The Witch and the Hundred Knight: Revival Edition – Recensione

The Witch and the Hundred Knight

the-witch-and-the-hundred-knight-revival-edition-recensione-boxartIn un mondo profondamente diverso dal nostro esiste un posto chiamato Medea. Lì, in una foresta incastonata fra due nazioni, dove nessun umano osa mettere piede, vi è una strega che vive solitaria nella Palude di Niblhenne. Conducendo strani esperimenti giorno e notte, ella è temuta da tutti come la Strega della Palude: nessuno l’ha mai vista in volto, tutti tengono le dovute distanze. Questo anche a causa del fatto che la strega non può lasciare la sua preziosa palude per via della persecuzione divina che ebbe luogo in un remoto passato nella foresta di Wudes, dove si trova la sua dimora. Oggigiorno tale luogo è custodito dalla pacifica Strega della Foresta; tuttavia, non molto tempo fa, gli animali hanno avvertito un oscuro pericolo provenire dalla palude, decidendo così di darsi alla fuga: era un segno del terribile fato che stava per compiersi…

Nell’attesa che l’instancabile team di Nippon Ichi Software riveli qualcosa in più sul già confermato secondo capitolo di questa saga, la perfida strega Metallia approda in tutto il suo splendore su PlayStation 4 con una versione riveduta e corretta di The Witch And The Hundred Knight, l’ennesimo remaster di un titolo della scorsa generazione che stavolta prenderà il nome di Revival Edition. Considerato un po’ come il primo titolo di Nippon Ichi realizzato in tre dimensioni, Majo to Hyakkihei ha esordito nel 2014 su PlayStation 3 come un gioco diverso dai soliti standard della compagnia, divertente e appassionante, ma non esattamente perfetto a causa di alcuni dei consueti difetti che caratterizzano le produzioni di questa e di altre compagnie giapponesi che ben conosciamo. Sarà riuscita la strega Metallia a correggere il tiro, in vista del suo maestoso ritorno sulla console di nuova generazione di casa Sony? Scopriamolo assieme in questa recensione.

  • Titolo: The Witch And The Hundred Knight: Revival Edition
  • Piattaforma: PlayStation 4
  • Genere: Action RPG
  • Giocatori: 1
  • Software house: NIS America
  • Sviluppatore: Nippon Ichi Software
  • Lingua: Inglese (testi), Inglese o Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 4 marzo 2016
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: spada di Metallia (gratuito)
  • Note: cover reversibile nell’edizione normale, box da collezione, hardcover artbook, colonna sonora su due dischi e statuetta di Metallia in quella limitata

Dopo aver affrontato un tutorial incredibilmente lungo ed estenuante (che, per motivi che non starò qui a spiegarvi, ho dovuto ripetere due volte) il nostro timido alter-ego dal faccino scuro farà la conoscenza con l’esuberante protagonista assoluta di questo titolo: la maestosamente splendida Lady Metallia, potentissima strega che intende trasformare il mondo intero nella sua personalissima e sconfinata palude. Il compito assegnatoci dalla perfida padrona sarà quello di imparare il più in fretta possibile a padroneggiare le nostre abilità combattive per portare a compimento l’atroce vendetta: il contratto stipulato con il famiglio prevede infatti lo scioglimento non appena Malia, la strega che custodisce la foresta, perderà la vita. Ma secondo voi, la divina Lia―  ehm, Metallia, lascerà libero il suo giocattolo preferito prima di averlo sfruttato a dovere? Assolutamente no, altrimenti vedremmo i titoli di coda davvero molto tempo prima del previsto… a dire il vero questo accade, di tanto in tanto, ma non significherà di certo la fine del gioco. Bando alle ciance, passiamo a parlare di gameplay vero e proprio.

