Ruroni Kenshin – Recensione della Perfect Edition

Abbiamo recensito Ruroni Kenshin nella sua scintillante Perfect Edition di recente uscita, pubblicato in Italia da Star Comics

Ruroni Kenshin – Recensione della Perfect Edition

Nel 1994, Nobuhiro Watsuki è un esordiente di 24 anni. La più grande rivista giapponese di fumetti per ragazzi decide di investire sul suo ingegno e gli permette di pubblicare quest’opera che adesso tengo tra le mani: Ruroni Kenshin, nella sua nuova Perfect Edition targata Star Comics. Serializzato tra il settembre del 1994 e il novembre del 1999 Ruroni Kenshin sarà destinato a scrivere la storia del manga per ragazzi attraverso un comparto di personaggi estremamente vivi, che disegnano una dicotomia tra bene e male molto confusa e annacquata e dalla quale emergono ritratti psicologici realistici che sono una ventata di aria fresca per il genere.

Lo sfondo storico di un periodo critico del Giappone emerge con forza. Siamo infatti all’inizio dell’epoca Meiji (metà ‘800), quando la morsa occidentale pone fine al Giappone tradizionale feudale: l’avvento della polvere da sparo mette in secondo piano le tecniche di spada, gli attriti ideologici sono più che mai esasperati dal crollo dello shogunato e i vecchi valori dell’onore, dell’orgoglio, dell’appartenenza al proprio feudo sembrano crollare sotto l’anarchia dei ribelli, autori di orrori efferati in nome della loro personale libertà.

Ruroni Kenshin - Recensione della Perfect Edition

  • Titolo originale: Rurōni Kenshin: Meiji kenkaku romantan
  • Titolo italiano: Ruroni Kenshin
  • Uscita giapponese: 1994
  • Uscita italiana:  23 marzo 2021
  • Numero di volumi: 1 (in corso)
  • Casa editrice: Star Comics
  • Genere: battle shonen
  • Disegni: Nobuhiro Watsuki
  • Storia: Nobuhiro Watsuki
  • Formato: 14,5 x 21, brossurato, b/n con pagine a colori
  • Numero di pagine: 244

Abbiamo recensito Ruroni Kenshin tramite volume stampa fornitoci da Star Comics.

Una spada che difende la vita

Da questo sfondo di rottura e coronato dalle sommosse, i protagonisti difendono a spada tratta i vecchi valori, la loro lotta non si riduce dunque alla mera superiorità fisica, sarà infatti loro compito quello di portare in campo l’ideale di una spada forgiata per difendere e unire, non spezzare e offendere. Primo fra tutti emerge un samurai con una cicatrice a croce sulla guancia. Egli è un ex assassino conosciuto in tutto il Giappone col nome di Hittokiri Battosai, e temuto per la sua forza e la sua abilità con la spada. Battosai però rinnega il suo passato, porta ora il nome di Kenshin Himura, impugna una spada a filo invertito per evitare di infliggere ferite mortali e nasconde l’istinto omicida attraverso un comportamento pacato, ragionevole e un rifiuto della violenza gratuita. Il suo percorso è quello della redenzione da un passato di sangue, al quale lui non vuole fare cenno, un passato che emerge dai suoi occhi quando la rabbia lo pervade. Il suo dissidio interiore è dipinto in maniera magistrale. Durante questo primo volume Kenshin incontrerà Kaoru, giovane ragazza maestra di kenjutsu in un dojo che ha ereditato dal padre, il piccolo Yahio, un giovane ragazzo dalla volontà ferrea e infine Sanosuke, attaccabrighe dal cuore d’oro e il braccio portentoso, eterno rivale di Kenshin.

Ruroni Kenshin - Recensione della Perfect Edition

Uno stile netto come un taglio di katana

Il volume ci introduce alle avventure di questa compagnia bizzarra in un contesto storico dettagliato e i topoi narrativi tipici del battle manga: la scoperta di avversari sempre più forti, lo svelamento delle tecniche, le strategie e il focus sulle coreografie di combattimento che prende ampio respiro dilatando il ritmo narrativo nelle scene più dinamiche. Un’opera che dona un meticoloso ritratto di un periodo tragico per il Giappone, con un tono semplice e uno stile fresco, scorrevole e piacevole alla lettura.

Il punto di forza di Watsuki come fumettista è sicuramente la semplicità, sia a livello concettuale che di design. Non si serve di spiegazioni didascaliche e prolisse ma brevi ed efficaci, i dialoghi cessano per intere vignette per dare spazio al sonoro attraverso le onomatopee e alla dinamica dei corpi. Il disegno dunque risulta essere semplice ma caratteristico, i personaggi sono ben distinguibili l’uno dall’altro attraverso componenti ben riconoscibili del loro aspetto e una linea che non tende alla complessità, quanto più a un’economia grafica e narrativa ma estremamente efficace.

