My Dress-up Darling – Recensione del primo volume del manga

My Dress-up Darling - Recensione del primo volume del manga

La sua prima pubblicazione in Giappone risale all’inizio del 2018, anno a partire dal quale è stato serializzato sulla rivista Young Gangan. Qui in Italia è giunto con il suo primo volume solamente lo scorso 26 gennaio grazie a J-POP, ma in pochissimo tempo ha ottenuto un elevato numero di fan, considerato anche il notevole successo riscosso dall’adattamento animato andato in onda in simulcast con il Giappone su Crunchyroll (qui trovate la nostra recensione dell’adattamento animato): ovviamente mi riferisco a My Dress-up Darling: Bisque Doll, scritto e illustrato da Shinichi Fukuda, che dopo Shibaraku e Momoiro Meloik si trova alla sua terza opera.

Vediamo qui di seguito la trama per comprendere meglio che tipo di storia abbiamo davanti: Wakana Gojo è uno studente delle superiori senza amici. Il suo passatempo preferito, infatti, consiste nel cucire i vestiti per le bambole hina e il suo sogno è quello di diventare un giorno un kashirashi, ossia un vero e proprio artigiano costruttore di tali bambole. Per questo motivo, il ragazzo dedica tutte le proprie energie nello studio e nella pratica di questa raffinatissima arte, trascurando pertanto qualunque relazione con i compagni di scuola. Un giorno, pensando di poter rimanere solo a lungo nella classe del laboratorio di artigianato che ormai nessuno frequenta, viene sorpreso da Marin Kitagawa, una delle ragazze più belle e popolari dell’istituto, che viste le sue abilità nel cucire i vestiti, gli chiederà di aiutarla a realizzare un costume per cosplay con tanto di accessori. Ma cosa può accadere quando due personalità apparentemente così diverse finiscono per avvicinarsi sempre di più, scoprendo di avere in realtà moltissimo in comune?

My Dress-up Darling - Recensione del primo volume del manga

  • Titolo originale: Sono bisuku doru wa koi o suru
  • Titolo italiano: My Dress-up Darling: Bisque Doll
  • Uscita giapponese: 2018
  • Uscita italiana: 26 gennaio 2022
  • Numero di volumi: 2 (in corso)
  • Casa editrice: J-POP Manga
  • Genere: slice of life, commedia, romantico
  • Disegni: Shinichi Fukuda
  • Storia: Shinichi Fukuda
  • Formato: 12.4×18, b/n, sovraccoperta
  • Numero di pagine: 192

Abbiamo recensito My Dress-up Darling: Bisque Doll tramite volume stampa fornitoci da J-POP Manga.

C’è qualcuno che vive in una realtà diametralmente opposta alla mia

I due protagonisti, come si evince anche dalla trama, sono Gojo e Kitagawa, l’uno l’opposto caratteriale dell’altra: se da una parte infatti Gojo ci appare come un ragazzo semplice, riservato, schivo e solitario, che preferisce la tranquillità della vita casalinga alle uscite con gli amici, dall’altra Kitagawa è una ragazza affascinante, solare, dinamica, sempre al passo con la moda del momento, che ama divertirsi stando in compagnia. Per questo motivo Gojo è del tutto convinto che la sua compagna di classe viva in un mondo diametralmente opposto al suo, non sapendo ancora che in realtà i due hanno qualcosa in comune: una smodata passione che spinge entrambi a credere nel proprio sogno. Gojo vorrebbe infatti diventare un giorno un artigiano kashirashi, specialista nella costruzione della bambole hina, e di poter così portare avanti la tradizione familiare rilevando l’attività del nonno; Kitagawa ambisce a diventare una famosa e abile cosplayer, impersonificando tutte le protagoniste dei suoi videogiochi e anime preferiti. Per fare questo però, la ragazza avrà bisogno delle conoscenze e dell’abilità manuale possedute dal compagno di classe, che ovviamente accetterà di aiutare la bella Marin vedendo in ciò la duplice occasione di poter conoscere meglio la ragazza e sviluppare e migliorare al contempo la sua tecnica da sarto.

Nella storia sono presenti anche alcuni personaggi secondari, ai quali viene però riservato uno spazio marginale e, quantomeno all’interno del primo volume ora preso in esame, assistiamo solamente a qualche sporadica apparizione di alcuni compagni di classe dei due protagonisti, nonché a quelle del nonno di Gojo (perlopiù all’inizio del racconto).

In ogni gruppo di amici c’è una bellissima ragazza alla moda: in questo caso il suo nome è Marin Kitagawa. È talmente affascinante che uno dei suoi compagni di classe, Wakana Gojo, è convinto di appartenere a un mondo completamente diverso. Wakana sogna di diventare un kashirashi, un artigiano costruttore di bambole hina. Mentre è intento a cucire dei vestiti per le sue bambole a scuola, dopo la fine delle lezioni, una figura familiare lo sorprende con una domanda… …Mi aiuteresti con i costumi per i cosplay?! Una frizzante storia d’amore & cosplay tra i banchi di scuola!

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Nessuno dovrebbe prenderti in giro per le cose che ami!

