10 anime da vedere assolutamente su Amazon Prime Video

10 anime da vedere assolutamente su Amazon Prime Video

Una delle piattaforme che più si sta impegnando per la recente diffusione degli anime, a parte Crunchyroll, è sicuramente Amazon Prime Video. Il servizio, già incluso in Amazon Prime (quindi molto comodo per gli utilizzatori di Amazon), ha dei costi piuttosto ridotti rispetto ai vantaggi offerti: 36 euro per l’abbonamento annuale e 3,99 € per il mensile, con la possibilità di fare 30 giorni di prova (e chi non l’ha fatta!). Un buon catalogo disponibile a costi contenuti, che spazia dalle serie più datate, come Occhi di gatto, il Tulipano Nero, a interessanti film, tra i quali quelli di Ken il Guerriero, di Lupin the III, Card Captor Sakura, fino a titoli appena usciti: stiamo parlando degli anime consigliati nella recente stagione autunnale e subito diventati famosi, alcuni dei quali necessariamente inclusi nella nostra raccolta.

Ecco quindi a voi una lista di 10 anime che vi consigliamo di vedere almeno una volta nella vita disponibili (alcuni in esclusiva) su Amazon Prime Video, poiché possiedono quel qualcosa in più rispetto ad altre serie disponibili (e magari decisamente più apprezzate) che non vi farà rimpiangere il tempo speso. Insomma, probabilmente li avete già visti, ma se non lo avete fatto correte subito a metterli in coda!

Goblin Slayer

Partiamo con un titolo quantomeno oggetto di dibattito: Goblin Slayer (qui la nostra recensione). Qualche anno fa (2018) questa serie, dove un eroe “oscuro” combatteva il male per vendetta, aveva riscosso il suo breve ma intenso momento di gloria, sulla scia di anime dove il protagonista non è il solito eroe idealizzato, come Overlord. Chi l’ha vista potrebbe obbiettare su questo “must watch”: una trama non originalissima che passa quasi in secondo piano, scene di nudità parziale e personaggi secondari non molto caratterizzati. Eppure questi 12 episodi potrebbero catturarvi completamente. Sfondi, atmosfere e disegni eccellenti, accompagnati da un comparto musicale più che ottimo (tra cui l’opening Rightfully, di Mili), sono i punti di forza di questo fantasy in stile GDR, con una crudezza più che reale, un protagonista non OP e un’ottima ambientazione. Provatelo, ne rimarrete sorpresi, probabilmente in positivo.

Demon Slayer – Kimetsu no Yaiba

Da uno “slayer” passiamo ad un altro, che non è certo una sorpresa in questa lista (qui la nostra recensione). Demon Slayer è disponibile anche su altre piattaforme e non ha certo bisogno di presentazioni, ma ci è sembrato giusto aggiungerlo visto che in fondo Amazon Prime Video è decisamente più diffuso di Netflix. Molti lo reputano sopravvalutato e, avendo letto il manga, posso in parte capirli: la storia anche in questo caso non è così innovativa, ma è ben delineata e costruita attorno a una sequenza di combattimenti in grado di suscitare sempre più curiosità. L’anime poi, con una grafica quasi perfetta, l’ottimo background (la neve, gli ambienti rurali, gli abiti tradizionali…) e una colonna sonora difficile da dimenticare (l’opening “Gurenge” è stata pluripremiata) ha una marcia in più! Se molti hanno iniziato a leggere il manga è stato sicuramente merito dell’anime, come sta accadendo per Jujutsu Kaisen. Ventisei (ad ora) episodi di epiche battaglie tra demoni e uomini, con racconti di oppressione e di speranza, tra momenti tristi e divertenti, che vi appassioneranno come pochi altri titoli del genere.

