, rintanandosi nella capitale del regno di Astoria. Sarà solamente dopo un discorso con il padre di Sonia, e sovrano del regno, che il giovane deciderà di schierarsi con il regno e cercare di contrastare gli oscuri piani dell’impero. Fortunatamente sul suo cammino farà la conoscenza di numerosi alleati dotati come Kirika del potere di comunicare con i draghi, ma altrettanti saranno i nemici che cercheranno in ogni modo di imbrigliare i suoi poteri e portare così il mondo sull’orlo della catastrofe.

Speed Date

Dal punto di vista del gameplay, Shining Resonance Refrain rientra a tutti gli effetti nella categoria degli Action RPG, aggiungendo però un pizzico di simulatore di appuntamenti che ci permetterà di conoscere meglio i nostri alleati. Oltre all’esplorazione e ai combattimenti sarà infatti possibile conversare con i compagni di squadra, sia in città che all’interno degli accampamenti. Non solo potremo decidere come proseguire la conversazione, ricevendo una ricompensa in caso di scelta corretta, ma avremo persino l’opportunità di invitarli ad un vero e proprio tête-à-tête notturno grazie al quale potremo approfondire il nostro rapporto con il personaggio scelto.

L’aspetto sociale del gioco è ampliato anche dalla presenza dei Trait, veri e propri tratti caratteriali di ogni protagonista. Sbloccarne di nuovi sarà molto semplice, ci basterà infatti proseguire con la trama principale o affrontare le missioni secondarie legate a quel personaggio, o a volte più semplicemente basterà parlare con loro. La scelta dei Trait sarà fondamentale per guadagnare dei preziosissimi potenziamenti temporanei in battaglia, due protagonisti che condividono un aspetto comune avranno più probabilità di entrare in uno stato di Risonanza e darsi così supporto a vicenda.

Il sistema di combattimento in tempo reale è tanto semplice quanto d’impatto. Oltre ai classici schivata, parata e attacco principale, ogni membro del nostro party avrà a propria disposizione un attacco unico legato al proprio stile di combattimento. Ad esempio la bella Sonia potrà utilizzare il proprio scudo per respingere un attacco nemico e fargli danno, Kirika invece potrà scagliare una serie di frecce a inseguimento per colpire più nemici contemporaneamente. Ovviamente non mancheranno le abilità, o Forces, che ogni personaggio imparerà semplicemente salendo di livello.

Yuma & le Holograms

In battaglia Yuma può sfruttare i suoi poteri per cambiare forma e trasformarsi nel temibile Shining Dragon. Una volta assunta questa forma avrà la possibilità di utilizzare dei potentissimi attacchi capaci di mandare facilmente in Break i nemici e spezzare così le loro difese. Ogni azione effettuata in forma draconica farà diminuire gradualmente la nostra barra MP e, una volta terminata, ritorneremo alla normalità. Ovviamente un potere così grande ha un prezzo, nelle prime fasi di gioco infatti Yuma avrà difficoltà a controllare lo Shining Dragon e potrebbe dunque entrare in berserk, attaccando indistintamente alleati e nemici.

Fortunatamente i nostri compagni di squadra potranno calmarlo utilizzando i loro poteri di Dragooner. Facendo risuonare assieme le loro armi, i membri del nostro party potranno eseguire una B.A.N.D. Performance e intonare una melodia capace di tenere sotto controllo i poteri dello Shining Dragon e, contemporaneamente, garantirci dei bonus capaci di ribaltare le sorti del combattimento. Andando avanti nel gioco sbloccheremo brani sempre nuovi per le nostre B.A.N.D. Performance, il potenziamento che riceveremo dipenderà da chi sceglieremo come leader della performance.

Ma questa non è l’unica particolarità dell’utilizzo di queste speciali armi, chiamate Armonic. All’interno della città di Marga troveremo infatti un NPC che sarà in grado di accordarle permettendoci di scegliere tra tantissime configurazioni disponibili. Queste garantiranno ai personaggi delle caratteristiche passive che varieranno dalla parata automatica all’infusione di un particolare elemento negli attacchi base. Per migliorare ulteriormente le loro caratteristiche potremo equipaggiare in ogni arma gli Aspect, particolari gemme in grado di migliorare le statistiche dei personaggi o di dotarli di nuove abilità.

Specchietti per le allodole

Dal punto di vista tecnico Shining Resonance Refrain soffre purtroppo di qualche problema legato alla sua età. Nonostante le migliorie apportate, soprattutto nella cura dei modelli poligonali dei personaggi, l’essere nato su PlayStation 3 ha fatto sì che l’aspetto grafico del gioco risulti arretrato sulle piattaforme di attuale generazione. Il lavoro svolto da SEGA è però ottimale per quanto riguarda risoluzione e frame rate, il titolo è infatti estremamente fluido su qualsiasi piattaforma. La versione Nintendo Switch, provata in fase di recensione gira a 30 fps contro i 60 delle altre versioni, ma anche in modalità portatile il gioco rimane accettabile e, per via di una risoluzione inferiore, ci permette di notare meno tutte le imperfezioni grafiche dovute all’età.

