Pokémon Mystery Dungeon: I Portali sull’Infinito – Recensione

Nuovo capitolo per la saga Mystery Dungeon e primo su 3DS, I Portali sull'Infinito aggiunge la terza dimensione e una notevole marcia in più rispetto ai precedenti episodi.

pokemon mystery dungeon i portali sull infinito cover

pokemon-mystery-dungeon-i-portali-sull-infinito-boxartNuovo capitolo per la saga di Mystery Dungeon e primo su Nintendo 3DS, I Portali sull’Infinito aggiunge la terza dimensione e una notevole marcia in più rispetto ai precedenti episodi della serie. Non è ancora abbastanza da coinvolgere il giocatore allo stesso modo della serie Pokémon principale, ma si rivela comunque un piacevolissimo passatempo diverso dal solito che, anziché calarci nei panni dell’aspirante allenatore, ci farà conoscere il rovescio della medaglia presentandoci un mondo variopinto dove gli stessi mostriciattoli vivono una vita tranquilla lontana dalla cattività delle PokéBall.

Saremo noi, nei panni del protagonista umano, a ricevere una sorta di visione dall’universo Pokémon, una richiesta d’aiuto: “Salva il nostro mondo… il mondo dei Pokémon!”. Pochi istanti dopo vedremo il nostro riflesso nell’acqua trasformarsi in quello di un Pokémon, che potremo scegliere fra Pikachu, Tepig, Snivy, Oshawott e Axew: sarà questo il nostro avatar d’ora in avanti.

  • Titolo: Pokémon Mystery Dungeon: I Portali sull’Infinito
  • Piattaforma: Nintendo 3DS
  • Genere: RPG, dungeon crawler
  • Giocatori: 1-4
  • Software house: Nintendo, The Pokémon Company
  • Sviluppatore: Chunsoft
  • Lingua: Italiano
  • Data di uscita: 17 maggio 2013
  • Disponibilità: retail, digital delivery
  • Reperibilità: comune
  • DLC: dungeon aggiuntivi. Il primo, Pokéforesta, sarà gratuito dal 17 maggio al 20 giugno. Dal 21 giugno ciascun DLC costerà 1,50 €
  • Note: il titolo internazionale è “Gates to Infinity”. Il salvataggio della versione demo può essere trasferito nella versione completa del gioco

pokemon-mystery-dungeon-i-portali-sull-infinito-keldeoPrecipitati dal cielo senza graffi o ammaccature, faremo la conoscenza con la seconda creature da scegliere nella lista cui sopra, che diventerà il nostro primo compagno d’avventura. Dopo una serie di vicissitudini che faranno sì che i due stringano amicizia sarà tempo di affrontare il nostro primo dungeon.

La bellissima grafica in 3D valorizza di molto le fasi esplorative all’esterno; tuttavia, appena entrati nella caverna ci si scontra subito con l’infelice scelta degli sviluppatori di utilizzare una sorta di griglia per limitare i movimenti della squadra e dei nemici in campo, la stessa dei precedenti episodi in 2D della saga. Non ci troveremo quindi a muoverci liberamente nel labirinto, ma dovremo seguire un percorso fatto a caselle, con la possibilità di spostarci nelle quattro direzioni principali o in diagonale. Inizialmente potrebbe crearvi qualche difficoltà, soprattutto se non siete abituati ai precedenti Mystery Dungeon: per facilitare le cose è possibile attivare la visualizzazione permanente della griglia, a cui vi consigliamo di accoppiare la mappa del dungeon visualizzabile sullo schermo inferiore della console con la pressione del tasto Start. Ben presto ci farete l’abitudine.

Dungeons & Pocket Monsters

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“Non aver paura. Ricorda quello che ci ha insegnato il maestro Mewyagi. Dai la cera, togli la cera, Tepig-san.”