Master of Puppets

Il titolo in questione si svolgerà principalmente in mappe tridimensionali che dovremo esplorare con una visuale isometrica che potremo controllare quasi a piacimento, all’interno delle quali ci muoveremo con il nostro Hundred Knight alla ricerca di Pilastri da far sbocciare per estendere il dominio della nostra padrona. Questi veri e propri checkpoint serviranno a lei (in termini di trama) per recuperare la possibilità di muoversi fuori dalla propria dimora, ma anche a noi, come punto di respawn ogni qual volta moriremo o torneremo alla base operativa, per incrementare le nostre statistiche o per recuperare le forze. Tra un pilastro e l’altro dovremo girare in lungo e in largo per svelare tutto ciò che si cela all’interno della mappa (che andrà completandosi passo dopo passo) sconfiggendo tutte le creature che ci si pareranno davanti, ansiose di farci fuori. Ed è proprio il combattimento, in qualche modo, il fulcro di questo titolo: se non avete avuto modo di giocarlo sulla console di precedente generazione, cercherò di spiegarvi brevemente come funziona. Il nostro (o i nostri, come noteremo avanzando nel gioco) famiglio potrà essere equipaggiato con una sequenza di armi diverse (spade, martelli, lance e così via) che andranno a formare le temibili combo che dovremo scatenare in tempo reale contro i nostri nemici, in puro stile action RPG: tali azioni, assieme alla corsa e al salto in avanti, consumeranno la nostra stamina, che potremo recuperare in pochi istanti rimanendo fermi o smettendo di attaccare. Tra gli altri comandi a nostra disposizione troviamo la classica difesa, gli attacchi speciali che consumeranno AP, le schivate “Mystical Dodge” (un bullet time davvero molto simile al Sabbath Temporale di Bayonetta) e la modalità Chaos Revelation, una sorta di enrage che ci garantirà una potenza estremamente elevata a discapito della nostra permanenza sul campo. Già, perché saranno le GigaCal a dettare legge sul terreno di battaglia: più che degli HP, della stamina e degli AP, dovremo tener conto del valore numerico che andrà via via abbassandosi durante la permanenza all’interno della mappa, all’azzeramento del quale il nostro famiglio perderà contatto con Metallia divenendo estremamente vulnerabile e davvero poco pericoloso per i nemici, fino a consumare del tutto la propria energia vitale. Per evitare che ciò accada dovremo tornare alla base utilizzando i pilastri già sbocciati, oppure sfruttare uno dei tanti oggetti consumabili a nostra disposizione. Tra le meccaniche di gioco segnalo anche la presenza dei cosiddetti Tochka: si tratta di strane creature di supporto che potremo collezionare e invocare in battaglia, ognuna con abilità differenti e che ci consentiranno, ad esempio, di sbloccare nuovi percorsi per avanzare nella storia, oppure ci aiuteranno a sconfiggere i nemici nelle situazioni più concitate; ciò contribuisce in parte ad arricchire l’esperienza di gioco, rendendo le battaglie più variegate e diverse da quelle di molti altri giochi dello stesso genere.

Welcome Home

Oltre a combattere e a seguire i divertenti e bizzarri dialoghi messi a disposizione dello stravagante cast, nel corso dell’avventura ci ritroveremo spesso a visitare la dimora della nostra strega, ma anche una serie di villaggi abitati da esseri umani che saremo chiamati a conquistare in suo nome. Tramite la meccanica nota come Witch Domination dovremo entrare in ciascuna delle abitazioni per reclamarne il tesoro e renderne gli abitanti schiavi della strega; tuttavia, non sempre la nostra invasione andrà a buon fine e potremmo ritrovarci sbattuti fuori a calci nel sedere e senza una notevole quantità di punti vitali. A volte conquistare i villaggi si rivelerà necessario nel corso della trama, perché ci consentirà di ottenere oggetti utili alla prosecuzione nel gioco come, per esempio, chiavi per aprire determinati portali. Per comunicare pacificamente con gli abitanti, con la nostra padrona e con altri personaggi, inoltre, il nostro piccolo cavaliere privo di parola potrà esprimere alcuni concetti basilari, come affermazione, negazione, dubbio o noncuranza. Tuttavia, le porzioni del gioco in cui saremo costretti a visitare i villaggi si riveleranno presto le parti più noiose in assoluto: non vedrete l’ora di togliervele quanto prima dalle scatole per tornare a maciullare mostri sul campo di battaglia.

Wherever I May Roam

Una volta portato a termine il primo atto delle vicende del cavaliere che vale per cento, verremo invitati a visitare una misteriosa location, nota come Tower of Illusion. Si tratta della principale novità di questa Revival Edition, caratterizzata dalla possibilità ― udite udite ― di poter utilizzare in campo la nostra splendida regina incontrastata delle paludi… o meglio, un suo surrogato. In quest’avventura extra, apparentemente slegata dalla trama principale, il nostro Hyakkihei verrà teletrasportato in una dimensione alternativa chiamata Magolia dove la strega si fa chiamare Lia e non possiede alcuna memoria del nostro alter-ego privo di parola. Una volta sotto il suo contratto, saremo chiamati a scalare la torre dell’illusione e per farlo dovremo sacrificare una delle armi a nostra disposizione: a seconda della nostra scelta, il livello della torre varierà assieme a quello dei nemici presenti al suo interno e, di conseguenza, a quello degli oggetti con i quali verremo ricompensati. Avanzeremo di piano in piano sconfiggendo i consueti nemici e incrementeremo la nostra potenza attivando dei mini-pilastri del tutto simili a quelli del gioco principale, fino a raggiungere il piano col fatidico boss, dopo il quale dovremo attendere di proseguire nella trama principale per avanzare oltre.

