YO-KAI WATCH – La nostra prova sulla versione italiana

YO-KAI WATCH – La nostra prova sulla versione italiana

Quante cose si possono fare in tre anni? Poco più di tre anni fa abbiamo esordito sul web come Another Castle e poco tempo dopo, esattamente tre mesi e mezzo, LEVEL-5 ha lanciato ufficialmente il suo guanto di sfida a Pokémon con il suo Yōkai Wotchi, primo titolo del franchise per Nintendo 3DS che, accompagnato dai canonici anime, manga e delizioso ciarpame per bambini e collezionisti, in breve tempo ha conquistato i giapponesi, imponendosi di prepotenza su un mercato che sembrava destinato alla perenne supremazia dei mostri tascabili di Satoshi Tajiri.

yo-kai-watch-nintendo-3ds-200Mentre in Giappone la faccia di Jibanyan e soci compare ininterrottamente da tre anni in televisione, per strada, sulla carta igienica (ve lo giuro) e persino sui gadget a tema venduti presso i templi buddhisti dando vita a una serie di videogiochi in continua espansione, in Italia abbiamo dovuto aspettare tre lunghissimi anni prima di avere la certezza che LEVEL-5 non si fosse dimenticata di noi. Con l’aiuto di VIZ Media Europe, Nintendo e Hasbro, infatti, la compagnia di Akihiro Hino ha finalmente potuto far conoscere Keita, Whisper e Jibanyan al pubblico nostrano… non senza i doverosi cambiamenti.

Dopo averne provato la brevissima demo qualche tempo addietro non vedevo l’ora di mettere le mani sulla versione completa (e in italiano) di YO-KAI WATCH, la cui uscita europea è fissata per la fine di questo mese. Fortunatamente non ho dovuto attendere così tanto e, sebbene fossi diligentemente impegnato a rilassarmi sulle assolate spiagge (virtuali) della Zack Island di DEAD OR ALIVE Xtreme 3, non ho certo pensato due volte alla prospettiva di potermi occupare io della copertura di questo attesissimo titolo.

La prima cosa che salta alla vista e all’udito, specie se non siete a conoscenza di ciò che i tre colossi hanno operato sul titolo, riguarda proprio l’adattamento occidentale, molto vicino a quello di Inazuma Eleven e, idealmente, alla saga di Ace Attorney. Come il titolo stesso del gioco suggerisce, i protagonisti che affiancheranno il giovane Keita, ribattezzato Nate, saranno gli Yōkai, creature paranormali strettamente legate alla mitologia giapponese che, grazie al lavoro di occidentalizzazione svolto da chi si occupa di localizzare gioco e anime, vengono per la maggior parte snaturalizzate e decontestualizzate per venire incontro alle esigenze di mercato. Se, fortunatamente, il co-protagonista Jibanyan è rimasto tale, ci troviamo di fronte a spiritelli dai nomi italioti quali Cicalama, Demanone e Uccelladro che, in maniera analoga all’adattamento italiano dei vari DRAGON QUEST, rimangono meglio impressi anche nelle menti di coloro che non sono più di tanto addentrati nella cultura folcloristica del Sol Levante. Tuttavia, troviamo anche qualche rara eccezione come Tenguleggon, il cui nome mischia quello della creatura originale e una parola italiana che, sebbene abbia un significato diverso sia dal nome giapponese (Nekuramatengu) che da quello americano (Tengloom), mantiene un significato consono alla sua caratterizzazione.

Parlando in termini di gameplay vero e proprio, ciò che nelle demo non abbiamo avuto modo di provare è stato proprio l’approccio con i nuovi Yo-kai e il modo in cui gli stessi si uniscono alle fila del nostro alter-ego dalla maglietta rossa (o dalla sua controparte femminile). Come nel caso del già citato Pokémon, anche in YO-KAI WATCH abbiamo una sorta di raccoglitore dei mostri catturati, un libro che prende il nome di Medaglium. All’interno di questo tomo verranno incastonate delle medaglie (chi l’avrebbe mai detto?), le stesse con le quali ci premieranno gli spiriti che conquisteremo dopo una battaglia o con i quali stringeremo amicizia nel corso della storia, che ci consentiranno di schierarli nel nostro mazzo di sei per evocarli in battaglia in caso di necessità. Come nel caso dei Pokémon, anche alcuni Yo-kai potranno evolversi in versioni più potenti mentre, diversamente dalla più famosa saga sviluppata da Game Freak, gli spiriti potranno essere fusi tra di loro o con determinati oggetti per trasformarsi in creature tutte nuove. Ma come fare per raccogliere queste medaglie e schierare gli spiriti fra i nostri ranghi? Semplicemente offrendo agli Yo-kai del cibo prima di ogni battaglia e incrociando le dita: una volta sconfitti, se avremo azzeccato i loro gusti in fatto di manicaretti, essi potranno reputarci degni di sfruttare il loro potere negli scontri successivi. Tuttavia, esistono diversi altri modi per garantirci nuovi alleati, ma di questo vi parlerò in maniera più dettagliata nella recensione.

Come già menzionato brevemente in precedenza, all’inizio del gioco ci verrà chiesto se vorremo vestire i panni del protagonista maschile, Nathan Adams, oppure della comprimaria che diverrebbe a tutti gli effetti eroina, Katie Forester. Selezionando la seconda, non solo tutti i dialoghi e gli eventi verranno modificati in modo che siano coerenti con il sesso e il ruolo della ragazzina, ma anche l’abitazione e molti altri dettagli risulteranno differenti, come i colori delle finestre del menu e persino la forma stessa dello Yo-kai Watch: se quello di Keita/Nate sarà il classico strumento da polso, quello di Katie (che in giapponese si chiama Fumika) è un vero e proprio orologio da taschino che ricorda molto da vicino l’oggetto magico con cui, negli anime per ragazze, le eroine si trasformano in majokko. Tuttavia, scordatevi di vederla in abiti stravaganti al grido di “Potere del cristallo Yo-kai!”, perché non ciò accadrà… purtroppo.

In conclusione

In fin dei conti YO-KAI WATCH è esattamente come me lo aspettavo. Un gioco di ruolo concettualmente simile a Pokémon ma profondamente diverso da esso e che, invece di mettere al centro del suo mondo una forte componente competitiva, si focalizza maggiormente sulla narrazione e sulla ricerca di nuovi Yo-kai piuttosto che sulle battaglie casuali, risultando davvero molto simile, come struttura, alla controparte animata già in onda su Cartoon Network nel nostro paese. Cosa mi attende dopo la fine della storia principale? Lo scoprirò nei prossimi giorni. Per tutti voi, l’appuntamento è fissato per il 29 aprile su Nintendo 3DS.

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.