The Asterisk War: Phoenix Festa – Recensione

A.W. : Phoenix Festa

The Asterisk War: Phoenix Festa - RecensioneLa Città Accademia Rikka, nota anche con il nome di Asterisk, ospita al suo interno sei istituti che si affrontano lottando per la supremazia in importanti eventi noti come Festa. Qui gli studenti conosciuti con il nome di Genestella, esseri umani con poteri speciali in grado di brandire armi dette Lux, lottano in queste competizioni nella speranza di veder finalmente realizzati i loro obiettivi. Ayato Amagiri, un giovane alla ricerca della sorella scomparsa da tempo, riceve un invito dalla prestigiosa accademia Seidoukan, decidendo infine di iscriversi per prendere parte al torneo nella speranza di trovare qualche indizio che possa condurlo verso la sua Haruka. Riuscirà Ayato a trovare un partner che possa accompagnarlo in questo importante evento?

A.W. : Phoenix Festa, gioco a metà tra un simulatore e un picchiaduro, è tratto dalla serie di light novel Gakuen Toshi Asterisk, scritta da Yuu Miyazaki e disegnata da Okiura, diventata a partire dal 2015 anche oggetto di una trasposizione animata, che ha riscosso un discreto successo, e a cui questo gioco è collegato. Uno dei temi principali di questa serie, al di là del torneo dove gli studenti dovranno affrontarsi, è quello delle relazioni che il nostro protagonista riesce a instaurare con un gruppo di ragazze e, partendo proprio da questo tema, si è deciso in questa versione videoludica di unire tra loro sessioni di combattimento ad altre di simulazione dove dovremo tentare di guadagnarci l’attenzione di una di queste fanciulle per ottenere un importante partner per la Festa. Da fan della serie animata, tenterò non solo di darvi le mie impressioni su questo gioco, ma anche di vedere se si presenta come un titolo valido anche per coloro che non hanno mai visto un singolo episodio.

  • Titolo: A.W. : Phoenix Festa
  • Piattaforma: PlayStation Vita
  • Genere: Fighting Game, Simulazione
  • Giocatori: 1-2
  • Software house: BANDAI NAMCO Entertainment
  • Sviluppatore: BANDAI NAMCO Entertainment
  • Lingua: Inglese (testi), Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 26 luglio 2016
  • Disponibilità: digital delivery
  • DLC: non annunciati
  • Note: noto in Giappone come The Asterisk War: The Academy City On The Water

Dopo aver ricevuto un invito dall’Accademia Seidoukan, Ayato Amagiri si reca sul posto per finalizzare la sua iscrizione e dare il via alla sua vita da studente sull’isola di Asterisk. Camminando lungo la strada che costeggia i dormitori femminili, vede cadere da una delle finestre un fazzoletto. Giustamente, pensa bene di raccoglierlo e di riportarlo alla sua proprietaria, ma anziché comportarsi come una persona normale e aspettare la ragazza o entrare dall’ingresso principale, decide direttamente di saltare fino a raggiungere la finestra, prendendo di sorpresa la povera fanciulla che in quel momento si stava cambiando. Da qui scaturiscono una serie di incomprensioni che porteranno infine Ayato e la fanciulla di nome Julis Riessfield a sfidarsi a duello. Questi sono gli eventi che daranno il via a quanto succederà in seguito durante il gioco e, come forse alcuni di voi hanno già capito, questa è anche la scena che apre la serie animata. Per questo motivo, anche in base a quanto succede subito dopo, in Phoenix Festa assisteremo a una versione più semplice e meno dettagliata di quanto visto nell’anime, che subirà dei cambiamenti qua e là a seconda dell’eroina che avremo scelto come compagna da schierare al nostro fianco durante il torneo.

