Imperatore del Giappone – Recensione dei primi due volumi

Abbiamo recensito i primi due volumi di Imperatore del Giappone, un manga storico di Junichi Nojo portato in Italia da L'Ippocampo Edizioni

Imperatore del Giappone: evento di presentazione del primo manga di Ippocampo Edizioni

Per quanto sia amata la famiglia Imperiale, in Giappone è considerato quasi un tabù raccontarne la vita privata, sebbene si tratti di personaggi importanti a livello mondiale; per questo motivo, le opere biografiche sugli Imperatori sono poche e tendono a focalizzarsi principalmente sulle loro gesta militari e politiche. Tuttavia, per onorare l’Imperatore Hirohito, Kazutoshi Hando decise di scrivere un romanzo che si concentrasse proprio sugli aspetti della vita più privati del famoso Imperatore Hirohito in un periodo tanto complicato come quello della Seconda guerra mondiale. Anni dopo, nel 2017, Issei Eifuku si basò sul suddetto romanzo di Hando per scrivere la storia dell’Imperatore in forma di serie manga illustrata da Junichi Nojo, creando così Shōwa Tennō Monogatari, portata in Italia da L’Ippocampo Edizioni col nome di Imperatore del Giappone – La storia dell’Imperatore Hirohito.

In questa serie, che in patria conta al momento 9 volumi, ci viene raccontata la vita di Hirohito partendo sin dalla sua infanzia, facendoci conoscere quindi il contesto in cui è cresciuto e come ha poi coltivato le proprie idee politiche.

L'Imperatore del Giappone – Recensione dei primi due volumi

  • Titolo originale: Shouwa Tennou Monogatari
  • Titolo italiano: Imperatore del Giappone
  • Uscita giapponese: 2017
  • Uscita italiana: 2022
  • Numero di volumi: 2 (in corso)
  • Casa editrice: L’ippocampo
  • Genere: Storico
  • Disegni: Junichi Nojo
  • Storia: Issei Eifuku
  • Formato: 13 x 18,4 cm
  • Numero di pagine: 192

Abbiamo recensito Imperatore del Giappone tramite volumi stampa fornitoci da L’ippocampo Edizioni.

Una pace momentanea

Con l’inizio del primo volume, ci troviamo nel 1904, quando conosceremo Taka Adachi, una giovane maestra scelta per occuparsi dell’istruzione dei principi della famiglia reale, ancora piccoli; attraverso il suo punto di vista, ci verrà mostrato l’ambiente casalingo in cui vive il principe Hirohito (ai tempi chiamato principe Michi) assieme al principe Atsu, suo fratello minore. In quanto sua istruttrice personale, Taka creerà uno stretto rapporto con Hirohito, il quale vede in lei una figura materna molto più presente dell’Imperatrice stessa, che provando invidia verso il legame tra i due finirà col dare più attenzioni al secondo figlio Atsu.

Appena finite le elementari, il principe ereditario inizierà un percorso di istruzione privata nella Togu Gogakumonsho, una scuola dedicata soltanto a lui e gestita dall’ammiraglio Heihachiro Togo, uomo fortemente tradizionalista che si occuperà di trovare i più validi tutori per insegnare al principe le nozioni più importanti affinché possa diventare un degno Imperatore; Togo si troverà spesso in disaccordo con uno dei nuovi tutori, Jugo Sugiura, uno storico senza peli sulla lingua che si affida molto più ai fatti che alle tradizioni e ai miti fondanti del paese, andando contro a precetti religiosi che raramente venivano messi in discussione, preoccupando Togo al punto di voler controllare e correggere le bozze delle lezioni per evitare che vengano inculcate al principe idee “fuorvianti”.

Con l’inizio di queste lezioni private potremmo inquadrare meglio il carattere del principe, che farà suo ogni prezioso insegnamento sia datogli dai suoi maestri che da Taka stessa, facendoci ben capire come è arrivato a formare le proprie idee e ideali; sotto al suo aspetto da ragazzo già incredibilmente responsabile però, ci viene fatto ricordare anche quanto sia giovane, ancora legato alla figura di Taka su cui poteva fare sempre affidamento, e in parte invidioso della spensieratezza dei suoi compagni di classe, i quali non devono portare il peso di una carica tanto rilevante, lasciandolo in disparte con timore reverenziale.

