Poison Control – Recensione

La nostra recensione di Poison Control, nuovo titolo di Nippon Ichi Software uscito ad aprile per PlayStation 4 e Nintendo Switch

Poison Control - Recensione

Sviluppato da Nippon Ichi Software e pubblicato in Occidente da NIS America, Poison Control è quel titolo che, nella sua semplicità, prova ad essere un mix accattivante di stili di gioco e atmosfere cupe in salsa anime senza mai riuscire veramente a lasciare il segno nella memoria del videogiocatore. In Poison Control ci ritroveremo immersi in un inferno colorato e decisamente poco cupo, comandando le azioni di un avatar (maschile o femminile) che soffre di amnesia e che si accorge presto di non avere il pieno controllo del suo corpo.

A condividere le spoglie del malcapitato e diventando di fatto la sua Soul Mate, avremo infatti una creatura ultraterrena di nome Poisonette, la quale ci farà da guida all’interno dell’inferno e sarà, inevitabilmente, anche la narratrice della nostra avventura, in quanto il nostro avatar sarà privo della capacità di parola, come spesso succede in questo tipo di narrazioni.

Poison Control - Recensione

  • Titolo: Poison Control
  • Piattaforma: PlayStation 4, Nintendo Switch
  • Versione recensita: Nintendo Switch (EU)
  • Genere: Action RPG, Sparattutto in terza persona
  • Giocatori: 1
  • Publisher: NIS America
  • Sviluppatore: Nippon Ichi Software
  • Lingua: Inglese (testi), Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 13 aprile 2021
  • Disponibilità: digital delivery
  • DLC: Recovery Item
  • Note: nessuna

Abbiamo recensito Poison Control con un codice Nintendo Switch fornitoci gratuitamente da Nippon Ichi Software.

Sputiamo veleno

Insieme alla sua guida spirituale, il giocatore verrà quindi spinto a vagare per questo inferno dai toni rosati, partendo da un hub centrale a forma di mappamondo nel quale appariranno diversi livelli da completare per poter proseguire con la trama. La sofferenza delle persone e i loro malumori si trasformano in veleno all’interno dell’inferno di Poison Control e sarà compito della nostra coppia di eroi purificare gli animi degli spiriti da queste sofferenze.

Poison Control - Recensione

Ogni livello presenterà quindi una storia autoconclusiva di sofferenza o malumore, che ha portato lo spirito in questione a contaminarsi di questo veleno. Il nostro strano duo dovrà quindi cercare di ripulire, almeno parzialmente, quest’anima dal suo veleno, in modo tale da poterla liberare dal suo dolore. Tante storie brevi e autoconclusive che spesso non riescono ad essere incisive quanto vorrebbero e che, salvo alcuni casi rari, non porteranno mai il giocatore a riflettere seriamente sulle loro parole, degenerando spesso in sproloqui di Poisonette o dello spirito di turno (rigorosamente sempre femminile) che farà spesso cedere alla tentazione di saltare le storie con meno appeal per mantenere un ritmo di gioco più rapido e sostenuto.

Capiterà di tanto in tanto che, tra un livello e l’altro, ci siano dei colpi di scena o delle narrazioni aggiuntive per far continuare la storia di base del gioco, ma anche in questo caso, spesso il giocatore si ritroverà davanti a siparietti comici non troppo incisivi e presto la natura dell’amnesia del protagonista o le spiegazioni dietro alla figura di Poisonette diventeranno gli unici motivi che spingeranno ad andare verso il finale.

Bullet Hell

In soccorso del giocatore arriva tuttavia il gameplay che risulta essere davvero variegato e pieno di spunti interessanti e stimolanti, almeno sulla carta. Come scritto qualche paragrafo fa, in ogni livello di gioco dovremo purificare l’area dal male che avvelena l’animo dello spirito e per fare questo, gli sviluppatori hanno pensato ad un ottimo sistema di gioco che mischia i poteri dei due protagonisti ad uno sviluppo del personaggio in pieno stile RPG, anche se in forma molto basilare.

La fusione non richiesta con Poisonette ha modificato il braccio del nostro protagonista, trasformandolo in un fucile attraverso il quale avremo la possibilità di abbattere i nemici in un sistema di shooting tipico di uno sparatutto in terza persona. Inoltre potremo cambiare personaggio durante l’esplorazione dei vari inferni, lasciando prendere il controllo a Poisonette che svolazzando per la mappa la ripulirà dal veleno, dovendo tuttavia restare collegata al nostro corpo. Un po’ nello stile del vecchio Qix, per intenderci. Purtroppo le azioni all’interno dei vari inferni sono limitate, e anche se avremo diversi tipi di proiettili a nostra disposizione (quelli base di Poisonette, ricaricabili a tempo ed in base all’accumulo di veleno, e quelli deliranti dei vari inferni che troveremo durante l’esplorazione) non cambierà nulla a livello estetico nel braccio del nostro protagonista ma varieranno solo la cadenza di tiro e i danni inferti.

