Golden Kamuy: le terrificanti storie dei prigionieri si raccontano in video

Golden Kamuy

Se conoscete e apprezzate la serie Golden Kamuy di Satoru Noda, allora sicuramente saprete che i crimini di cui i prigionieri si sono macchiati sono talmente terribili da poter essere identificati anche come storie horror, e in un certo senso è proprio quello che ha voluto fare Shueisha nella sua nuova serie di video pubblicati sul canale YouTube Young Jump TV.

I tre video che ci vengono proposti sono raccontati da Junji Inagawa, celebre narratore di storie di fantasmi, e vogliono cercare di dare un tocco ancora più spaventoso al tutto.

La prima di queste storie è Bijin Okami Hotel (la bellissima proprietaria dell’hotel), ed è incentrata su Ienaga Kano.

La seconda, Nishin-ryō Renzoku Satsujin Jiken (il caso di omicidi seriali alla pesca di aringhe), ruota attorno alle vicende di Henmi Kazuo.

La terza e ultima, Kurayami no Tōzoku (il ladro nell’oscurità), ha come protagonista Toni Anji.

In attesa della terza stagione dell’anime, Golden Kamuy è disponibile con sottotitoli in italiano sulla piattaforma Crunchyroll, mentre a occuparsi del manga è J-POP, che ci introduce l’opera con queste parole:

Nel pieno dell’Era Meiji Saichi Sugimoto, ex soldato d’élite sopravvissuto a una delle battaglie più sanguinose della guerra Russo-Giapponese, lasciato l’esercito ha ormai un solo obiettivo: la corsa all’oro. È questa a portarlo in Hokkaido, l’estremo nord del Giappone abitato dal misterioso popolo degli Ainu e dove secondo una leggenda qualcuno ha nascosto una enorme quantità del prezioso metallo giallo… ma Sugimoto non è l’unico a seguire le tracce che portano al tesoro nascosto e per trovarlo dovrà affrontare spietate bande di criminali, l’esercito e il clima proibitivo dell’Hokkaido con l’aiuto di una giovane e decisa Ainu in cerca di vendetta.

Fonte: Shueisha via Anime News Network

Prestigiatore, ballerino di break dance, produttore cinematografico, traduttore ufficiale di frasi imbarazzanti per prodotti R18, fondatore di Akiba Gamers: un curriculum da fare invidia a Johnny Sins, ma che non regge il confronto con la sua smodata passione per i giochi d’importazione e per i tegolini.

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