Mio marito dorme nel freezer – Recensione

La nostra recensione di Mio marito dorme nel freezer, manga thriller di Misaki Yazuki e Hyaku Takara, volume unico edito da J-POP Manga

Mio marito dorme nel freezer – Recensione

Non si può mai essere certi di conoscere totalmente la propria dolce metà e, da alcune relazioni, possono nascere drammatici episodi di violenza che portano, nel peggiore dei casi, a tragiche conclusioni. La storia raccontata nel manga Mio Marito dorme nel freezer ci porta all’interno della vita di coppia di Nana e Ryo, il cui rapporto prenderà improvvisamente una piega violenta quando il ragazzo inizierà sistematici abusi su di lei.

Mio marito dorme nel freezer è la prima opera di Misaki Yazuki (alla sceneggiatura) e di Hyaku Takara (ai disegni). Edito in Italia da J-POP Manga, il manga ci coinvolgerà in un’intrigante thriller, racchiuso in un volume unico da leggere tutto d’un fiato.

Mio marito dorme nel freezer – Recensione

  • Titolo originale: 私の夫は冷凍庫に眠っている (Watashi no otto wa reitouko ni nemutte iru)
  • Titolo italiano: Mio marito dorme nel freezer
  • Uscita giapponese: 2020
  • Uscita italiana: 29 settembre 2023
  • Numero di volumi: 1 (completo)
  • Casa editrice: J-POP Manga
  • Genere: Thriller, Drammatico
  • Disegni: Hyaku Takara
  • Storia: Misaki Yazuki
  • Formato: 15×21
  • Numero di pagine: 384

Abbiamo recensito Mio marito dorme nel freezer tramite volume stampa fornitoci gratuitamente da J-POP Manga.

“…In una sera di festa, ho ucciso mio marito”

La storia ci racconta le vicende di Nana, la quale subisce continue violenze dal marito Ryo da anni. In una sera d’estate, Nana decide di vendicarsi uccidendolo, e ne nasconde poi il corpo nel congelatore situato nel loro giardino. Anziché godersi la libertà che sperava di aver ottenuto, Nana vedrà il proprio marito ripresentarsi a casa il giorno dopo, come se nulla fosse accaduto. Il corpo di Ryo, tuttavia, è ancora presente nello stesso congelatore in cui era stato messo, cosa che getta Nana ancora più in confusione. La ragazza deciderà dunque di escogitare un secondo piano, per eliminare definitivamente il marito.

Mentre la sua routine quotidiana con Ryo riprende quasi normalmente, Nana si accorge presto di come il comportamento del ragazzo sia cambiato: Ryo è improvvisamente gentile, calmo e collaborativo, come se stesse diventando il marito che lei aveva sempre desiderato. A quel punto, altri interrogativi sorgono nella mente di Nana: uccidere nuovamente Ryo, per paura che torni ad essere violento come prima? Oppure aspettare e vedere come si comporta questa versione di Ryo, all’apparenza ideale? Ma soprattutto, quello che sta succedendo è davvero la realtà o è frutto della mente di Nana?

Nonostante la storia si svolga quasi esclusivamente dentro casa, entreranno in scena anche altri personaggi, i quali potrebbero dubitare di Nana o decidere di aiutarla. Ad ogni capitolo si aggiunge un elemento in più che complica l’intera vicenda, ma mai in maniera tale da rendere il tutto troppo confusionario. Il manga riesce a tenere attento il lettore grazie a un piacevole ritmo di narrazione, alternando lo svolgersi degli angoscianti eventi attuali con dei flashback che ci permettono di scoprire com’era il rapporto di Nana e Ryo in precedenza, nonché di come sia andato progressivamente a peggiorare.

La storia risulta coinvolgente al punto giusto nella sua semplicità, e i cui unici punti deboli si trovano nella risoluzione di alcuni dei misteri, che potrebbero risultare talvolta prevedibili nel caso siate appassionati di gialli o thriller. Alcuni di questi cliché, effettivamente, rendono meno originale la lettura, ma non ne rovinano la qualità generale, riuscendo comunque a costruire momenti d’impatto emotivo degni di nota. Sebbene non sia la prima volta che un manga affronti tematiche legate alla violenza domestica, l’opera in questione fa comunque un discreto lavoro nel rappresentare questo tipo di relazioni tossiche con il giusto realismo. Tuttavia, dal momento che il manga si concentra più sul lato “investigativo” della vicenda, finisce per non trattare appieno elementi più profondi e intimi, che sono tendenzialmente il focus principale di una storia di abusi. L’approfondimento dei personaggi viene quindi lasciato, per certi versi, su un livello più superficiale, scelta probabilmente dettata anche dalla scarsa lunghezza del fumetto, che costringe il tutto a concludersi in un volume unico.