Anche i novellini sapranno che uno degli elementi chiave della saga dei mostri tascabili è il combattimento, e questo Mystery Dungeon non fa eccezione. Una volta che ci imbatteremo in un Pokémon nemico, sia i movimenti che gli attacchi saranno gestiti da un sistema a turni. Premendo il tasto L verrà visualizzata la classica lista di mosse a cui la serie regolare ci ha abituati, con i medesimi PP (Punti Potenza). Il sistema di crescita dei Pokémon è pressoché identico a quello dei giochi della serie regolare, e potremo imparare nuovi attacchi sia tramite MT e MN che per avanzamento di livello. Una delle maggiori novità di Gates to Infinity risiede nella possibilità di accrescere la potenza degli attacchi utilizzati in battaglia: facendoli salire di livello potremo aumentare la loro potenza e precisione, nonché i preziosi PP a disposizione. Una volta che tali mosse saranno rese più potenti, tutti gli alleati che le conoscono potranno godere dei miglioramenti. Anche i punti esperienza accumulati in battaglia saranno messi a disposizione dei membri della squadra che non fanno momentaneamente parte del team in campo.

Del nostro party saremo in grado di controllare solo il leader, mentre gli altri Pokémon potranno essere programmati con dei comandi individuali o collettivi che li esorteranno ad attaccare, seguire il leader, non utilizzare determinate mosse o evitare di allontanarsi dal gruppo.

pokemon-mystery-dungeon-i-portali-sull-infinito-schermata-1L’ultima caratteristica utile in combattimento sarà l’attacco coordinato: quando il vostro Pokémon si troverà in sintonia con il resto del party sarà possibile sprigionare una potente ondata offensiva, che infliggerà grossi danni a tutti i nemici nei paraggi e curerà tutti i membri della vostra squadra.

Perfetto da usare nelle situazioni di pericolo, richiederà un tempo di ricarica di diversi minuti prima di poter essere utilizzato ancora, e sarà disponibile solo dopo un determinato punto nella storia. Si può facilmente entrare in sintonia portando quattro Pokémon in battaglia, affrontando molti nemici insieme o quando gli alleati rischiano di essere sconfitti.

This could be… Poképaradise

Sin dalle prime fasi di gioco ci ritroveremo ad assecondare tutte le decisioni prese dal nostro partner, che per un motivo o per un altro deciderà di aiutare Pokémon in pericolo o bisognosi del nostro intervento. La ragione principale che lo spinge a vagare per dungeon però è semplice: tramutare l’appezzamento di terra vendutogli da Quagsire poco dopo il nostro arrivo in una vera e propria città dotata delle strutture più variegate, dove i Pokémon possano vivere in armonia. Inizialmente i nostri due amici si ritroveranno a dormire all’aperto in una vera e propria landa desolata, ma ben presto sorgerà la necessità di costruire una casa per passare la notte: dovremo partire quindi alla ricerca di un carpentiere.

Inizialmente saremo in qualche modo obbligati a seguire ciò che la trama principale ci spinge a fare per ottenere gli elementi necessari all’ingresso nel gioco vero e proprio: una volta costruita la nostra casa, nel Poképaradiso sorgeranno due ulteriori strutture: la bacheca di Azumarill e l’ufficio di Quagsire (che mosso da compassione deciderà di aiutarci nella nostra impresa). Grazie al primo potremo scegliere le missioni secondarie da compiere nei dungeon, accogliendo le richieste dei Pokémon in pericolo o trovando determinati oggetti in cambio di una lauta ricompensa in tintinnanti monete. Nel secondo potremo formare il nostro party, scegliendo fra tutti i mostriciattoli incontrati nel corso dell’avventura che hanno deciso di unirsi alla nostra causa.

"Ma piuttosto lo spacco a testate..."

“Ma piuttosto lo spacco a testate…”

A pochi passi di distanza dal nostro Pokédeserto (che inizialmente di paradisiaco non ha davvero nulla) troveremo Villaristoro, dove risiede un bel gruppetto di creature amichevoli che conducono le loro placide vite. Ci troveremo i classici negozi di oggetti, una locanda e un Salvatesori: baule che ci tornerà utile per ritirare e depositare preziosi oggetti dall’inventario e per salvare la nostra partita.

