SISTERS ROYALE: Five Sisters Under Fire – Recensione

Lo shoot ‘em up Sisters Royale: Five Sisters Under Fire di AlfaSystem è finalmente disponibile su Nintendo Switch. Eccovi la nostra recensione!

Sisters Royale

Nella magica terra di Pultima, luogo dove è ambientata questa strana storia, esiste da tempo immemore una profezia: cinque sorelle, dotate di formidabili poteri magici, combineranno le loro forze per salvare il mondo dalla terribile minaccia nota come Seytan. Fu così che, dopo tanta attesa, nacquero cinque ragazze dotate di una forte propensione verso la magia: Sonay, Selma, Ece, Nur, e Lale . Il popolo attese quindi con trepidazione il giorno della sconfitta di Seytan; peccato che questo giorno non arrivò mai e che le ragazze, piuttosto che unire le forze, decisero di partire e andarsene per vie separate, lontano da qualsivoglia conflitto. Questo non perché non avessero la forza di abbattere il nemico, anzi… la verità era tutt’altra: le cinque si detestavano visceralmente!

Poi, quando ormai il popolo di Pultima era ormai caduto in preda allo sconforto, le cinque sorelle si riunirono. Peccato, però, che non fosse per sconfiggere Seytan, bensì per regolare una loro faida personale dovuta a una ragione ben precisa: conquistare il cuore di un uomo!

SISTERS ROYALE: Five Sisters Under Fire è uno sparatutto bullet hell sviluppato da AlfaSystem, una casa nata negli anni ottanta che ha spesso lavorato per conto di compagnie più influenti come BANDAI NAMCO Entertainment (lavorando ad alcuni capitoli della serie Tales of), SEGA (per cui ha sviluppato i due Phantasy Star Portable su PSP), e addirittura a dei capitoli della serie YS e altri titoli Hudson/Falcom. Non è certo il primo gioco di questo genere sviluppato da questo studio, visto che, prima di SISTERS ROYALE, ha anche sviluppato la serie di sparatutto a scorrimento verticale Castle of Shikigami, ma dopo l’uscita del terzo capitolo, non avevano più creato titoli di questo tipo. Questo è infatti il loro primo sparatutto dopo ben dodici anni dall’uscita di Castle of Shikigami 3.

SISTERS ROYALE: Five Sisters Under Fire - Recensione

  • Titolo: SISTERS ROYALE: Five Sisters Under Fire
  • Piattaforma: Nintendo Switch
  • Versione analizzata: Nintendo Switch (EU)
  • Genere: Shoot ’Em Up
  • Giocatori: 1
  • Publisher: Chorus Worldwide Games
  • Sviluppatore: AlfaSystem
  • Lingua: Inglese (testi)
  • Data di uscita: 30 gennaio 2020
  • Disponibilità: digital delivery
  • DLC: disponibile un personaggio giocabile aggiuntivo, Ode
  • Note: realizzato dagli autori di Castle of Shikigami

Abbiamo recensito SISTERS ROYALE: Five Sisters Under Fire con un codice Nintendo Switch fornitoci gratuitamente da Brown Betty.

È capitato, infatti, che tutte e cinque le sorelle, durante il loro peregrinare, si siano in qualche modo innamorate dello stesso ragazzo: Yashin, un vero e proprio angelo biondo con tanto di due grandi ali sulla schiena. Mirando tutte e cinque al matrimonio con il ragazzo, decidono quindi di lanciarsi a vicenda il guanto di sfida, e di affrontarsi in campo aperto in una vera e propria battle royale, in cui l’unica vincitrice avrà il diritto e l’onore di prendere come marito l’angelico Yashin. Chi sarà la campionessa di questo assurdo scontro a colpi di magia e proiettili che scoppiano come fuochi d’artificio?

Occhio che si scivola!

SISTERS ROYALE è alla radice un classicissimo sparatutto a scorrimento verticale, in cui il giocatore deve schivare le miriadi di proiettili sparatigli contro e uccidere tutti i nemici che gli si parano davanti usando munizioni, bombe e fuoco concentrato, oltre che raccogliendo monete e (sporadici) potenziamenti. Tuttavia, per variare un po’ il brodo, AlfaSystem ha deciso di aggiungere una componente extra: visto che, diversamente dagli altri protagonisti di questo genere di giochi, le nostre amiche non volano, incontreremo spesso dei veri e propri ostacoli lungo il sentiero, che vanno da massi, fontane e lampioni che bloccheranno il passaggio e dovranno essere aggirati, a ventilatori da utilizzare e a superfici ghiacciate su cui scivolare. Ognuno dei cinque stage che compongono il gioco ha la sua piccola trappola da attraversare (il quarto, ad esempio, è quasi completamente al buio, e bisogna colpire le lanterne per ottenere un minimo di luce). Sulla carta questo può sembrare divertente, ma si rende particolarmente tignoso nella realtà, specie considerando un genere in cui bisogna calcolare gli spostamenti al millimetro se si vuole schivare i proiettili nemici e arrivargli quanto più vicino possibile per accrescere i danni. Fortunatamente questo accade solo durante gli stage veri e propri, mentre gli scontri contro i temibili boss sono del tutto liberi da questi trabocchetti.

