DRAGON QUEST VIII: L’Odissea del Re Maledetto – Recensione

L'ottavo, amatissimo capitolo della saga di DRAGON QUEST torna in pompa magna in una sfarzosa edizione per Nintendo 3DS. Sarà all'altezza dell'originale?

DRAGON QUEST VIII: L'Odissea del Re Maledetto

DRAGON QUEST VIII: L'Odissea del Re Maledetto - RecensioneUna carrozza viaggia nella notte dallo sfarzoso castello di Trodain. A trainarla c’è un cavallo dal manto bianco lucente e alla sua guida possiamo trovare un misterioso esserino incappucciato. Chi direbbe mai che in realtà si tratta del Re di Trodain e di sua figlia, trasformati da una temibile maledizione lanciata dal potentissimo giullare Dhoulmagus? Il castello ha perso la bellezza di un tempo, diventando un cumulo di rovine avvolte dai rovi abitate solamente dai mostri. I suoi abitanti, prigionieri dell’incantesimo, sono diventati delle statue composte di rami e foglie. Una sola persona è riuscita a scampare alla maledizione, un giovane soldato senza nome…

A distanza di undici anni dal suo rilascio su PlayStation 2, torna DRAGON QUEST VIII: L’Odissea del Re Maledetto in una nuova e inedita versione portatile per Nintendo 3DS. Frutto della collaborazione tra SQUARE ENIX e LEVEL-5, è divenuto fin da subito uno dei JRPG più apprezzati della sesta generazione, grazie anche al suo character design più maturo, ma sempre curato da Akira Toriyama. L’ottavo capitolo ha contribuito al rilancio di una saga fino ad allora sottovalutata in occidente. Cosa dobbiamo aspettarci da questa nuova versione portatile? Ma soprattutto, riuscirà a reggere il confronto con l’originale?

  • Titolo: DRAGON QUEST VIII: L’Odissea del Re Maledetto
  • Piattaforma: Nintendo 3DS
  • Genere: JRPG
  • Giocatori: 1
  • Software house: Nintendo
  • Sviluppatore: SQUARE ENIX, LEVEL-5
  • Lingua: Italiano (testi), Inglese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 20 gennaio 2017
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: Non presenti
  • Note: originariamente uscito su PlayStation 2

Come da tradizione nella saga, il protagonista della vicenda è un eroe muto a cui potremo assegnare il nome e di cui sappiamo poco e niente. Il suo compito è quello di scortare il Re Trode e sua figlia Medea durante un viaggio alla ricerca del temibile Dhoulmagus, un pericolosissimo giullare che, dopo aver rubato uno scettro magico, lancia una maledizione su tutto il regno di Trodain trasformando il monarca in un essere verde simile a un troll e sua figlia in un cavallo. Ad accompagnarli nel loro viaggio ci sarà Yangus, giovane ex-borseggiatore che chiama l’eroe capo in segno di rispetto, dopo che quest’ultimo gli avrà salvato la vita.

Seguendo le tracce del giullare i protagonisti scopriranno che il regno di Trodain non è stato il suo unico bersaglio, ma che sta spargendo distruzione in tutto il mondo. È così che faranno la conoscenza di Jessica, giovane maga discendente di un’importante casata in cerca di vendetta per la morte di suo fratello, e Angelo, donnaiolo scansafatiche e baro, che dopo essere rimasto orfano si ritroverà in un’abbazia di Templari con cui ha proprio poco a che vedere. I quattro incroceranno il cammino con molte vittime di Dhoulmagus, cercando sempre di aiutare coloro messi alle strette dal temibile giullare e svelando pian piano i suoi oscuri piani.

Puff-Puff… Puff-Puff… ♥

DRAGON QUEST VIII rientra nella categoria dei JRPG a turni; nel nostro party potremo avere fino a quattro personaggi con i quali potremo esplorare città colme di vita, vastissime aree aperte e dungeon ricchi di nemici. L’esplorazione è abbastanza libera, anche se ben delineata dallo scorrere degli eventi del gioco che ci consiglieranno sempre dove andare per poter proseguire con la trama. Durante l’esplorazione saremo in grado di consultare la mappa nello schermo inferiore della console, mentre su quello superiore avremo la visuale del personaggio. Per rinnovarsi, SQUARE ENIX ha deciso di abbandonare il sistema di combattimenti casuali presente nell’originale e dare al gioco un approccio più fresco rendendo i nemici visibili nell’area di gioco, permettendoci così di scegliere un approccio aggressivo e quindi attaccare o di prendercela con più calma e quindi schivare i mostri.

