Nintendo: il vecchio stabile di Kyoto sarà convertito in un museo dedicato alla compagnia

Nintendo: il vecchio stabile di Kyoto sarà convertito in un museo dedicato alla compagnia

Sono sicuro che, almeno una volta nella vostra vita, vi siete imbattuti sulla interessante curiosità sulle origini di Nintendo: la celebre compagnia videoludica, infatti, è nata nel 1889 specializzandosi nel settore di carte da gioco, e diventando solo in seguito quel colosso che conosciamo oggi.

La crescita della compagnia ha richiesto nel 1969 la costruzione di uno stabile, situato nella città di Uji, Kyoto, che ha continuato a occuparsi della produzione di carte hanafuda, dedicando una parte anche alla riparazione delle console. Ma è nel 1988 che si è deciso di costruire un secondo stabile, situato comunque nelle vicinanze dell’originale, dandogli il nome di Uji Plant e rinominando il vecchio Uji Ogura Factory.

Nel 2016 però, l’attività di produzione carte e riparazione console è passata totalmente all’Uji Plant, lasciando l’Uji Ogura Factory praticamente inutilizzato.

Ma cosa ne sarà di quello stabile? Dopo qualche anno di pianificazioni, è stato deciso che l’Uji Ogura Factory verrà convertito in un museo dedicato alla lunga storia di Nintendo. L’annuncio è abbastanza recente, quindi i dettagli sono ancora pochi, ma lo scopo del museo sarà di “esporre i prodotti rilasciati in passato, in modo che le nostre idee per la produzione possano essere ampiamente comprese”.

Chiamato provvisoriamente The Nintendo Museum, questo dovrebbe vedere il suo completamento entro la fine dell’anno fiscale 2023, vale a dire entro l’1 aprile 2024. Si tratta di un lasso di tempo davvero lontano, ma con il COVID-19 ancora in agguato è comprensibile che vogliano prendersi tutto il tempo necessario.

Che ne pensate? Vi piacerebbe visitare questo museo? Fatecelo sapere nei commenti!

Fonte: Nintendo via SoraNews24

Prestigiatore, ballerino di break dance, produttore cinematografico, traduttore ufficiale di frasi imbarazzanti per prodotti R18, fondatore di Akiba Gamers: un curriculum da fare invidia a Johnny Sins, ma che non regge il confronto con la sua smodata passione per i giochi d’importazione e per i tegolini.

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