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Il gioco ci offrirà due differenti approcci alla storia: il primo, quello di impersonare i panni di Ayato e di cercare di convincere, in meno di un mese, le cinque eroine a unirsi a noi per il torneo; l’altro, invece, che richiede di affrontare la medesima sfida con un avatar personalizzabile con il quale però avremo circa quattro mesi per riuscire a convincere qualcuno ad appoggiare la nostra causa. La storia di questo gioco non va comunque a espandere in maniera significativa nessuno dei temi che ci vengono introdotti seppur in maniera parziale all’inizio del gioco, limitandosi a raccontare nuovamente quanto visto nella versione animata, purtroppo in maniera piuttosto marginale; la cosa a cui viene data più importanza è il legame tra Ayato e le ragazze, e anche qui in maniera fin troppo semplice. Non esistono ad esempio delle vere e proprie Route che vanno a differenziare in maniera incisiva la storia a seconda dell’eroina scelta, se non per alcuni eventi secondari di minor rilievo: qualunque sia il personaggio da noi scelto, la storia seguirà sempre e comunque lo stesso andamento. Il mio consiglio è che, se non avete mai visto la serie animata, è meglio che la recuperiate prima di giocare questo titolo: senza una base da cui partire molti degli eventi che accadranno sembreranno messi lì per caso senza alcun motivo. Da fan avrei preferito che questa modalità storia fosse stata proposta in maniera molto meno limitata e affrontata con più chiarezza, in modo tale che potesse reggersi in piedi senza dover per forza avere il supporto del media da cui è tratta. In ogni caso, nonostante la modalità con Ayato sia abbastanza corta, potremo affrontare questa storia più volte senza alcun problema di sorta.

Vita da Genestella

Il gioco si divide principalmente in due fasi, una di simulazione e l’altra di combattimento. Nella prima dovremo occuparci della vita del nostro personaggio, organizzata secondo un calendario che dividerà in giornate le nostre attività, ulteriormente ripartite fra mattutine e pomeridiane, che ci mettono a disposizione diverse opzioni fra cui sarà possibile effettuare la nostra scelta. Fra queste troviamo il Training, tramite la quale potremo decidere di allenare il nostro personaggio seguendo diversi tipi di allenamento che andranno a influenzare una delle diverse statistiche. L’efficienza di questi allenamenti migliorerà man mano che ne faremo utilizzo, arrivando a potenziare fino a tre volte la statistica in una sola sessione. Fare questi allenamenti non sarà però del tutto gratuito: pur non richiedendo alcuna spesa in denaro, questi causeranno l’affaticamento del nostro personaggio, portandolo a consumare parte dei punti vita e a un peggioramento della sua condizione fisica. Niente da temere però, con l’opzione Rest, potremo riposarci, ripristinare le nostre energie e migliorare l’umore del nostro personaggio. Tra una sessione di allenamento e l’altra potrebbe anche capitare di imbatterci in uno dei tanti personaggi del gioco che ci daranno consigli, approvando o meno il tipo di allenamento che stiamo facendo. Potremo inoltre scegliere di fare qualche lavoretto per guadagnare del denaro extra, che solitamente consisterà nello sconfiggere un determinato numero di teppistelli entro il tempo limite; queste missioni avranno una difficoltà che varia da 1 a 7, con ovviamente un aumento della ricompensa in base al grado della missione affrontata. Avremo anche a disposizione un negozio in cui comprare oggetti per ripristinare i punti vita o comprare dei regali da poter dare in dono alle ragazze, in modo da aumentare il loro affetto nei nostri confronti.

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Nel Laboratory potremo invece personalizzare le armi, modificando il loro aspetto o semplicemente potenziando la loro efficacia e le loro abilità; questi procedimenti richiederanno però denaro e materiali, che saremo ovviamente chiamati a recuperare in giro. Infine, esattamente come nella serie animata, il gioco riprende il sistema di ranking tra gli studenti, consentendoci di sfidare in combattimento altri colleghi per salire di grado. Questa azione può essere svolta in due modi: fissando un appuntamento con il nostro avversario in cui far svolgere la sfida, oppure semplicemente aspettando che sia qualcuno di loro a proporcelo. Sinceramente ho trovato il salire di grado, sopratutto nella modalità con Ayato, di una facilità disarmante: si può tranquillamente passare dal non classificato al rango 1 in un singolo combattimento. Essere di grado elevato ha comunque i suoi vantaggi, infatti guadagneremo una ricompensa in denaro che ci verrà assegnata a scadenze regolari e più alto sarà il nostro rango maggiore sarà la quantità di soldi che riceveremo, un po’ come accadeva in FINAL FANTASY VIII col rango SeeD. Il sistema di gestione delle attività è molto semplice e difficilmente avrete problemi a gestirlo a dovere.

Amaryllis!

