BLUE REFLECTION: Second Light – Recensione

Vesti i panni di un gruppo di studentesse catapultate in un mondo misterioso in BLUE REFLECTION: Second Light, disponibile su PS4, Switch e PC

BLUE REFLECTION: Second Light - Recensione

È finalmente arrivato il giorno del lancio occidentale di BLUE REFLECTION: Second Light, secondo capitolo per console e PC del JRPG targato KOEI TECMO GAMES e GUST. Il titolo fa parte del BLUE REFLECTION Project che include anche una serie animata e un capitolo per smartphone di prossima uscita, e al suo interno saranno presenti elementi e personaggi provenienti da ogni media legato al franchise. In BLUE REFLECTION: Second Light vestiremo i panni di Ao Hoshizaki studentessa che, stanca della sua vita monotona, si ritroverà in un misterioso mondo abitato da ragazze che hanno perso completamente i propri ricordi. Pur essendo un JRPG, il titolo racchiude al suo interno anche elementi tipici dei dating sim e dei giochi gestionali grazie ai quali potremo vivere la quotidianità delle protagoniste durante la loro permanenza in questo misterioso mondo.

Ma sarà riuscita la software house a creare un gioco che funzioni anche da solo, senza dover per forza conoscere ogni media che fa parte del progetto? Scopritelo nella nostra recensione di BLUE REFLECTION: Second Light!

BLUE REFLECTION: Second Light - Recensione

  • Titolo: BLUE REFLECTION: Second Light
  • Piattaforma: PlayStation 4, Nintendo Switch, PC
  • Versione analizzata: PlayStation 4 (EU)
  • Genere: JRPG
  • Giocatori: 1
  • Publisher: KOEI TECMO GAMES
  • Sviluppatore: GUST
  • Lingua: Inglese (testi), Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 9 novembre 2021
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: per il titolo saranno rilasciati costumi e accessori aggiuntivi, oltre che un Season Pass che includerà anche delle missioni inedite
  • Note: racchiude alcuni elementi e personaggi provenienti dal primo BLUE REFLECTION, dalla serie animata BLUE REFLECTION Ray e dal titolo di prossima uscita per dispositivi mobile BLUE REFLECTION Sun

Abbiamo recensito BLUE REFLECTION: Second Light con un codice PlayStation 4 fornitoci gratuitamente da KOEI TECMO GAMES tramite Koch Media.

La vita di Ao Hoshizaki cambierà radicalmente in BLUE REFLECTION: Second Light

Ao Hoshizawa è una ragazza come tante, che non possiede particolari attitudini e talenti. Cresciuta nel mezzo della monotonia, la giovane studentessa si prepara a passare le vacanze estive frequentando delle lezioni aggiuntive. Un giorno però la sua vita verrà rivoluzionata completamente. Dopo aver ritrovato il suo telefono, perso lungo il tragitto scolastico, la giovane riceverà un misterioso messaggio e al suo ingresso in classe si ritroverà in un istituto scolastico diverso dal solito. Ao si risveglierà infatti in una scuola situata in mezzo ad uno sconfinato oceano, in cui abitano Kokoro Utsubo, Rena Miyauchi e Yuki Kinjou. Le tre studentesse non ricordano nulla del proprio passato, e non sanno né da quando né tanto meno perché si trovino in questa misteriosa scuola.

L’arrivo di Ao però riuscirà a scuotere le loro menti aprendo così un varco verso l’Heartscape, un portale che racchiude i ricordi perduti delle ragazze. Questo mondo è però popolato da pericolosissimi demoni, e solamente canalizzando i poteri delle proprie emozioni le giovani studentesse riusciranno a trasformarsi in Reflectors e difendersi da queste constanti minacce. Le quattro scopriranno presto di non essere le sole ad essere finite in questo mondo, e solamente salvando tutte le altre ragazze perdute potranno scoprire come tornare alla normalità. Inizierà così un’avventura che porterà Ao e le altre a stringere legami indissolubili, una vacanza estiva che nessuna di loro si sarebbe mai aspettata.

Summer Nights

Dal punto di vista del gameplay, BLUE REFLECTION: Second Light combina i combattimenti a turni tipici dei JRPG a elementi tratti da simulatori di appuntamenti e da titoli gestionali. Il gioco si dividerà infatti tra l’esplorazione dell’Heartscape e la quotidianità scolastica, che ci permetterà di migliorare i legami tra Ao e le altre studentesse oltre che di scoprire ulteriori dettagli sul loro carattere e i loro gusti. Man mano che stringeremo nuovi legami le ragazze otterranno Talent Points (TP), punti che ci serviranno per migliorare le loro statistiche e ottenere una serie di abilità passive che ci torneranno utili sia in battaglia che nel corso della vita quotidiana.

