FROM THE RED FOG – Recensione del primo volume

Abbiamo recensito per voi il primo volume di From the red fog, uno shonen dai tratti dark e horror scritto e illustrato da Mosae Nohara.

From the Red Fog – Recensione del primo volume

Lo scorso gennaio la nota casa editrice Star Comics ha regalato agli amanti del genere horror la possibilità di leggere un nuovo racconto all’interno del quale mistero, morte e distruzione sono le parole chiave. Mi riferisco ovviamente al nuovo shonen dall’accattivante titolo From the Red Fog scritto e illustrato da Mosae Nohara, già disegnatore di Bem, fumetto ispirato all’omonima serie TV, conosciuto in Italia come Bem: il mostro umano. Non è una novità dunque per il mangaka quella di approcciarsi ai generi horror, splatter e psicologico, all’interno dei quali egli dimostra di sapersi destreggiare abilmente.

Ma vediamo innanzitutto la trama: ci troviamo in Inghilterra, verso la fine del diciannovesimo secolo, dove vive Ruwanda, figlio adolescente di una feroce e spietata assassina. Cresciuto per anni nel seminterrato di casa e sottoposto a indicibili crudeltà, un giorno il ragazzino riemerge dal buio e si ritrova a vivere in mezzo agli altri. Questo cambiamento per lui potrebbe significare l’inizio di una nuova vita, ma è anche possibile, al contrario, che così si risvegli l’istinto omicida che scorre nelle sue vene.

From the Red Fog – Recensione del primo volume

  • Titolo originale: 紅い霧の中から (Akai Kiri no Naka kara)
  • Titolo italiano: From the Red Fog
  • Uscita giapponese: 2020
  • Uscita italiana: 25 gennaio 2023
  • Numero di volumi: 5 (in corso)
  • Casa editrice: Star Comics
  • Genere: shonen, storico, horror, splatter, psicologico
  • Disegni: Mosae Nohara
  • Storia: Mosae Nohara
  • Formato: 12.8×18, colori, b/n
  • Numero di pagine: 178

Abbiamo recensito From the Red Fog tramite volume stampa fornitoci gratuitamente da Star Comics.

Da Rosso Malpelo e Oliver Twist ai racconti moderni

Il protagonista di questo manga è, come si accennava, un ragazzino di nome Ruwanda, costretto a vivere sin dalla nascita nel seminterrato di casa da sua madre Miranda, una donna spietata, che odia i bambini ed è incapace di provare sentimenti diversi dall’odio e dalla ferocia. Ruwanda trascorre tutta la propria infanzia e parte dell’adolescenza patendo la fame e venendo accudito da diverse governanti. La madre lo sfrutta, chiedendogli di occuparsi dei cadaveri delle sue vittime, finché un giorno qualcuno si intrufola in casa loro, uccidendo Miranda. È lì che Ruwanda coglie finalmente l’opportunità di fuggire alla luce del sole, ma subito incontra altri adulti (come per esempio zia Sylvie) che lo trattano come un mero oggetto. Solamente all’interno di un orfanotrofio il responsabile dello stesso sembra aver preso a cuore la sua situazione, ma Ruwanda non riesce a esternare le proprie emozioni: all’interno di sé ha tanta rabbia e forza che usa per compiere i gesti più violenti e atroci, ed è solo così che sembra provare enorme soddisfazione. In questo primo volume appaiono inoltre molti personaggi secondari sono molti, ma per il momento non sembrano essere approfonditi in particolar modo.

L’età vittoriana: tra pregi e difetti

Il racconto è ambientato nell’età vittoriana, che come sappiamo fu caratterizzata dall’impiego di minori in fabbriche e miniere. La letteratura inglese vanta tra i suoi scrittori di quell’epoca Charles Dickens, autore di un romanzo sociale intitolato Oliver Twist, che costituisce una chiara denuncia dei mali della società di quel tempo: lavoro minorile, povertà e criminalità urbana. Allo stesso modo, in Italia, qualche anno prima Giovanni Verga esprimeva gli stessi concetti nella sua novella intitolata Rosso Malpelo: anche qui il protagonista è un ragazzo che reagisce al male che gli viene fatto infliggendo altrettanta sofferenza nel prossimo e cercando di reprimere i propri sentimenti positivi.

