KILL la KILL – IF – Recensione

ARC SYSTEM WORKS ci riporta al glorioso 2013 grazie al primo picchiaduro tratto dalla serie animata dello studio TRIGGER. Ecco la recensione di KILL la KILL – IF!

KILL la KILL – IF - Recensione

KILL la KILL – IF - RecensioneNel mondo di KILL la KILL, l’Istituto Honnouji è una scuola guidata dalla dittatura del consiglio studentesco e della presidentessa Kiryuin Satsuki, che la controlla rigorosamente tramite una gerarchia basata sul possesso di speciali divise in grado di dare poteri sovrannaturali a chi le indossa. L’ordine verrà sconvolto dall’arrivo di una nuova recluta, Matoi Ryuko, intenzionata a trovare il colpevole dell’assassinio di suo padre. L’unico indizio posseduto da Ryuko è la metà di un gigantesco paio di forbici e, dopo aver assaggiato l’umiliazione della sconfitta, si prepara alla vendetta grazie ad uno strano vestito senziente trovato nello scantinato della sua abitazione, Senketsu, che le garantirà un potere capace di sbaragliare quello dei suoi avversari. L’ora della vendetta è finalmente giunta.

KILL la KILL è una serie televisiva anime prodotta da Aniplex e realizzata dallo studio TRIGGER. È andata in onda in Giappone tra il 3 ottobre 2013 e il 27 marzo 2014 e, cinque anni dopo la sua messa in onda, ARC SYSTEM WORKS ha finalmente creato un videogame basato su di essa. La serie originale, personalmente, mi è piaciuta tantissimo e ai tempi mi ha davvero ossessionato; l’annuncio del gioco è stato come un fulmine a ciel sereno e queste sono le mie impressioni sul titolo disponibile ora su PlayStation 4, Nintendo Switch e PC.

  • Titolo: KILL la KILL – IF
  • Piattaforma: PlayStation 4, Nintendo Switch, PC / Steam
  • Versione analizzata: PlayStation 4 (EU)
  • Genere: Fighting Game
  • Giocatori: 1-2 
  • Software house:  ARC SYSTEM WORKS, PQube
  • Sviluppatore: APLUS
  • Lingua: Italiano (testi), Inglese e giapponese (testi e doppiaggio)
  • Data di uscita: 26 luglio 2019
  • Disponibilità: digital delivery, retail
  • DLC: Mako Mankanshoku e il duo Mikisugi/ Tsumugu arriveranno come DLC gratuiti
  • Note: disponibile in edizione limitata con artbook, colonna sonora e Mak- Roquette Squeezie; la versione recensita era disponibile unicamente in lingua inglese, quella venduta nei negozi è localizzata in italiano

Don’t lose your way in your mind

C’è da dire, innanzitutto, che scegliere di realizzare un picchiaduro a tre dimensioni tratto da KILL la KILL poteva essere una scelta azzardata, dato il numero non troppo alto di personaggi a disposizione nell’opera originale, nonostante esistano esponenti del medesimo genere con addirittura meno combattenti di questo titolo. Ma di questo vi parlerò successivamente.

Negli scontri di KILL la KILL – IF avremo a disposizione tre tipologie di attacco per sconfiggere i nostri avversari, che saremo in grado di concatenare per scatenare svariate tipologie di combo. Saranno disponibili infatti attacchi a corto raggio, attacchi a lungo raggio e attacchi spezza-guardia, totalmente combinabili. Per non subire danni dal nemico potremo usare il salto, la guardia oppure uno spostamento laterale. Devo dire che questo sistema, così basilare, funziona piuttosto bene. Effettuare numerose combo (visibilmente spettacolari) farà la gioia sia dei novellini che degli esperti dei giochi di combattimento. Caricando l’apposita barra potremo poi innescare attacchi speciali oppure rischiare il tutto per tutto attivando il Bloody Valor, che ci permetterà di effettuare un duello in stile “Janken” (carta, sasso e forbici) con l’avversario: se vinceremo, potremo godere del potenziamento scelto nella contesa e, una volta vinti tre Bloody Valor, potremo scatenare un attacco devastante contro l’avversario, che il più delle volte ci garantirà la vittoria del round. Queste meccaniche di gioco sono semplici rispetto ad altri titoli concorrenti, ma possiamo dire che, messe insieme, funzionano alla grande.