Durante gli scontri lo schermo superiore mostrerà i nemici e le azioni che potremo compiere, mentre in quello inferiore ci saranno le informazioni sui personaggi, permettendoci di avere sempre la situazione sotto controllo. Tra le novità di questa versione portatile c’è la possibilità di aumentare la velocità dei combattimenti, permettendoci di avere delle animazioni sempre presenti, ma velocizzate, consentendoci così di portare a termine gli scontri in tempi più brevi. Alla fine della battaglia otterremo soldi, oggetti e la preziosissima esperienza che purtroppo in alcune fasi di gioco si riceverà col contagocce. Per ovviare ad un sistema di farming troppo pesante, la software house ha ben pensato di implementare una funzione che, grazie al movimento della telecamera, ci consente di regolare la comparsa dei mostri. Cambiando inquadratura infatti cambieranno anche i mostri della zona, permettendoci così di puntare alcune determinate categorie di nemici che fanno guadagnare più esperienza, come i tanto agognati slime grigi.

Una volta saliti di livello i nostri personaggi guadagneranno dei punti abilità da spendere tra cinque categorie, diverse per ognuno dei protagonisti, che ci consentono di apprendere nuovi tratti distintivi e abilità per combattere. Mentre le prime quattro sono legate alle armi, l’ultima è legata ad una caratteristica unica del personaggio, permettendoci così di acquisire delle abilità specifiche per ognuno di essi. Ad esempio Jessica potrà imparare l’abilità Puff-Puff, grazie alla quale la procace maga userà le sue “armi segrete” per distrarre i nemici. Il problema di questo sistema deriva dal fatto che non c’è la possibilità di riassegnare i punti spesi. Questo, legato anche al fatto che la curva dei punti abilità ottenuti diminuisce man mano che avanzeremo di livello, potrebbe rischiare di farci sprecare punti preziosi in armi che magari all’inizio del gioco potevano essere utili ma che, nelle fasi finali, si riveleranno un punto debole non indifferente.

Red… Ribbon Army

Oltre alle tantissime migliorie nel gameplay, sono stati aggiunti anche tantissimi nuovi contenuti al gioco, per renderlo ancora più ricco e longevo. La novità più importante è la presenza di due personaggi aggiuntivi nel party, il bizzarro Morrie e la cacciatrice di tesori Red, che aumenteranno la giocabilità del titolo. Potremo infatti sperimentare nei combattimenti, grazie alle loro abilità uniche e all’utilizzo di nuove armi, gli artigli per Morrie e i ventagli per Red. Mentre la giovane furfante amica d’infanzia di Yangus si unirà automaticamente alla squadra durante una missione, per reclutare il proprietario dell’Arena dei Mostri dovremo superare una missione secondaria. Il party rimarrà comunque di quattro personaggi, i due restanti fungeranno da riserve e accorreranno in nostro aiuto quando i membri attivi della squadra verranno messi K.O. L’esperienza verrà guadagnata anche dalle due riserve, permettendoci così di non distaccare troppo il livello dei personaggi.

Troveremo inoltre un nuovo minigioco legato all’NPC che incontreremo una volta arrivati a Porto Prospero. Si tratta dello stravagante Cameron Obscura che ci chiederà di fotografare particolari luoghi o oggetti sparsi in tutto il mondo di gioco. Grazie a una nuova funzione, infatti, potremo scattare foto agli ambienti e ai protagonisti, sempre pronti a mettersi in posa per noi. Le foto potranno essere inviate tramite StreetPass e personalizzate grazie a un sistema di sticker e cornici che verranno sbloccate come ricompense per le missioni fotografiche forniteci da Cameron e che potremo tenere sempre sotto controllo tramite il menu di gioco. Faranno inoltre il loro ritorno il classico Casinò, la raccolta delle Minimedaglie e l’Arena dei Mostri, nella quale potremo reclutare creature da mandare a combattere per ottenere ricchi premi.

Per non farci mancare nulla, SQUARE ENIX ha deciso di implementare anche due nuovi dungeon. Il primo, affrontabile verso la fine del gioco, è legato alla storia di uno dei personaggi che incontreremo durante le nostre avventure, ci permetterà di ottenere dei pezzi di equipaggiamento di alto livello e di affrontare il temibile nuovo boss Juggewroth. Il secondo, invece, sarà affrontabile solo una volta che avremo sconfitto tutti i boss del gioco, compresi quelli disponibili nel post-game: si tratta infatti di una sorta di modalità Boss Rush nella quale affronteremo nuovamente tutti i nemici più potenti incontrati precedentemente, in una versione potenziata e decisamente pericolosa. Le novità non finiscono qui: potremo trovare tantissimi nuovi nemici, equipaggiamenti unici, la possibilità di ottenere oggetti bonus via internet e persino nuove scene aggiuntive che ci permettono di comprendere meglio alcune parti della trama.