Parliamo adesso del come vengono affrontati i combattimenti all’interno del gioco. Principalmente questi si svolgeranno in due modalità differenti: semplici scontri 1 contro 1 o degli incontri in tag con il nostro partner contro uno o due avversari. Una volta sul campo di battaglia, avremo a nostra disposizione due tasti di attacco da combinare, anche se le combo che potremo effettuare sono davvero poche: il numero di colpi che potremo concatenare saranno limitati dal Prana a nostra disposizione, che si consumerà man mano che continueremo a colpire i nemici, e che si recupererà gradualmente semplicemente muovendosi in giro o stando fermi. Potremo anche effettuare manovre evasive o pararci per bloccare i colpi del nemico e, infine, ci sarà possibile utilizzare dei potenti attacchi speciali che, se sferrati con successo, infliggeranno ingenti danni ai nostri nemici. Per vincere, esattamente come accade nella serie da cui trae ispirazione, avremo due metodi: il primo è semplicemente quello di attaccare il nostro avversario fino a fargli esaurire i propri punti vita, mentre il secondo consiste nel tentare di rompere la Badge di appartenenza a una delle scuole che i personaggi indossano, anche se ad essere sincero risulta decisamente molto più semplice vincere con il primo metodo. Quando affronteremo gli scontri in compagnia di un altro personaggio controllato dalla CPU, durante la modalità storia, la forza e le prestazioni della nostra partner saranno decise in base al legame che avremo con lei: più alto è l’affetto che provano nei nostri confronti, più forti saranno durante le battaglie. Potremo inoltre scegliere e cambiare nel corso dello scontro il loro metodo di combattimento, variando da un atteggiamento più aggressivo a uno più difensivo in ogni momento, semplicemente premendo uno dei quattro tasti direzionali della console.

Il gioco ci offrirà inoltre la possibilità affrontare liberamente i combattimenti anche al di fuori della modalità storia, scegliendo Battle nel menu d’avvio del gioco. Qui potremo usare e scegliere i personaggi che più ci aggradano tra quelli disponibili e sbloccarne di altri. Dalla medesima schermata potremo inoltre scegliere di avviare la modalità Survival, dove dovremo affrontare cento scontri di fila mantenendo intatti tra un combattimento e l’altro il numero di HP rimanenti e il tempo limite entro cui raggiungere la vittoria. Tutto sommato non è molto diverso da un classico picchiaduro, seppur a mio avviso abbastanza limitato e a lungo andare ripetitivo, vista anche la rapidità con cui è solitamente possibile portare a termine questi scontri, ma i fan della serie apprezzeranno sicuramente giocare nei panni dei loro personaggi preferiti. Da notare anche l’assenza di una modalità multiplayer online, essendo questa limitata solamente per giocare in compagnia di avversari nelle nostre vicinanze.

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Choose your Waifu

Un’altra delle colonne portanti di questo gioco è data dalla possibilità di interagire con le eroine della serie seguendo uno stile molto simile a quello dei Dating Sim. Ayato avrà a sua disposizione quattro ragazze tra cui scegliere per affrontare l’importante torneo, e ovviamente le fanciulle lo rifiuteranno a meno che non abbia raggiunto un certo livello di legame con loro prima di proporsi. I personaggi tra cui potremo scegliere sono Julis, Saya,Claudia e Kirin, e ognuna di loro avrà degli eventi differenti all’interno del gioco ma che, sostanzialmente, seguiranno lo stesso schema. Per aumentare il legame avremo principalmente due sistemi: il primo è quello di sperare di incontrarle casualmente durante l’arco della giornata e offrire loro in dono uno degli oggetti a graditi; in alternativa, una volta che avranno raggiunto un certo legame con noi, potremo invitarle a degli appuntamenti nella speranza che accettino la nostra proposta. Chiedere alle ragazze di uscire consumerà una delle due azioni che potremo compiere durante il giorno, ed essere rifiutati, sopratutto all’inizio, è abbastanza facile . Principalmente, tutti gli appuntamenti con le eroine seguiranno lo stesso schema e, vista la possibilità di scegliere solo fino a tre differenti location per le nostre uscite romantiche, diventeranno presto ripetitivi e verremo posti sempre davanti alla stessa risposta all’unica domanda che ci verrà posta: per questo motivo sbagliare risulterà quasi impossibile. Detto questo, una volta portato al termine il gioco, potremo rivedere le CG che avremo collezionato accedendo al menu Gallery, in modo tale da poterle ammirare in ogni momento. Mi tocca dire, che avendo giocato a parecchi Dating Sim e Visual Novel, questo è stato forse uno di quelli più monotoni che abbia mai provato, non esistono infatti delle vere e proprie Route per ognuna delle eroine e la storia segue lo stesso andamento con ben poche differenze; fortunatamente, però, migliorare il rapporto con la nostra partner farà sì che, come vi ho detto precedentemente, migliori anche la loro efficienza nei combattimenti giustificando quindi la loro utilità.