Berserk (1997)

In un mondo ideale Berserk meriterebbe una realizzazione animata degna del titolo, ma ahimè, non ho con me un behelit e quindi questo desiderio probabilmente non si realizzerà. Ho sofferto quando, dopo aver pazientato anni, mi sono trovato di fronte alle tragiche animazioni di Berserk del 2016 e successivamente del 2017, giustamente inserite tra i sequel più deludenti di sempre.
Diciamolo, ad ora l’unico anime degno è quello del 1997, ovvero la rappresentazione del primo e forse migliore arco narrativo dell’opera di Kentaro Miura: un misto di dark fantasy e crudo realismo, colmo di sangue, violenza, scene epiche e riflessioni sul destino dell’uomo e sulla religione. Certo, la grafica che mostra le pecche del tempo (e forse anche qualcosa di più) e il finale incompiuto pesano, ma questo non è sufficiente a togliere smalto ai personaggi magnificamente caratterizzati, alle atmosfere e alla tragica evoluzione degli eventi. Ognuno dei 25 episodi disponibili su Amazon Prime Video, con la sua indimenticabile sigla, trasuda delle emozioni che hanno reso il manga un capolavoro.

Welcome to the Ballroom

Non finirò mai di prendere questo anime come esempio di qualcosa di qualità, ma che per il genere o per il marketing sbagliato è finito relegato ad anime di nicchia, che pochi hanno seguito per intero. Nonostante le ottime critiche dell’anno, Welcome to the Ballroom non ha riscosso le dovute attenzioni: una trama in apparenza semplice, psicologia, humor, tecnicismi degni degli spokon più famosi e tanta tensione nei personaggi da farti immedesimare nelle loro azioni. Ottima ambientazione, buona musica, caratterizzazioni azzeccate, una narrazione con pochissime pecche e la competizione agonistica che si sente in ogni secondo decisivo rendono quest’anime un piccolo gioiellino. Anche se l’idea di vedere una serie sul ballo dovesse scoraggiarvi, fate uno sforzo e non ve ne pentirete!

Haikyuu!! (Stagioni 3 e 4)

Passiamo a un altro spokon che ci ha messo molto per ingranare e per diffondersi (almeno fuori dal Giappone), ma che ora viene preso come riferimento per il genere, con la sua capacità di descrivere le varie sfaccettature di un ambiente sportivo e le sue atmosfere ricche di tensione: Haikyuu!! da noi conosciuto con il sottotitolo L’asso del volley. Chi ha visto il precedente titolo di questa lista avrà infatti notato non solo le somiglianze tra i personaggi delle due serie (non per niente lo studio è lo stesso, ovvero  Production I.G), ma anche lo stesso stile nei lineamenti, nelle espressioni e nelle linee di sforzo nei corpi durante i gesti agonistici. Un anime che parla di pallavolo e dei sogni inseguiti da una squadra implacabile, per la quale inizierete a tifare come se si trattasse della vostra. I punti forti sono moltissimi: l’animazione superba, la gestione perfetta dei molteplici personaggi, la narrazione che non annoia mai e un OST favoloso, a partire delle opening dei Burnout Syndromes. Purtroppo le prime due stagioni sono ancora inedite in Italia, ma il successo dei seguiti fa ben sperare per un loro prossimo approdo. Le stagioni 3 e 4, disponibili su prime, si sono dimostrate infatti sempre ad altissimo livello (qui la recensione dell’ultima uscita) e siamo certi che rimarranno nei vostri cuoricini da sportivi, che vi piaccia o meno la pallavolo.

The Promised Neverland (Stagione 1)

Nonostante le molte critiche, per buona parte giuste e motivate, non potete lasciarvi scappare la prima stagione di The Promised Neverland. La seconda stagione (non ancora disponibile su Amazon Prime Video) ha lasciato l’amaro in bocca a molti, questo è vero, ma la prima è stata in grado di affascinare tutti i fan, non solo per le animazioni o l’ambientazione originale, ma soprattutto per il crescendo narrativo, caratterizzato da poca prevedibilità e situazioni empatiche. In questa “indefinita” casa di orfani viene costruito un clima pacifico e ricco di gesti amorevoli, una cornice perfetta per le disavventure che dovranno poi affrontare Emma e i suoi piccoli amici quando tutto inizierà a disgregarsi. Risultato: dodici episodi che si guardano tutti d’un fiato. Un consiglio, se avete già letto il manga fermatevi alla prima stagione e conserverete un ottimo ricordo, se invece non l’avete ancora fatto seguitele entrambe, ne vale comunque la pena.