KILL la KILL – IF - Recensione

We have to be as one

Il punto forte del gioco di APLUS si riassume nel suffisso presente nel titolo del gioco, ovvero il termine IF. Quante volte nella vita ci è capitato di pensare cosa sarebbe successo se un determinato evento della trama di un gioco, anime, serie TV o film fosse stato differente da quello narrato o mostrato? Molte case di produzione, come MARVEL, hanno fatto la fortuna con questo genere di storie e ARC SYSTEM WORKS ha sfruttato questa possibilità per portare nuova linfa vitale a una serie animata di cinque anni fa. Evitando di fare spoiler, in quanto è proprio questo il punto cardine del gioco, posso dirvi con certezza che la narrazione della storia in tutte le sue sfaccettature, attraverso un’ottima resa grafica in cel shading e grazie alla bravura dei doppiatori giapponesi, vi farà pensare che tra il 2013 e oggi sia passato solo un giorno.

Le modalità di gioco, oltre alla storia principale, sono le stesse di un normale picchiaduro, con qualche aggiunta davvero carina. Saranno presenti la modalità Versus, contro la CPU o avversari online (anche in modalità classificata), la modalità Survival contro le COVERS (dove ahimè potremo vedere le prime limitazioni negli scontri multipli) e sarà possibile anche creare un “Diorama” personalizzato con gli eccellenti modelli dei personaggi del gioco, scegliendo pose ed espressioni. Andando avanti nella storia si potranno sbloccare nuovi elementi con la valuta del gioco, necessaria a rendere vostre cose come brani musicali, voci dei protagonisti o altro ancora in un’apposita sezione dedicata ai collezionabili.

Don’t be afraid, my sweetheart

Fino a questo momento sembra quasi di trovarci davanti a un titolo privo di difetti, ma prima di passare ai lati negativi di questo gioco vorrei parlare di quello che, secondo me, è il punto forte di KILL la KILL – IF, ovvero il sonoro. Capita spesso che nei giochi tratti da serie animate giapponesi, per questioni di diritti, non siano presenti le musiche originali dell’opera, ma in questo caso, fortunatamente, è tutto il contrario. Non solo è presente la sigla “Sirius” ma anche la bellissima “Before my body is dry”, un brano caratteristico che, ascoltato nuovamente dai fan dell’opera, farà certamente venire la pelle d’oca. Completano il mosaico anche alcune delle tracce musicali più caratteristiche dell’anime e nuove gradevoli melodie create appositamente per il titolo.

KILL la KILL – IF - Recensione

KILL la KILL – IF utilizza inoltre una modalità di visualizzazione degli eventi in perfetto stile anime e in più occasioni vi capiterà di sentirvi spaesati, non riuscirete più a capire se vi trovate davanti a un gioco o a una serie animata, con tanto di titoli di coda e breve sinossi dell’episodio successivo. Questo, a mio avviso, è un successo: il connubio perfetto fra anime e videogame su licenza. L’unico mio rammarico è che tutto ciò sia arrivato solo nel 2019 e per una serie ormai diventata di nicchia, in quanto avremmo potuto godere dello stesso lavoro per altri giochi tratti da trasposizioni animate ben più famose. Come al solito però, a mio avviso non esiste un gioco perfetto e sarei ipocrita se non vi elencassi i difetti di questo: passiamo quindi, irrimediabilmente, al paragrafo dell’infamia.