Non mi ci voleva nulla!

Non stiamo parlando di un gioco lungo. Ogni stage può essere completato in una manciata di minuti, con una partita completa ad ogni difficoltà che si può anche terminare in meno di un’ora. Quindi, se sarete bravi e perseveranti, riuscirete a gustarvi il finale di tutte e cinque le sorelle in poche ore, un po’ di più se desiderate arrivare alla fine senza mai morire o senza usare “continue” per ottenere un punteggio finale complessivo soddisfacente. Ogni sorella ha il suo stile definito di combattimento e di uso dei proiettili, oltre che i tipici attacchi bomba che causano ingenti danni e, se usati col giusto tempismo, permettono di proteggersi dai danni senza morire (vi ricordo che, nella miglior tradizione di questo genere di giochi, si muore con un colpo solo, quindi attenti!): Soney e Lale, ad esempio, hanno delle armi da fuoco più dirette che attaccano tutto quello che si trovano davanti, mentre Ece e Nur sono specialiste negli spari a ricerca dei nemici, pratici se volete colpire concentrandovi meglio sui proiettili da schivare. Altra caratteristica distintiva delle sorelle è il loro famiglio che, evocato col pulsante B della console, permette una tipologia di attacco alternativo e più potente, ma che penalizza la rapidità di movimento, come la tripla lama di ghiaccio di Selma o la barriera spirituale di Nur.

Hmm… sapeva di viola!

Lo stile grafico di SISTERS ROYALE non brilla certo per spettacolarità o per i dettagli. Il titolo è completamente in 3D, con modelli poligonali super-deformed decisamente dozzinali, non dissimili da quelli che si vedrebbero su gioco PlayStation 2, e non è nemmeno presente una grande varietà di design dei proiettili, che sono tutti perlopiù punte di frecce e palline viola con qualche altro particolare del medesimo colore. Il character design dei personaggi è carino, ma sono illustrazioni fisse che non cambiano minimamente espressione, e anche gli sfondi di gioco risultano noiosi. L’unica nota positiva sono i nemici, con un design decisamente carino e simpatico, vero cavallo di battaglia di un titolo altrimenti decisamente insipido nel comparto grafico.

Veniamo ora al comparto sonoro: le musiche sono orecchiabili, con diversi motivetti decisamente jazz, ma niente che sia particolarmente memorabile o all’altezza di altri titoli del genere (o forse sono io che sono stata viziata da Touhou Project e dalle sue gradevolissime melodie). Il parlato è completamente assente, e gli effetti sonori sono nella norma.

Questo titolo è completamente in lingua inglese, e i dialoghi sono probabilmente la cosa migliore del gioco, poiché ricchi di umorismo e battute, in una trama e in un contesto che non si prende mai sul serio. Ovviamente, per comprendere le sfaccettature, è necessario masticare un minimo di inglese, sebbene non sia scritto in maniera particolarmente complicata.

A chi consigliamo SISTERS ROYALE: Five Sisters Under Fire?

Consiglio questo titolo agli amanti del genere bullet hell che hanno voglia di giocare a qualcosa nei ritagli di tempo, anche se personalmente non gli darei la priorità su altri titoli del genere presenti su Switch, come i molti porting di opere storiche da sala giochi, Astebreed o l’ormai storico Ikaruga, giochi decisamente migliori sotto svariati aspetti. Ma se avete tempo da perdere, vi suggerisco di prenderlo scontato, poiché ritengo che non sia da acquistare a prezzo pieno.

  • Una storia scanzonata e divertente che non si prende sul serio
  • Character design delizioso
  • Gameplay solido e immediato
  • Piacerà ai fan degli sparatutto arcade

  • Graficamente non è niente di eccezionale
  • Gli ostacoli sul terreno sono più una seccatura che altro
  • La mancata localizzazione in italiano potrebbe allontanare alcuni giocatori
SISTERS ROYALE: Five Sisters Under Fire
3

I fuochi d’artificio di quest’anno mancano di varietà

SISTERS ROYALE: Five Sisters Under Fire è, alla fine della fiera, un gioco mediocre senza infamia e senza lode. Il gameplay è nella norma per il genere, i personaggi e i dialoghi sono gradevolissimi, ma l’idea di far correre le protagoniste su campi con i trabocchetti invece di farle volare come al solito è più frustrante che altro, senza contare un comparto grafico decisamente sotto la media anche per un gioco di nicchia. Se avesse avuto più varietà nei proiettili e avesse fatto a meno degli ostacoli e dei tranelli, sarebbe risultato decisamente molto più appetibile, ottenendo di sicuro un voto più alto. Una buona occasione sprecata!

Una normalissima bimba ultraventenne che ha trafficato con computer e videogiochi per tutta la vita. Nel tempo libero le piace scarabocchiare sul suo sketchbook.

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