Quell’aspirapolvere di contanti chiamato Akihabara

Viaggio in Giappone 2024, Akihabara

Il nostro secondo giorno di questo viaggio in Giappone nel 2024 ci ha visti fare tappa per tutta la giornata ad Akihabara, patria degli otaku e di chi ama dilapidare i propri risparmi in pochissime ore.

Giunti alla stazione ho notato quanto sia cambiata rispetto all’ultima volta, ma prima di gettarmi nella mischia di negozi ho voluto fare un primo salto al Tamashii Nations ha ha preso il posto di quello che una volta era il Gundam Café principale di Tokyo. Per mia fortuna, tutta l’area espositiva era dedicata a Gundam SEED e al nuovo film, ma lo splendido negozio ha trovato spazio anche per prodotti di tante altre serie come Dragon Ball, Saint Seiya, Kamen Rider, Sailor Moon e persino serie occidentali come Star Wars e Marvel.

Ninja WiFi

Subito dopo ci siamo fiondati nella nuova sala giochi di NAMCO all’ingresso della stazione, scoprendo con un pelo di tristezza che non era stato organizzato proprio nulla per il lancio di TEKKEN 8, che nelle sale giochi probabilmente avverrà più avanti. Oltre ai diecimila ufo catcher che hanno reso ludopatici tutti i miei compagni di viaggio, c’era un piano interamente dedicato ai giochi Gundam, ma uscendo ho notato che nello stesso edificio era ospitato un misterioso “Gundam Shop” dall’area un po’ losca e non ufficiale. Mi ci sono fiondato senza ritegno e ho scoperto un piccolo paradiso pieno di prodotti rari e abbastanza economici dove ho lasciato il cuore, e decine di migliaia di yen. La tappa successiva è stato l’immancabile Radio Kaikan, edificio dedicato all’acquisto principalmente di figure che ha occupato gran parte della mattinata con i suoi infiniti piani stracolmi di negozi.

Giunta l’ora di pranzo abbiamo deciso sapientemente di approfittare di un locker di soli 300 yen per ficcarci dentro tutti i nostri acquisti e cercare un posto dove mangiare e una smoking area per i fumatori. Abbiamo scoperto, per l’infelicità di Kurama e Luca, che il Giappone si sta sbarazzando anche delle aree fumatori all’interno delle città, oltre che vietando di fumare nei locali. Le aree in cui è possibile radunarsi assieme agli altri fumatori per una piccola pausa sono diventate sempre più rare da trovare e spesso ci ha visti costretti a percorrere centinaia di metri prima di trovarne una. Sulla via principale della Denki Gai, ad esempio, c’è un negozio di tabacchi in cui è possibile fumare, ma la densità di fumo è così eccessiva da risultare fastidiosa anche per i normali fumatori.

Discorso un po’ diverso per i locali dove mangiare: quelli più facili da raggiungere avevano code interminabili, ma fortunatamente abbiamo trovato un Sukiya dove abbiamo mangiato dell’ottimo curry rice, gyudon e uovo alla coque spendendo una cifra davvero ridicola, circa 500 yen a testa.

Insieme al buon Sciascillo ho fatto una rapidissima visita all’angusto Retrogame Camp, dove sei anni fa il nostro BaSS è riuscito a trovare un Dreamcast e alcuni giochi a prezzo abbastanza onesto. Purtroppo, come il Super Potato prima di lui, anche il Retrogame Camp è diventato un’intoccabile gioielleria, con prezzi abbastanza fuori di testa anche per il materiale “junk” e “loose” e sta ancora piangendo per non aver potuto comprare una PSP GO a prezzo decente. Come sempre, per consolarci, abbiamo setacciato tutte le sale giochi della zona, sperimentando quanto le nuove GiGO siano più truffaldine rispetto ai cari vecchi Club SEGA in termini di crane game: vincere figure, peluche e quant’altro sembra davvero molto più complicato rispetto agli anni precedenti, ma con un po’ di pratica siamo comunque riusciti a portarci dietro qualche premio e una ludopatia acuta. Siamo riusciti a far visita ai soliti negozi di videogiochi usati come BOOK OFF e TRADER, sfortunatamente senza trovare quello che cercavamo, a parte il Blu-ray di un film in edizione limitata che non vedo l’ora di scoprire che non funziona sulla mia PS5. Tappe finali della giornata sono state il negozio COSPA, dove è possibile trovare del costosissimo merchandise e abbigliamento in cui ho speso davvero troppo per poche stronzate acquistate, nonché l’immenso Yodobashi, per un giro veloce nel reparto gaming e giocattoli.

In serata ci ha raggiunti il nostro amico Unbowed, che da molti anni vive in Giappone e ha messo su famiglia. Con lui abbiamo cenato in un ottimo ristorante cinese e mi sono ingozzato di Gyoza, abbiamo fatto qualche chiacchiera che probabilmente vedrete nei futuri video e ci siamo dati appuntamento alla settimana successiva per un’altra cena in sua compagnia.

Purtroppo la mia salute non era delle migliori e non mi sono goduto al meglio la città, complice anche il fatto che in serata ho dovuto trascinarmi dietro chili e chili di roba acquistata fino a Ikebukuro, dove abbiamo trovato casa. Al momento la febbre è passata, ho un fastidiosissimo mal di gola e respiro leggermente meglio, ma almeno sto recuperando un po’ di stanchezza riuscendo a insaccare qualche ora di sonno dopo avervi scritto questi articoli.

In linea generle devo dire di aver trovato i prezzi di Akihabara aumentati su tutto quanto, persino in alcune sale giochi, quasi sicuramente a causa del periodo di pandemia, ma spero di poterci fare un altro giro in settimana, prima di ripartire. Ci risentiamo con la puntata successiva, quella relativa al mio pellegrinaggio di rito a Odaiba e all’esperienza a tema Persona 3 Reload fatta alla Tokyo Tower di Roppongi. Buona notte, almeno a me!

TCL Tab 11

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà reso pubblico.I campi obbligatori sono contrassegnati con *

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.