void tRrLM();++ //Void Terrarium++ per PS5 – Recensione

In un mondo oramai in rovina, il destino della razza umana ricade tutto sulle spalle di uno scalcinato robot e di una IA: saranno in grado di salvare l’ultima ragazza sulla Terra?

void tRrLM();++ //Void Terrarium++ per PS5 - Recensione

Tra gli sviluppatori nipponici minori confesso di avere un vero e proprio debole per Nippon Ichi Software. Un’infatuazione iniziata ai tempi di PS2, con il primo Disgaea, e proseguita poi anche in lidi portatili grazie agli spassosi (per quanto bastardissimi) giochi legati ai simpaticissimi Prinny. Un’azienda, quella giapponese, di cui ho sempre apprezzato l’estro creativo, la capacità di realizzare esperienze originali ed interessanti, pur non potendo mai contare sui budget faraonici di SQUARE ENIX e compagnia cantante. Ed è proprio per questa serie di motivi che mi sono approcciato a void tRrLM();++ //Void Terrarium++ per PS5 (o come lo chiamerò da questo momento in poi, Void Terrarium) con estremo entusiasmo, salvo poi iniziare a chiedermi, dopo una manciata di ore, come fosse possibile ideare un gioco così inutilmente frustrante. Roba che, al confronto, un qualsiasi soulslike presenta la difficoltà di una partita a nascondino in solitaria.

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  • Titolo: void tRrLM();++ //Void Terrarium++
  • Piattaforma: PlayStation 5
  • Versione analizzata: PlayStation 5 (EU)
  • Genere: Dungeon Crawler
  • Giocatori: 1
  • Publisher: NIS America
  • Sviluppatore: NIS America
  • Lingua: Inglese (testi)
  • Data di uscita: 21 maggio 2021
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: nessuno
  • Note: si tratta della versione migliorata e ampliata dell’omonimo titolo rilasciato nel 2020 su PlayStation 4 e Nintendo Switch

Abbiamo recensito void tRrLM();++ //Void Terrarium++ con un codice PlayStation 5 fornitoci gratuitamente da NIS America tramite Koch Media.

Il destino dell’umanità

Chissà come mai, ma ultimamente sembra proprio che i funghi ce l’abbiano a morte con il genere umano, visto che anche in Void Terrarium ++, proprio come successo in The Last of Us, la popolazione della Terra ha finito per essere spazzata via da delle letali spore fungine. In questo mondo oramai in rovina, un enorme cumulo di macerie reso invivibile da degli opprimenti miasmi tossici, ci ritroveremo a controllare un piccolo topolino che, quasi per caso, finirà per imbattersi in un robot (Robbie) abbandonato in una discarica. Il destino vuole che, spinto dalla curiosità, il roditore finisca per entrare all’interno della macchina, così da riattivarla e prenderne il controllo. Passeranno pochi attimi prima che il nostro improvvisato eroe si imbatta in un computer senziente incastrato nel terreno, Factory AI, e in quella che pare essere l’ultima ragazza vivente presente sul pianeta. La giovane, rinchiusa in un’ampolla del tutto simile ad un vero e proprio terrario, diverrà presto oggetto della cure dei due cibernetici personaggi, che cercheranno in tutti i modi di garantirne la sopravvivenza in questo mondo oramai perduto.

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Decisamente minimale, e a tratti anche inutilmente prolissa (vero Factory AI?), la narrazione che fa da sfondo a Void Terrarium ++ non si lancia in arditi voli pindarici, ma riesce comunque a toccare, con estrema leggerezza, temi tutto sommato interessanti. Oltre a fornire un peculiare pretesto alle azioni del piccolo Robbie, che spinto dalle indicazioni dell’intelligenza artificiale, si avventurerà all’interno delle varie aree contaminate per recuperare gli oggetti necessari al sostentamento della giovane Toriko. A metà strada tra dungeon crawler e un gestionale, il prodotto firmato Nippon Ichi si basa su elementi, almeno sulla carta, decisamente interessanti, ma che finiscono per crollare brutalmente sotto il peso di alcune scelte di design difficilmente comprensibili, oltre che inutilmente punitive e aleatorie.