Vinland Saga

Un manga dalle uscite irregolari che ci ha messo molto per diventare un anime, ma l’attesa è stata ben ripagata (qui la nostra recensione). Vinland Saga è una serie che segue le invasioni vichinghe in Europa trattando molteplici tematiche, da quelle legate alle ambizioni umane fino a quelle più divine, attraverso duelli, battaglie, tradimenti e un filo misterioso di storia e sentimentalismi poco consoni. Questa saga (molto simile a Vikings, uscito in seguito) ha parecchie eccellenze: dal background dei personaggi alla tipologia di violenza analizzata, sino alle animazioni di buon livello e alle eccellenti colonne sonore, opening e ending incluse. I personaggi poi sono ampiamente introdotti e caratterizzati, e il terrore che possano morire vi perseguiterà fino alla fine! Insomma, un ottimo shonen con quel pizzico di realismo storico che vi farà apprezzare la serie ancora di più, disponibile su Amazon Prime Video.

L’Attacco dei Giganti

Impossibile non includere L’Attacco dei Giganti tra le serie da vedere, e penso che su questo anime si sia speso ogni commento possibile. Trama a suo modo originale, con un intensificarsi di informazioni e ambientazioni man mano che la stagione prosegue. Il comparto grafico regge degnamente per tutti gli episodi (sia per la CGI che per le animazioni) con immagini d’impatto e molto marcate, sia nei colori che nei contrasti… e lo stesso si può dire per la trama. Nonostante le molte stagioni e alcuni episodi non proprio utili, difficilmente ci si annoia in questa lotta per la salvezza del genere umano dall’impellente minaccia dei giganti. Un clima emotivo altalenante tra miserie e momenti epici, perfettamente introdotti dalle indimenticabili opening di ciascuna serie. Tra misteri, innovativi duelli aerei, cruda violenza e momenti di speranza, questo famosissimo anime (nato da un manga di altrettanto successo) non deluderà nessuna delle vostre aspettative.

Nadia – Il mistero della pietra azzurra

Chiudiamo con un must, che chi non ha visto quando era piccolo deve necessariamente recuperare su Amazon Prime Video. Nadia – Il mistero della pietra azzurra, composto da 39 episodi risalenti al lontano 1990, che molti di noi hanno avuto la fortuna di vedere su Italia 1 da piccini. L’effetto nostalgia è probabilmente fondamentale, ma l’opera è invecchiata come un buon vino: una trama avvincente, inaspettata, fusa in quella che appare come una semplice avventura di due ragazzini in una sorta di giro del mondo in ottanta giorni. E invece, tra episodi scherzosi e semplici, per bambini, nasce una narrazione oscura, cupa, con temi profondi come il mare nel quale navigano per molto tempo. Certo, il comparto grafico è altalenante, anche per il periodo, e la narrazione si perde soprattutto nel blocco centrale, ma questi difetti non possono pregiudicare l’intera opera. Tra scienza, organizzazioni malvagie, avventura e sentimenti in frantumi, questo anime ispirato nientemeno che a un soggetto di Miyazaki e basato su varie opere di Jules Verne (tra le quali 20.000 leghe sotto i mari) deve davvero essere visto almeno una volta nella vita.

Banana Fish

Banana Fish, vera esclusiva Amazon Prime Video almeno qui in Italia, va a chiudere la lista. Un thriller dai toni decisamente drammatici nato dalla penna di Akimi Yoshida a cavallo fra gli anni ’80 e ’90 e adattato dallo studio MAPPA un paio d’anni fa, non può mancare nella vostra libreria. La storia inizia quando durante la guerra del Vietnam un soldato impazzisce e uccide due suoi commilitoni in preda a un raptus omicida, per poi diventare quasi catatonico, in grado di ripetere solo due parole: Banana Fish. La storia si sposta poi a New York alcuni anni dopo, dove un delinquente minorenne, Ash Lynx, pupillo di un boss della mala locale, riceve da un uomo morente una fiala contenente una misteriosa sostanza, ripetendo le stesse parole. La trama, che si snoda fra le indagini di Ash e quelle della sua banda, a cui si uniscono due giornalisti giapponesi, non lascia davvero un attimo di tregua, fra sparatorie al cardiopalma e rapporti amorosi “proibiti”. Ventiquattro episodi da guardare uno dopo l’altro, con una grossa scatola di fazzoletti a portata di mano!