KILL la KILL – IF - Recensione

This is the way to be more strong

Come primo difetto evidenziato, posso dire che la telecamera non funziona particolarmente bene negli scontri dove dovremo confrontarci con più di un avversario, siano essi scontri con le COVERS oppure contro altri avversari. Molte volte, infatti, potremo ricevere attacchi alle spalle senza accorgercene, magari mentre stiamo contrastando un nemico. Oltre a questo, i personaggi utilizzabili nel gioco sono relativamente pochi e, nonostante verranno rilasciati come DLC gratuiti anche Mako Mankanshoku e il duo Mikisugi Tsumugu, rimangono comunque pochi; avrei apprezzato alcune comparse minori, ad esempio i rivali di Ryuko apparsi nelle prime puntate.

Da fan dell’anime di TRIGGER, inoltre, ho notato l’assenza di molti personaggi nella storia principale, nonché il fastidioso “mutismo” di Senketsu. Una delle cose più apprezzabili della serie è infatti il rapporto che intercorre fra Ryuko e la sua divisa, e nel gioco pubblicato in Europa da PQube questo fattore importante sembra esser stato lasciato in secondo piano, probabilmente perché la protagonista principale di questo titolo è la rivale Satsuki. Era prevedibile, infine, che un tema cardine nella serie animata, il “nudismo”, in questo titolo avrebbe visto più di una censura: nulla di particolarmente grave, dato che IF riesce in ogni caso a ricreare al meglio l’atmosfera dell’universo narrativo pur quasi totalmente privo del fanservice amato dagli spettatori.

L’Istituto Honnoji è una scuola stretta nel pugno di ferro del consiglio studentesco, guidato da Kiryuin Satsuki, che la controlla tramite una rigida gerarchia basata sul possesso di speciali uniformi capaci di dare poteri sovraumani a chi le indossa. Nell’istituto arriva Matoi Ryuko, una ragazza alla ricerca di indizi sull’assassinio del padre. L’unico in suo possesso al momento è la metà di un gigantesco paio di forbici, lasciata sulla scena del delitto dal colpevole. Ryuko si trova ben presto ai ferri corti col consiglio studentesco ma troverà, in un sotterraneo sotto casa sua, uno strumento essenziale per poterlo affrontare: un’uniforme senziente che le darà poteri pari se non superiori a quelli dei suoi avversari!

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A chi consigliamo KILL la KILL – IF?

Consiglio senza ombra di dubbio il gioco a chi ha amato KILL la KILL. Rimane un acquisto obbligato per chi è rimasto stregato dall’anime di TRIGGER. È  capitato anche che chi non conoscesse l’opera sia stato ammaliato dal sistema di combattimento e da una trama narrata in maniera impeccabile negli intermezzi fra uno scontro e l’altro. Potrei solamente escludere dai futuri acquirenti chi ama i picchiaduro con migliaia di personaggi disponibili oppure chi cerca un gioco decisamente più longevo o competitivo.

KILL la KILL – IF - Recensione

  • KILL la KILL perfettamente trasposto in videogame
  • Sistema di combo divertente e appagante
  • Musiche e doppiaggio tratti direttamente dall’anime
  • Testi localizzati in lingua italiana

  • Pochi personaggi disponibili per il giocatore
  • Longevità limitata
  • Telecamera non impeccabile
KILL la KILL – IF
4.2

Anime e videogioco perfettamente amalgamati

KILL la KILL – IF è il connubio perfetto tra videogame tratto da una serie animata e l’anime stesso. Non è naturalmente esente da difetti, ma vi sfido a provare a recepire l’entusiasmo che ho provato per questo gioco da vero e proprio fan dell’opera. Oltre ai pochi personaggi e ai difetti negli scontri multipli dovuti alla telecamera, ARC SYSTEM WORKS ha confezionato un piccolo capolavoro, imperdibile per tutti quelli che hanno adorato l’opera dello studio TRIGGER ma genuinamente apprezzabile anche da chi non conosce la serie animata. Ora non ci resta che sperare che il medesimo sviluppatore si ricordi dell’esistenza del capolavoro che risponde al nome di Tengen Toppa Gurren Lagann.

Ha reagito all'annuncio di Bloodstained: Ritual of the Night come Paolo Brosio con il Papa. Termina Golden Axe almeno una volta al mese. Da dieci anni.

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