10 anime da vedere su VVVVID e che forse ancora non conosci

Ecco una lista di dieci anime poco e molto conosciuti che dovete assolutamente recuperare sulla piattaforma di streaming VVVVID

10 anime da vedere su VVVVID e che forse ancora non conosci

Se siete abitudinari dello streaming di anime, e avete una vasta cultura sull’argomento, non potete non esservi imbattuti in questa ben fornita quanto generalmente odiata piattaforma. Di certo VVVVID non è tra i siti più amati: oltre a richiedere una registrazione obbligatoria (seppur gratuita e piuttosto facile) per poter seguire anche solo una puntata di un serie, è disseminata da abbondanti pubblicità e perlopiù fuori luogo. Del tipo che, mentre il malvagio di turno sta per ammazzare il tuo personaggio secondario preferito, ti puoi trovare con uno spot sulle merendine. Ma probabilmente già lo sapete, perché pur di seguire una delle ottime serie del suo catalogo vi siete sorbiti in una stessa serata una ventina di trailer del medesimo film.

Cowboy Bebop, Inuyasha, ONE-PUNCH MAN, GTO, STEINS;GATE, Sword Art Online, Soul Eater e molti altri famosi anime fanno parte del catalogo VVVVID. Molti di questi li avrete già divorati (almeno in parte), ma proprio per questo siamo certi che molte altre serie altrettanto valide potrebbero esservi sfuggite a favore dei più noti nomi citati in precedenza. Ecco quindi a voi dieci anime che vi consigliamo di riprendere nel caso non facciano ancora parte della vostra “To Watch” list.

Another

Tratto da una light novel di Yukito Ayatsuji (della quale esiste anche un manga di 4 volumi) questo anime di 12 episodi del 2012, prodotto dalla P.A. Works e disponibile su VVVVID, è un misto di mistero, thriller e psicologia. Morti misteriose in una scuola, una ragazza solitaria, uno studente che fa le cose di testa sua… una trama fin troppo classica direte voi, eppure, trovandosi lo spettatore a fare un poco la parte dell’investigatore, gli episodi passano velocemente tra pensieri, riflessioni sulla trama e sospetti sul colpevole, mantenendo alta la suspense (dopo una parte iniziale più lenta). Delle animazioni ottime in molti punti, una buona caratterizzazione dei personaggi, del loro background, e una giusta colonna sonora rendono il tutto più gradevole. Non sarà forse un anime che eccelle, ma rimane un thriller accettabile e facile da seguire, con un finale non così scontato come ci si potrebbe immaginare.

Ergo Proxy

Se avete il pallino per le serie con ambientazioni cupe in stile “scenari post apocalittici” non potete tralasciare Ergo Proxy dal vostro elenco di serie da guardare su VVVVID. Questo titolo molto discusso e criticato, con le sue atmosfere soffocanti e le sue introspezioni psicologiche, è passato un poco in sordina, nonostante raggiunga vette qualitative che poche altre serie hanno toccato. In 23 episodi Re-L Mayer, la protagonista (ispirata ad Amy Lee degli Evanescence) ci trasporterà da una bolla ideale di civiltà, più corrotta di quanto possa sembrare, verso un mondo originale e libero, ma deserto, desolato e costellato di piccoli barlumi di umanità che vanno via via spegnendosi.

Un anime che parte tagliente come “Blade Runner” e che si smussa poco alla volta attorno ai personaggi, tra introspezioni, citazioni di livello e la ricerca della verità. Il tutto è accompagnato da animazioni, con uso della CGI, davvero stupende e da un OST adattato perfettamente alla serie, con un vera perla: l’opening, MONORAL di Kiri. Un anime che sicuramente vi sorprenderà se gli date fiducia!

BECK – Mongolian Chop Squad

Se non vi siete visti questo anime, o siete troppo giovani per aver passato le nottate davanti all’MTV Anime Night, oppure vi siete fatti ingannare dalla trama, reputandolo nulla più che un titolo sulla falsa riga delle serie televisive con “boyband” per ragazzini. Certo, è vero che la serie parla del mondo musicale, ma ciò che è importante è tutto ciò che ruota attorno a quell’ambiente, che definisce la bellezza della trama, dei personaggi, e che ti fa simpatizzare e temere per loro.

