JUDGMENT: Nagoshi smentisce le voci sui sequel

JUDGMENT / Pierre Taki

Proprio durante l’ultima trasmissione in diretta di SEGA, Toshihiro Nagoshi ha colto l’occasione per fare chiarezza su alcuni dettagli riguardanti JUDGMENT, l’ultima fatica del Ryu Ga Gotoku Studio che è da poco stata al centro di alcune particolari controversie.

Per iniziare, Nagoshi rivela che attualmente non ci sono piani per un ipotetico sequel della serie, mettendo quindi un punto definitivo a quei rumor che nei passati giorni confermavano il futuro sviluppo di ben due nuovi capitoli. Anzi, a dirla tutta quando Nagoshi ha appreso della “conferma” è rimasto molto divertito dalla cosa, chiedendosi come fosse possibile dato che non era assolutissimamente vero.

Ovviamente non si poteva saltare l’argomento del momento, ovvero l’arresto di Pierre Taki, il quale si è prestato per il suolo di Kyohei Hamura all’interno del gioco. Nagoshi è rimasto davvero sorpreso dall’arresto di Taki, e dopo aver appreso la notizia il team ha iniziato subito a pensare a come poter risolvere velocemente il problema e ha prontamente fermato le vendite. Per quanto in molti abbiano considerato esagerata questa scelta, dato che con il gioco stesso ha comunque poco a che fare perché si tratta di vita privata, l’essere uscito da pochi mesi ha influito molto sulla loro scelta di correre ai ripari. Fosse stato un prodotto più datato, allora magari avrebbero intrapreso un percorso diverso.

Ovviamente, se mai un sequel ci sarà veramente, il personaggio di Kyohei Hamura non apparirà.

Fortunatamente l’edizione del gioco Occidentale non subirà alcun ritardo, e rimane sempre fissata per il 25 giugno su PlayStation 4. Se siete interessati a conoscere ulteriori dettagli sulla versione occidentale, vi rimandiamo alla nostra anteprima.

Fonte: SEGA via Gematsu

Prestigiatore, ballerino di break dance, produttore cinematografico, traduttore ufficiale di frasi imbarazzanti per prodotti R18, fondatore di Akiba Gamers: un curriculum da fare invidia a Johnny Sins, ma che non regge il confronto con la sua smodata passione per i giochi d’importazione e per i tegolini.

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