Ni no Kuni II: il destino comune di Evan e Roland

Ni no Kuni II: il destino comune di Evan e Roland

È passato quasi un mese dal lancio di Ni no Kuni II: Il Destino di un Regno su PlayStation 4 e PC, ed in questo periodo di tempo il titolo è riuscito a riscuotere pareri positivi sia dal pubblico che dalla critica. Tra i tanti aspetti positivi del gioco, di cui vi abbiamo parlato nella nostra recensione, troviamo senza ombra di dubbio l’ottima narrazione della sceneggiatura e la caratterizzazione dei suoi personaggi che siano essi principali o secondari.

Ma tra i tanti abitanti del coloratissimo mondo di Ni no Kuni spiccano coloro che sono i veri e propri protagonisti della storia, il giovane re Evan e il suo consigliere Roland. Noi di Akiba Gamers abbiamo deciso di fare un piccolo approfondimento sui due personaggi e su come si influenzino l’un l’altro nel corso della storia. Ovviamente eventuali spoiler saranno ridotti al minimo, per evitare di rovinare l’esperienza di gioco a chi non ha ancora terminato Ni no Kuni II: Il Destino di un Regno.

Partiamo dal principio, all’inizio della storia entrambi i protagonisti si troveranno in una situazione analoga. Evan ha appena perso le persone che ama di più al mondo ed è costretto a fuggire dal suo regno dopo il colpo di stato ordito da Ratoleon, Roland invece si ritroverà in un mondo sconosciuto e totalmente diverso dal suo, più giovane nell’aspetto e scampato da una catastrofe che l’avrebbe sicuramente ucciso. In entrambi i personaggi troviamo dunque un senso di disorientamento e perdita dell’io, motivo che li spingerà fin dai primi momenti a legarsi l’un l’altro.

Il loro legame è infatti una necessità all’inizio; Roland, nonostante empatizzi con il giovane regnante, ha strettamente bisogno di Evan in quanto si trova in un mondo che non conosce. La vicinanza col ragazzo gli servirà per imparare gli usi e costumi di Ni no Kuni e scegliendo di fargli da mentore potrà si aiutarlo, ma allo stesso tempo potrà cercare un modo per capire perché si trovi li e come fare per tornare nel suo mondo. In un certo senso sarà quasi egoistico il suo legarsi al piccolo re, in quanto vede in lui la chiave per poter far ritorno alla sua realtà.

Dall’altra parte troviamo Evan devastato dagli ostacoli che la vita gli ha parato davanti. Ormai orfano e senza un posto in cui stare troverà nell’ala protettrice di Roland la forza per rialzarsi e reagire. Inoltre la giovane età del protagonista non farà altro che suscitare in lui un atavico istinto paterno. Nel suo mondo infatti Roland ha un figlio che rivede in Evan; è molto probabile che ritrovandosi improvvisamente senza un padre anche suo figlio sia caduto nella disperazione più totale e questo fa si che tra i due si crei un legame ancora più saldo.

Col progredire dell’avventura il carattere dei protagonisti evolverà, facendo maturare in essi una comprensione maggiore della propria situazione. Evan imparerà a prendersi le proprie responsabilità in quanto sovrano e deciderà di mantenere la parola data alla sua cara Almina, costruire un regno in cui tutti possano finalmente sorridere. D’altro canto Roland prenderà coscienza del fatto che probabilmente non riuscirà più a tornare nel suo mondo e che dovrà adeguarsi al suo nuovo ruolo di consigliere al fianco del giovane sovrano. Nonostante ciò è un ruolo che accetta senza troppe remore, per quanto desideri ardentemente riabbracciare la sua famiglia.