Non dobbiamo pensare, però, che questo slice of life dai toni sentimentali e dell’ambientazione scolastica sia incentrato solamente sulla storia d’amore che sboccia e si consolida pian piano tra i due protagonisti. È vero che ci vengono presentate scene in cui il divertimento è assicurato, laddove episodi imbarazzanti nati da malintesi e batticuori sembrano mostrarsi come ingredienti vincenti, ma bisogna riconoscere che My Dress-up Darling affronta anche diverse tematiche importanti: prima tra tutte sottolinea l’importanza di coltivare una passione, qualunque essa sia, e il fatto che ciò che ci piace sia visto come il motore della nostra esistenza, che ci spinge a credere nei nostri sogni, a lavorare con impegno e costanza per far sì che essi si avverino.

Insomma, un incitamento a porsi sempre degli obiettivi, facendo quello che più si ama, senza farsi mai scoraggiare dagli eventi o da chi giudica i nostri hobby con superficialità e senza alcun rispetto. A questo si ricollega inevitabilmente una delle problematiche adolescenziali e sociali più vissute in questi ultimi anni dai più giovani, ma non solo: la sensazione di non essere accettati per quello che si è, propria di chi viene deriso e spesso quasi condannato per le proprie scelte di vita, che siano in campo sentimentale, politico, alimentare, o che riguardino determinate preferenze in materia di abbigliamento, musica, film, libri, e così via. Come ci insegna Marin Kitagawa, “Nessuno dovrebbe prenderti in giro per le cose che ami!”, dunque trovo che l’autore abbia voluto veicolare con il suo racconto anche un messaggio incredibilmente attuale. Nonostante il lettore si trovi spesso di fronte a scenari dai connotati ecchi, che possono essere più o meno apprezzati a seconda di quello che si cerca in una lettura e che comunque non cadono mai nella volgarità, questo manga presenta dunque anche un lato più serio rispetto a quanto contrariamente si potrebbe credere.

Una love story mozzafiato

Le vicende assumono un andamento dal ritmo piuttosto incalzante, in grado di incuriosire e intrattenere il pubblico, facendolo al contempo riflettere. Uno dei punti di forza della storia risiede anche nell’essere in grado di farci avvicinare, seppur in modo graduale e, per il momento, senza grandi approfondimenti, all’affascinante mondo del cosplay, che stuzzica l’intelletto degli appassionati e di chi magari vorrebbe saperne un po’ di più in merito. Per quanto riguarda l’aspetto tecnico non possiamo non notare la pulizia dei tratti, che vanno a creare forme e linee morbide, di notevole impatto visivo. Il risultato finale è quindi un insieme di tavole in cui regnano armonia e dettagli, anche negli sfondi, trascurati solo in rari casi. La grammatura della carta appare di una qualità degna di nota, così come i colori, perlopiù tendenti ai toni pastello, usati però solamente nelle prime quattro pagine.

I dialoghi sono piuttosto fitti, alternano contenuti divertenti e ironici a riflessioni e constatazioni più tecniche e importanti. La sovraccoperta lucida ci mostra una Marin Kitagawa in tutto il suo splendore, presentandocela già come una ragazza davvero attenta alla moda, con tanto di mèches colorate sulle punte dei capelli, unghie lunghissime e smaltate, piercing, orecchini e uno sguardo contornato di eyeliner decisamente malizioso, così come il suo furbo sorriso. Ma il bello di questa sovraccoperta è l’essere double-face: se infatti diamo una sbirciata sotto le alette o, ancora meglio, sottraiamo proprio al volumetto cartaceo il suo rivestimento, possiamo ammirare la protagonista vestita (o sarebbe meglio dire svestita) per il cosplay in cui interpreta l’eroina del suo videogioco preferito, stesso soggetto che appare anche nell’illustrazione sullo shikishi in regalo con la prima tiratura. Al termine del settimo e ultimo capitolo del primo volume, poi, troviamo una breve postfazione in cui l’autore ci racconta, tramite brevi e buffe tavole, di essersi recato personalmente in un negozio di parrucche, in uno di bambole e in un istituto agrario di Tokyo per poter descrivere e disegnare accuratamente tutte le scene della sua storia.

Consigliato a chi ama le love story che nascono tra i banchi di scuola, questa commedia romantica fa per voi se il mondo del cosplay vi affascina a tal punto che vorreste imparare assolutamente di più su stoffe, ago e filo e anche nel caso in cui siate determinati a realizzare tutti i vostri sogni!

Una commedia romantica originale

Se a prima vista My Dress-up Darling: Bisque Doll può sembrare un manga caratterizzato dai soliti cliché già visti e rivisti, leggendolo vi renderete conto di avere invece tra le mani qualcosa di davvero originale, sia per quanto riguarda la trama in sé, con tutte le tematiche che da essa si dipanano, sia per quanto concerne lo stile delle illustrazioni, molto spesso cariche di pathos. Certo, l’opera presenta anche una buona componente di fanservice, che è stata comunque sapientemente dosata dal mangaka, con un risultato finale bilanciato e coerente, decisamente in linea con quanto si vuole raccontare: una storia d’amore che nasce tra i banchi di scuola, tra hobby e passioni (quasi) comuni, e si sviluppa in maniera graduale, impregnata di romanticismo, ma basata anche sull’attrazione fisica e la sensualità.

Un nuovo manga da non perdere

Collezionista sfegatata, ama disegnare fan art a tema Sailor Moon e Toradora. Quando non legge ascolta musica a tutto volume perdendosi tra i fiori del proprio giardino. Puoi facilmente corromperla con del cioccolato, delle patatine fritte, oppure entrambi.

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