Saint Seiya: Soldiers’ Soul – Recensione

Saint Seiya: Soldiers’ Soul – Recensione

Saint Seiya: Soldiers’ SoulCresciuto in un orfanotrofio, il giovane Seiya venne separato in tenera età dalla sorella maggiore e fu allevato con l’idea che, se fosse divenuto un Bronze Saint di Athena conquistando la sacra armatura, sarebbe stato in grado di riabbracciarla. Così dal Giappone venne spedito in Grecia, dove, sottoponendosi ai sadici allenamenti della sacerdotessa Marin, riuscì a conquistare il Cloth di Pegasus, divenendone a tutti gli effetti il cavaliere. Il destino lo porterà, assieme ai suoi compagni, a rovesciare le sorti della dea e dell’intero pianeta, affrontando sfide sempre più ardue e arrivando addirittura a scontrarsi con potenti divinità.

Per cavalcare l’ondata di successo derivata dalla più recente serie animata del franchise, Saint Seiya: Soul of Gold, BANDAI NAMCO Entertainment porta sulle console casalinghe di casa Sony un nuovo titolo dedicato ai mitici Cavalieri dello Zodiaco, Saint Seiya: Soldiers’ Soul. Sebbene sia la realizzazione che l’uscita del titolo siano giunte in concomitanza con questa nuova serie TV interamente dedicata ai Cavalieri d’Oro, Soldiers’ Soul promette, con le sue numerose novità e migliorie, di affermarsi sul panorama videoludico come il titolo tratto dalla saga più completo in circolazione. Sarà davvero riuscito nel suo intento? Scopriamolo insieme!

  • Titolo: Saint Seiya: Soldiers’ Soul
  • Piattaforma: PlayStation 4, PlayStation 3, STEAM
  • Genere: Fighting Game
  • Giocatori: 1-2, fino a 8 in modalità torneo
  • Software house: BANDAI NAMCO Entertainment
  • Sviluppatore: Dimps
  • Lingua: Italiano, Inglese, Francese, Spagnolo (testi), Giapponese (doppiaggio)
  • Data di uscita: 24 settembre 2015
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • DLC: nessuno
  • Note: i bonus prenotazione includono le armature di Hades e Athena in versione OCE (Original Color Edition)

A distanza di quasi due anni dall’uscita di Brave Soldiers per PlayStation 3, eccomi tornare nuovamente a rivivere le avventure di Seiya e compagnia bella grazie al nuovo Saint Seiya: Soldiers’ Soul, un videogioco che personalmente aspettavo con impazienza dato che, da appassionato di anime e manga qual sono, bramavo un bel titolo completo sulla famosissima opera Masami Kurumada, resa ancora più celebre dalla trasposizione animata targata Toei Animation. Già dal suo primissimo annuncio, correlato dalla rivelazione dei primi dettagli e novità varie, mi sono messo al lavoro stilando una sorta di lista sulle innovazioni e sui contenuti che il titolo avrebbe dovuto presentare al pubblico, non solo per renderlo ancora più godibile del precedente, ma per avere un capitolo di Saint Seiya veramente completo sotto tutti i punti di vista.

Onde evitare di forzare i giocatori a ripetere tutta la storia narrata fin dal principio, in quanto sicuramente la maggior parte dei fan della serie in possesso di una PlayStation 3 l’avranno già affrontata nel precedente titolo, Soldiers’ Soul ci permette di scegliere liberamente l’arco narrativo in cui cimentarsi. Certo, rivivere le mitiche avventure fin dall’inizio è sempre bello, ma io, che sono stronzo, ho voluto cominciare il mio percorso affrontando per prima una delle novità più attese: la Saga di Asgard. Considerando che nel momento in cui scrivo la recensione le ho già portate a termine tutte, posso affermare che BANDAI NAMCO Entertainment ha compiuto passi in avanti ciclopici, non solo migliorando lo stile di gioco e rendendo il tutto più fluido e accattivante, ma aggiungendo anche ulteriori duelli e un maggior numero di sfide.

BOOM, BITCH.

BOOM, BITCH.