Si potrebbe dunque affermare che il personaggio di Ruwanda, in un certo senso, rispecchia e ricorda quelli descritti da Dickens e Verga e, pur essendo il protagonista di una storia moderna pregna di elementi dark e horror costituisce l’emblema di quell’epoca della Rivoluzione industriale a tutti nota come florida sotto il punto di vista delle innovazioni tecnologiche, ma inaccettabile sotto l’aspetto sociale e morale. In particolare, l’autore sembra assumere un deciso atteggiamento di critica e condanna nei confronti del mondo degli adulti, che permise in quegli anni il verificarsi di atroci avvenimenti a danno di esseri puri e innocenti come i bambini. “In questo mondo nessuno nasce malvagio…Siamo stati noi a lasciare che un bambino come te diventasse un criminale! La responsabilità è solo di noi adulti…”.

Nell’Inghilterra di fine diciannovesimo secolo, Ruwanda è il figlio adolescente di una feroce assassina. Cresciuto per anni confinato nel seminterrato di casa e sottoposto a indicibili crudeltà, il ragazzino un giorno riemerge dal buio e, col cuore colmo di solitudine, prende a vivere in mezzo agli altri. Che per lui sia l’inizio di una nuova vita? O l’inizio del risveglio… del sangue di famiglia?! Giunge finalmente in Italia l’attesissimo primo volume di un’opera che in Giappone ha conquistato un’enorme popolarità in brevissimo tempo, un manga d’azione a tinte fortemente dark, con un protagonista oscuro e controverso come non se ne erano mai visti prima!

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Per quanto concerne l’aspetto tecnico, possiamo ammirare illustrazioni piuttosto particolareggiate, ricche di dettagli in linea con l’epoca in cui il manga è ambientato, specie per quanto riguarda elementi architettonici e abiti. Il nero e i grigi prevalgono nettamente sul bianco, sottolineando il carattere cupo e macabro delle vicende. L’autore infatti non ci risparmia spargimenti di sangue e morti violente, sebbene alcune di queste presentino un carattere leggermente confusionario.

A chi consigliamo From the Red Fog?

From the Red Fog è uno shonen decisamente crudo, con un protagonista problematico, aggressivo e spietato. Questo manga fa per voi se siete veri amanti del genere horror e soprattutto splatter. Se avete amato Another dunque, questa nuova pubblicazione fa sicuramente al caso vostro, anche se al suo interno troverete sicuramente più elementi psicologici e persino storici.

  • Trama coinvolgente
  • Tematiche sociali e psicologiche trattate sapientemente
  • Protagonista ben caratterizzato…

  • …Ma i personaggi secondari non sono approfonditi
From the Red Fog
3.8

Una storia terribilmente coinvolgente

Potendo essere considerata una trasposizione moderna di quelli che furono importanti romanzi sociali e di formazione del diciannovesimo secolo, From the Red Fog ha tutte le carte in regola per essere definito, sin dal suo primo volume, un manga originale nel suo genere. Esso racchiude infatti un racconto impregnato di elementi horror e dark, ma non solo: contiene riflessioni più o meno velate su un’epoca storica caratterizzata da pregi e difetti, andando a denunciare e condannare i secondi. Oltre ad essere un’opera di intrattenimento, quindi, quella che ci troviamo di fronte è anche una chiara presa di posizione contro alcuni dei mali del passato, che in qualche modo possono riflettersi anche sulla società di oggi.

 

Collezionista sfegatata, ama disegnare fan art a tema Sailor Moon e Toradora. Quando non legge ascolta musica a tutto volume perdendosi tra i fiori del proprio giardino. Puoi facilmente corromperla con del cioccolato, delle patatine fritte, oppure entrambi.

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