Ma prima di poter usufruire di tutte le comodità del posto dovremo cercare di riportare l’armonia in un mondo dove gli abitanti iniziano a fidarsi sempre meno l’uno dell’altro.

Gotta friend ‘em all

pokemon-mystery-dungeon-i-portali-sull-infinito-pikachuData l’assenza di allenatori e Sfere Poké (com’era solito chiamarle ai miei tempi!) non sarà possibile per noi giocatori catturare altri Pokémon. Potremo tuttavia stringervi amicizia, e dato che in Mystery Dungeon non esistono social network come il nostro Facebook (ma ci pensate? Pokébook. Potrei diventare milionario…) farsi nuovi amici sarà un tantino più complicato, specie se ci poniamo come obiettivo quello di invitare nel nostro party mostri leggendari del calibro di CobalionKeldeo o Tornadus. Portare a termine obiettivi nel corso della trama principale, o compiere determinate missioni secondarie affisse sulla bacheca di Azumarill, accrescerà le fila del vostro colorato gruppetto.

Non è tutto Ho-Oh quel che luccica

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“Muoviti, Tepig. Siamo riusciti a farli addormentare parlando di amicizia e fiducia per mezz’ora, adesso scappiamo col bottino.”

La trama di Pokémon Mystery Dungeon: I Portali sull’Infinito è semplice e lineare ma scorre in maniera piuttosto lenta. I dialoghi si dilungano sempre un po’ troppo, e anche alla massima velocità i testi nelle finestre (che a proposito, sono personalizzabili!) scorrono più lentamente di quanto si riesca a leggerli, specie quando un membro del nostro party si ritrova a salire di livello. In contrapposizione a ciò, l’esplorazione nei dungeon misteriosi può avvenire in modo abbastanza veloce: tenendo premuto il tasto B aumenteremo la velocità di spostamento del party in maniera, a mio parere, eccessiva; se non siete di quelli che amano scoprire ogni pertugio della mappa alla ricerca di oggetti e punti esperienza potete benissimo passare al piano successivo non appena trovate il passaggio, rendendo l’esplorazione dei dungeon un po’ più rapida, sacrificando punti esperienza e monete.

Potrà capitarvi, a volte, di ritrovarvi K.O. durante le vostre esplorazioni: a differenza di quanto visto nella versione demo, non sarete sbattuti verso una schermata di Game Over, bensì avrete due opzioni: abbandonare l’avventura, e ritrovarvi depressi nei pressi di casa, o attivare la funzione StreetPass che permetterà a un amico nei paraggi di venirvi a rianimare all’interno del dungeon, permettendovi così di proseguire l’avventura.

Inoltre, quando vi ritroverete a riaccendere il vostro 3DS e a caricare la partita sarete accolti da un brevissimo riassunto che vi ricorderà a che punto siete rimasti con la storia, in modo da evitare quel senso di spaesamento che può capitare quando non giocate da due o tre giorni. Tuttavia, un punto a sfavore lo dobbiamo a causa dell’impossibilità di iniziare una nuova partita senza prima cancellare il vecchio salvataggio.

Metaportali sull’infinito

Una volta terminata la storia principale, o se vogliamo prenderci una pausa dalle solite attività nel Poképaradiso, possiamo utilizzare la funzione Scopri un Metaportale. Saremo chiamati a inquadrare, tramite la fotocamera esterna del nostro 3DS, un oggetto di forma circolare, che una volta individuato fungerà da portale che ci teletrasporterà in un dungeon generato in maniera casuale dove non impersoneremo i membri del nostro solito party, bensì un trio di Pokémon pescati a caso dagli starter del gioco. Il livello di difficoltà sarà più alto rispetto a quello dei dungeon della storia principale, e i piani da affrontare virtualmente infiniti. Tuttavia, tutti gli oggetti (spesso rari) e i soldi raccolti in questi labirinti esclusivi saranno trasportati nell’avventura principale e, al nostro ritorno al Poképaradiso, li ritroveremo nello scrigno Salvatesori. Nei Metaportali sarà inoltre possibile incontrare Pokémon leggendari del calibro di Lugia e Ho-Oh, per affrontarli in temibili battaglie, ma senza purtroppo la possibilità di reclutarli.