La forma Reflector di Ao in BLUE REFLECTION: Second Light

All’interno del titolo KOEI TECMO GAMES ha deciso di implementare un sistema di creazione di oggetti che strizza l’occhio alla sua più celebre saga di giochi di ruolo, Atelier. Grazie ai materiali recuperati nell’Heartscape, le ragazze potranno creare non solo tantissimi oggetti consumabili utili sia per le battaglie che per l’esplorazione, ma anche realizzare nuove strutture per personalizzare gli ambienti scolastici. Ogni struttura garantirà un bonus differente, da una miglioria alle statistiche alla possibilità di acquistare oggetti curativi, ed esse saranno fondamentali sia per andare avanti con la trama che per gli appuntamenti tra la ragazze.

Man mano che proseguiremo con l’avventura infatti le studentesse chiederanno ad Ao di visitare una delle tante strutture che abbiamo creato per poter chiacchierare, riflettere sulla loro nuova vita e, a volte, anche flirtare leggermente. Questo non solo migliorerà il legame tra le ragazze ma ci garantirà un Fragment, cristallo che potrà essere equipaggiato dalle protagoniste garantendo loro bonus in battaglia e abilità passive come ad esempio la possibilità di ottenere più esperienza. All’inizio ogni studentessa avrà pochi slot a disposizione per i Fragments, ma sfruttando i TP potremo sbloccarne di altri in modo da migliorare notevolmente le prestazioni in combattimento.

Odio l’estate…

La più grande differenza tra BLUE REFLECTION: Second Light e il primo capitolo della serie è senza ombra di dubbio legata ai combattimenti. Se nel titolo che ha lanciato il franchise i combattimenti erano quasi del tutto opzionali, dato che non ci permettevano di guadagnare esperienza, per questo secondo episodio la software house ha pensato ad un sistema di crescita più tradizionale integrando i punti esperienza e la possibilità per le protagoniste di salire di livello. Per le battaglie avremo a disposizione un party di tre personaggi più un quarto che rimarrà a nostro supporto nelle retrovie e che potremo alternare ad un personaggio attivo ogni qualvolta che vorremo.

L'inizio dell'avventura per le protagoniste di BLUE REFLECTION: Second Light

Il sistema di combattimento in sé è abbastanza intuitivo, con turni dinamici che dipenderanno dall’Ether a disposizione delle studentesse. Durante le battaglie ogni abilità utilizzata avrà un costo in Ether, in questo modo a seconda di quanto ne accumuleremo avremo l’opportunità di sfruttare più abilità nello stesso turno. Il personaggio posto a supporto utilizzerà delle abilità in determinati turni, e potremo chiederle di aiutarci sfruttando oggetti curativi per le altre guerriere oppure oggetti capaci di danneggiare i nemici e infliggere loro status alterati.

Nel corso dell’avventura Ao potrà aiutare le sue amiche compiendo per loro tantissime missioni secondarie che saranno principalmente di quattro tipologie: raccolta di oggetti, sconfitta di nemici specifici, realizzazione di strutture per la scuola e missioni stealth. In queste ultime dovremo rivisitare una delle ambientazioni dell’Heartscape e sfruttare la modalità stealth per evitare i nemici fino a raggiungere un punto specifico della mappa. Dovremo però stare davvero attenti, se saremo catturati infatti dovremo ricominciare dall’inizio della mappa.

Momenti di riflessione

Dal punto di vista tecnico BLUE REFLECTION: Second Light è caratterizzato da alcuni alti e bassi. Il comparto grafico del titolo risulta ancora un po’ troppo indietro rispetto ai titoli di moderna generazione, nonostante ciò venga leggermente mascherato dallo stile anime del titolo. Alcuni elementi sono davvero interessanti, come il character design e i costumi delle protagoniste nella loro trasformazione in Reflector, e una nota di spicco è senza ombra di dubbio legata alle ambientazioni dell’Heartscape che concettualmente sono davvero interessanti. Purtroppo però il concetto non basta, e alcune mappe risulteranno vagamente tediose quando le esploreremo.