Un po’ come Nana per intenderci, e con la stessa metodologia diffusa per gli spokon moderni, tipo Haikyu!, dove per quanti tecnicismi vengano inseriti (il genere musicale trattato è molto specifico) ciò che cattura è il sogno del protagonista, e in che modo vengono superate o meno le difficoltà. Buona animazione, narrazione e personaggi, con quasi zero episodi inutili, e soprattutto ottima musica, ne fanno un anime da provare a vedere almeno una volta e disponibile su VVVVID (anche solo per il cane mascotte!).

La leggenda di Arslan

Tratto da una serie di light novel in stile fantasy (scritta da Yoshiki Tanaka e illustrata da Yoshitaka Amano e Shinobu Tanno, a partire dal 1986), forse per la trama “troppo classica” o per le tematiche affrontate, quest’anime non si è visto attribuire la giusta considerazione. Nonostante possa sembrare la solita storiella pseudo storica, la leggenda di Arslan si mostra in realtà come un racconto abbastanza atipico e interessante, che ricalca le vicende di una guerra tra regni nel quale rimane implicato il principe Arslan: non solo un valido realismo e strategie che risultano piacevoli da seguire, ma anche politica, ideologie, contrasti interni, tradimenti giustificati e molte altre dinamiche che non trovano generalmente spazio in anime simili.

Molto apprezzabile poi è la scelta di non distinguere quasi mai tra buoni e cattivi, ma tra chi ha scelto una fazione rispetto all’altra, con tutto ciò che ne deriva.
I disegni familiari (l’adattamento manga e la supervisione all’anime sono di Hiromu Arakawa, lo stesso di Full Metal Alchemist) e le musiche vi cattureranno in questi 25 episodi su VVVVID, purtroppo ancora senza una vera conclusione.

KILL la KILL

Da ex membri dello studio che ha dato i natali ad anime come Guerren Lagann e Neon Genesis Evangelion ecco un’altra opera dove i protagonisti combattono all’interno di mecha, solo che in questo caso si tratta di abiti! Questa strana storia segue infatti le vicende di Ryuko e della sua “armatura”, Senketsu, verso la vetta del comando, in un liceo che è tutto tranne che normale.

Se iniziate quest’anime sappiate che dovrete scontrarvi con qualcosa di demenziale al limite dell’assurdo, ma anche ricco di gag, umorismo e originalità, con una cazzuolata di fanservice e tantissima satira. Infatti, scavando al di sotto dell’enorme strato di stupidità di questa serie, non troverete solamente una geniale parodia di molte opere “liceali”, ma persino una trama molto profonda e ricca di colpi di scena, che mai vi sareste aspettati dopo aver visto il primo episodio della serie. Se avrete abbastanza fede da terminare i 24+1 episodi di questo anime, assaporandone lo stile grafico unico e la colonna sonora sublime, espanderete i vostri orizzonti e non vi pentirete di averlo visto!

Dororo (1969)

Se vi è sfuggito questo piccolo tesoro dovete assolutamente riprenderlo. Tratto dall’opera di Osamu Tezuka, considerato da molti il padre dei manga (creatore di Kimba, il leone bianco e Astro Boy) la storia narra le vicende di un bambino maledetto, Hyakkimaru, e di Dororo, che finisce per seguirlo e aiutarlo a recuperare la sua umanità. Molti di voi avranno certamente visto la nuova serie, il remake del 2019, ma solo ripercorrendo l’opera del 1969 potrete apprezzare appieno tutta la poesia che sta dietro a questo successo: demoni, magia, folklore, paesaggi tipici e tanto altro, con le immagini in bianco e nero che avrete visto implementate nella nuova versione: nonostante vi venga spontaneo comparare le due opere noterete che la fedeltà è rimasta davvero alta!

Dal comparto musicale a quello grafico, (che troverete simile a quelli di Inuyasha e Katanagatari), così come per i continui riferimenti alle tradizioni e alle convinzioni del periodo (vedasi le statue dei demoni, le scene con la spada e le figure dei nemici) si nota quanto la qualità sia rimasta alta col passare del tempo. Visto il periodo, davvero poche critiche possono essere a quest’opera “classica“, in particolare per i tempi narrativi che come tematiche. Questo vero gioiello nel palinsesto VVVVID finirà per riempirvi di emozioni.