Quando l’apposito indicatore di Concentrated Mana sarà pieno, tramite la pressione del trackpad sul nostro DualShock 4, potremo chiamare in campo Lia, che prenderà il posto del famiglio e scatenerà la sua devastante potenza attraverso attacchi normali, caricati e maestosi incantesimi. Unico rammarico, il poter usare Metallia (anzi, Lia) solo in determinati frangenti ed esclusivamente in questa modalità. Per come la vedo io, il team di sviluppo avrebbe potuto trovare una scusa plausibile anche a livello di trama per consentire l’evocazione anche nel resto del gioco. Tra le altre novità offerte da questa modalità troviamo inoltre l’Alchimia che, tramite l’apposita struttura nei pressi della torre, ci consentirà di aumentare le statistiche delle nostre armi sacrificando appositi oggetti consumabili.

The Memory Remains

Come sempre, quando ci ritroviamo a parlare di versioni rimasterizzate, c’è da porre particolare attenzione al comparto grafico. The Witch and the Hundred Knight è un gioco uscito sulla console precedente di casa Sony, nemmeno troppo tempo fa. Lo scopo di questa riedizione è quello di rilanciare l’IP in vista di un sequel di cui ancora sappiamo poco e nulla, per far conoscere Metallia e il suo schiavo artificiale anche a chi non ha avuto modo di giocare al titolo originale su PlayStation 3. Il discreto motore grafico del titolo NIS viene ulteriormente impreziosito da un rendering in 1080p e 60 fotogrammi al secondo, con effetti di illuminazione migliorati, texture in alta definizione e modelli poligonali maggiormente rifiniti, che faranno certamente sembrare il titolo non più vecchio di un annetto. Gli sprite utilizzati nei dialoghi svolgono ancora ottimamente il proprio mestiere, sebbene in questo caso il ritocco sia tutto sommato minimo rispetto alla release originale. Il comparto audio, formato da una colonna sonora particolare e affascinante, è impreziosito dalla possibilità di scegliere il doppiaggio americano o quello originale giapponese, entrambi di ottima fattura; tra le chicche di questa versione, la possibilità (obbligata) di ascoltare la stridula voce del nostro piccolo cavaliere attraverso lo speaker del controller PS4, opzione disattivabile impostando su zero il volume delle voci nel menu delle impostazioni, se dovesse darvi fastidio come è successo a me col resto della redazione.

A chi consigliamo The Witch and the Hundred Knight: Revival Edition?

In tutta sincerità, chi ha già avuto modo di portare a termine l’avventura di Hyakkihei su PlayStation 3 non avrebbe alcun motivo apparente per rigiocarla da capo su console di nuova generazione, dato che l’unica novità sostanziale è costituita dalla presenza della Tower of Illusion che, tuttavia, non può essere affrontata senza l’avanzamento nella modalità principale. Tutti gli altri farebbero meglio a valutarne l’acquisto, poiché si tratta di un gioco di ruolo d’azione come difficilmente se ne vedono in giro e, tutto sommato, uno dei migliori prodotti di Nippon Ichi.

  • Venduto a prezzo budget
  • Ottimo per chi non lo ha mai giocato
  • Metallia e il suo controverso senso dell’umorismo

  • Caricamenti troppo lenti
  • Soliti problemi di inquadratura
  • Una sola grossa novità rispetto all’originale
  • Metallia è utilizzabile solo nella Tower of Illusion
  • A lungo andare risulta lento e ripetitivo
The Witch and the Hundred Knight
3.9

La strega della palude prepara terreno fertile per il suo ritorno su PS4

Alla prima prova su PlayStation 3, The Witch and the Hundred Knight mi aveva subito conquistato, seppur con i suoi innegabili difetti: oltre al necessario grinding (che a me, tutto sommato, non dispiace) avremo qualche problema di inquadratura, specie nelle sezioni in cui ci aggireremo nella vegetazione, imprecando per la scarsa visibilità offerta dalle fronde. Purtroppo questa Revival Edition è indirizzata principalmente a chi della strega Metallia non aveva mai sentito parlare, perché l’unica novità sostanziale risiede nella modalità Tower of Illusion, che permette di affrontare una nuova sfida e di calarci, seppur per brevi istanti, nei panni della strega. Per quanto mi riguarda, da fan del gioco originale, avrei preferito uno sforzo maggiore da parte del team di developer, magari nel rendere Lia giocabile anche nel corso della modalità principale con un qualche espediente che potesse giustificarne la scelta a livello di trama.

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.