Loop diabolico

Cuore pulsante dell’azione che caratterizza Void Terrarium ++ sarà l’esplorazione dei dungeon creati proceduralmente, all’interno dei quali dovremo di volta in volta reperire gli oggetti richiesti da Factory AI. Queste sezioni ricordano a grandi linee quanto visto in Pokemon Mystery Dungeon e affini, con un sistema di spostamento che si avvicina ai classici title RPG. Durante le nostre esplorazioni, oltre a tenere d’occhio i punti vita di Robbie, sarà nostra cura monitorare anche il livello di energia del piccolo robot, che calerà in seguito ad ogni passo o azione, in perfetto stile Gauntlet, e che se esaurito ci porterà alla distruzione ed al successivo ritorno all’hub di gioco. I due indicatori potranno essere rimpolpati recuperando dai nemici sconfitti, oppure all’interno delle varie mappe, kit di riparazione e batterie di riserva. A complicare la sopravvivenza dell’automa, ovviamente, troveremo tutta una serie di minacce all’interno dei vari dungeon, incarnate dalle varie creature ostili di turno, oltre che da trappole invisibili a occhio nudo (a meno di avere skill o oggetti particolari), in grado di causare ingenti danni, oppure infliggere una schiera quanto mai variegata di status negativi. Superare indenni le varie minacce, comunque, ci permetterà di avanzare di livello, situazione che al suo verificarsi ci permetterà di scegliere di volta in volta un’abilità accessoria per Robbie, sia attiva che passiva, in grado di rendere poco a poco più agevole l’incedere. Come ogni dungeon crawler roguelike che si rispetti, comunque, tali bonus permarranno unicamente durante la run in questione, pertanto perire nell’esplorazione ci permetterà unicamente di mantenere i materiali e gli oggetti missione recuperati, costringendoci di volta in volta a ripartire da zero.

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Certo, all’interno dell’hub potremo ottenere piccoli power up permanenti grazie al crafting (a patto di recuperare i rari schemi necessari), così come dare vita a piccole build (delle quali ho fatto davvero fatica a notare le differenze), ma si tratta di accorgimenti che vengono vanificati in modo spietato dall’assurda difficoltà di progressione. Quello che emerge dopo poche ore passate in compagnia di Void Terrarium ++, difatti, è il modo in cui il gioco sembra divertirsi consapevolmente nel mettere i bastoni tra le ruote al giocatore: sono frequentissimi, difatti, i momenti in cui non viene data alcuna possibilità di riuscita della run, qualunque sia la strategia del giocatore, che viene messo all’angolo da uno spawn continuo di mostri, dalla proposta di skill inutili, oppure dal mancato rinvenimento di qualsiasi oggetto curativo. Avanzare anche di un minimo nella quest principale, pertanto, richiederà un quantitativo spropositato di tentativi, salvo poi incappare magicamente nella sessione fortunata, in cui tutto andrà per il verso giusto, così da trasformare la missione in una passeggiata di salute.

A complicare ulteriormente questo quadretto non certo idilliaco, ci pensa l’elemento gestionale della produzione, incarnato dalla cura di Toriko: oltre a preoccuparci della costruzione del suo terrario, che potremo arredare liberamente grazie agli oggetti creati, tramite un’app simile ad un Tamagotchi saremo in grado di tenere sempre sotto controllo il livello di salute e di appetito della giovane, oltre al grado di pulizia dell’habitat. L’unico luogo in cui potremo occuparci dei suoi bisogni sarà all’interno dell’hub principale, dove avremo pertanto la possibilità di cercare di soddisfare le varie richieste, così da poterci imbarcare nelle varie missioni senza patemi. Il problema è che durante le nostre scorribande nei dungeon, Toriko potrebbe improvvisamente ammalarsi e cadere a terra, situazione che per scongiurare il game over ci richiederà di ritornare immediatamente alla base, magari proprio quando siamo nel bel mezzo della run fortunata. Tutto questo comporterà, inoltre, l’abbandono della main quest, in favore di tediose missioni filler (dalla difficoltà risibile), utili a recuperare gli oggetti necessari a creare la cura di turno. Insomma, tutto in Void Terrarium ++ è all’insegna della aleatorietà più sfacciata, situazione che lascia nel giocatore la sgradevole sensazione di non avere alcun controllo sul gioco.