A migliorare le sorti dell’aspetto tecnico troveremo un comparto sonoro davvero entusiasmante. Ci troviamo di fronte a delle melodie perfette per ogni situazione, che aumenteranno il ritmo man mano che i combattimenti diventeranno più concitati. Ovviamente è stata posta una cura maniacale per la realizzazione delle B.A.N.D. Performance effettuate dai nostri protagonisti, sempre d’impatto grazie alle diverse configurazioni disponibili. L’unica pecca è la temporanea assenza nella versione per Nintendo Switch del doppiaggio giapponese, che verrà rilasciato sotto forma di DLC gratuito dopo il lancio del gioco. Al contrario, se acquisterete il gioco, ad esempio su PlayStation4 , potrete godere dell’audio originale sin da subito.

Essendo sostanzialmente una versione rimasterizzata, Shining Resonance Refrain contiene al suo interno gli oltre 150 contenuti aggiuntivi rilasciati precedentemente in Giappone. Troveremo quindi tantissimi dungeon addizionali, costumi secondari e persino Trait da equipaggiare ai nostri protagonisti. Purtroppo però non è tutto oro ciò che luccica. La tanto pubblicizzata Refrain Mode non è altro che l’inclusione di due personaggi aggiuntivi, Excella e Jinas, che in Giappone erano stati rilasciati sotto forma di DLC. Questi sono totalmente decontestualizzati all’interno della trama principale, li troveremo infatti nel party sin dal nostro primo arrivo a Marga. Non essendoci alcuna modifica sostanziale nella storia potremo ritrovarci a scontrarci contro uno dei due pur avendoli nel nostro party, o addirittura di effettuare un combattimento speculare utilizzando lo stesso personaggio che stiamo affrontando. Una vera pecca per chi sperava in un vero e proprio “What If?”.

A chi consigliamo Shining Resonance Refrain?

Nonostante le difficoltà tecniche dovute al fatto di essere nato ormai una generazione fa, Shining Resonance Refrain si dimostra un titolo estremamente valido per il suo genere capace di divertire per il suo gameplay ricco di sfaccettature e di emozionare con la sua trama profonda e ben curata. Tutti gli amanti degli JRPG avranno pane per i loro denti non solo per la difficoltà che cresce esponenzialmente, ma anche per i tantissimi contenuti presenti all’interno del titolo. Da recuperare assolutamente.

  • Gameplay ricco di sfaccettature
  • Trama ben sviluppata
  • Difficoltà sempre crescente
  • Ottimo rapporto tra risoluzione e frame rate…

  • …ma assenza totale di anti-aliasing su Switch
  • Refrain Mode totalmente fuori contesto
  • Graficamente arretrato
Shining Resonance Refrain
4

Si può fare di più!

Nonostante siano passati anni dal suo rilascio originale, è sempre bello vedere che un titolo del calibro di Shining Resonance Refrain riesca ad arrivare finalmente in Occidente. Erano infatti passati troppi anni da quando SEGA ha localizzato per l’Europa un capitolo della serie che, anche per questo, è sempre passata in secondo piano rispetto ad altri titoli. Il gioco in esame ha tantissimi punti di forza, sia per quanto riguarda la trama emozionante che per il gameplay in grado di divertirci e offrire anche ai giocatori più stagionati delle sfide non indifferenti. Il lavoro svolto dalla software house per questa remastered è valido, ma non tanto da gridare al miracolo. Su Nintendo Switch, purtroppo, ci troviamo di fronte a dei grossi problemi tecnici, dovuti soprattutto all’assenza di anti-aliasing, e la Refrain Mode non è nient’altro che l’implementamento forzato di quelli che in origine erano DLC, senza dare loro un vero contesto all’interno del gioco. Inoltre è un buon passo in avanti per riportare in auge una serie quasi dimenticata, ma la prossima volta SEGA deve decisamente impegnarsi di più.

Raro esemplare di panda sardo cresciuto a bambù e JRPG. Soffre di sindrome di Stoccolma nei confronti di SQUARE ENIX, ed è disposto a privarsi del sonno pur di spulciare all’inverosimile ogni titolo gli capiti fra le mani.

4 commenti

  1. una domanda sapete come mai in italia la versione retail per xbox (anche quella per switch) sono di difficile reperibilità?
    ah, ottima recensione come sempre.

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    • In che senso di difficile reperibilità? Non sei riuscito a prenotare?
      Il gioco comunque è in vendita a partire da oggi

      Rispondi
  2. Lo avevo prenotato su amazon, ma non davano mai la data di spedizione ( mi ha ricordato quello che successe per trails of cold steel2, mai uscito in italia) . Poi per fortuna si sono svegliati ed mi e’ arrivato ieri. Una informazione: non ho capito molto bene i traits ed i bond. Ho letto da qualche parte che i bonds tra i personaggi hanno vari colori (arancione, nero, verde, ecc…). Sapete cosa significano?

    Rispondi
    • Dipende da cosa intendi, i pallini che ci sono nei vari legami indicano la tipologia di rapporto (rosso è negativo, cuore è amore, verde amicale) e in base a questo i personaggi possono innescare effetti in combattimento.

      Rispondi

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