Re:Zero Starting Life in Another World Season 2 – Prime impressioni

Dopo quattro anni e un rinvio legato all’emergenza sanitaria, arriva finalmente su Crunchyroll la seconda stagione di Re:Zero - Starting Life in Another World. Ecco le nostre prime impressioni sugli episodi usciti

Re:Zero Starting Life in Another World - Impressioni sulla seconda stagione

Se c’è un genere che negli ultimi anni è arrivato a una vera e propria saturazione nel mondo dell’intrattenimento giapponese, questo è senza dubbio quello degli isekai. Il termine, che in originale significa letteralmente “mondo diverso”, raggruppa tutte quelle opere, di solito a tematica fantasy, accomunate dalla medesima premessa: il protagonista che viene trasportato, o si reincarna, in un’ambientazione parallela dove vivere nuove avventure. Nell’ultimo decennio abbiamo assistito a un moltiplicarsi incontrollato di light novel isekai e relativi adattamenti manga e anime, con l’ovvia conseguenza dell’abbassamento della qualità media delle produzioni. In questo mare di mediocrità ci sono fortunatamente delle eccezioni. La scorsa stagione primaverile per esempio abbiamo avuto non uno, ma ben due anime isekai di buonissimo livello, ovvero My Next Life as a Villainess e la seconda stagione di Ascendance of a Bookworm. In questo periodo estivo martoriato dai rinvii legati alle conseguenze dell’attuale pandemia giunge finalmente sui nostri schermi uno degli anime più attesi dell’anno. Sto parlando della nuova stagione di Re:Zero – Starting Life in Another World, secondo atto di uno dei maggiori successi degli ultimi anni nonché autentico emblema rappresentativo del genere isekai.

Ecco le mie impressioni dopo i primi cinque episodi usciti di quello che a mio parere è un ritorno col botto. Se non avete ancora recuperato la prima stagione (o i relativi volumi del romanzo o del manga) è meglio se non proseguite con la lettura perché dovrò fare alcuni importanti spoiler sul finale del terzo arco narrativo.

Re:Zero Starting Life in Another World - Impressioni sulla seconda stagione

Per quelli che non sono familiari con il franchise, Re:Zero – Starting Life in Another World nasce come web novel nel 2012 sul celebre sito di romanzi amatoriali Shōsetsuka ni Narō, scritto dalla penna dell’autore Tappei Nagatsuki. Il capostipite, tuttora in corso, diventa nel 2014 una light novel pubblicata dall’editore Kadokawa con le illustrazioni del disegnatore Shin’ichirō Ōtsuka, anche questa ancora all’attivo con 23 volumi usciti in patria più alcuni extra. Il romanzo, assieme agli adattamenti manga dei primi tre archi narrativi dell’opera, ha reso Re:Zero una serie molto apprezzata dagli appassionati del fantasy nipponico, ma è la serie animata, realizzata nel 2016 dallo studio White Fox e lunga 25 episodi, a decretare il definitivo successo del brand. Nel corso degli ultimi anni Re:Zero è diventato infatti un vasto media franchise che, oltre alle opere precedentemente citate, comprende due serie di corti animati, due OVA (Memory Snow e The Frozen Bond), una manciata di videogiochi su svariate piattaforme fra cui Re:ZERO – The Prophecy of the Throne, una trasmissione radiofonica e molto altro.

La seconda stagione dell’anime, annunciata a marzo del 2019, era originariamente prevista per il periodo primaverile di quest’anno, ma le conseguenze dell’attuale emergenza sanitaria mondiale hanno determinato il rinvio della prima parte di questo nuovo adattamento a quello estivo, mentre la seconda parte verrà trasmessa a partire dal prossimo gennaio, durante l’inverno del 2021. L’anime vede il ritorno dello studio White Fox e di tutto lo staff della prima stagione, ed è disponibile in simulcast sottotitolato in italiano su Crunchyroll, piattaforma dove potete trovare la prima stagione (in versione classica e Director’s Cut) e l’OVA The Frozen Bond. Il romanzo e i manga sono invece pubblicati in Italia dall’editore J-POP Manga.

Re:Zero Starting Life in Another World - Impressioni sulla seconda stagione

La serie riparte esattamente dove si era fermata la prima quattro anni fa. Subaru, dotato del potere di tornare indietro nel tempo in seguito alla propria morte, dopo mille ostacoli e sofferenze riesce ad annientare la Balena Bianca e a uccidere Petelgeuse Romanee-Conti, l’arcivescovo dell’accidia del Culto della Strega, salvando così la sua amata Emilia e gli abitanti del villaggio di Irlam. Ma il pover protagonista non può cantare vittoria, perché l’arrivo di una nuova minaccia e la terribile sorte toccata a Rem, il ricordo della cui esistenza viene cancellato dalla memoria collettiva, costringeranno Subaru ed Emilia ad affrontare una realtà che non si sarebbero mai immaginati.