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Upgrade minimo

Trattandosi di una riedizione PlayStation 5 di un titolo già rilasciato su PS4 e Nintendo Switch, la release in questione presenta qualche minimo accorgimento aggiuntivo, rappresentato dalla presenza di abiti e acconciature accessorie per Toriko, oltre che dall’inserimento di nuove malattie e status per la ragazza (evviva!). Per il resto il porting per la nuova macchina da gioco di Sony non presenta in alcun modo accorgimenti tarati sulle funzionalità della stessa, ad eccezione dei tempi di caricamento praticamente azzerati. Tutto il resto, dalla resa grafica minimale, alla soundtrack semplice ma d’impatto e all’assenza di una localizzazione in italiano, risulta in tutto e per tutto identico alla distribuzione originale. Fortunatamente, anche il prezzo di vendita è rimasto contenuto come in origine.

In un mondo contaminato da funghi tossici, un robot di manutenzione scartato trova una ragazza di nome Toriko sull’orlo della morte. Dopo averla curata, i giocatori capiranno subito che potrebbe benissimo essere l’ultima persona rimasta ed è altamente vulnerabile alle condizioni mortali del mondo esterno. Per garantire la sua sopravvivenza, il robot e il suo nuovo amico, un’intelligenza artificiale dismessa nota come IA di fabbrica, creano un rifugio per lei all’interno di un terrario. Per rafforzare il terrario e la cattiva salute di Toriko, il robot solitario deve avventurarsi nella landa desolata per raccogliere risorse mentre combatte contro le macchine vagabonde e le creature mutanti che vagano lì. Lungo la strada, il futuro incerto dell’esistenza di Toriko e dell’intera razza umana, verrà lentamente alla luce…

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A chi consigliamo void tRrLM();++ //Void Terrarium++?

Casuale, frustrante, difficile: se questi tre aggettivi non vi spaventano, Void Terrarium ++ potrebbe senza dubbio rappresentare una produzione da non sottovalutare, visto il modo in cui sceglie deliberatamente di sposare, esasperandole a dismisura, simili definizioni. Se invece siete in cerca di un titolo onesto, pronto a ripagare a dovere l’impegno e gli sforzi del giocatore, con tutta probabilità fareste meglio a tenervi alla larga dal roguelike firmato Nippon Ichi.

  • Mix di generi interessante
  • Prezzo contenuto

  • Difficoltà completamente sballata
  • Le funzionalità di PS5 non sono state sfruttate
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2

Frustrazione al potere

void tRrLM();++ //Void Terrarium++ è un gioco che parte da premesse sicuramente interessanti, frutto di un mix di generi e idee che, almeno sulla carta, avrebbero avuto un potenziale davvero elevato. Peccato che la produzione Nippon Ichi Software abbia scelto di condire il tutto con una difficoltà brutalmente artefatta, che sembra quasi volersi prendere gioco della pazienza e dell’abilità del giocatore. Va bene che quando parliamo di un dungeon crawler roguelike la parola casualità è d’obbligo, ma in altre esperienze la sfida offerta è sempre risultata bilanciata in maniera decisamente più onesta (vero Hades?). Per come è proposta, la progressione di Void Terrarium ++ assomiglia quasi a un’avida slot machine, pronta a fagocitare ore del vostro tempo, solo per ricompensarvi, dopo una corposa dose di tentativi, con una manciata di centesimi.

Gamer cresciuto all’ombra del tubo catodico, sia in casa che in sala giochi, amante del Giappone in ogni sua forma, traduttore freelance e aspirante musicista non ancora pronto ad appendere lo strumento al chiodo. Quando non sogna di attraversare per l’ennesima volta l’incrocio di Shibuya, si diletta con ogni tipo di console presente sulla terra.

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