Piccole console, grandi avventure

La conversione del gioco è riuscita in modo ottimale, nonostante il passaggio da un televisore allo schermo del Nintendo 3DS. Il comparto grafico si sposa perfettamente con la console della casa di Kyoto, riuscendo ad apparire fluida, luminosa e leggera anche su una console portatile e ad una risoluzione inferiore. Che si tratti delle animazioni in combattimento o delle immense pianure verdeggianti ricche di nemici, il gioco non presenta cali di frame rate, nemmeno durante il cambio del ciclo giorno/notte. Il tratto di Akira Toriyama, marchio distintivo della saga, è ben presente in questo capitolo grazie a un character design più adulto che si discosta dai precedenti remake dalla grafica super deformed e che ben si sposa con i temi più cupi della trama.

Dal punto di vista del sonoro c’è poco da dire, quando c’è di mezzo Koichi Sugiyama il successo è assicurato. Tutto risulta armonico e in sintonia con gli ambienti di gioco, dalla classica fanfara di apertura, immancabile in ogni capitolo della serie, alle musiche riarrangiate per questa nuova versione di DRAGON QUEST VIII. Il merito di un comparto audio così ben realizzato non va solo ai compositori, ma anche ai doppiatori che hanno prestato la voce ai personaggi caratterizzandoli in un modo unico. Dall’accento italoamericano di Morrie, che lo rende il terzo fratello Mario ad honorem, alle voci dei personaggi secondari è stato studiato tutto alla perfezione per confezionare un prodotto che non fa una piega.

Parlando di pieghe però è doveroso dover citare che, come nel settimo capitolo, anche qui possiamo trovare dei piccoli errori di traduzione sparsi nel corso del gioco. Infatti, nonostante la completa localizzazione dei testi in italiano, ai traduttori sono sfuggite alcune parole che sono così rimaste in inglese. Un altra pecca è il fatto che il gioco non sfrutti assolutamente le potenzialità della console che lo ospita, relegando lo schermo inferiore del 3DS a una mappa poco interattiva, senza sfruttare le funzionalità del touch screen. Punto di forza, come tutti i capitoli della saga, è la longevità. Ci troviamo di fronte infatti ad un’avventura che dura circa 60 ore solo per la storia, alle quale dobbiamo aggiungerne almeno altre 30 per riuscire a completarlo al 100% collezionando tutti gli oggetti e completando i contenuti post-game.

A chi consigliamo DRAGON QUEST VIII: L’Odissea del Re Maledetto?

Senza dubbio, visti anche gli anni passati dal suo rilascio originale, consiglio l’acquisto a tutti gli amanti dei JRPG che non siano riusciti a giocarlo all’epoca della PlayStation 2. Se siete tra i tanti che invece hanno avuto il piacere di giocarlo alla sua uscita ma hanno paura di trovarsi di fronte ad un prodotto “già visto”, vi assicuro che i contenuti aggiuntivi e le modifiche al gameplay ve lo renderanno un gioco che ha si un sapore nostalgico, ma in una chiave fresca e innovativa.

  • Trama ricca e longeva
  • Rende magnificamente su portatile
  • I nemici su mappa consentono scelte strategiche…

  • …ma i mostri comuni danno poca esperienza
  • Qualche piccolo errore di traduzione
  • Funzionalità della console non sfruttate
DRAGON QUEST VIII: L'Odissea del Re Maledetto
4.5

Le dimensioni contano, ma non sempre

Mi vergogno un po’ ad ammettere di essere tra i tanti che hanno imparato a conoscere la saga di DRAGON QUEST proprio grazie a questo capitolo, ma è così. E devo ammettere che ho apprezzato fin da subito il lavoro di Nintendo nel voler far riscoprire i capitoli di una saga che in occidente è stata messa per anni in secondo piano. Devo ammettere che, come sempre, le aspettative non sono state affatto deluse. DRAGON QUEST VIII: L’Odissea del Re Maledetto è la dimostrazione che alcuni titoli possono giovare di nuova vita se trasposti su una console più moderna e apportando delle piccole migliorie al gameplay. Il gioco si sposa perfettamente con il 3DS rendendola un’avventura piccola nelle dimensioni dello schermo, ma immensa nei contenuti e capace di tenere incollati alla console per ore senza stancarsi. L’unico dispiacere è quello di vedere ancora una volta bistrattata questa console, con un 3D stereoscopico praticamente assente e il touch screen per nulla sfruttato. Tuttavia, il fatto che questa sia stata l’unica grande pecca trovata nel gioco fa capire che non solo esso regge il confronto con l’originale, ma anche che sia uno di quei titoli da non lasciarsi sfuggire e per i quali ci dev’essere sempre spazio nella nostra collezione.

Raro esemplare di panda sardo cresciuto a bambù e JRPG. Soffre di sindrome di Stoccolma nei confronti di SQUARE ENIX, ed è disposto a privarsi del sonno pur di spulciare all’inverosimile ogni titolo gli capiti fra le mani.