Drifters

Da un’epoca Sengoku a un’altra balziamo a un’anime completamente diverso, sia come grafica che come sentimenti suscitati: Drifters. Quest’opera di 12+3 episodi mostra tutto il tratto distintivo di Kōta Hirano, risultando fin troppo simile a Hellsing per quanto riguarda lo stile, ma non per il resto: abbiamo una trama semplice, quasi banale, con molte peculiarità di un classico isekai (la premessa è simile a FATE) tra riferimenti fantasy e misteri sovrannaturali, che però viene incasinata dalla presenza di personaggi storici gettati nella mischia di una battaglia tanto sanguinosa quanto studiata.

Tra strategie, ragionamenti e discussioni non potrete non apprezzare i personaggi di Drifters, e per questo, nonostante le pecche dell’anime, finirete per ignorarle a fronte di una curiosità crescente riguardo alle dinamiche, alle lotte, e al fine ultimo della presenza di queste figure in questo strano mondo. Gag, sangue, buona musica e un ottimo character design sono motivi più che sufficienti per riprendere quest’opera, la cui seconda stagione, per la gioia dei fan, dovrebbe iniziare proprio quest’anno. Ancora non sappiamo se quest’ultima approderà in simulcast sul catalogo di VVVVID.

Trigun

Cosa succede mischiando un western con uno scenario post-apocalittico, con tratti di sci-fi, steampunk? la risposta ce la fornisce Trigun! Tratto da un manga giapponese di Yasuhiro Nightow (iniziato nel 1995, interrotto, e poi concluso in Trigun Maximum), questo anime del 1998 in 26 episodi ci racconta le eroiche (più o meno) gesta di Vash the Stampede, un pistolero noto come una calamità vagante e che invece si prodiga per mantenere un minimo di legge in un mondo allo sbaraglio.

Altra serie nota ai fedelissimi di MTV Anime Night quest’opera segue molti canoni del periodo: personaggi dipinti come stupidi, tanti siparietti comici (in stile The Slayers o Il Mistero della pietra Azzurra) ed episodi generalmente autoconclusivi, che paiono banali, diventando però improvvisamente seri, affrontando in pochi attimi cruciali tematiche profonde o situazioni ricche di suspance e agitazione. Anche Trigun su VVVVID, se riuscirete a “sopportare” questi aspetti datati, tra i quali anche l’animazione, vi trascinerà in un avvincente e emozionante mix di emozioni, degno di un grande titolo.

Full Metal Panic!

Se siete alla ricerca di un anime robotico “rilassante” su VVVVID, votato alla commedia più che alla pesantezza di guerriglie e situazioni tragiche, questo titolo fa per voi. Full Metal Panic!, opera tratta dall’omonima serie di light novels di Shōji Gatō e illustrata da Shiki Dōji (esiste anche il manga) non è certo un anime che definireste innovativo, sorprendente, o ricco di introspezioni psicologiche… tutt’altro. Il suo punto di forza è sicuramente il mondo spensierato e ricco di gag che ruota attorno a Sagara (un sergente) e Chidori (una studentessa), due ragazzi dal carattere opposto che si trovano (tra mille battibecchi) a dover collaborare.

Ma come per Trigun anche Full metal Panic! riesce a eccellere proprio nelle scene d’azione, spezzando la tranquillità dei 24 episodi che compongono questa prima serie, con cambi di passo rapidi, brutali e a volte persino epici. Un buon comparto tecnico (ma a tratti altalenante), un ottimo character design e un’opening favolosa (Mikuni Shimokawa – Tomorrow) aggiungono quel qualcosa in più a un titolo che parla di situazioni già viste, ma con un ritmo così oscillante, tra risate e sofferenza, che non finirete per annoiarvi.

