GUNDAM BREAKER arriva in Europa: una retrospettiva sulla saga

Con questo quarto capitolo, secondo su PS4, GUNDAM BREAKER sbarca finalmente nel vecchio continente. Cosa vi siete persi in questi ultimi cinque anni? Ve lo raccontiamo noi…

GUNDAM BREAKER arriva in Europa: una retrospettiva sulla saga

BANDAI NAMCO Entertainment è in procinto di rilasciare un nuovo capitolo per la saga di GUNDAM BREAKER; il quarto per l’esattezza, dopo l’ottima trilogia nata su PlayStation 3 e conclusasi sull’attuale ammiraglia di casa Sony. Con una diretta dedicata ai videogiochi tratti dalla saga di Gundam in arrivo quest’anno ci si aspettava una versione per Nintendo Switch del bel GUNDAM VERSUS già disponibile su PS4 anche dalle nostre parti, ma così non è stato: la compagnia ha invece preferito portare sull’ibrida di Nintendo SD Gundam G Generation Genesis, RPG tattico già disponibile in Giappone e nel resto dell’Asia su PS4 e PS Vita. Ma come avrete già capito, io e gli altri colleghi di Akiba siamo immensamente felici per l’annuncio di NEW GUNDAM BREAKER, ancora di più per la conferma che lo stesso arriverà anche nel caro vecchio continente europeo, per la prima volta da quando è nata la saga.

In redazione abbiamo passato decine, centinaia di ore a divertirci in multigiocatore con tutti e tre gli episodi della saga usciti in Giappone e per questo motivo, da grandi appassionati di Gundam, non potevamo di certo esimerci dal fornirvi una descrizione quanto più accurata di ciascuno dei giochi che compongono questa saga, con qualche premessa sulle sue origini.

THE ORIGIN

Come ogni fan sfegatato di anime che si rispetti ben saprà, la prima serie televisiva di Mobile Suit Gundam (Kidō Senshi Gundam, in patria) è andata in onda a partire dal 1979, dando vita a un fenomeno senza eguali che tuttora va avanti incessantemente con nuove opere di animazione, a fumetti e ovviamente videoludiche. Un universo forse paragonabile solo a quello di Star Wars, divenuto un vero e proprio culto nel paese del Sol Levante, dove attualmente è possibile ammirare una seconda, imponente statua a grandezza naturale che ritrae l’RX-0 Unicorn Gundam, dalla recente serie di Mobile Suit Gundam UC, che ha sostituito quella dello storico (e intramontabile) RX-78-2 pilotato da Amuro Ray.

Le infinite opere che narrano di una guerra civile fra due fazioni, a partire dalla Guerra di Un Anno narrata da Yoshiyuki Tomino, hanno spaziato fra le tematiche più disparate, ma tutte quante hanno generato infinte orde di gadget e merchandising, fra cui spiccano alcuni fra i prodotti tratti da anime e manga più apprezzati nel mondo: parliamo dei GUNPLA (ganpura), riproduzioni in plastica che riproducono fedelmente gli innumerevoli Mobile Suit dell’epopea fantascientifica. Disponibili in varie tipologie di scala e livello di dettaglio, dall’High Grade al Perfect Grade, i GUNPLA hanno fatto breccia nel cuore di un pubblico di tutte le età grazie a un ampio spettro di possibilità per chi se li porta a casa: si possono semplicemente assemblare seguendone le semplicissime istruzioni, si possono rifinire ulteriormente grazie agli appositi Gundam Marker, si possono ricolorare e rendere più realistici con bombolette e aerografo, si possono inserire all’interno di diorami più o meno elaborati o, come GUNDAM BREAKER stesso insegna, si possono combinare e personalizzare i kit più disparati per dar vita alle nostre personalissime unità da combattimento.

Beginning Plavsky particle dispersal

C’è da dire che Gundam è di sicuro una delle opere animate giapponesi a contare di più trasposizioni videoludiche in assoluto, tra simulazioni che richiamano le serie TV del momento alla fortunata saga di VERSUS, dal cross-over con le meccaniche di DYNASTY WARRIORS alla parentesi tattica con SD Gundam G Generation. Tuttavia, GUNDAM BREAKER, col primo gioco uscito nel 2013 su PlayStation 3, ha generato una vera e propria rivoluzione nel brand, una doverosa svolta che ha realizzato il sogno nel cassetto di migliaia di appassionati. L’idea alla base di BREAKER è semplice: come accaduto negli spin-off animati di Gundam Build Fighters (e prima ancora nell’OVA “Model Suit Gunpla Builders Beginning G”) impersoneremo un modellista alle prime armi che si interfaccerà con un simulatore in realtà virtuale in grado di scansionare le proprie creazioni per consentirgli di darsi battaglia con altri kit costruiti da modellisti di tutto il mondo. Nel suo piccolo è pur sempre fantascienza e, impossibilitati a scansionare i nostri Mobile Suit anche nel mondo reale, dobbiamo accontentarci delle riproduzioni in-game dei GUNPLA realmente esistenti, che dovremo assemblare facendoci strada in una serie di missioni che coinvolgono fino a quattro giocatori umani connessi in rete.

Le meccaniche di gioco sono idealmente simili a quelle del classico hunting game come Monster Hunter. Sin dal primo BREAKER abbiamo potuto affrontare le missioni di storia, intervallate da filmati e da una trama a suo modo coinvolgente, sia da soli che con uno, due o tre amici. Ci ritroviamo nella classica hub, un hangar di stoccaggio di Mobile Suit, con una postazione che ci consente di scegliere personalizzare le nostre unità, controllando un avatar che avrà le sembianze di uno dei classici piloti delle varie serie di Gundam: all’interno del negozio in-game, infatti, oltre a interi kit e parti di modellini potremo acquistare le divise da pilota di Amuro, Char, Setsuna, Kira e compagnia bella.