"Certo che 'sti DLC spuntano come i funghi oggigiorno, eh Pikachu?"

“Certo che ultimamente ‘sti DLC spuntano fuori come funghi, eh Pikachu?”

Se la funzione Metaportali non dovesse bastarvi, Nintendo ha già in programma di espandere le avventure de I Portali sull’Infinito con una serie di contenuti scaricabili, fra cui il primo di essi, Pokéforesta, disponibile gratuitamente fino al 20 giugno. Successivamente, ciascun dungeon extra costerà 1,50 €, ma Nintendo stessa assicura che non sarà necessario acquistarli per portare a termine l’avventura principale.

È previsto inoltre un sistema di password che vi consentiranno di sbloccare oggetti speciali, e che in Giappone e USA sono stati distribuiti nelle maniere più disparate: riviste, McDonalds, Pokémon Center, sito ufficiale del gioco, e altro ancora.

Insieme, per rompere il ghiaccio

pokemon-mystery-dungeon-i-portali-sull-infinito-kyuremIl glaciale Kyurem è troppo duro da affrontare da soli?

Chunsoft ha deciso di implementare nel titolo anche una modalità multiplayer locale: tre giocatori potranno connettersi al vostro Nintendo 3DS via wireless e unirsi con voi per affrontare insieme missioni speciali, come quelle in cui dovrete affrontare Pokémon leggendari dall’immensa potenza, troppo difficili da battere da soli e divertenti da mazzuolare in compagnia.

A chi consigliamo Pokémon Mystery Dungeon: I Portali sull’Infinito?

Consiglio questo gioco a tutti gli appassionati di Pokémon, ai giocatori più giovani o a chi semplicemente è in cerca di un’avventura non troppo impegnativa e dai toni spensierati. Se vi piacciono i dungeon da esplorare e l’idea di mettere su una città a tema Pokémon vi alletta, I Portali sull’Infinito è il gioco che fa per voi. Soprattutto se avete già stragiocato Versione Bianca 2 e Nera 2 e siete in trepidante attesa di Pokémon X e Pokémon Y.

  • Divertente e spensierato, ma non eccessivamente facile
  • Non è frustrante come gli altri Mystery Dungeon
  • I Metaportali e le missioni secondarie offrono una buona longevità oltre la storia principale
  • Costruire il Poképaradiso vi spingerà a esplorare a fondo i dungeon per raccogliere monete e oggetti

  • Dialoghi troppo lenti
  • I membri della squadra non brillano per intelligenza
  • Gli accessori non influiscono sull’aspetto esteriore dei Pokémon, diversamente da quanto mostrato dagli artwork
  • Un solo slot disponibile per salvare la partita
Pokémon Mystery Dungeon: I Portali sull'Infinito
3.8

Mystery Dungeon si evolve

La serie Mystery Dungeon è sempre stata oggetto di opinioni controverse, tra odio o amore. Tuttavia, I Portali sull’Infinito è un nuovo punto di partenza per la saga, che grazie alla tecnologia del 3DS subisce una vera e propria evoluzione, diventando anche più accessibile per i meno esperti. Promossa a pieni voti la grafica, molto orecchiabile la colonna sonora, non si sente la mancanza di parlato e versi per i protagonisti. Non fermatevi alle prime battute di gioco viste nella demo, avanzando nella storia troverete di che divertirvi. Acquisto obbligato per tutti i PokéFan!

Trent’anni passati a inseguire il sogno giapponese, fra un episodio di Gundam e un match a Street Fighter II. Adora giocare su console e nelle sale giochi di Ikebukuro che ormai, per quanto lontana, considera una seconda casa.

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