Se c’è una cosa che mi ha colpito molto durante la prima stagione di Re:Zero, è l’impegno da parte dello studio White Fox e dello staff nel voler creare un adattamento che rendesse giustizia ai meriti dell’opera originale nonostante il budget non proprio elevato e gli stringenti vincoli della programmazione televisiva giapponese. Impegno che si è tradotto in episodi più lunghi del normale e nell’assenza delle sigle di apertura e chiusura in molti di essi per risparmiare prezioso minutaggio. Caratteristiche presenti anche nell’esordio di questa seconda stagione, per un’ulteriore conferma della dedizione dello staff che ho apprezzato davvero tanto.

Re:Zero Starting Life in Another World - Impressioni sulla seconda stagione

Il secondo atto dell’anime, suddiviso in due cour separati, trasporrà su schermo con tutta probabilità il (lungo) quarto arco narrativo del romanzo, che espande ulteriormente l’affascinante background del mondo di Lugnica, ambientazione della serie, e delle forze che lo dominano. Ritroviamo i nostri beniamini, come la bella e dolce Emilia e le gemelle Ram e Rem, la seconda in condizioni non proprio ideali, e facciamo la conoscenza di nuovi personaggi fra cui l’affascinante e misteriosa Echidna, una strega che quasi sicuramente avrà un ruolo centrale nello sviluppo della trama e che sta già riscuotendo un discreto successo fra gli appassionati.

Ma soprattutto ritroviamo Subaru Natsuki, protagonista indiscusso della serie e personaggio controverso in quanto molto amato ma al tempo stesso anche odiato da una buona fetta di pubblico per via della sua caratterizzazione fin troppo esagerata, logorroica e sopra le righe (per usare un termine tipico dello slang, edgy). Non starò qui a soffermarmi sui meriti e i demeriti del suddetto personaggio nel corso del precedente adattamento animato, ma una cosa che i primi cinque episodi della seconda stagione mettono subito in chiaro è quanto Subaru sia davvero maturato a causa di tutto quello che gli è toccato subire, diventando un protagonista carismatico e affidabile per il quale non posso fare a meno di tifare.

È ancora presto per poter esprimere una valutazione concreta sulla nuova stagione di Re:Zero, data anche la relativa penuria di eventi e un ritmo narrativo non certo incalzante, tuttavia questi primi episodi sembrano gettare le basi per sviluppi molto interessanti, pieni di misteri che attendono solo di essere risolti. Il comparto tecnico è di ottimo livello e spero che White Fox riesca a mantenere tale qualità per l’intera durata della stagione, complice anche la suddivisione in due cour, evitando le inconsistenze e i drastici cali che hanno caratterizzato il predecessore. In attesa quindi di scoprire come andrà avanti la storia e quali sfide (ma soprattutto quante morti) Subaru si ritroverà ad affrontare, non posso fare a meno di promuovere a pieni voti l’esordio della seconda stagione di Re:Zero.

L’attesa è stata ripagata

Re:Zero Starting Life in Another World - Impressioni sulla seconda stagione

Abbiamo aspettato tanto per il ritorno di uno degli anime fantasy più riusciti e apprezzati degli ultimi anni, ma ne è valsa la pena. Nonostante i disagi legati all’attuale emergenza sanitaria mondiale, che speriamo non incidano troppo sulla qualità della serie, i primi cinque episodi della seconda stagione di Re:Zero (o, a voler essere pignoli, della prima parte di essa) sono quanto di meglio i fan potessero sperare. Il nuovo arco narrativo promette benissimo e, seppur caratterizzato finora da un ritmo non proprio incalzante, introduce la giusta dose di misteri e domande per suscitare la curiosità e l’interesse dello spettatore, mentre i nuovi personaggi (come l’affascinante Echidna) hanno un ottimo potenziale. In tutto questo, il protagonista Subaru è più carismatico che mai e dimostra di essere maturato moltissimo rispetto alla prima stagione, dove il suo continuo atteggiamento sopra le righe lo ha fatto diventare uno dei personaggi più odiati da una cospicua parte del fandom anime.

Inutile ricordarvi che per approcciarvi a questa nuova stagione dovete per forza aver visto la prima, visto che si tratta di un seguito diretto. Qualora non l’abbiate fatto, se apprezzate il genere correte subito a recuperare la prima serie in versione Director’s Cut su Crunchyroll, anche solo per farvi la vostra opinione su uno degli anime più popolari e, al tempo stesso, controversi degli ultimi cinque anni.

Un ritorno in grande stile

Figura mitologica, ossessionata da tutto ciò che proviene dal Giappone, che ama districarsi abilmente fra mille impegni e buoni propositi che non realizzerà mai. Quando non impugna un controller, si diletta a guardare anime e leggere manga di dubbio gusto. Tendenzialmente ti vuole bene, soprattutto se gli parli delle serie Trails, Ys e Utawarerumono.

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