BONUS: Shingeki no Bahamut: Virgin Soul

Come bonus per i più intraprendenti aggiungo una serie tratta da un videogioco, che già in passato avevo elogiato, e che sin da subito mi aveva affascinato, pur non avendo avuto il titolo tra le mani. Shingeki no Bahamut: Virgin Soul (24 episodi) è una serie prodotta dallo studio MAPPA… e si vede: qualità grafiche e tecniche impressionanti, effetti di colore a tratti davvero eccellenti e uno stile, tra lineamenti e movimenti, ottimale per rendere ogni azione fluida ed emozionante. Un fantasy con una storia a suo modo semplice, che però include di tutto: dai sentimenti alle battaglie, fino ad aspetti profondi, distribuiti con perizia lungo tutti gli episodi lungo un filo narrativo apparentemente casuale. Una colonna sonora all’altezza delle scene, che si esalta nei momenti più eroici, aumenta ulteriormente la qualità di questo racconto classico (ma non troppo) a tratti romantico e a tratti più oscuro, ma mai privo di speranza. Qualche critica può essere fatta per alcuni aspetti di lentezza narrativa o di logicità, ma mediamente la qualità è ottima! Se questo titolo finisce tra i bonus è solo per la mancanza, ad oggi, della distribuzione della prima serie in Italia: Shingeki no Bahamut: Genesis (di 12 episodi) infatti, pur rimanendo separata a livello di trama, introduce sia i personaggi che il mondo presentato in Virgin Soul. In ogni caso, qualche buco nella trama e qualche incognita in più non vi saranno di impedimento per apprezzare quest’opera.

Scrittore per passione, dopo aver scoperto la pozione che preserva i capelli e l’anima, la usa su di sé per terminare il dottorato in ingegneria ambientale. Utilizzando la magia infusa nelle parole tenta da anni di convertire gli eretici alla cultura giapponese. Adora il metal, i videogiochi, manga e fumetti, l leggende celtiche, e tutto ciò che si può fare mangiando cioccolata all’ombra di una montagna.

1 commento

  1. Visti praticamente tutti.
    Goblin Slayer: no comment.
    Demon Slayer: molto carino, ma leggermente sopravvalutato.
    Berserk: non è all’altezza del manga, ma è comunque una serie molto buona. E’ sempre stata criticata un po’ troppo severamente, ma voglio vedere chi ha ancora il coraggio di farlo dopo la sagra del taglia & cuci (ovvero la trilogia cinematografica) e soprattutto quell’obbrobrio in CGI.
    Welcome to the Ballroom: bellino.
    Haikyuu: non ho mai provato interesse per la saga, quindi non posso esprimermi in merito.
    The Promised Neverland: la seconda stagione non esiste. 😏
    Vilnland Saga: molto buono, spero che la continuino un giorno o l’altro.
    L’attacco dei Giganti: molto bello e pure superiore al manga, anche se la seconda stagione è un po’ inutile.
    Nadia: non penso che sia il capolavoro che dicono molti, ma comunque è una serie da vedere, soprattutto se si ama Evangelion.
    Banana Fish: adattamento animato quasi perfetto di un bellissimo manga, e a mio parere dà al protagonista una caratterizzazione ancora migliore dell’originale cartaceo. Peccato che abbiano voluto forzatamente ambientarlo ai giorni nostri, il che fa un po’ ridere, e soprattutto che non abbiano cambiato il finale… Che è veramente fatto coi piedi, a prescindere che si approvi o meno (io sarò banale, ma NON approvo) la direzione che prende l’epilogo delle vicende di Ash.
    Shingeki no Bahamut-Virgin Soul: carino, mi è piaciuto anche più dell’originale, che è pure una buona serie. Tra l’altro, l’equazione Nina Drango = Sakura Haruno, che molti hanno fatto, è assolutamente falsa.

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