RADIANT – Recensione del manga

Analizziamo le singolarità e i punti di forza di Radiant, l’originale manga europeo che ha stupito persino i giapponesi

RADIANT - Recensione del manga

Radiant è un’opera favolosa, ma decisamente inusuale, a partire proprio dalle sue origini. L’ideatore, Tony Valente, è difatti francese, e nonostante abbia cercato in quest’opera di uniformarsi ai canoni giapponesi sono ben visibili riferimenti a stili più europei di intendere i fumetti e i cartoni animati. L’autore stesso dichiara di essersi ispirato a famose serie francesi come Dofus e i tesori di Kerubim e Wakfu, dotate di un certo fascino. Il risultato è un intrigante commistione dei due generi che, almeno a livello visivo, risulta piacevole e scenografico. Il manga, edito da Ankama a partire dal 2013, ha spopolato anche in oriente (tanto da ricevere il premio come miglior manga internazionale Daruma al Japan Expo 2016) e successivamente è strato trasformato anche in un anime (disponibile su Crunchyroll da ottobre 2018 al marzo 2020).

In Italia c’è stato addirittura un passaggio di consegne, con i diritti di pubblicazione (dal 2017 di Mangasenpai) acquistati da J-POP Manga a partire dal decimo volume (a fine 2019), in corrispondenza del quale è stata rilasciata una versione variant e sono state regalate le copertine sostitutive dei precedenti numeri. Merito soprattutto di una storia scorrevole, divertente e appassionante, che ad ora resta uno dei migliori aspetti di quest’opera.

Radiant, il manga di Tony Valente

In un luogo chiamato Pompo Hills, Seth vive in compagnia di una strega di nome Alma, che dopo averlo trovato ha deciso di crescerlo e proteggerlo, insegnandogli l’arte della stregoneria. In questo strano mondo esistono infatti creature malvagie, note come Nemesis, che ogni tanto precipitano sulla terra seminando il terrore grazie ai loro poteri, e solo gli stregoni, ovvero esseri umani che sono sopravvissuti al tocco di un Nemesis, possono fronteggiarli: ricevendo una maledizione (a Seth ad esempio sono spuntate due corna sulla testa) ottengono anche il dono di poter usare la stregoneria, o meglio, di poter governare per mezzo di particolari guanti una sorta di energia magica che avvolge il mondo, chiamata Fantàsia. Quando un Nemesis cade a Pompo Hills il ragazzo si precipita subito ad aiutare gli abitanti e si scontra così con la dura realtà: la forza di un Nemesis è impressionante, ma grazie alla sua innata abilità (può controllare la Fantàsia senza l’utilizzo di nessun oggetto, un fatto considerato raro ma anche pericoloso) riesce a sopravvivere, salvando gli abitanti, che da quel momento iniziano a vederlo con occhi diversi. Gli stregoni sono infatti temuti e odiati, e sarà proprio per riabilitare il nome della sua stirpe e sopprimere ogni forma di discriminazione che Seth partirà alla ricerca del Radiant, il mitico luogo dal quale hanno origine tutti i Nemesis. Distruggerlo equivale a liberare il mondo dalla loro minaccia. Tuttavia, la sua ricerca verrà ostacolata dall’Inquisizione, la forza militare e politica che governa il mondo e che si oppone all’uso improprio della stregoneria. Nella battaglia però non sarà solo: preziosi alleati, come Doc, Melie e Ochoco, lo aiuteranno a superare le avversità sul cammino verso il Radiant.

Radiant, il manga di Tony Valente

Come indica l’autore stesso il tema dominante di Radiant è l’accettazione del diverso e la lotta alle discriminazioni. Questo è certamente il contorno di tutta la saga di Ruble Town, dove l’inquisizione locale alimenta paura e malcontento, allo scopo di rendere condivise misure altrimenti inaccettabili. Ma non è l’unico argomento che spicca nell’opera: nella saga di Caislean Merlin l’insensata distruzione della natura ad opera degli umani è un punto nevralgico, così come il dolore che portano le guerre per il controllo di un territorio “che non ci appartiene”, citando sempre l’autore. È grazie anche alla profondità delle tematiche se i personaggi assumono un grande spessore: il loro background viene modellato con cura attorno alla storia, anche per mezzo di fatti apparentemente stupidi, il che ci permette di ammirare l’evoluzione delle loro coscienze, buone o malvagie che siano. La ricerca della forza non è semplice, come in ONE PIECE o Naruto, ma è spesso frenata dal crollo di certezze o dal terrore di ferire i propri cari.

Proprio per questo disordine ideologico, dove anche il nemico agisce seguendo convinzioni a tratti persino condivisibili, il male non è mai completamente delineato: gli inquisitori, i criminali e persino i Nemesis non possono essere bollati a priori come malvagi, perché un cambio di prospettiva è sempre dietro l’angolo. Hameline, ad esempio, agisce per vendetta pur sapendo di sbagliare, e lo stesso protagonista si trova ad ammettere che anche lui avrebbe forse agito allo stesso modo; Dragunov, un inquisitore che considera gli stregoni come una minaccia, riesce comunque a discernere tra giusto e sbagliato. Insomma, non vi è in questo mondo un’anima completamente incontaminata, tutti possono sbagliare, protagonisti compresi, e questo li rende tutti più umani. Personalmente questo è uno degli aspetti che più mi ha attratto: Melie, con i problemi dovuti alla sua maledizione quasi ridicola (doppia personalità) mostra una profondità emotività tipica di molti ragazzi e ragazze che non si sentono accettati, e la stessa discussione dopo il sempre classico “mi allontano per non ferirti” del protagonista viene trattata in un modo veramente realistico, diverso dal solito.

