WEAPON SHOP de OMASSE – Recensione

Le risorse scarseggiavano. Il signore delle tenebre stava per risorgere. Arrivò però il grande giorno in cui la bottega del fabbro dovette riaprire i battenti. Benvenuti in WEAPON SHOP de OMASSE.

weapon shop de omasse recensione cover

weapon-shop-de-omasse-recensione-boxartSono passati dieci anni dalla disfatta del Signore delle Tenebre avvenuta per opera di un gruppo di prodi guerrieri (della luce?) e il suo ritorno è ormai alle porte. Sussurrano questo le voci diffuse attraverso le mistiche terre che hanno spinto avventurieri e aspiranti eroi a visitare ancora una volta i cari vecchi negozi d’armi. Tuttavia, ciascun NPC vorrebbe acquistare la propria lama per difendersi, e a causa di ciò i materiali per costruirne sono iniziati a scarseggiare, facendone irrimediabilmente lievitare i costi. Ma un giovane apprendista armaiolo sa che gli avventurieri hanno bisogno di armi, non importa a quale costo. Questo oneroso fardello si è fatto strada nella sua testa, fino a che un giorno si è trasformato in un’idea: « Se non possiamo vendergli le armi, affittiamogliele! ». Arrivò così il grande giorno in cui la bottega del fabbro riaprì battenti.

Rentaru Bukiya de Omasse (il noleggio d’armi di Omasse, letteralmente) è il quarto gioco della raccolta GUILD01 di LEVEL-5, in Giappone disponibile come un’unica raccolta di titoli in formato retail, giunta qui in Europa come una serie destinata al mercato digitale su Nintendo eShop. Mentre i primi tre giochi (Liberation Maiden, Aero Porter e Crimson Shroud) hanno raggiunto i Nintendo 3DS nostrani quasi due anni fa, WEAPON SHOP de OMASSE è arrivato solo lo scorso febbraio del 2014, per la felicità di chi ormai aveva perso le speranze.

Come ciascuno dei giochi della serie GUILD, anche Weapon Shop è stato ideato da un personaggio di spicco del panorama videoludico nipponico. Se Liberation Maiden ha potuto contare sul genio di Suda51, Omasse è stato partorito dalla mente di Yoshiyuki Hirai, un celebre comico della TV giapponese. E questo vi farà già capire a cosa andremo incontro.

  • Titolo: WEAPON SHOP de OMASSE
  • Piattaforma: Nintendo 3DS
  • Genere: simulatore, JRPG, rhythm game
  • Giocatori: 1
  • Software house: LEVEL-5
  • Sviluppatore: Next Entertainment
  • Lingua: Inglese (testi), Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 20 febbraio 2014
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • Reperibilità: comune
  • DLC: non presenti
  • Note: appartiene alla raccolta di giochi GUILD01

Armatevi e partite

weapon-shop-de-omasse-recensione-schermata-03Al primo avvio verremo introdotti al gioco da una finta schermata di DOS che caricherà il finale di un randomico JRPG dell’era 8 bit: il malvagio signore delle tenebre è stato finalmente sconfitto e l’appuntamento per tutti i giocatori viene fissato col sequel di prossimo arrivo: Night of Legend II. In Omasse ci caleremo nei panni del protagonista Yuhan che, giunto alla brillante conclusione di trasformare il negozio del fabbro Oyaji (er boss) in un noleggio, sarà alle prese con il giorno dell’inaugurazione e con i suoi primissimi clienti: i personaggi ricorrenti e gli NPC, gli avventurieri casuali indegni di nome controllati dalla CPU, che hanno bisogno di un’arma per affrontare i mostri sul loro cammino e portare a termine le proprie quest. Ognuno di loro, tuttavia, ha le proprie necessità: non potremo certo dare la spada più forte del mondo a un povero pivello di livello 1. Grazie ai consigli di Oyaji-san il nostro prode apprendista dovrà riuscire a comprendere appieno le richieste di ogni cliente, cercando di forgiare al meglio un’arma che possa rispondere alle sue necessità. L’apprendista fabbro è mosso da nobili ideali: richiederà infatti il pagamento non appena il valoroso guerriero tornerà dalla sua avventura soddisfatto dell’arma utilizzata, in modo da potercela restituire assieme alla somma pattuita e, se siamo fortunati, di materiale extra che ci permetterà in futuro di forgiare nuove lame sempre più potenti. Assieme al livello dei nostri clienti saliranno anche le nostre capacità di fabbro, e man mano che gli avventurieri porteranno a termine le loro quest ci verranno assegnati oggetti decorativi utili ad abbellire il nostro piccolo antro ripieno di strumenti di morte.