Le protagoniste di BLUE REFLECTION: Second Light si godono un momento di relax

Nessuna pecca invece per il comparto sonoro, grazie ad una colonna sonora realizzata magistralmente che non risulterà mai noiosa e al doppiaggio giapponese che si sposerà perfettamente con il resto del gioco. Nonostante il titolo vedrà il ritorno di personaggi visti in BLUE REFLECTION e BLUE REFLECTION Ray, oltre che il debutto di alcune delle protagoniste di BLUE REFLECTION Sun, il titolo riesce a funzionare a se stante andando a esplorare lati inediti del carattere delle protagoniste e fornendoci dettagli sul passato delle studentesse.

Ma l’elemento più altalenante di BLUE REFLECTION: Second Light è senza ombra di dubbio la sua narrazione. Da una parte abbiamo un’intrigante trama principale durante la quale potremo andare a conoscere il passato e i segreti delle protagoniste, svelando a poco a poco storie a volte anche tragiche che riescono ad essere d’impatto. Dall’altra invece avremo centinaia di eventi secondari ed appuntamenti tra studentesse che non solo andranno a spezzare parecchio il pathos del gioco, ma che racchiudono in sé tutti i più grandi cliché dell’animazione giapponese in un vero e proprio minestrone narrativo spesso surreale. Ma non è tutto, questi risulteranno una vera e propria spina nel fianco dato che saremo obbligati a passarci per poter ottenere Talent Points e Fragments e migliorare così le statistiche delle protagoniste.

BLUE REFLECTION: Second Light segue le avventure di quattro studentesse – Ao Hoshizaki, Kokoro Utsubo, Rena Miyauchi e Yuki Kinjou – che si ritrovano trasportate in una misteriosa accademia galleggiante, alla ricerca di indizi per ritrovare la strada di casa, con solo i loro nomi come ricordo. Durante l’avventura, le quattro amiche collaboreranno e lotteranno per rendere la loro vita quotidiana più ricca e divertente possibile. Mentre trascorrono ogni giorno intrappolate in questo mondo sconosciuto, i veri sentimenti e le personalità delle ragazze verranno svelati e, man mano che i loro legami verranno approfonditi, acquisiranno nuovi punti di forza e abilità.

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A chi consigliamo BLUE REFLECTION: Second Light?

Nonostante i difetti tecnici, BLUE REFLECTION: Second Light è un passo avanti rispetto al primo capitolo del franchise e racchiude in sé un sistema di gioco davvero interessante. Il sistema di combattimento risulta divertente e la possibilità di creare nuove strutture per personalizzare la scuola farà piacere a tutti coloro che amano le meccaniche gestionali. Certo, forse alcuni cliché narrativi sarebbero potuti essere evitati, ma si tratta comunque di un titolo capace di divertire e di rimarcare le potenzialità per il futuro del franchise.

Le Reflector sono pronte per una nuova battaglia in BLUE REFLECTION: Second Light

  • Sistema di gioco ricco tra esplorazione, combattimenti e creazione di oggetti
  • Ottima caratterizzazione e design dei personaggi
  • Trama principale interessante e ricca di colpi di scena…

  • …Ma gli eventi secondari racchiudono troppi cliché
  • Il comparto grafico è ancora un po’ troppo indietro
  • Alcune mappe possono risultare frustranti da esplorare
BLUE REFLECTION: Second Light
3.8

Una seconda luce che potrebbe brillare di più

Dopo aver trovato estremamente interessante il concept del primo capitolo, ero davvero curioso per l’arrivo di BLUE REFLECTION: Second Light. Purtroppo non tutte le mie aspettative sono state soddisfatte e, se da una parte troviamo un gameplay molto migliorato rispetto al passato, la concentrazione di cliché narrativi sparati a ripetizione mi è risultata davvero troppo pesante da digerire. In sé la trama non è male, e le storie di personaggi come Yuki e Uta sono riuscite a coinvolgermi parecchio, ma gli eventi secondari risultano davvero troppo invasivi. Il fanservice al contrario è ben bilanciato, con qualche conversazione più o meno flirtante tra le ragazze e qualche telecamera posta in modo ambiguo, con tanto di lamentele da parte delle protagoniste se selezioneremo un costume troppo sconcio. In definitiva BLUE REFLECTION: Second Light riesce a solidificare l’identità del franchise, soprattutto a livello di gameplay, dandoci un titolo che potrebbe spiccare notevolmente se venisse ripulito di tutte le problematiche evidenziate. Non sarà perfetto ma è comunque intrigante e divertente, e senza ombra di dubbio mi aspetto molto dal futuro del franchise.

Raro esemplare di panda sardo cresciuto a bambù e JRPG. Soffre di sindrome di Stoccolma nei confronti di SQUARE ENIX, ed è disposto a privarsi del sonno pur di spulciare all’inverosimile ogni titolo gli capiti fra le mani.

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