Col passare di qualche anno, i tutori dovranno occuparsi anche di un altro aspetto essenziale per la vita del principe, ovvero la ricerca di una compagna ideale, nonché futura Imperatrice; con il coinvolgimento della famiglia reale stessa, la scelta sembra ricadere su Nagako Kuniyoshi, portando però diversi uomini ad essere contrari al fidanzamento tra i due a causa del passato della famiglia della ragazza, rischiando di riportare a galla storie di vecchi conflitti. Le perplessità di Togo e degli altri in merito al suddetto fidanzamento, verranno però accantonate con l’inasprirsi di problemi economici che colpiscono un popolo sempre più insoddisfatto dell’attuale classe politica, lasciandoci alla fine del secondo volume con un giovane Hirohito ancora inconsapevole della terribile guerra che di lì a poco sarebbe iniziata.

Tradizione e progresso

Come detto in precedenza, la serie si dimostra essere un interessante racconto focalizzato sì sul principe, ma anche sui problemi sociali ed economici che affliggevano la popolazione alle porte dell’epoca Showa, dimostrando in realtà una frustrazione crescente che, negli anni a venire, avrebbe portato a diversi attentati contro figure militari e politiche; le preoccupazioni in quest’ambito, sono ben espresse attraverso ogni personaggio, i quali si fanno portavoce delle diverse ideologie di quell’epoca: c’è chi considerava i Giapponesi come superiori e l’Imperatore come un essere di natura divina, mentre gli studiosi negavano quest’idea dichiarando come tutti discendessero dalle scimmie, andando così in contro al pensiero tradizionalista derivante dalla religione.

In particolare, osservando le lezioni private di Hirohito, si comprendono molto bene le posizioni dei tutori, che dovranno fare i conti con le proprie idee per capire quali siano gli insegnamenti più importanti per il futuro imperatore. Togo e Sugiura, ad esempio, ci offrono una visione interessante attraverso le loro opinioni contrastanti, mettendo in scena un conflitto tra scienza e religione, fatti storici e leggende.

Spostandoci sul lato tecnico, lo stile di disegno di Junichi Nojo è estremamente curato, avvicinandosi al realismo con ambienti e abiti ma lasciando i volti più stilizzati ed espressivi, per rendere i personaggi unici e riconoscibili attraverso le loro particolarità, immergendoli poi in sfondi e background ben dettagliati che riempiono di vita tutte le vignette, lasciate vuote di rado. Ottima scelta è stata quella di narrare gli eventi in maniera classica, attraverso i dialoghi dei personaggi, invece di affidarsi a didascalie esplicative che appaiono spesso nei fumetti storici: in questo caso abbiamo uno storytelling fluido e leggero, dove non viene fatto uso eccessivo di terminologie complesse, facendo sì che le informazioni siano spiegate man mano e con discorsi coincisi e dritti al punto.

L’edizione a cura dell’Ippocampo si presenta con delle affascinanti copertine ritraenti il principe Hirohito, assieme a un’elegante palette di colori in cui prevalgono oro, bianco e blu. Per gli appassionati di manga storici, in particolare di narrazioni legate alla seconda guerra mondiale, l’Imperatore del Giappone è sicuramente una serie da tenere d’occhio, il cui primo volume offre già una buona idea su cosa possiate aspettarvi, sia in termini di fedeltà storica che di ritmo di lettura. Nonostante la figura di Hirohito rimanga il fulcro del fumetto, l’analisi delle persone attorno a lui permette di avere una visione più ampia della società Giapponese in generale, ottimo quindi per chi cerca una storia dettagliata su diversi aspetti.

Un’epoca di cambiamenti

L'Imperatore del Giappone – Recensione dei primi due volumiDai primi due volumi di questa serie si può già intuire il grande livello di studio che è stato necessario per poter approfondire gli aspetti, anche privati, della vita dell’Imperatore. Con vari intrighi sia nell’ambito politico che familiare, il manga sembra riuscire perfettamente nel compito di documentare complessi momenti storici senza rinunciare però a una narrazione più leggera, raccontando il tutto attraverso personaggi molto intriganti, anziché usare un’approccio documentaristico che di solito si serve di lunghi e tortuosi dialoghi che tengono alla lontana molti lettori. Consigliamo quindi di dare una chance anche a chi non è abituato a manga di questo genere, in quanto la complessità degli avvenimenti è trattata in maniera naturale e coinvolgente, rendendo Imperatore del Giappone una lettura alla portata di tutti.

Per riscoprire il periodo Showa

Creatura notturna appassionata di animazione, fumetti e videogiochi, tende a evitare le persone ma otterrete la sua totale attenzione se vi sente parlare di Ero Guro. Acculturata di film grotteschi e documentari storici, è veramente esperta in cinema trash. Abilità speciale: saper raccontare la storia di Walt Disney a comando.

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