Poison Control - Recensione

Durante l’esplorazione, capiterà che gli eventi a cui assisteremo faranno sorgere domande a Poisonette, che si confronterà con noi e, in base a quelle che saranno le nostre risposte, aumenteremo statistiche passive del gioco. Purtroppo questo tipo di incremento di statistiche, per quando carino, risulterà spesso quasi impercettibile a noi giocatori, così come il cambio di proiettili o l’avanzamento stesso di livello, che non darà mai un verso senso di progressione all’interno del gioco. Ovviamente non mancano le boss fight, che altro non sono che scontri con nemici più grandi e resistenti da affrontare di tanto in tanto, ed è forse in queste situazione che l’imprecisione tecnica del titolo si farà sentire in maniera più incisiva dal giocatore. Le sezioni di shooting in terza persona infatti spesso risultano poco precise e accurate, mancando di fatto il bersaglio anche a poca distanza e rendendo quasi frustranti i combattimenti contro nemici che richiedono di essere colpiti in punti specifici del corpo.

Nelle profondità degli inferi

Quello che rimane al giocatore di Poison Control è un’esperienza di gioco che poteva rivelarsi decisamente alternativa e ben fatta, ma che tecnicamente non riesce a soddisfare le esigenze del videogiocatore. Le meccaniche da shooter in terza persona mettono in luce una mancanza di precisione di cui si sente molto la necessità e la poca profondità di alcune storie raccontate nei livelli (o nel complesso della storia principale) non riuscirà a stuzzicare molto il videogiocatore, che si ritroverà spesso a saltare i dialoghi meno importanti e a proseguire con la pulizia dei vari inferni evitando, quando possibile, utilizzo dei proiettili e schivando le orde di nemici.

Poison Control - Recensione

Un vero peccato, perché la meccanica di disintossicazione dell’inferno sarebbe stata davvero molto intrigante se solo fosse stata più accurata e condita da storie più crude nella loro narrazione, invece che tramutarsi spesso in siparietti che difficilmente sapranno colpire il videogiocatore. Il level design non spicca di originalità, tuttavia lo stile grafico dei dialoghi e la colonna sonora che accompagnano il giocatore per tutta l’avventura di Poison Control sono decisamente adatti a questo titolo. Il giocatore si abituerà presto alla scelta musicale del gioco, lasciandosi andare alle sue note ripetute ed accattivanti che si uniscono bene alle sue meccaniche.

Poison Control è disponibile ora su PlayStation®4  e Nintendo Switch™! Dalle menti creative dietro Penny-Punching Princess e The Princess Guide arriva una storia di redenzione cupamente divertente! Quando un fenomeno misterioso induce gli spiriti a rimanere intrappolati in manifestazioni velenose della loro disperazione personale, solo l’altezzosa Poisonette e la sua anima gemella amnesica possono purificarli. Mentre si avventurano attraverso i vari Belles’ Hells, incontreranno anime cadute in cerca di fuga, altre Poison Maidens con i loro obiettivi e creature contorte nate dalle Poison Mires che minacciano di fermarle! Quali oscure verità scopriranno sul mondo velenoso che li circonda… così come tra di loro?

Prenota Poison Control per PlayStation 4 seguendo questo link al prezzo di 41,99 €. Uscita prevista per il 13 aprile 2021. Sostieni Akiba Gamers acquistando il gioco su Amazon attraverso questo link!

A chi consigliamo Poison Control?

La meccanica alla Qix per la pulizia dei inferni dai veleni e la vena umoristica dei siparietti di Poison Control, unite alla poca precisione del comparto shooting e una bozza di sviluppo del personaggio in stile RPG, svolgono già da sé una profonda scrematura tra i videogiocatori ai quali consigliamo questo titolo. Purtroppo anche la ripetitività del level design ci fa suggerire il gioco a chi ama prettamente una narrazione poco profonda e uno stile di gioco leggero e simpatico, che non richieda troppa attenzione da parte dell’utente che si potrà godere (non senza punte di frustrazione) il suo gameplay particolare.

  • Gameplay variegato
  • Colonna sonora accattivante
  • Livelli brevi e leggeri…

  • …Ma un po’ troppo ripetitivi
  • Qualche sbavatura
  • Una storia senza troppi colpi di scena
Poison Control
2

Un’esperienza troppo poco incisiva

Poison Control è un titolo che tenta di mescolare tra loro elementi variegati di gameplay e meccaniche, ma non riuscendo ad eccellere in niente. Sulla carta si presenta come un ottimo titolo, e le prime ore di gioco potrebbero quasi trarre in inganno, in quanto il mix tra meccaniche da sparatutto e da puzzle game regge e scorre veloce insieme alla sua narrazione attraverso i primi livelli di gioco. Tuttavia, proseguendo con la storia ci ritroveremo davanti a dei muri di testo che spesso servono solo ad allungare il gameplay, non essendo di fatto storie incisive e interessanti, ma soprattutto l’imprecisione nelle meccaniche si tramuterà in pura frustrazione per il giocatore quando dovrà affrontare scenari con un maggior numero di nemici o situazioni di pericolo. La controparte ruolistica non regge il passo con il resto del gioco, non riuscendo mai a dare un senso di sviluppo del personaggio e rimanendo di fatto una postilla a margine in un titolo che avrebbe potuto essere decisamente più incisivo e coinvolgente.

Videogiocatore e lettore compulsivo dai tempi del Game Boy, di Dragon Ball e della prima PlayStation. Attualmente scrive di entrambi, apprezzando molto il retrogaming e i fumetti di una volta, ma con moltissima curiosità per quelle che sono le novità.

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