Da questo momento anche il loro rapporto subirà un cambiamento. La maturità acquisita da Evan farà si che non ci sia più bisogno dell’ala protettrice di Roland, che passerà da essere una sorta di padre protettivo ad un fratello maggiore capace di consigliarlo in ogni momento. Si tratta di un legame più genuino di quello visto nelle prime fasi di gioco, non c’è più una motivazione che spinga i due a dover stare obbligatoriamente l’uno accanto all’altro, ma l’affetto e il rispetto reciproco che si è creato tra loro fa si che decidano di proseguire insieme lungo un nuovo cammino.

Nonostante tecnicamente Evan sia il sovrano di Roland, tra i due c’è un rapporto paritario. Il consigliere cercherà di svolgere al meglio il suo compito, cercando di aiutare il giovane sovrano a comprendere quale sia la scelta migliore da fare piuttosto che indirizzarlo direttamente verso la risposta più semplice. Anche quando Evan avrà la possibilità di compiere la sua vendetta nei confronti di Ratoleon, Roland gli darà carta bianca. Starà poi al giovane decidere se lanciarsi in una cieca vendetta per riprendere il suo regno oppure cercare di capire i motivi che hanno spinto il nuovo sovrano di Gatmandù a compiere quegli atti atroci nei confronti della famiglia Pettywhisker.

Allo stesso tempo Evan si fida ciecamente di Roland, sia dei suoi consigli che delle sue strategie per migliorare le condizioni del regno. All’interno della storia troveremo solamente un momento in cui nel giovane sovrano si instaurerà un minuscolo dubbio sulla fiducia riposta nel suo fedele consigliere ma, nonostante il parere contrario di alcuni dei suoi alleati che già vedevano in Roland un possibile colpevole, deciderà di fidarsi del suo cuore e credergli fino all’ultimo. Nelle fasi finali del gioco infine il rapporto tra i due verrà totalmente capovolto. L’amicizia che li lega sarà cementificata dalla stima e dal rispetto che provano l’uno nei confronti dell’altro. Roland è infatti estremamente fiero dal maturare del suo giovane amico, che diventerà per lui un esempio di come dovrebbe essere un regnante modello.

È dunque impossibile stabilire chi dei due sia il vero protagonista principale della storia. Entrambi sono infatti fondamentali non solo per la narrazione, ma anche l’uno per l’altro. Se non fosse stato presente uno dei due protagonisti, l’altro non avrebbe avuto un obiettivo tale da spingerlo a continuare ad andare avanti nonostante le avversità. La loro amicizia diventa quindi una delle colonne portanti della trama di Ni no Kuni II: Il Destino di un Regno, essi sono infatti due facce della stessa medaglia che non potrebbero esprimere il proprio meglio se l’altro non fosse presente. Come nel concetto di yin e yang si tratta di due poli che, nonostante siano apparentemente opposti, sono intrinsecamente legati l’uno con l’altro. Akihiro Hino è riuscito a creare una sceneggiatura in cui il contrasto fra i due protagonisti non è mai qualcosa di fisso, ma un moto perpetuo che fa si che il ruolo principale non possa essere assegnato solamente ad uno di essi.

Ovviamente per quanto la sceneggiatura scritta da Hino e il rapporto tra Evan e Roland sia uno dei punti cardini dell’intero titolo, non staremo parlando di un videogioco se ad affiancarla non ci fosse un reparto tecnico di tutta eccezione e un gameplay che, nella sua semplicità, riesce ad essere d’impatto. Fortunatamente anche per chi ha già completato la storia principale di Ni no Kuni II: Il Destino di un Regno le avventure non sono finite qui. BANDAI NAMCO Entertainment infatti rilascerà un ricco Season Pass in cui saranno inseriti anche nuovi contenuti che approfondiranno la storia del gioco, sarà un’attesa difficile ma siamo sicuri che ne varrà la pena.

Raro esemplare di panda sardo cresciuto a bambù e JRPG. Soffre di sindrome di Stoccolma nei confronti di SQUARE ENIX, ed è disposto a privarsi del sonno pur di spulciare all’inverosimile ogni titolo gli capiti fra le mani.