Parlando dei miglioramenti degni di nota, c’è anche da citare l’inserimento di un vezzo grafico che rende un doveroso omaggio alla serie a fumetti originale, ovvero l’inserimento delle onomatopee a schermo, che appariranno nel caso in cui dovessimo concludere un combattimento con uno degli attacchi speciali del nostro cavaliere. Sì, ok: il gioco è tratto dalla trasposizione animata della serie, ma resta comunque un’aggiunta carina. Per la mia felicità, o quasi, è stata nettamente migliorata anche la schermata di selezione dei personaggi, che ora cerca di radunare in modo più ordinato i Saint in un unico slot… anche se non tutti! Per esempio, questa volta Seiya & co. avranno meno caselle personaggio disponibili, dato che tutte le armature di bronzo sono state radunate insieme e sarà possibile scorrere e selezionarle con i tasti dorsali L1 o R1, mentre con L2 e R2 sarà possibile scegliere il potentissimo attacco finale che vorremo utilizzare; questo darà a noi giocatori più libertà di personalizzazione anche sotto questo punto di vista, dato che nel suo predecessore le differenti tecniche finali erano legate alle varie versioni dei personaggi, senza possibilità di cambiarle. Inoltre, la presenza di diverse lingue da poter scegliere nelle opzioni rende finalmente un po’ di giustizia ai fan puristi della serie originale. Infatti, nonostante il gioco nella sua versione italiana continui a offrire il discutibile adattamento de’noantri, e i suoi nomi, scusate il francesismo, a cazzo, basterà settare la lingua del gioco su quella inglese per cambiare tutto. Ok, magari ci sarà da leggere sottotitoli in inglese, cosa che comunque qualsiasi persona che segue anime sottotitolati in lingua anglofona fa quotidianamente, ma almeno possiamo gioire per avere tra le mani un titolo di Saint Seiya finalmente adattato come si deve.

Brave Soldiers HD Remaster?

Tutte le volte che porteremo a termine uno degli innumerevoli combattimenti proposti sbloccheremo determinati Saint, i relativi nuovi Cloth da poter utilizzare nelle altre modalità, così come gridi di battaglia o titoli, ma non tutto arriverà in maniera automatica e diretta. Giungendo a conclusione dei vari capitoli o combattimenti acquisiremo delle apposite monete di gioco, che potremo spendere nella tradizionale modalità collezione, all’interno della quale non potremo solo vedere i modelli dei personaggi e i filmati dei vari attacchi speciali, ma anche acquistare, presso l’apposito negozio, vari contenuti quali oggetti di potenziamento, costumi alternativi (tra cui gli abiti normali e le armature OCE), e molto altro ancora. Personalmente ho trovato molto più azzeccata la possibilità di acquistare tali contenuti tramite un negozietto apposito spendendo monete di gioco rispetto agli onnipresenti DLC di Brave Soldiers che offrivano, sostanzialmente, oggetti molto simili. Se proprio vogliamo trovare il cosiddetto ago nel pagliaio, c’è da dire che la quantità di monete di gioco rilasciate dopo gli scontri lascia a desiderare e sarà necessario effettuare svariate battaglie prima di poter acquistare qualcosa di interessante in termini di gioco, come appunto i costumi alternativi o gli scenari.

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Questa finisce dritta dritta sulla copertina di Calciatori Panini 2016.

Come riportato a inizio recensione, tra le modalità giocabili offerte dal titolo troveremo anche Battaglia, dove potremo effettuare liberamente qualsiasi combattimento, senza restrizioni, e dove ci verranno offerte varie tipologie di gioco quali lo scontro classico, che presenta a sua volta moltissime possibilità di lotta particolari e divertenti, la modalità Sopravvivenza, la Guerra Galattica, l’Allenamento libero e il Tutorial, dove la nostra cara Marin (Castalia) avrà il compito di introdurci ai fondamentali di gioco. Fortunatamente tutto questo arriva già mondato da ogni difetto di sorta, essendo già stato collaudato precedentemente e riportato pari pari, nella sua interezza. Stesso discorso vale per la Battaglia Online, classica e immancabile feature che permette ai giocatori più competitivi di cimentarsi in duelli all’ultimo sangue a suon di mazzate ignoranti… peccato solo che su PlayStation 4 ci sia l’obbligo dell’abbonamento per poter avviare anche una sola partita spensierata online, accompagnata da imprecazioni di vario genere rivolte alla propria divinità prediletta. Occhio a non tirare in ballo Athena però, che Seiya s’incazza!