Please, set your GUNPLA

Una volta messa a punto la propria unità e scelta la missione ci ritroveremo all’interno di una delle ambientazioni provenienti dall’universo della saga originale, con lo scopo di avanzare all’interno dello scenario distruggendo tutto ciò che ci capita a tiro. Ciascun Mobile Suit nemico, infatti, ci garantirà uno o più pezzi una volta distrutto che, una volta che avremo terminato, dovremo esaminare e decidere se tenere nel nostro hangar o scartare. La rarità dei vari pezzi è indicata dal colore e ciascuno di essi ne modificherà le statistiche, dalle semplici variabili di attacco e difesa al peso massimo consentito.

Missione dopo missione raccoglieremo pezzi, li modificheremo e li personalizzeremo per creare la nostra macchina da guerra che troveremo più calzante al nostro modo di giocare, scegliendo se puntare sull’attacco a distanza con Beam Rifle o Bazooka, oppure se prediligere gli scontri ravvicinati a colpi di Beam Saber e affini. La differenza sostanziale rispetto a qualsiasi altro gioco di Gundam è che sul campo troveremo modellini di scale diverse: dal semplice 1/144, la scala standard per High Grade e Real Grade, avremo a che fare con gli 1/100 (solitamente riconducibile ai Master Grade) e, nelle vesti di boss, affronteremo nemici in scala 1/60 (Perfect Grade), dei minacciosi giganti da abbattere supportati dal nostro team. Solitamente, una volta portata a termine la storia principale (o la prima parte di essa) potremo fare un salto di qualità e passare dal modellino High Grade al Master Grade crescendo, oltre che in termini di dimensioni, anche di potenza.

Battle Start!

Il primissimo Gundam Breaker era un po’ l’inferno fatto videogioco, in senso positivo. Visto che ultimamente va di moda fare questo paragone, era il DARK SOULS dei Gundam Breaker proprio per via della sua difficoltà bilanciata malissimo che obbligava quasi i giocatori a doversi gettare a compiere le missioni online giusto per sfruttare l’aiuto di altri giocatori, perché dopo neanche dopo i primi dieci stage in single player diventava praticamente impossibile. Aveva una “storia” per modo di dire, la trama non era curata come lo era nel secondo o nel terzo, e come sarà nel NEW.

Gundam Breaker 2 presentava di base lo stesso gameplay, con una storia decente e un comparto sonoro pressoché perfetto (le insert dei BACK-ON erano davvero degne di nota), un miglior bilanciamento della difficoltà e qualche piccola miglioria (ma nulla di che) nell’intelligenza della CPU alleata, risultando un gioco fattibilissimo anche in singolo, a differenza del primo. La novità sostanziale offerta era l’upgrade dei pezzi: se nel primo si doveva solo e soltanto cercare componenti di rarità maggiore, nel secondo potevamo rafforzare anche i pezzi più scarsi grazie all’apposita funzione, che non era poi così facile e intuitiva, ma che comunque svolgeva bene il suo lavoro, e permetteva anche di usare varie parti o armi come base per evolverli in altri componenti ottenibili solo in quella maniera. Questo, inoltre, è stato il primo Breaker in cui si potevano rubare i dodai e altri veicoli nemici. Però, con una storia decente, il passaggio da HG a MG risultava davvero godibile e, ovviamente offriva svariate unità in più rispetto al predecessore.

Con Gundam Breaker 3, il primo su PlayStation 4, invece, le cose miglioravano ulteriormente, sia in termini di storia che per meccaniche e comandi, anche se la facilità con cui lo si portava a termine ormai diventava disarmante. Nel terzo sono state introdotte anche le unità SD (Super Deformed), da sbloccare, scegliere e colorare per poi portarle in battaglia come alleati controllati dalla CPU. C’era una gestione migliore sia della colorazione dei MS che del potenziamento ed evoluzione delle varie parti e, oltre alcune nuove modalità di gioco come sfide e Bounty Hunter, nel negozio venivano presentate le Builder Parts, componenti generiche acquistabili con la valuta in-game e posizionabili sulla nostra unità dove meglio ritenevamo opportuno. Purtroppo la storia terminava con gli HG, lasciando quindi del tutto scoperto il passaggio da HG a MG, se non ricominciando da capo il gioco e rifacendo le stesse identiche cose: una delusione. Erano presenti svariate nuove unità e altre sono state rilasciate come aggiornamenti gratis e DLC, con capitoli di storia aggiuntivi giusto per tappare il buco lasciato dalla mancanza di una porzione di storia che coinvolgesse i Master Grade.

 

Tutti e tre i capitoli che compongono la trilogia sono usciti anche su PlayStation Vita in Giappone con un notevole successo.

Aspettando NEW GUNDAM BREAKER

Mancano ormai pochi giorni all’arrivo di NEW GUNDAM BREAKER su PlayStation 4. Le novità presentate al momento ci fanno pensare che il titolo cambierà notevolmente le carte in tavola, ma preferiremmo non esprimerci prima di averlo provato con mano. Ci auguriamo solamente di non dover rimpiangere ancora una volta primo e secondo episodio, come accaduto una volta portata a termine la modalità principale del terzo. Un “in bocca al LaGOWE” per l’esordio in Occidente della saga, previsto per il prossimo 21 giugno su PS4 e più avanti in estate su PC, per la prima volta nella storia della saga.

Si ringrazia Kurama per aver aiutato la mia flebile memoria con la stesura di questo articolo.

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.