La nuova edizione Star Comics

Senza dubbio si può affermare che la Perfect Edition appena ripubblicata in Italia da Star Comics è un autentico gioiello. Un volume compatto (largo 14,5 cm e alto 21 cm, 244 pagine), con la sovraccoperta estremamente curata dal punto grafico e che strizza decisamente un occhiolino all’edizione originale giapponese con dettagli lucidi in rilievo come lo splendido kanji che riporta il titolo originale. La carta utilizzata è spessa, leggermente ruvida e dà l’idea di avere in mano un pregiato manoscritto. Gli inchiostri emergono nitidamente dando un’esperienza di lettura decisamente piacevole al tatto e alla vista. Le prime pagine riportano alcune tavole colorate con cura, con un effetto acquerello in cui prevalgono tonalità di rosso che accendono le forme e donano un forte messaggio di crudezza: riflesso del periodo storico che introduce l’opera.

Una nota positiva anche per la nuova traduzione chiara e semplice che mantiene i nomi originali anche degli oggetti e degli elementi tradizionale giapponese associato a un comparto di note esplicative e chiare. Per quanto riguarda invece i katakana delle onomatopee sono mantenute quelle originali con l’aggiunta della traduzione in caratteri occidentali a fianco, strategia ottima per mantenere coeso il concetto grafico e per rendere comunque comprensibile il sonoro da parte di un occidentale.

Diciannovesimo secolo: l’era Meiji apre un capitolo totalmente nuovo nella storia del Giappone, un’epoca che rigetta le violenze e i disordini e che si propone di traghettare il Giappone verso un futuro radioso di pace e civiltà. Dall’ombra del leggendario assassino Battosai, attivo durante gli anni del tramonto dello shogunato Tokugawa, emerge una figura errante enigmatica e incredibilmente moderna: Kenshin, spadaccino che, in nome del giuramento di non uccidere più nessuno, viaggia portando con sé una katana a lama invertita, priva di taglio. Attraverso le sue avventura e la sua scoperta di valori e sentimenti nuovi come amicizia, amore e calore umano, assisteremo al cambiamento repentino di un paese e di un popolo che si dirigono improvvisamente e a ritmo spedito verso la modernità.

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Il volume contiene anche in appendice il primo capitolo del prototipo di Kenshin (in appendice ai volumetti uno e tre della serie regolare giapponese). In questa prima vicenda si vede un Kenshin che ritorna pienamente ad essere Battosai quando si arrabbia e molto più facilmente rispetto alla serie regolare; inoltre è disegnato con i capelli molto più folti e un tratto dei lineamenti più serioso. Il personaggio cardine di questo racconto è Chizuru Raikoji. Stilisticamente è uguale a Kaoru Kamiya, ma è vestita in hakama (indumento tradizionale giapponese che somiglia a una larga gonna-pantalone o una gonna a pieghe).

Ruroni Kenshin - Recensione della Perfect Edition

Unica pecca del volume è forse la totale mancanza di approfondimenti storici e curiosità sul periodo in cui sono ambientate le vicende, sicuramente estranee a un lettore occidentale. Nonostante la narrazione di Watsuki sia estremamente chiara e semplice probabilmente qualche approfondimento contribuirebbe a dare anche più spessore all’opera e permetterebbe anche di essere apprezzata da un occidentale per il comparto storico e storiografico. Consigliato a chi ama l’estetica classica dei combattimenti di spada, a chi vuole leggere un Vagabond in versione battle shonen e chi cerca un fumetto dinamico e ben curato sul piano dell’azione.

Tra i fiori il ciliegio, tra gli uomini il samurai

Un classico intramontabile pubblicato sulla rivista più famosa del giappone. Ruroni Kenshin colpisce con estrema efficacia ed emoziona attraverso un’atmosfera ben dettagliata, un comparto di personaggi be delineati e combattimenti che fotografano momenti dinamici ad alto impatto. Una menzione speciale anche a un paneling perfettamente intellegibile e piacevole, soprattutto nei momenti dinamici e privi di dialogo. Le tematiche classiche dell’onore e della difesa dei deboli sono calate all’interno di un contesto storico tragico ed emergono in questo modo con grande forza, emozionano il lettore e creano un forte legame col protagonista taciturno e misterioso.

Una spada che protegge, non ferisce ed emoziona

Scrittore incallito, impugna la penna come fosse una katana e si allena prendendo a colpi di spada un povero taccuino che si porta sempre appresso. Appassionato di fumetti americani e nipponici, il suo più grande sogno è quello di imparare a lanciare sfere di energia dal palmo della mano. Ogni notte sogna l’uscita del nuovo capitolo di Hunter x Hunter, per poi svegliarsi in lacrime e scontrarsi con la dura realtà.

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