Sebbene, come già detto, questo pacchetto ci venga consegnato senza difetti degni di nota, vi sarete accorti che non c’è molto da dire riguardo queste due modalità; infatti, si tratta solo di una riproposizione di quanto già visto in Brave Soldiers, con qualche miglioramento e una manciata di novità quasi del tutto trascurabili.

Saint Seiya: Soul of― NOPE

Giungo quindi a parlarvi della particolare modalità che debutta in Soldiers’ Soul, Battaglia d’Oro, che già dalla sua introduzione sembra voler narrare le avventure della nuova serie animata Soul of Gold. Toglietevi, tuttavia, quell’avido sorrisetto dalla faccia… ho detto sembra. Probabilmente ne sarete già a conoscenza, dato che fino all’uscita del gioco non è stato rivelato praticamente nulla riguardo la loro presenza. A chi mi riferisco? Ai nuovi God Warrior, grandi assenti di questo nuovo titolo targato Dimps. Voglio aprire una piccola parentesi personale: non riesco sinceramente a capire, e probabilmente mai ci riuscirò, perché i developer abbiamo voluto sforzarsi in questo modo per creare una modalità interamente dedicata alla nuova serie, che permettesse ai giocatori di controllare e in seguito sbloccare le armature divine dei Cavalieri d’Oro, con tanto di filmato introduttivo tratto dall’anime, con il risveglio ad Asgard di Aiolia, se poi tutto quello che vi si trova dentro è roba totalmente a caso, Gold Saint che si picchiano tra di loro, e tanti saluti.

Ok, c’è da dire la modalità in questione è diversa dalla classica Story Mode a capitoli e porta una ventata d’aria fresca al titolo e, per potervi giocare, sarà necessario avere a disposizione delle apposite torce, che sbloccheremo o acquisteremo nel già citato negozio. All’interno della modalità saremo chiamati ad affrontare tre combattimenti casuali per ciascun Gold Saint, a cui conseguirà l’accensione di tre fuochi riservati a ciascun segno. Rimane, però, un lavoro fatto a metà, dato che le armature divine vengono inserite nel gioco senza alcun criterio, così… giusto per mettercele. C’è da dire anche che nel panorama videoludico attuale non c’è da scartare la possibilità che i nuovi God Warrior vengano inseriti in seguito, con un’apposità modalità storia (anche se abbiamo già introduzione e tutto) come DLC gratuito, ma rimane il fatto che posticipare un po’ l’uscita del gioco per renderlo completo sotto tutti i punti di vista non c’avrebbe fatto schifo, ecco.

Compro Oro

Avete presente i principio dello scambio equivalente? Si, lo sappiamo, è citato in un altro famoso manga, non fate i saccenti o vi mandiamo Kilroy a casa.

Tenendo a mente questo principio, Saint Seiya: Soldiers’ Soul non presenta caratteristiche degne di nota dal punto di vista grafico; nessuno può lamentarsi dei 60 fotogrammi al secondo di cui gode la versione per PlayStation 4, che rende finalmente tutto più fluido e veloce e di conseguenza meno macchinoso, almeno paragonandolo al precedente gioco della serie, ed è comunque bello trovare qualche piccola miglioria visiva generale riguardo i modelli dei personaggi, gli attacchi speciali e tutto il resto. Tuttavia, gran parte del gioco rimane un monumentale copia e incolla di Brave Soldiers. Non dimentichiamoci poi della stupenda opening di quel gioco, talmente bella che in questo nuovo titolo si è deciso di non creare o inserire alcun video introduttivo, giusto per non infangarne il ricordo.