Radiant, il manga di Tony Valente

Forse gli scontri non raggiungono elevati standard, per intenderci ai livelli di BLEACH, ma non è certo su di essi che si basa la serie. Mi è parso di vedere in tal senso un’analogia con ONE PIECE: la battaglia come pretesto per argomentare le proprie azioni e sviluppare la storia, con scontri che migliorano ogni volta in tatticismi e dinamicità.
Il primo serio combattimento a Ruble Town tra Seth e Konrad de Marbourg (capitano dell’inquisizione), oltre ad avere profondi simbolismi, risulta già essere buono sia dal punto di vista grafico che dell’azione. Ma ecco subito dopo un nuovo conflitto con la pifferaia Hameline (un riferimento famoso e ottimamente inserito) che finisce per coinvolgere diverse forze sul campo di battaglia, creando una sfida ancor più epica e complessa, dove la morte di un nemico ci viene crudamente gettata sul piatto, mostrando che Radiant sarà un manga dove i personaggi possono venir eliminati senza problemi, anticipando la grande battaglia dei volumi 8, 9 e 10, con tutte le conseguenze annesse.

Per finire, una piccola osservazione sugli aspetti grafici e più tecnici legati anche al manga: le ambientazioni sono fenomenali e particolareggiate, e nascondono persino dei segreti (ad esempio non viene mostrata mai la base delle isole, ma si vede solo il fondale che svanisce fra le nuvole), mentre i personaggi hanno una rappresentazione scorrevole, con un’ottima suddivisione di chiari-scuri e linee ben definite. A tal proposito ho adorato l’idea dell’autore di inserire all’inizio di ogni volume sia una frase cardine pronunciata da un personaggio nel corso dell’opera, sia quella di inserire le prime tre pagine a colori, mostrando ai lettori aspetti che solitamente sono lasciati all’immaginazione o alla copertina: per esempio, in BLEACH continuavo a immaginare i capelli di Ichigo di un altro colore, mentre con questo escamotage ogni tinta viene fissata indelebilmente. Il tratto dei disegni è sempre preciso, diventando decisamente più elaborato e meno essenziale già dopo il primo volume… non per nulla Radiant ha ricevuto il premio come migliore fumetto “in stile manga” dell’anno 2014, conferitogli dalla rivista AnimeLand.

Radiant, il manga di Tony Valente

Concludendo la trovo un’ottima storia, con una trama delicata (che rimaneggia anche alcuni miti) e una coscienziosa distribuzione dei poteri (la differenza tra i miracoli degli inquisitori e la magia degli stregoni è un’idea semplice, ma geniale), che mi ha riempito di emozioni. Ho riso da solo per alcune scene (quando Seth tira una scatola contro il suo avversario, anziché usare la magia della pergamena contenuta al suo interno) e ho quasi pianto, e dico quasi per mantenere una parvenza di virilità, in altre situazioni che non vi voglio spoilerare, apprezzando tutta la spensieratezza e schiettezza di questa opera.

Sperando che si tratti un manga di buona lunghezza (20 o 30 volumi secondo Valente), non posso che consigliarvene la lettura, per decidere con i vostri occhi se questa deve rimanere una delle tante opere di bell’aspetto o una X sui manga da seguire assolutamente.

La Fantàsia è una roba grossa

Radiant, volume 1Radiant è un titolo sottovalutato, perché a prima vista può sembrare una sorta di FAIRY TAIL mancato… insomma, una di quelle storie che prosegui con il classico “va beh, ho iniziato, finiamolo!”, ma ecco che ogni aspettativa viene presto stravolta: personaggi di spessore, con ottimo design visivo, scontri che continuano a migliorare sotto ogni aspetto, misteri, paesaggi fiabeschi e un nuovo modo di intendere la magia. Dopo una partenza tranquilla esplode proprio in tutta la sua radiosità, nei colori, nei disegni, nei personaggi e nella trama, creando una di quelle forti dipendenze che ti fanno subito desiderare di avventarti su un nuovo episodio o volume. Una dolce alternanza di gioie e sofferenze, di soprusi e piccole vittorie, con messaggi e gesti che giungeranno dritti al vostro cuore. Una vera sorpresa, che mi sento di consigliarvi in toto.

È possibile acquistare i volumi di Radiant su Amazon a prezzo scontato.

Una storia che vi farà sognare e riflettere

Scrittore per passione, dopo aver scoperto la pozione che preserva i capelli e l’anima, la usa su di sé per terminare il dottorato in ingegneria ambientale. Utilizzando la magia infusa nelle parole tenta da anni di convertire gli eretici alla cultura giapponese. Adora il metal, i videogiochi, manga e fumetti, l leggende celtiche, e tutto ciò che si può fare mangiando cioccolata all’ombra di una montagna.

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