Giappone: rivendere le mascherine antibatteriche è punibile penalmente

Giappone: rivendere le mascherine antibatteriche è punibile penalmente

In Giappone il panico per il virus COVID-19, conosciuto più comunemente come Coronavirus, sta causando dei seri problemi legati all’acquisto delle mascherine antibatteriche. I commercianti sono infatti obbligati ad esporre dei cartelli fuori dalla propria attività commerciale, in modo che i possibili acquirenti non chiedano insistentemente di poter comprare le mascherine che sono ormai andate sold out praticamente ovunque.

La loro scarsa disponibilità ha dato via a dei veri episodi di violenza tra acquirenti in preda al panico, e ha fatto si che iniziasse un vero e proprio commercio di contrabbando del tanto agognato oggetto di protezione per il viso. Non è infatti raro trovare annunci di persone che rivendono le mascherine online a prezzi esorbitanti, andando a puntare sulla paura creata nelle persone per il possibile contagio.

Per contrastare questo fenomeno il Governo giapponese ha deciso di ripristinare una vecchia legge che impone delle multe salatissime per coloro che rivendono le mascherine gonfiandone il prezzo e, in base alla gravità dell’azione effettuata dai venditori, questi potranno essere puniti con fino a cinque anni di reclusione. Inoltre il Ministero della Salute e del Welfare del Giappone ha deciso di acquistare ben quattro milioni di mascherine, che verranno distribuite gratuitamente nelle città della prefettura di Hokkaido con il maggiore rischio di contagio.

Speriamo vivamente che questa situazione possa risolversi al più presto. Per contrastare l’emergenza Coronavirus, a Tokyo non si festeggerà l’Hanami.

Fonte: Asahi Shimbun via SoraNews 24

Raro esemplare di panda sardo cresciuto a bambù e JRPG. Soffre di sindrome di Stoccolma nei confronti di SQUARE ENIX, ed è disposto a privarsi del sonno pur di spulciare all’inverosimile ogni titolo gli capiti fra le mani.

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