Ma è dal lato sonoro che stavolta si è compiuta la magia! L’avevo scritto nella mia lista di aspettative per questo nuovo titolo, e da questo punto di vista non posso ritenermi affatto deluso. Finalmente il titolo gode di un comparto sonoro inedito, e non ripescato brano per brano da uno dei passati titoli della serie. Certo, qualcosina di già sentito c’è ancora, ma si tratta di roba trascurabilissima e che non ci viene spiattellata ad ogni scontro o schermata. Inoltre, nella versione PS4, i gridi di battaglia e gli incitamenti di Athena dopo ogni sconfitta saranno udibili anche tramite l’apposito speaker del controller, a mio avviso cosa buona e giusta: visto che questa nuova console offre questa possibilità, tanto vale sfruttarla. L’abbiam pagata in fondo.

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“Ghiaccioli di tutto il mondo! Alzate le braccia al cielo e donatemi un po’ della vostra energia!”

A chi consigliamo Saint Seiya: Soldiers’ Soul?

Se avete apprezzato Saint Seiya: Brave Soldiers e se ovviamente siete fan de I Cavalieri dello Zodiaco, non potete lasciarvelo sfuggire. Tralasciando il fatto che, al momento, questo è il titolo ispirato ai Saint di Athena più completo in circolazione, le varie novità e modifiche apportate (almeno, riguardo la versione PS4) riescono a rendere il giusto merito all’insieme, rendendolo decisamente più godibile. Sfortunatamente, però, e come era prevedibile, il titolo non è esente da difetti, sia nuovi che ereditati dal suo predecessore e già elencati in questa recensione. Se non riuscite a mandar giù la cosa, vi consiglio di riflettere bene sull’acquisto, o magari sull’acquisto immediato. Inoltre, se siete ancora in possesso di una PlayStation 3, vi consiglio di ponderare ulteriormente la possibilità di farlo vostro; non girando a 60fps e non presentando le funzionalità appositamente studiate per PS4, il titolo rimarrebbe in tutto e per tutto tecnicamente identico a Brave Soldiers.

  • Finalmente la saga di Asgard!
  • Meno lento e macchinoso del precedente
  • Nuove aggiunte, migliorie e un comparto sonoro finalmente nuovo
  • Include tutti i contenuti resi fruibili come DLC in Brave Soldiers
  • Non presenterà ulteriori DLC a pagamento
  • Ho già detto di Asgard?

  • …ma Soul of Gold?
  • Un po’ troppo copia e incolla di Brave Soldiers
  • Per avere un adattamento decente tocca giocarlo in inglese
  • Una opening schifo non faceva, eh
Saint Seiya: Soldiers’ Soul

Un more of the Saint decisamente valido

Devo ammetterlo, nonostante fin dal suo primo annuncio ero scettico e pessimista riguardo alla natura di questo gioco, in quanto mi sembrava una scopiazzatura buttata lì del precedente titolo, quando ho visto la presenza dei God Warrior e il relativo capitolo di Asgard mi son ricreduto in parte; poi, quando son riuscito a metterci sopra le mani, mi sono ricreduto quasi del tutto. Detto chiaro e tondo, pare Brave Soldiers con un post-it attaccato sulla copertina con su scritto “Soldier’s Soul”, ma presenta quelle migliorie e contenuti tanto attesi che riescono a rendere in qualche modo giustizia alla serie, offrendo un titolo discretamente divertente. Ripeto, sto parlando della versione PS4, perché la variante PS3, fosse per me, rimarrebbe sullo scaffale a vita. Un’altalena di emozioni, se pensiamo che poi l’hype calerà drasticamente quando scopriremo che della nuova serie animata non troveremo quasi una beneamata mazza, se non le armature divine messe lì a caso. Ma d’altro canto, se avessero inserito tutto qui dentro, rendendolo il più completo di sempre, come ci potrebbero vendere tra qualche anno il nuovo Saint Seiya: the Soul of li mo****ci tua? Con i personaggi dei film! Calm your tits! Sappiamo tutti che non accadrà mai.

Prestigiatore, ballerino di break dance, produttore cinematografico, traduttore ufficiale di frasi imbarazzanti per prodotti R18, fondatore di Akiba Gamers: un curriculum da fare invidia a Johnny Sins, ma che non regge il confronto con la sua smodata passione per i giochi d’importazione e per i tegolini.