Yoshiki degli X Japan rifiuta un concerto a porte chiuse

Yoshiki

Con la paura per il coronavirus sempre presente anche nella vita dei giapponesi, tantissimi eventi che si sarebbero tenuti in questi periodo sono stati rimandati o cancellati per prevenzione, come la chiusura temporanea del Ghibli Museum o la cancellazione dell’Anime Japan 2020. Anche tantissimi artisti però si sono ritrovati in qualche modo costretti a cancellare i propri tour per lo stesso motivo, ma la vicenda che andiamo a raccontarvi oggi vede come protagonista il buon Yoshiki, celebre musicista a livello mondiale e membro degli X Japan.

Contattato da alcuni amici della band, per organizzare un concerto a porte chiuse per tutti gli amanti della buona musica rimasti a bocca asciutta per la cancellazione di tantissimi concerti, come quelli delle Perfume, degli Exile, Kenshi Yonezu, Masaharu Fukuyama, Ayumi Hamasaki, e degli UVERworld, il buon Yoshiki ha deciso di rifiutare l’intrigante offerta. Ma per una buona ragione!

Attraverso un breve messaggio, il celebre musicista ha comunicato.

Ieri alcuni amici della band mi hanno detto di realizzare un concerto a porte chiuse, ma ho rifiutato l’offerta.

Anche se avessi dovuto tenere un concerto in queste due settimane, non credo che lo avrei fatto neanche a porte chiuse.

Ovviamente ci tengo alla salute e alla sicurezza dei miei fan, ma tengo tantissimo anche alla salute e alla sicurezza dello staff e degli altri membri della band.

Pregherò perché tutti siate al sicuro.

Una scelta presa di cuore pensando non solo ai fan, ma anche a chi, come lui, avrebbe dovuto allestire e tenere quel preciso show (anche se a porte chiuse) con tutti i rischi del caso.

Yoshiki non è nuovo a queste cose, dato che nel 2019, proprio con gli X Japan, ha tenuto un concerto senza pubblico dopo che un violento tifone aveva impedito in qualche modo di finalizzare lo spettacolo come dovuto. Ma stavolta si è trattato di una situazione ben diversa.

Fonte: Yoshiki via SoraNews24

Prestigiatore, ballerino di break dance, produttore cinematografico, traduttore ufficiale di frasi imbarazzanti per prodotti R18, fondatore di Akiba Gamers: un curriculum da fare invidia a Johnny Sins, ma che non regge il confronto con la sua smodata passione per i giochi d’importazione e per i tegolini.

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