Old ma senza Gold

Dal punto di vista grafico il gioco non è esattamente uno dei migliori visti su PlayStation Vita e mi ha ricordato molto da vicino alcuni picchiaduro tratti da altri anime che ho avuto modo di giocare su PlayStation Portable, quindi qualcosa molto più vicino alla scorsa generazione. Il comparto sonoro è abbastanza trascurabile, non mi è rimasto praticamente nulla in mente delle colonne sonore disponibili. Ho invece apprezzato parecchio la scelta di mantenere il doppiaggio originale giapponese all’interno della versione europea, che utilizza oltretutto gli stessi  Seiyū della versione animata.

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A chi consigliamo A.W. : Phoenix Festa?

Consiglio Phoenix Festa sopratutto agli appassionati di The Asterisk War, in quanto il gioco sembra essere stato realizzato quasi esclusivamente per essere goduto appieno solo da coloro che abbiano almeno una visione generale di chi siano i personaggi e della loro storia, che come ho avuto modo di dirvi precedentemente, qui viene raccontata in maniera molto superficiale. Chi non ha mai visto o letto nulla di questa serie, pur riuscendo comunque a portare a termine senza problemi l’avventura, dovrebbe comunque ricorrere ad altri media per avere un quadro completo e migliore dell’insieme, motivo per cui troverebbero il tutto quasi senza mordente. Il gioco non presenta una localizzazione in lingua italiana e vista la grande quantità di testi presenti potrebbe essere un problema per chi non ha dimestichezza con questo idioma.

  • La storia offre molte possibilità di essere rigiocata
  • Un miglior rapporto con la partner migliora la sua efficienza in battaglia
  • Interessante per gli appassionati alla serie
  • Presenza del doppiaggio originale giapponese

  • Tecnicamente sembra un gioco per PSP
  • Meccaniche troppo semplici e ripetitive
  • Mancanza di una modalità multiplayer online
  • Poco interessante per chi non segue la serie
  • Mancata localizzazione in italiano
A.W. : Phoenix Festa
3.5

L'incontro fra due generi consigliato solo agli appassionati

A.W. : Phoenix Festa, tratto dalla serie di Light Novel e anime dal titolo Gakuen Toshi Asterisk, si presenta con l’intento di voler riproporre quanto accade in quest’ultima, unendo a elementi tipici di un Dating Sim quelli di un picchiaduro. Infatti, calandoci nei panni di Ayato o quelli di un qualunque studente durante la modalità storia, il nostro obiettivo sarà quello di trovare un partner con cui affrontare l’importante torneo tra scuole sull’isola di Asterisk. Sopratutto per quanto riguarda la modalità con Ayato, BANDAI NAMCO Entertainment tenta di riproporre quanto già visto negli altri media, ma in modo molto più semplice e trattando in maniera totalmente marginale molti elementi. Per questo motivo, a mio avviso, Phoenix Festa si presenta interessante per chi ha già avuto modo di approcciarsi precedentemente a questa serie, ma molto debole per chi non sa assolutamente nulla. Per quanto poi sia interessante la possibilità di interagire con le eroine e di invitarle ad appuntamenti, migliorando non solo il nostro rapporto con loro ma anche la loro utilità in battaglia, mi è leggermente dispiaciuto che, nonostante abbiamo a disposizione quattro eroine tra cui scegliere (ognuna con il proprio carattere), questi appuntamenti funzionino tutti esattamente alla stessa maniera. Le sessioni di combattimento inoltre, per quanto interessanti sono molto semplici e con poche combo eseguibili, motivo per cui possono subito venire a noia. Il comparto grafico inoltre non brilla minimamente, e sembra di mettere le mani su un gioco della scorsa generazione portatile; ho invece apprezzato la scelta di mantenere gli stessi doppiatori della versione animata, peccato per l’assenza di una modalità multiplayer online che avrebbe reso le cose più interessanti. Tutto sommato, da appassionato dell’anime, il gioco mi ha divertito, ma dubito fortemente che in caso contrario sarebbe stato in grado di intrattenermi a dovere.

Giocatore accanito di JRPG, Musou e quant'altro di tipicamente giapponese. Il suo sogno nel cassetto è quello di poter un giorno iniziare dei Social Link con le ragazze di SENRAN KAGURA.