Hit, forge, it’s all in the mind!

weapon-shop-de-omasse-recensione-schermata-02Una volta accolta la commessa del nostro cliente dovremo rimboccarci le maniche e prepararci a forgiare l’arma richiesta. È qui che entra in gioco l’anima vera e propria di WEAPON SHOP, il punto in cui dovremo mettere alla prova le nostre doti latenti di fabbro per scolpire incandescenti pezzi di metallo… a ritmo di musica. Non sarà un vero e proprio rhythm game, ma WEAPON SHOP de OMASSE ci metterà alla prova con una sorta di Simon says. I più anziani di voi ricorderanno sicuramente quel gioco da tavolo partorito dalla stessa mente che ha dato alla luce la Magnavox Odyssey, prima console della storia. La CPU del Simon riproduceva luci e suoni in un determinato ordine a difficoltà crescente, e a ciascuno dei giocatori veniva richiesto di replicare la sequenza. Il simulatore di forgia ci chiederà di rispolverare le nostre abilità ritmiche in maniera simile al vecchio gioco anni ’80 così come allo storico Parappa the Rapper: Oyaji-san batterà il ferro a tempo di musica, mostrandoci delle indicazioni a schermo che noi dovremo eseguire in successione con la stessa cadenza ritmica attraverso lo stilo sul touchscreen, ma facendo attenzione a dove martellare. Il blocco di metallo incandescente dovrà infatti essere scolpito in modo da assomigliare sempre più al modello di arma che ci siamo prefissati di creare, dando accortezza a non dare colpi di troppo nelle zone già raffinate, pena la perdita di preziosi punti abilità. Dovremo stare attenti a posizionare l’acciaio, a girarlo, a mantenerlo caldo al punto ottimale e infine a raffreddarlo con il giusto tempismo: tutte queste azioni influiranno sul nostro risultato e di conseguenza su quello delle quest dei nostri clienti. La pratica renderà perfetti!

Chi osa sfidare l’Oscuro Signore?

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Conosciamo tutti questa sensazione…

Subito dopo le prime battute di gioco ci verrà rivelato il vero scopo della nostra avventura. Tramite l’apposita barra che apparirà in alto a destra dello schermo riusciremo a sapere quanto tempo manca prima che il grande Lord delle Tenebre faccia il suo ritorno: in vista di quel giorno dovremo diventare dei fabbri di prima classe, ed essere in grado di forgiare l’arma definitiva che lo sconfiggerà una volta per tutte.

Dopo il tutorial introduttivo ci accorgeremo inoltre che il gioco è suddiviso in giornate: mediante l’indicatore che ci indica in quale fascia oraria ci troviamo dovremo fare attenzione a rispettare le consegne, senza far passare troppo tempo da quando il cliente effettuerà l’ordine a quando saremo pronti per affidargli l’arma più appropriata. Durante ciascuna giornata potremo scegliere come impiegare al meglio il tempo: potremo forgiare armi da tenere in magazzino, lucidarle per renderle più efficaci oppure, semplicemente, indirizzare ogni nostra attenzione al Grindcast, lo strano dispositivo dalle sembianze twitteriche che ci consentirà di spiare tutto ciò che i clienti diranno o faranno per tutto il tempo che noleggieranno un nostro prodotto.

#instaquest #yolo #bestweaponever

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Imparerete presto a odiare questa coppia di clienti.

