Terrace House: il cast fa festa e scatena la rabbia della madre di Hana Kimura

Hana Kimura

Nonostante sia passato più di un mese dal 23 maggio, il tragico giorno che vide la morte della giovane wrestler ed entertainer Hana Kimura, la terribile vicenda continua a rimanere più viva che mai per via di alcuni aneddoti che emergono con il passare del tempo.

Hana si è tolta la vita dopo aver rilasciato svariati messaggi in cui affermava di essere vittima di cyberbullismo, un atto che l’ha portata allo sfinimento giorno dopo giorno dal momento in cui tutto è iniziato, ovvero dalla spiacevole vicenda accaduta durante il corso del reality show ormai cancellato Terrace House.

Quello che sappiamo, e che molti hanno visto, è che il tutto è nato quando Kai Kobayashi, uno dei concorrenti, ha rovinato un costume davvero molto importante per Hana, usato in uno dei momenti più memorabili della sua purtroppo breve carriera da wrestler. Da lì è nato un litigio tra i due, che ha fatto nascere in alcuni fan dello show un odio nei confronti della lottatrice. Quello che però non era stato detto è che, a quanto pare, è stata solo una messa in scena…

Kyoko Kimura, madre della ragazza, ha infatti iniziato a togliersi qualche sassolino dalla scarpa rivelando che tutto l’incidente visto nel programma è stata una montatura voluta dai produttori. Hana le avrebbe infatti rivelato che la produzione voleva si comportasse quasi come se fosse sul ring, con qualche comportamento plateale e, addirittura, avrebbe potuto spingersi talmente oltre da poterlo anche schiaffeggiare.

La testata giornalistica Shuukan Bunshun ha pubblicato un pezzo di chat tra Hana e una delle co-star, dove si può leggere:

“Le mie cose di lavoro sono state rovinate, e lo staff mi ha chiesto di arrabbiarmi davanti alla telecamera.”
”Lo Staff ha alimentato il tutto prima delle riprese.”
“Mi hanno praticamente detto di colpirlo in pieno volto, ma non posso farlo.”
“Non è vero niente e mi sento davvero male per tutto questo. Scusa.”

È anche lo stesso Kai, responsabile dell’incidente, a confermare che Hana ha voluto parlare con lui in diverse occasioni riguardo il problema di queste messe in scena volute dalla produzione. Venuti a conoscenza di tutto questo, Fuji TV, l’emittente dietro la messa in onda di Terrace House in Giappone, non ha voluto rilasciare commenti specifici, ma ha affermato che investigherà sulla vicenda.

Quando la rivista che riportava queste verità è stata messa in vendita, il cast di personaggi che ha co-vissuto con Hana durante il reality show ha deciso di tenere un party in quel di Tokyo. Vederli così divertiti e spensierati tra foto e storie di Instagram ha però lasciato davvero amareggiata la madre della giovane defunta, Kyoko, che ha condiviso una delle foto dell’allegra serata allegando un messaggio personale:

In questo momento, proprio quando Shuukan Bunshun è stato messo in vendita? Il quarantanovesimo giorno per il memoriale di Hana non è ancora arrivato, che già le persone stanno facendo festa? Credo che sia perché non è affatto un loro problema. Voglio dire, non ho intenzione di criticarli individualmente, ma tutto questo è semplicemente triste. Una delusione.

Secondo la tradizione giapponese, la famiglia di un deceduto resta in fase di lutto per 49 giorni, periodo in cui l’urna che contiene i resti del defunto viene preservata in casa in attesa della cerimonia di sepoltura, che avverrà appunto il quarantanovesimo giorno.

Dal momento del suicidio di Hana, Kyoko Kimura sta facendo di tutto per aiutare a ripristinare l’onore della figlia. Vuole che il mondo intero sappia che il tutto è stato manipolato dallo staff, che ha voluto interpretasse il ruolo del villain, del cattivo di turno tipico nel mondo del pro-wrestling di cui faceva parte, e che la sua morte non deve esser vista solo come risultato di cyberbullismo.

Fonte: Shuukan Bunshun via SoraNews24

Prestigiatore, ballerino di break dance, produttore cinematografico, traduttore ufficiale di frasi imbarazzanti per prodotti R18, fondatore di Akiba Gamers: un curriculum da fare invidia a Johnny Sins, ma che non regge il confronto con la sua smodata passione per i giochi d’importazione e per i tegolini.

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