Mushishi

Concludiamo la nostra carrellata di anime da recuperare su VVVVID con un’anime che probabilmente hanno visto in quattro gatti, così come pochi sono i possessori del manga di 10 volumi dal quale è tratto: Mushishi. Questa serie di 26 episodi autoconclusivi risalente al 2006, segue il viaggio di Ginko tra i vari villaggi del Giappone per risolvere i problemi causati dai mushi (ovvero creature simili a insetti, invisibili tranne che a lui) agli umani. L’anime trabocca dell’ideologia del sol Levante: paesaggi intriganti, permeati di tradizione e pace rurale, roba che ti sembra di essere immerso in quelle ambientazioni naturali, lontane dalla frenesia del presente.

Tra i mille anime di azione Mushishi si distingue per la sua narrazione pacata e malinconica, sin dalle espressioni dei personaggi, forzandoci a riflettere sul divenire delle cose, come se il viaggio del protagonista finisse per essere un poco il nostro. Certo, non mancheranno momenti più “attivi”, ma la particolarità dell’opera è proprio quella di essere quasi un seguito di piccoli quadri, pervasi da poesia, simbolismi, arte e fantasia, e dominati da macchie di verde e azzurro. Se siete tipi pazienti e amate la natura sono certo che lo adorerete!

Scrittore per passione, dopo aver scoperto la pozione che preserva i capelli e l’anima, la usa su di sé per terminare il dottorato in ingegneria ambientale. Utilizzando la magia infusa nelle parole tenta da anni di convertire gli eretici alla cultura giapponese. Adora il metal, i videogiochi, manga e fumetti, l leggende celtiche, e tutto ciò che si può fare mangiando cioccolata all’ombra di una montagna.

2 commenti

  1. Another non è brutto, ma l’ho trovato abbastanza banale e insignificante, sebbene graficamente molto bello.
    Ergo Proxy è una serie molto valida, ma le manca qualcosa per essere il capolavoro che dovrebbe. Un vero peccato che lo studio Manglobe abbia dovuto chiudere bottega, ci sarebbe bisogno di loro nel mercato anime di oggi.
    Beck è una delle mie serie preferite in assoluto; l’unico difetto è che è incompleta, e purtroppo le probabilità che lo rimanga sono estremamente vicine al 100%.
    Arslan pure l’ho apprezzato molto. Peccato che a quanto pare i giapponesi non fossero della stessa opinione, e che quindi il progetto sia stato abbandonato. Male anche la Dynit che non l’ha doppiata, privilegiando certi obbrobri che non sto a nominare. 🤐
    Kill la Kill non è uno dei miei titoli preferiti, ma è divertente e gasante, in perfetto stile Trigger.
    Neanche Dororo mi ha entusiasmato particolarmente, ma è stato comunque un buon modo di adattare un’opera di Tezuka al ventunesimo secolo.
    Drifters all’inizio mi piaciucchiava, ma poi è diventato noioso, ed è un peccato perchè era un modo un po’ originale di mettere scena il genere isekai, che normalmente non sopporto. C’erano degli spunti interessanti, ma non sono stati sviluppati, privilegiando l’azione. Non è al’altezza di Hellsing, neanche lontanamente.
    Trigun non mi ha mai preso granchè (e mi stupisco che tutt’oggi non sia stato messo in ombra dal suo coetaneo Cowboy Bebop, anche se in effetti il 1998 fu una grande annata piena di ottime serie), ma è comunque un anime da vedere.
    Full Metal Panic ha personaggi simpatici e interessanti e una trama avvincente. Adesso lo studio Xebec, che ha realizzato la terza (quarta) stagione, è stato acquistato dalla Sunrise, il che potrebbe riportare la saga ai fasti del passato. Ma almeno per ora, niente all’orizzonte… Love Live rende di più, indubbiamente.😐
    Mushishi è una serie molto particolare e interessante, anche se certo non per tutti.

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  2. Fossero tutte così dettagliate le risposte ai post sarebbe un mondo migliore XD
    Mi fa piacere sapere che l’elenco ti sia piaciuto e soprattutto di non essere l’unico ad averli visti tutti !
    Concordo su quasi ogni cosa, in particolare per Beck e Arslan… mi ha sempre turbato che una serie, per quanto ottima, possa finire troncata per il poco interesse (o per il marketing sbagliato).

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