Non so dire se a divertirmi di più in Omasse siano i dialoghi assurdi conditi con tanto di finte risate, applausi e altri effetti tipici da sit-com americana anni ’90, oppure la particolare trovata del Grindcast. Come ho già accennato poc’anzi, Yuhan passerà le giornate dentro la bottega del fabbro ascoltando (o nel nostro caso, leggendo) le trasmissioni che provengono da questo fantomatico aggeggio che ci permetterà di sapere in ogni momento cosa stanno facendo tutti i clienti che portano a spasso una delle nostre ferrose opere d’arte.

Che l’apprendista fabbro stia bighellonando in attesa dell’arrivo di un avventore, o che stia forgiando o lucidando un’arma, il Grindcast ci mostrerà in uno stile molto simile a quello del nostro Twitter veri e propri feed, dotati persino dei tipici hashtag, di tutti gli avventurieri impelagati nelle quest più disparate, così come divertenti messaggi di esseri sconosciuti, che in ogni caso potremo decidere di filtrare per non confonderci le idee nel caso volessimo sapere a cosa vanno incontro i vari personaggi. Tuttavia, sia i dialoghi in negozio che i feed del Grindcast potrebbero finire per stancarci ben presto, specie dopo sessioni di gioco più lunghe di mezz’ora; fortunatamente potremo far scorrere il tempo più velocemente mediante la pressione di un apposito tasto, sacrificando però del tempo prezioso per la realizzazione di armi da tenere in magazzino.

Tirato a lucido

weapon-shop-de-omasse-recensione-schermata-04Lo stile grafico di WEAPON SHOP de OMASSE richiama molto il character design tipico delle produzioni LEVEL-5, vantando una grafica che, per un titolo eShop di circa otto euro, è più che buona, con menu dallo stile adatto al contesto e modelli poligonali dettagliati e parecchio espressivi. Anche il 3D stereoscopico della console è sfruttato a dovere: ci mostrerà gli interni del negozio, i render delle armi e alcuni altri elementi perfettamente calibrati; lo stesso non si può dire di tutto ciò che ci toccherà fare sul touchscreen che, ovviamente, non potrà contare sulle capacità tridimensionali dello schermo superiore.

Il comparto audio del titolo è più che buono, ma purtroppo poco vario: l’essenziale doppiaggio (che si limita alle poche esclamazioni di Oyaji) e gli orecchiabili, ma davvero pochi brani della colonna sonora, verranno ripetuti all’infinito fino alla fine del gioco.

Qualche problemino coi controlli per i mancini, costretti a dare colpetti al pad scorrevole con la stessa mano del pennino.

A chi consigliamo WEAPON SHOP de OMASSE?

Requisito essenziale per godersi appieno questo gioco è una buona conoscenza della lingua inglese. I dialoghi sono moltissimi, e se non ci si vuole ridurre a un semplice “batti il ferro e lucida le lame” è consigliabile seguire attentamente il modo in cui i personaggi interagiranno con Yuhan, così come il feed degli stessi impegnati nelle quest tramite il Grindcast. Consigliabile se cercate un titolo leggero su cui passare non più di un quarto d’ora al giorno.

  • NPC randomici dai dialoghi esilaranti
  • Ottimo adattamento in lingua inglese
  • Curato sotto l’aspetto tecnico

  • Mancata localizzazione italiana
  • Alla lunga risulta monotono
  • Pochi brani per la colonna sonora
WEAPON SHOP de OMASSE
3.4

LEVEL-5 ci porta dietro le quinte del più classico RPG

WEAPON SHOP de OMASSE è un titolo particolare, tecnicamente buono, che vale tutti i soldi che deciderete di spendere per acquistarlo su eShop (non che sia eccessivamente costoso). Prolungate sessioni di gioco potrebbero far venire fuori un’eccessiva monotonia, ma un buon titolo si rivela tale quando ti fa venire voglia di tornare a giocarci a distanza di un giorno. Omasse dà il meglio di sé se giocato a piccole dosi, e non è nemmeno eccessivamente breve. Se cercate un titolo non troppo impegnativo, se vi piace la comicità tipicamente giapponese o se avete sempre sognato di vivere un RPG dalla parte del venditore di armi, non dovete assolutamente lasciarvelo sfuggire.

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.