“Ora sono libera.”

Trattandosi di un thriller che da’ importanza al lato più emotivo della vicenda, non ci sono scene gore o graficamente esplicite, preferendo invece concentrarsi sul trasmettere il senso di confusione e di angoscia provato dalla protagonista, creando così un’ottima atmosfera tesa e cupa.

Ci si può facilmente immedesimare in Nana, in quanto i contesti di violenza domestica, al giorno d’oggi, non sono così tanto lontani da noi, che sia per conoscenze indirette o notizie al riguardo. La condizione emotiva della protagonista è trasposta in maniera chiara e comprensibile, nonostante si trovi all’interno di una situazione decisamente complicata: se da una parte abbiamo momenti di risolutezza e di determinazione nel suo voler uccidere Ryo, vi sono momenti cui il suo desiderio di vendetta viene chiaramente frenato dalla paura, causata dalla presenza del marito che le ha portato continue sofferenze per diversi anni.

Man mano che, tramite i flashback, ricostruiremo il passato tra i due, è ben visibile come Ryo sia riuscito a manipolare Nana, alternando esplosioni di rabbia a momenti di estrema gentilezza, e gettando così la ragazza in un senso di smarrimento totale, nel quale le azioni del marito risultano sempre più incomprensibili.

Dal punto di vista del disegno, di cui si è occupato Hyaku Takara, abbiamo uno stile abbastanza semplice e pulito, il quale però non trasmette appieno la crudezza di scene particolarmente importanti. A risentirne è anche l’espressività dei personaggi, che si mostrano un po’ troppo rigidi nei momenti di forte rabbia o terrore. Sebbene questo stile pulito e preciso possa stonare col tono cupo della storia, rimane pur sempre gradevole nella sua effettiva buona qualità, ma non offre particolari guizzi creativi che lo facciano risaltare.

L’edizione di J-POP ci mostra all’esterno una sovraccoperta rimovibile con illustrazione, ed all’interno un’ottima rilegatura che permette la totale apertura del volume; la stampa non presenta alcun problema, mentre la carta, più leggera del solito, può far intravedere appena qualche trasparenza, ma fortunatamente non troppo evidente.

Dopo il matrimonio, Nana sopporta la violenza del marito Ryo per anni, finché una notte decide di ucciderlo. Nascosto il cadavere nel congelatore, può infine godere della propria libertà… o almeno così crede. La mattina seguente, come se nulla fosse successo, suo marito si ripresenta a casa. Ma com’è possibile, se il suo corpo è ancora nel congelatore?

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A chi consigliamo Mio marito dorme nel freezer?

Come già accennato, se siete amanti di gialli/thriller, potreste in realtà arrivare alla “soluzione” del tutto dopo qualche capitolo, complice anche un paio di cliché tipici di queste storie; c’è da dire però, che la lettura nel suo complesso risulta comunque intrigante e piacevole, almeno abbastanza da darle un’occhiata, in particolar modo se l’incipit riesce già a catturare la vostra curiosità. Al contrario, chi tende a leggere meno storie di questo tipo, potrebbe trovare molto più interessante la lettura, che scorre piacevolmente in poco più di un’ora.

  • Un ottimo mood angosciante e misterioso
  • Storia intrigante e scorrevole

  • Risoluzione di qualche colpo di scena un po’ banale
  • Stile di disegno un po’ troppo generico
Mio marito dorme nel freezer
3.5

Un ottimo esordio

Non è sempre facile cimentarsi nella scrittura di un thriller, ancor meno se si tratta della primissima opera, eppure, la storia creata da Misaki Yazuki, risulta semplice ma affascinante. Nonostante un plot twist un po’ dubbio e un paio di cliché tipici del genere, il volume intero riesce a conquistare grazie a un intreccio solido e ben costruito, a cui vengono sempre aggiunti nuovi elementi che rimescolando le carte in tavola, intrigando il lettore e facendolo sentire spaesato proprio come la protagonista. Mio marito dorme nel freezer è un ottimo giallo, che si presta benissimo come una lettura veloce e piacevole, intrisa di un’atmosfera angosciante che culmina in un soddisfacente finale.

Creatura notturna appassionata di animazione, fumetti e videogiochi, tende a evitare le persone ma otterrete la sua totale attenzione se vi sente parlare di Ero Guro. Acculturata di film grotteschi e documentari storici, è veramente esperta in cinema trash. Abilità speciale: saper raccontare la storia di Walt Disney a comando.

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